Le Arti figurative e l’Astrologia: Il Cenacolo di Leonardo, Seconda parte, di Mario Costantino

 

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I segni zodiacali nel Cenacolo di Leonardo: seconda parte

Nella prima parte di questa esposizione, sono stati affrontati i riferimenti dei primi sei segni zodiacali, rappresentatividell’affermazione dell’Io individuale, che inizia dall’apostolo Simeone (segno dell’Ariete che rappresenta la Primavera) e si conclude con l’apostoloTommaso (del segno della Vergine e il periodo di fine Estate).

Proseguiamo l’esposizione con l’esame dei segni zodiacali, (e le stagioni dell’Autunno e dell‘Inverno) che si riferiscono agli apostoli Giovanni,Giuda, Pietro, Andrea, Giacomo Minore e Bartolomeo (segni zodiacali a partire dalla Bilancia fino ai Pesci).
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Bilancia

Il segno della Bilancia va dal grado 180 al grado 210 della fascia zodiacale. È un Segno di Aria, Maschile, Tropico (Cardinale), equinoziale, autunnale, retto, obbediente. Domicilio di Venere ed Esaltazione di Saturno. Venere, dà una propensione verso l’amore, in tutte le sue forme, e conferisce uno spiccato senso estetico, doti di equilibrio, senso della giustizia. “Nascere sotto la protezione della Bilancia favorisce l’equilibrio fisico, morale ed intellettuale. La Bilancia ha un carattere socievole, uno spirito aperto e sentimenti elevati e profondi. Non ha grandi aspirazioni, non vuole l’impossibile. L’inclinazione per la musica e le arti, la letteratura e la pittura, rientra nel culto della bellezza stimolato da Venere. La corrispondenza stagionale è con la preparazione della semina. Si spegne il Sole all’inizio del cielo autunnale, la terra si prepara alla fecondazione sotterranea che esploderà nel ciclo primaverile. Alla Bilancia spetta il compito di scegliere il miglior seme ed il terreno migliore, per assicurare il raccolto futuro. La Bilancia corrisponde all’equinozio, che dà parte uguale al giorno e alla notte. I due piatti della Bilancia simboleggiano l’armonia e la precisione.

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La Bilancia tenuta in mano dalla Giustizia, ricorda, col rigoroso equilibrio dei suoi piatti, l’epoca equinoziale. È il segno legato a quella fase della vita umana in cui l’individuo dispone del massimo dei propri mezzi di azione.”(“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, F.Berdini, Editalia, Roma, 82’). La Bilancia è una porta di passaggio ed in questo periodo dell’anno si compivano anticamente le consultazioni dei morti. La Bilancia e l’Ariete, in quanto segni equinoziali, significano le cerimonie sacre, il culto divino e la giustizia.

“L’analogia tra Giovanni e la Bilancia, nel grafico di Ipparco, si manifesta nell’inclinazione da un lato della testa di Giovanni, che corrisponde alla inclinazione di un piatto della Bilancia.

La costellazione della Bilancia è definita terrestre, antropomorfa (di forma umana), vocale, di scarso seme. Nel corpo umano interessa il fegato, i reni. ”I nativi della Bilancia hanno il corpo armonioso, sono in genere fisicamente belli, eleganti nei movimenti, di statura piuttosto alta, capelli chiari, occhi azzurri o castano chiaro, il viso moderatamente lungo, con guance rosee, rotonde, spalle larghe, spaziosità del bacino.

Il segno della Bilancia viene identificato da Leonardo con Giovanni, per la bellezza, la grazia e la gentilezza che lo caratterizzano. Primo apostolo di Gesù, suo discepolo prediletto, in stretta relazione con Pietro, Giovanni, in corrispondenza analogica con la Bilancia, ha le virtù di Venere intese in senso spirituale. Con il segno della Bilancia ha inizio il secondo ciclo di figure che corrisponde alla seconda metà del dipinto di Leonardo. In corrispondenza con la concezione astrologica secondo cui negli ultimi sei segni dello Zodiaco la dimensione sociale, il senso etico e lo sviluppo interiore prevalgono sullo spirito individuale di auto-realizzazione e sull’azione esterna: la raffigurazione degli apostoli di questa parte del quadro mette in risalto l’aspetto sociale e spirituale della personalità.

Con Giovanni (Bilancia) ha inizio la parte sud dell’eclittica, che corrisponde all’Autunno e all’Inverno e Leonardo evidenzia questo fatto con un passaggio di colori chiaroscurali che tendono a scurirsi. Giovanni è il settimo segno zodiacale e in numerologia il sette rappresenta il simbolo del completamento di un ciclo periodico ed anche la misura di gran parte delle serie fondamentali, sulle quali si fonda la coesione dell’Universo. In questo caso, facendo riferimento all’affresco, significativa è la corrispondenza dei sette pianeti e l’unione del 4 + 3 = 7 in quanto fusione dei quattro elementi Fuoco-Terra-Aria-Acqua e delle tre qualità Tropica-Solida-Bicorporea, su cui poggia gran parte della costruzione del dipinto a prospettiva centrale di Leonardo.” (“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo” di Franco Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Scorpione

Il segno dello Scorpione (va dal 210 grado al 240°) appartiene all’elemento Acqua, è un segno Femminile, Solido (Fisso), autunnale, retto, obbediente. “Marte ha nello Scorpione il suo domicilio notturno, facendone un segno difficile da vivere, complesso e contraddittorio, con una natura piena di contrasti. Marte gli conferisce una capacità di concentrazione, uno spirito sottile e irrequieto, dalla fervida immaginazione, rude e aggressivo, dal carattere chiuso e riservato. La tendenza alla tristezza o alla depressione fisica e morale causata da forze esteriori portano talvolta alla dispersione delle forze vitali e generano rimorsi e malinconia. È molto attaccato alla vita, s’impaurisce del dopo. La lotta che gli Scorpioni conducono nel loro intimo, costituisce la vera causa del loro aspetto misterioso. La corrispondenza stagionale è con il seme che marcisce sottoterra e indica simbolicamente che una nuova vita passa attraverso la morte. Sepolto sotto le zolle, il seme inizia un’avventura esaltante e terribile, compie il primo passo sul lungo cammino che lo porterà all’esplosione primaverile. La sopravvivenza è assicurata all’aggressività calcolata, al rischio, sostenuta dalla volontà di inserirsi nelle situazioni più difficili. Lo Scorpione, di statura media, robusta, dai lineamenti non troppo proporzionati, non è tra i tipi astrologici di bellezza umana. Irresistibile lo sguardo, spesso con occhi grandi a tinta chiara, di strana limpidezza, che in momenti di eccitazione diventano lucenti e penetranti, emanando un fascino quasi diabolico.”(“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”,F.Berdini, Editalia, Roma, 82’).

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La costellazione dello Scorpione è definita terrestre (di chi si muove sulla terra), non umana, selvaggia, anfibia, molle, servile, afona (muta), feconda, con abbondante seme. La corrispondenza con il corpo umano interessa le ghiandole e la secrezione esterna, gli organi sessuali e l’intestino retto.

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“Il segno dello Scorpione viene naturalmente identificato da Leonardo con Giuda, in quanto lo Scorpione è associato all’infedeltà, al tradimento e alla morte violenta. I Vangeli designano Giuda con l’espressione di “colui che tradì”, Giovanni parla della sua incredulità (VI, 70-71), della sua funzione di tesoriere e della sua disonestà (12,6). Il domicilio notturno di Marte apporta alloScorpione l’aggressività segreta e controllata che cova nel profondo e prepara le armi migliori per l’attacco: collere dominate a lungo, fonti di rancore e di vendette animatrici di azioni lucide e precise, che possono prolungarsi all’insaputa di chi le ha suscitate. Le dita contratte come artigli da preda nella mano sinistra di Giuda testimoniano nel quadro la sua volontà aggressiva. La mano sinistra di Giuda forma il becco di un rapace e si avvicina alle mani di Giovanni che sono dipinte invece in atto di preghiera, sottolineando un contrasto significativo tra i due segni zodiacali. In analogia metrica con il grafico zodiacale di Ipparco, Giuda si protende verso Giovanni. L’ottavo segno dello Zodiaco, corrisponde alla Casa ottava, la Casa della disintegrazione e della morte. Ogni anno, quando all’epoca dello Scorpione, i giorni diminuiscono rapidamente, e la vita sembra abbandonare la vegetazione, siamo avvertiti che anche noi stessi avanziamo verso il buio e la morte. Il ritratto eseguito da Leonardo indica inequivocabilmente in Giuda le caratteristiche psicofisiche dello Scorpione, con un corpo forte, spalle larghe, occhi neri, vivi, intelligenti, penetranti, dal carattere riservato, violento, ambizioso e vendicativo.”(“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo” di Franco Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Sagittario

Il segno del Sagittario va dal grado 240 al grado 270 della fascia zodiacale. Appartiene all’elemento Fuoco, è Maschile, Bicorporeo (Mobile), autunnale, retto, obbediente. Domicilio di Giove. Giove … “gli dona la capacità di colpire, di “penetrare nel vivo” di ogni situazione e di ogni persona. Personalità dal carattere generoso, la sua impulsività lo fa cadere in momenti di debolezza. È legato ad una inesauribile forza e possiede un senso religioso, di equità e di fedeltà morale. Comprensivo, facilmente avvicinabile e animato da un sereno ottimismo, ha una visione positiva della realtà. La sua esuberanza può essere frenata dal dubbio, che gli sorge talvolta circa l’esattezza di una sua determinata scelta. La corrispondenza stagionale è con l’inizio della germinazione. La prima manifestazione vitale del seme germinante è il vorticoso vuoto delle cellule, da cui si svilupperà la pianta futura. Anche il Sole resuscita quando è pervenuto al posto più basso dell’eclittica. I giorni sono allora ridotti al minimo della loro durata. Il Sagittario è legato al mito del centauro Chirone, rappresentato come uomo-cavallo, che rinunciò generosamente alla propria immortalità per liberare Prometeo. I Sagittariani sono gente vigorosa dall’occhio sicuro e dal cuore chiuso (Manilio, IV, 230-242). Nella maggioranza dei casi sono fisicamente, di alta statura, dai colori freschi e vivaci, nel viso di forma ovale allungata, il naso grande arcuato e aquilino.”(“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo, F.Berdini, Editalia, Roma 1982).

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La costellazione del Sagittario è definita terrestre, quadrupede, “doppia” (dai due corpi: umana ed animale), armata, bifronte, alata, di scarso seme. La corrispondenza con il corpo umano interessa le gambe, in particolare le caviglie, le ginocchia e le cosce.

“Il Sagittario, segno di Fuoco, generoso ed entusiasta, dominato da Giove, Signore degli dèi, è identificato con Pietro, il Capo degli Apostoli e della Chiesa. Pietro risponde a nome di tutti alle domande di Gesù. A Gesù chiede ripetutamente se lo ama (Giovanni 21, 15-18), anche se poi per paura afferma di non conoscerlo (Matteo 26, 69-75), ed è ripreso ad Antiochia da Paolo per la suacondotta ambigua. Ciò rientra nelle caratteristiche comportamentali del Sagittario, capace di slanci generosi e di grande nobiltà d’animo, ma soggetto anche, in quanto segno mobile, a momenti di scoraggiamento e di incertezza. Leonardo colloca Pietro in piedi e di profilo (come nel grafico zodiacale), scattante come un dardo, spinto dal suo carattere irruento, mentre aggira alle spalle di Giuda e si avvicina a Giovanni. La mano sinistra di Pietro si protende sotto il mento di Giovanni (come una freccia scandita dall’arco simulato nel segno zodiacale di Ipparco e nel grafico del segno zodiacale del Sagittario). Insinuante, accattivante, curioso, Pietro sembra voler sapere il nome del traditore. Alle spalle di Giuda, spunta la sua mano che vibra un coltello: è una mano isolata, nascosta, con l’intenzione materiale di fare chiarezza, nei confronti dei personaggi dell’ultima triade, e quasi ansiosa di fare giustizia. Pietro, senza farlo trapelare, spinge “fuori riga” Giuda, che, come colpito, si ritrae e rovescia lo sguardo verso il soffitto, uscendo dalla triade, come se iniziasse la sua ignobile fuga, con il sacchetto che tiene stretto nella mano destra, dove metterà i trenta denari a tradimento consumato. Somigliante al personaggio zodiacale, Pietro è rappresentato con un fisico atletico, attraente, dai modi gioviali. Capelli chiari, fronte alta, viso lungo, armonioso, espressione aperta.” (“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo” di Franco Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Capricorno

Il segno del Capricorno (va dal 270 grado al 300°) appartiene all’elemento Terra, è un segno Femminile, Tropico (Cardinale), invernale, curvo, obbediente. Domicilio di Saturno ed Esaltazione di Marte. Saturno…”gli dà un carattere inflessibile e intransigente, sostenuto da grandi doti fisiche e morali, tra cui spicca la precisione, la metodicità e una straordinaria disciplina interiore. Le sue forze sono rivolte alla conquista di una solida affermazione, programmata con un processo lento, in base ad un assorbimento di esperienze che mette in pratica sin dalla gioventù. Dotato di grande pazienza, ha un’intelligenza logica, con grande capacità di analisi. Saturno rende taciturno e riservato, meditativo e profondo e favorisce l’esplicazione di una razionalità fredda e bene organizzata.La corrispondenza stagionale è con la stasi invernale. Il seme sepolto affronta il periodo più difficile. La lotta per difendersi dal gelo invernale, nemico della vita, deve essere condotta con l’aiuto della ragione, sorretta dalla forza di decisione pratica e da un’aggressività concentrata nell’autodifesa, senza concessione ai sentimentalismi. La durezza affettiva, l’indifferenza alla gioia dei contatti umani, la freddezza, sono indispensabili per reggere al peso di una solitudine imposta dalla natura. Il suo pessimismo rispecchia la cautela come regola di vita e implica la diffidenza verso i sentimenti. Tolomeo pone l’esaltazione di Marte nel Capricorno, che appare raffigurato come un uomo che nel cuore dell’inverno, rivestito di coperte, sta vicino al focolare.” (“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, F.Berdini, Editalia, Roma 1982)..

La costellazione del Capricorno, tradizionalmente, è definita terrestre, quadrupede (la prima parte), non umana, ferina, servile; squamosa, doppia e biforme: terrestre (per la prima parte) e parzialmente acquatica e marina (per la coda di pesce,nella seconda parte). “La costituzione fisica è energica e resistente. La corrispondenza con il corpo umano riguarda le ossa, lo scheletro, la parte dorsale del torso e la colonna vertebrale.

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Come il Capricorno è raffigurato in forma di capra con coda di pesce, che emerge dall’acqua, così l’apostolo Andrea, fratello di Pietro, convinto dalla predicazione di Giovanni, seguì il Cristo lasciando il suo mestiere di pescatore. Andrea appare seduto,girato verso Pietro (Sagittario) alla sua sinistra, in analogia con la raffigurazione metrico-zodiacale. Il carattere chiuso, l’espressione dolente, con un permanente segno di noia e di stanchezza e il volto di norma lungo e magro, e con il mento acuto, che costituiscono la tipologia psicofisica di questo segno zodiacale, si riscontrano nei tratti dell’apostolo Andrea. In corrispondenza al carattere schietto e sincero del Capricorno, e alla sua tendenza verso la solitudine, Andrea mostra con le sue mani aperte che non ha nulla da nascondere e sembra predisposto alla religiosità filosofica e alla preghiera isolata, piuttosto che al culto pubblico. Con Andrea inizia la sequenza delle tre teste di profilo, scarsamente illuminate perché coincidono con l’ultimo tratto della zona sud dell’eclittica: Capricorno (Andrea),Acquario (Giacomo Minore), Pesci (Bartolomeo). Questi segni corrispondono all’inverno, dove tutto si compie oscuramente, in profondità e in modo intensivo per l’esaltazione di Marte. I tre personaggi dipinti da Leonardo sono immersi in una oscurità persistente e non si arrischiano a muoversi; ciascuno tace, si chiudono nel trigono per aiutarsi a fare ricomparire la luce. Andrea, in corrispondenza con l’influsso di Saturno, è rappresentato come un vecchio con la testa calva, la statura alta e longilinea, gli occhi gravi e un po’ malinconici, la bocca piegata in una smorfia dura e triste. In Andrea, Leonardo mette in risalto l’aspetto più austero e cupo di Saturno in domicilio notturno, con Marte in esaltazione che corrisponde al segno del Capricorno, mentre in Giacomo Minore, dell’Acquario, viene privilegiato piuttosto l’aspetto di Saturno legato all’idealismo e all’utopia, in corrispondenza col segno dell’Acquario.”(“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo” di Franco Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Acquario

Il segno dell’Acquario (va dal 300 grado al 330°) appartiene all’elemento Aria, è Maschile, Solido (Fisso), invernale, curvo,obbediente.“Saturno in domicilio(diurno)lo influenza rendendolo di natura versatile, intuitiva, intelligente e privo di pregiudizi. Il nativo dell’Acquario desidera riuscire ad affermare i suoi ideali e il suo modo di vedere la vita; la realizzazione delle sue idee rappresenta un valore di capitale importanza. Ha molto spirito di indipendenza ed è estremamente individualista, dotato di capacità inventiva. È affine al tipo Cancro e Scorpione; al Cancro per la stravaganza dei modi e delle idee, e allo Scorpione per il suo amore verso tutto ciò che è misterioso, la sua combattività e il suo desiderio di diventare la guida degli altri, sia pure con forme più miti e affabili. La corrispondenza stagionale concerne lo sviluppo delle radici; la metamorfosi del seme embrionale del Sagittario, riprende qui il massimo slancio, diventa definitiva e palese. Le radici, che affondano nella terra, sono guidate dalla ragione, accompagnata da un sicuro istinto di adattamento quotidiano alla circostanza. L’Acquario misura attraverso i movimenti celesti e la clessidra il flusso del tempo. Gli uomini dell’Acquario sono modelli di virtù (Manilio, IV, 259-272). Provenendo per evaporazione dall’Oceano di Tiamath, che è salato, le acque superiori che l’Acquario versa dall’anfora sono diventate dolci, quando ricadono in una pioggia fecondante, che si traduce simbolicamente in saggezza divina, resa accessibile agli umani. Il carattere aereo dell’Acquario gli vale delle ali nella iconografica del Medioevo. Statura media, un po’ tarchiata, ma con ossatura meno pesante dei Capricorniani. Nel viso, risaltano gli occhi di colore limpido. La corrispondenza con il corpo umano riguarda le cosce e le gambe.” (“Magia e astrologia …”,F.Berdini, Editalia, Roma, 82’).

La costellazione dell’Acquario è definita antropomorfa (di forma umana), vocale (provvista di voce), parzialmente acquatica e fluviale (per la zona della cascata d’acqua che si versa nel fiume Eridano), di scarso seme, sterile.

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“Come l’Acquario è il segno dell’amicizia, dello spirito comunitario e della vita sociale, così Giacomo Minore, per corrispondenza analogica, è il più “sociale” degli apostoli. Infatti fu tra i protagonisti del Concilio apostolico di Gerusalemme (50 d.C.) e dopo la partenza di Pietro assunse la direzione della comunità cristiana della città. Giacomo Minore ed Andrea, rispettivamentedell’Acquario e del Capricorno, hanno nel Cenacolo le mani di destra quasi unite, in quanto il pianeta Saturno appartiene ad ambedue i segni zodiacali. I nati dell’Acquario sono simpatici, nonostante l’irrequietezza del loro spirito. Il corpo è armonioso, chiari i capelli, la carnagione può essere roseo-scura o abbronzata: questi caratteri psicofisici dell’Acquario si riflettono in Giacomo Minore la cui mano si stende su quella di Giovanni, per indicare un passaggio di poteri carismatici. Nel Cenacolo di Leonardo questo “gioco di mani” nella semplice aula rettangolare (che è il risultato di profondi studi di chiromanzia), si può definire di potenza arcana: l’altalena ondeggiante delle mani in tutto l’affresco forma una stupenda concatenazione, una linea mediana di collegamento magnetico in una composizione musicale dalle note magiche.

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È stimolante, per analogia astrologica, il risultato sonoro attraverso la posizione delle mani dei 12 apostoli, alle quali corrispondono altrettante note musicali. Questa sovrapposizione di note inserite in un pentagramma o tetragramma riprodurrebbe, a livello di vibrazioni sonore, l’energia individuale di ogni personaggio e di tutta la composizione del Cenacolo.”(“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo” di Franco Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Pesci

Il segno dei Pesci (va dal 330 grado al 360° della fascia zodiacale) appartiene all’elemento Acqua, è un segno Femminile, Bicorporeo (Mobile), invernale, curvo, obbediente. Domicilio di Giove ed Esaltazione di Venere. Giove…”dà senso religioso ed equilibrio. Il temperamento è sensibile, inquieto, lacerato da lotte interiori. Impressionabile, mite, passivo e ricettivo, è pieno di dubbi e incline al pessimismo. Dotato di grande immaginazione, è simile all’acqua, si adagia nell’ambiente e ne prende la forma, pur rimanendo intimamente se stesso. Per captare ogni minaccia esterna, la sensibilità si acuisce al massimo. Una fantasia vivace, unita ad un profondo amore per l’arte, dona ai nati dei Pesci un fascino inconfondibile (Venere in esaltazione). Altra caratteristica dei Pesci sono la dedizione e l’altruismo più disinteressato. La corrispondenza stagionale riguarda l’ultima fase della vita sotterranea del seme. La piantina, data dal seme, ha quasi raggiunto la completezza e la volontà di metamorfosi, ed è pronta ormai per l’adattamento alla vita in superficie. I nativi dei Pesci spesso sono uomini di mare, che alimentano le flotte per combattere (Manilio, IV, 273-291).

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L’influsso venusiano si ritrova nel temperamento voluttuoso e mobile. Forti contrasti si riscontrano nella personalità dei Pesci, che può essere di volta in volta controversa e romantica, idealista, introversa, che sfocia nelle più impensabili espressioni. Spiriti medianici, capaci di forte astrazione dalla realtà, con impulsi improvvisi, caotici, anche distruttivi, i nativi dei Pesci vivono spesso sul filo dell’anormalità. La costituzione è debole, con spalle non grandi, camminata stanca ed indolente, occhi molto belli, piedi non sempre perfetti. I Pesci hanno un aspetto trascurato, quasi trasognato. La corrispondenza con il corpo umano, riguarda i piedi, che si estendono su tutto l’arco del segno.” (“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, F.Berdini, Editalia, Roma).La costellazione dei Pesci è definita acquatica, fluviale, di due forme e due corpi, feconda.

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L’apostolo Bartolomeo è disegnato con la tunica che l’avvolge come una sciarpa in corrispondenza analogica con il grafico zodiacale di Ipparco, in cui la coppia dei Pesci è collegata da un lungo filo, come se fossero inseparabili. Il primo pesce è inposizione verticale, come il personaggio Bartolomeo che sta in piedi con le mani poggiate sul tavolo.Inoltre la figura di Bartolomeo, in analogia con i Pesci, presenta qualcosa di sinuoso, mobile e ondeggiante, come se si muovesse nell’acqua marina. Il secondo pesce nel grafico di Ipparco osserva tutta la fascia dei segni zodiacali, come lo sguardo di Bartolomeo si dirige lungo la tavola, dove sono collocati gli apostoli. La dualità dei Pesci si ritrova nel segno dei Gemelli: ma mentre i Gemelli sono fraternamente uniti nell’ordine terrestre, l’unione dei Pesci allude all’unitàdei concetti complementari, che non si possono presentare l’uno senza l’altro. Ultimo dei segni zodiacali, risulta in analogia con tutte le terminazioni delle cose, e pertanto a giusto titolo corrisponde alle estremità del corpo umano, soprattutto i piedi, in armonia con la concezione dell’Uomo-Zodiaco. I piedi, con la loro dualità, permettono all’Uomo di tenersi eretto verticalmente. Bartolomeo, dei Pesci, è infatti l’unico personaggio del Cenacolo in posizione verticale, a differenza degli altri 11 apostoli, i cui piedi sono meno visibili. È interessante anche il fatto che nel dipinto Leonardo veste Bartolomeo da Romano; una spiegazione in merito la si può ottenere mediante lo studio corografico di Tolomeo. (Tetrabiblos, Libro II, Cap. III-IV). I Pesci appartengono al quarto trigono, e le regioni influenzate da questo trigono sono la Lidia, la Cilicia e la Pamphilia, luoghi dove si erano insediati i Romani, all’epoca dell’apostolo Bartolomeo. Questo riscontro di studio astrologico può aver “incuriosito” Leonardo, che ha ritratto perciò Bartolomeo con l’abito romano.” (“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo” di Franco Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Analogia tra i pianeti della tradizione e gli apostoli

Leonardo, nella sua opera fa anche riferimento alle corrispondenze tra gli apostoli ed i pianeti del sistema solare conosciuti nell’antichità, secondo l’astrologia tolemaica, e che dominano sui Segni zodiacali: il Sole e la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno.

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Analogia con Gesù e con Giacomo Maggiore: il Sole

“Il Sole nel Cenacolo corrisponde per analogia a Gesù, cioè a Dio stesso, che si trova infatti al centro del quadro, come luminare che sta al centro del sistema solare, e ne rispecchia le caratteristiche spirituali di regalità, nobiltà, bellezza e splendore sovrumano. La luce divina del Sole, nemica di tutto ciò che è oscuro e confuso, conferisce a Gesù una misteriosa luce, che Leonardo riproduce con il suo pennello in modo dirompente. Ciò avviene solo per Cristo, poiché tutto il resto del quadro viene sfumato da Leonardo secondo le “luci” delle stagioni, che vanno da Simeone dell’Ariete (primavera) sino a Bartolomeo dei Pesci (inverno).

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Gesù è perfettamente circoscritto all’interno di un cerchio, ottenuto con un raggio immaginario, che dall’occhio destro di Gesù (punto centrale della prospettiva) si estende sull’unica lunetta del dipinto, per ottenere quella circonferenza che è simbolo grafico del Sole. Anche uno degli apostoli, Giacomo Maggiore, in quanto corrispondente al segno zodiacale del Leone, governato dalSole, partecipa alla tipologia solare. Ma l’analogia col Sole, nel caso di Giacomo Maggiore, viene tradotta sul piano fisiognomico anziché su quello spirituale e simbolico, che invece viene messo nel massimo risalto nella figura di Gesù. Tolomeo dice che l’uomo solare irradia: la sua fisionomia èaperta e franca, leale e generosa, ma ovviamente in Giacomo Maggiore ciò si verifica su un piano esclusivamente terrestre ed umano, molto diverso rispetto a quello soprannaturale di Gesù. I tratti sono armoniosi, regolari, con il naso scultoreamente dritto. Le sopracciglia ben marcate e uno sguardo luminoso e franco distingue il tipo solare; il colorito è di una bianchezza che tende verso il giallo dorato. Giacomo Maggiore presenta, appunto, sul piano dell’aspetto fisico, queste caratteristiche apollinee.”(“Magia e astrologia nel …”, F.Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Analogia di Filippo con la Luna

“Al calore secco del Sole si oppone, nella simbologia astrologica, la fredda umidità lunare. La Lunagonfia di linfa i vegetali, di qui il temperamento linfatico che caratterizza i tipi lunari, spesso gonfi e corpulenti. Tolomeo evidenzia che le stagioni dipendono dalle quattro fasi lunari a seconda che predomini, di volta in volta, l’umidità (primavera), il caldo (estate), il secco (autunno) e il freddo (inverno) mentre le quattro fasi lunari incidono sui processi individuali di gestazione, di crescita e di decadenza. Come pianeta umido e freddo la Luna produce il sesso femminile. Se il Sole è il caldo che ci irradia, conferisce una personalità e le forze con le quali affrontiamo la vita, la Luna(l’umido) consente la crescita dei corpi ed è il principio della vita affettiva ed immaginativa. La natura della Luna è impressionabile, influenzabile, recettiva, labile, fluida, pigra, languida e vaporosa.

Per il tipo lunare vivere è sognare, girovagare, ascoltare la propria melodia interiore, abbandonarsi allo stato contemplativo (delle proprie sensazioni), alla propria immaginazione, al proprio capriccio, alla propria fantasia, alla propria ispirazione. È il regno della vita interiore e della visione soggettiva; tutto si traduce spesso nel gusto nostalgico del rifugio, nell’intimità, nel bisogno della vita sedentaria e semplice in un ambiente ovattato, del fantasticare a piacimento in un universo chiuso. È interessante sotto questi vari aspetti nel dipinto l’analogia con Filippo, che in quanto viene identificato col segno del Cancro, governato dalla Luna, rispecchia le caratteristiche dei tipi lunari. Testa sferica, viso tondo, fronte sfuggente, sopracciglia appena tracciate, occhi grandi e sguardo vago, legati all’analogia con l’acqua, palpebre pesanti, bocca arrotondata, labbra gonfie, colorito chiaro, capelli abbondanti ma sottili.” (“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo” di Franco Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Analogia di Taddeo e Giovanni con Venere

“Nel Cenacolo sia Taddeo (Toro) che Giovanni (Bilancia), sono governati dal pianeta Venere. Taddeo (Toro) è ritratto da Leonardo nei significati che Venere esprime del segno del Toro, come il rifiorire della natura nel pieno della primavera, incarna le sue valenze di sensualità e visceralità. Venere nel Toro, suo domicilio notturno, dà una vitalità eccezionale, un marcato edonismo, doti di ingegnosità, ricchezza di idee e forti capacità di organizzazione pratica. Venere in Toro ha il potere di avvicinare gli esseri viventi, mediante quello slancio caldo di esuberanza vitale e di sessualità appassionata che porta l’uomo alla ricerca dell’amore e della bellezza. Venere col suo ottimismo aiuta a superare le asperità e le amarezze della vita e indirizza sul cammino della dolcezza e dell’amore. Questo tipo psicologico si attaglia alla figura di Taddeo, di cui Leonardo mette in risalto la carica sensuale, la esuberante cordialità umana, il gusto dei piaceri materiali, l’attaccamento alle cose concrete, il senso dell’amicizia, che si rispecchiano nella fisionomia di un uomo solido e tarchiato, quasi massiccio, dalla capigliatura abbondante e dal colorito acceso (caratteristiche di Venere) che discute animatamente con i suoi compagni. Le parti del corpo umano soggette all’influsso di Venere sono: i reni, le ovaie, i testicoli, la tiroide e le ghiandole e gli organi che regolano il processo organico della crescita. Venere nel suo domicilio diurno in Bilancia si manifesta come pianeta della bellezza (quale senso estetico), del “fluido vitale” che favorisce la gioia, la grazia, l’arte, la tenerezza e l’amore, ed ha il fascino della dolcezza. Ci insegna la raffinatezza e l’eleganza e inoltre ci spinge verso il possesso sensibile delle cose. Sacerdotessa della vita, si consacra al culto della specie, di cui si assicura la continuazione. Leonardo la raffigura così appunto in analogia con la personalità di Giovanni, che partecipa delle caratteristiche della Bilancia. Venere nella versione Bilancia conferisce una testa relativamente piccola, ma ben proporzionata, molto armoniosa nei lineamenti del volto, con un’abbondante capigliatura e una specie di candore rosato nel colorito. Il viso ovale, di taglio classico e raffinato, non lascia intravedere alcun osso, la fronte è convessa e le ciglia sono lunghe e ben formate. Il naso caratteristico del tipo venusiano della Bilancia è quello delle statue assire: leggermente concavo, mentre le narici sono rotonde, dilatate e mobili. Ben proporzionata, la bocca riceve il suo carattere sensuale dalle labbra rosse e carnose (pur se maggiormente delicate rispetto al Toro). Le guance piccole e rosee si ornano volentieri di fossette. Il collo di cigno di Venere sfuma nelle graziose spalle, che completano l’insieme.”(“Magia e astrologia nel …”, F.Berdini, Editalia).

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Analogia di Matteo e Tommaso con Mercurio

“Nel Cenacolo sia Matteo (Gemelli) che Tommaso (Vergine), pur appartenendo a due segni diversi, sono ambedue nel domicilio planetario di Mercurio e rispecchiano le caratteristiche del pianeta dominante per quanto concerne l’aspetto facciale ed i trattisomatici … Mercurio, pianeta piccolo, agile nel movimento, dinamico e vivace (argento vivo), dona una fisionomia giovanile e consente di non invecchiare nell’aspetto. I mercuriani hanno una testa piccola e asciutta, piuttosto forte e ben marcata. Il viso dai tratti gradevoli ed espressivi si sfina verso il mento; il naso fino punta con sfrontatezza, la bocca è allegra e deve sempre comunicare; gli zigomi leggermente alti accentuano l’espressione maliziosa degli occhi vivi ed arguti. Il fondo del colorito del tipo mercuriale è pallido ma che muta rapidamente e si anima e si accende alla minima emozione. A Mercurio si attribuiscono capelli castani e orecchie piccole. Tutte queste caratteristiche si riscontrano, più o meno accentuate secondo la diversità del segno zodiacale, nei due apostoli. Sia in Matteo (Gemelli) che in Tommaso (Vergine). Mercurio, governatore dei due segni, lascia la sua impronta nel profilo nervoso e nei lineamenti asciutti del viso. Ma in Matteo vengono messe in particolare risalto le braccia (più specificatamente connesse ai Gemelli) mentre in Tommaso l’attenzione si appunta soprattutto nella mano (più specificatamente connessa alla Vergine). Quale elemento chimico Mercurio viene associato all’Idrogeno. Mercurio è il pianeta più vicino al Sole in analogia alla sua funzione di messo veloce degli dei della mitologia greca, si richiama alla sua funzione fisiognomica di mediatore e, nell’associazione Ossigeno e Idrogeno, genera l’acqua, altrettanto indispensabile alla vita quanto l’aria. Mercurio nel suo domicilio diurno dei Gemelli dona un’intelligenza acuta e vivace ma che tende alla mutevolezza ed all’incostanza, prontezza di riflessi mentali, sagacia ed astuzia e conferisce, oltre alla capacità di concentrazione mentale su un singolo problema, il distacco dalle convenzioni e dalle tradizioni. Tutte queste caratteristiche psicologiche si possono ritrovare in Matteo. Mercurio nel suo domicilio notturno in Vergine conferisce invece uno spirito ipercritico e un’intelligenza sistematica, quasi burocratica, spesso timida nell’esprimere le proprie idee, come si può riscontrare nel volto e nell’atteggiamento di Tommaso.”(“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, F. Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Analogia di Simeone e Giuda con Marte

Marte domina il segno dell’Ariete ed il segno dello Scorpione, che nel Cenacolo sono rappresentati da Simeone (Ariete) e daGiuda (Scorpione). Leonardo personifica il lato violento, aggressivo e distruttivo di Marte in Giuda, mentre in Simeone mettepiuttosto in risalto le qualità positive di Marte, quali la lealtà, il coraggio e lo spirito di iniziativa. In astrologia Marte non è solo il guerriero o l’assassino avido di sangue che spinge ad atti di violenza e tradimento (Scorpione) ma anche il pioniere che apre la strada verso nuove frontiere e il focoso agente esecutivo degli ordini spirituali (Ariete). Pianeta energico, duro e realistico, agli antipodi della gentilezza di Venere, con il suo voler prendere “possesso” di cose e persone conferma il suo lato prettamente maschile, aggressivo e violento del predominio della forza e della spontaneità. Leonardo, sul piano più strettamente fisico, rispecchia in Simeone la tipologia astrologica di Marte diurno e positivo, raffigurandolo come un personaggio energico, muscoloso e ben piantato, ma agile e brusco nei movimenti. Rapido e deciso, Simeone si muove con gesti secchi e trancianti, con la testa calva (esilio di Venere), l’aspetto secco ed energico, decisamente virile, la barba a punta, che emana un senso di forza, di coraggio e di ferma determinazione. La fronte è alta e spaziosa, e le sopracciglia si inarcano su occhi chiari e luminosi. In Giuda si può riscontrare invece il temperamento marziano di tipo scorpionico, sanguigno e passionale, nel colorito acceso, la capigliatura rossastra e crespa. Al naso un po’ aquilino corrisponde un mento appuntito, gli occhi sono sfuggenti ed infidi, come intenti a tramare per un inganno; le guance sono tese e chiuse, la bocca manca quasi di labbra, per esprimere la durezza e l’energia, ma anche l’astuzia, la doppiezza e la crudeltà. Marte nello Scorpione acquista infatti più che le connotazioni dell’impulsività, della intraprendenza e della spontaneità ingenua e temeraria, tipiche dell’Ariete, quelle dell’astuzia e del calcolo, dell’inganno e del tradimento, che corrispondono perfettamente alla psicologia di Giuda. Ed è soprattutto questo aspetto tenebroso e sinistro di Marte come pianeta della violenza e della morte, che Leonardo raffigura nella fisionomia dell’apostolo maledetto, mentre in Simeone, dell’Ariete, ci appare la versione di Marte nel suo aspetto di energia primigenia, legata allo slancio focoso dell’inizio della primavera, quando occorre una notevole forza d’urto per superare la lunga stasi dell’inverno. L’impulso vitale e procreativo è nell’Ariete, governato da Marte, palese e dirompente. Le sue qualità realizzatrici e organizzative, unite ad un’attività instancabile, gli assicurano una vita di brillanti affermazioni, pur tra gli alti e bassi della sua natura, portata all’incostanza. È un essere di fuoco, che vive di combustione, di dispendio energetico, di sforzo, che si esplica nella sua forza muscolare, sia nell’impulso del desiderio e si impone per dominare e conquistare. Questo, appunto, è il tipo caratteriale che possiamo leggere nella figura di Simeone, che esprime nei gesti vivaci delle mani tutta l’impulsività del suo temperamento e l’entusiasmo di chi si lascia facilmente infiammare nel corso di una animata discussione. Anche la prevalenza della testa sul resto del corpo. Messa in rilievo dall’assenza dei capelli, sottolinea nel ritratto del personaggio la componente marziana: la struttura cranica ha un netto risalto sulle guance per esaltare la sua natura maschile, dinamica e volitiva, legata all’influsso dominante di Marte.” (Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo, F.Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Analogia di Pietro e Bartolomeo con Giove

“Nel Cenacolo Pietro (Sagittario) e Bartolomeo (Pesci), sono governati dal pianeta Giove, sia pure in modo diverso, piùspirituale nell’uno e più fisico nell’altro. Leonardo ha dipinto i tratti anatomici di Pietro, corrispondente al segno del Sagittario, domicilio diurno di Giove, nella sua versione spiritualizzata. Pietro, principe degli Apostoli, più degli altri è trasfigurato dalla fede: una naturale disposizione alla calma, all’amore per la pace, al disinteresse per tutto ciò che è inutile e vano, che aumenta la gioia di vivere e dona la capacità di sopportare con filosofia le avversità e le offese della vita. Le caratteristiche spirituali di Pietro corrispondono per analogia planetaria a questa dimensione di Giove, che si traduce in una profonda religiosità e in un alto senso della giustizia. La protezione del pianeta Giove procura stima, ricchezza ed onori e facilita l’ascesa sociale: infatti Pietro fu il capo degli Apostoli (come Giove il capo degli Dei) e Vicario di Cristo. Inoltre Giove conferisce a Pietro le qualità di slancio, entusiasmo, decisione, che acquista nel suo domicilio diurno in Sagittario, per cui l’Apostolo è raffigurato in un atteggiamento dinamicoe scattante, a differenza del più placido esognante Bartolomeo. Per quanto concerne Bartolomeo, che rappresenta Giove nel suo domicilio notturno, sono accentuate alcune caratteristiche esteriori. Infatti Bartolomeo rispecchia essenzialmente l’aspetto fisico-psicologico del tipo giovenale che si riconosce dal suo volto fiorito e soddisfatto, nobile senza essere altezzoso, accogliente con dignità e benevolenza, più che il suo lato squisitamente spirituale. Bene in carne, tende all’obesità, si notano i suoi gesti arrotondati e morbidi. Bella e liscia la fronte, che si adorna di capelli fini, ondulati e radi alla sommità del capo. Le sopracciglia dritte e ben tracciate non oscurano i suoi occhi umidi. Il naso medio e fine si collega alla fronte con una leggera convessità, le guance sono piene e talvolta cascanti. La bocca grande presenta labbra forti, con il labbro superiore che sormonta l’inferiore. Elegante e ben proporzionato, una fossetta adorna spesso il suo mento un po’ lungo; le orecchie ben disegnate si distaccano dalla testa. Carnagione rosata, mani non grandi, voce chiara e timbrata.”(“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, F. Berdini, Editalia, Roma 1982).

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Analogia di Andrea e Giacomo Minore con Saturno

“In Andrea (Capricorno) e Giacomo Minore (Acquario) Leonardo presenta due varianti del carattere saturniano, una più fisica e l’altra più spirituale. Per il Capricorno tutto si compie oscuramente ed in profondità e il pianeta Saturno può dare al nativo del segno una saggezza illuminata e un grande rispetto per i principi morali; ma anche durezza ed egoismo. La coscienza razionale è ben organizzata ed è unita ad un senso pratico che si orienta verso scopi precisi e costruttivi. Leonardo, in corrispondenza alla diversa influenza di Saturno, in Capricorno e in Acquario, presenta Andrea (Capricorno) secondo un preciso studio della fisiognomica associata ai tipi saturnini e Giacomo Minore (Acquario) in chiave di un enigma di ordine magico e psicologico. Andrea è il personaggio duro, tendenzialmente egoista, anche se capace di fedeltà e di fermezza, legate all’influenza del domicilio notturno di Saturno e del Capricorno. Saturno è un pianeta lento nel suo moto, pesante ed oscuro, che ama le profondità nascoste, ove affondano le radici delle cose. Nel dipinto di Leonardo Saturno si riconosce nei tratti di Andrea raffigurato come una persona anziana, dal volto magro ed ossuto. La fronte è bassa, con pochi capelli. Le sopracciglia accentuano l’affossamento degli occhi, velati da un fondo di vaga tristezza, che sembrano difendere gli zigomi ossuti. Le guance sono incavate, le mascelle pesanti e larghe, il mento quadrato e la barba rada e malmessa. Il naso di Saturno si stacca poco dal viso ed è sinuoso di profilo. La bocca è larga, il labbro inferiore deborda quello superiore; le orecchie hanno il padiglione vasto e si stagliano, come per ascoltare meglio, mentre il collo esile e magro fa risaltare il pomo di Adamo. Invece in Giacomo Minore, del segno dell’Acquario, in cui Saturno ha il suo domicilio diurno, le caratteristiche fisiche del pianeta diventano secondarie rispetto a quelle psicologiche e spirituali. Giacomo Minore infatti rispecchia l’archetipo di Saturno come pianeta dell’idealismo accentuato fino alla contemplazione mistica e alla visione profetica. È il Saturno, sempre grave e solitario, ma aperto verso una più vasta dimensione sociale, che tempera il suo pessimismo con una nota di spirituale saggezza e rappresenta la sublimazione delle passioni terrene nella luce dell’intelligenza e della fede. Qui Saturno, nella sua dimora in segno diurno e di Aria, accentua la tendenza ad isolarsi, a concentrarsi, a rifugiarsi nel silenzio della riflessione, nella notte della sensibilità, nel profondo della vita interiore. Il carattere del personaggio Acquario è perciò calmo, discreto, riservato, paziente, controllato. L’amore per la solitudine diventa in certi casi desiderio di originalità (il differenziarsi da chiunque altro) e si concreta in termini di tecnica come di utopia, la quale corrisponde ad un’istintiva fede in un mondo migliore. Questo è appunto il tipo umano che Leonardo ha voluto raffigurare in Giacomo Minore rappresentandolo come una figura ascetica, assorta in preghiera, con le mani allungate e quasi vibranti, i capelli scossi dal vento e simili quasi ad una finissima pioggia.” (“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, F. Berdini, Editalia).

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Considerazioni di Giulio Carlo Argan

“È assai più che un’ipotesi suggestiva e attendibile: Berdini ha potuto dimostrare che la Cena di Leonardo nel refettorio delle Grazie a Milano è ideata e costruita secondo un preciso ordine astrologico e numerologico. Cristo al centro è il Sole, ciascun discepolo corrisponde ad un segno zodiacale, di cui incarna le proprietà. Lo stesso ambiente architettonico è definito secondo computate misure aritmetiche. La cena pasquale era l’ultimo incontro di Cristo con i suoi discepoli e, al tempo stesso, l’istituzione dell’Eucarestia: essendo un fatto di questo mondo che assumeva una portata universale, non sorprende che inverasse e manifestasse le leggi eterne, le provvidenziali armonie, le figure ed i movimenti del cosmo.

Come studioso della natura, Leonardo ha spinto in profondità, in diversi campi, l’indagine sperimentale: e certamente ha avuto infinite intuizioni illuminanti, senza tuttavia rinnovare nelle sue strutture il sistema del sapere. Nel tessuto diramato e complesso della sua scienza, l’antica dottrina astrologica ha sempre conservato un’importanza che, oggi, può parere anacronistica, ma era del tutto coerente con l’impostazione neo-platonica della sua cultura, che vietava di abbandonare come desueta una scienza più antica: nel pensiero, come in natura, tutto doveva trasformarsi ed evolvere, senza distruggersi. Nessuna disciplina, per altro, era fatta di verità garantite da una superiore autorità e ad ogni principio d’autorità Leonardo era fieramente avverso: la scienza doveva essere metodo, non sistema. Quale che fosse il suo contenuto di verità, l’astrologia era un meccanismo di pensiero che allacciava un raccordo, una corrispondenza, una sorta di arcana continuità tra la sfera astrale e l’umana, la totalità e la singolarità dell’essere, macrocosmo e microcosmo. Il mistero delle cause occulte e dei seguenti moventi si chiariva e spiegava nella luce della rivelazione cristiana, che per Leonardo era pura evidenza fenomenica. Era già questo il tema della Adorazione dei Magi, rimasta incompiuta a Firenze; a Milano l’aveva ripreso e sviluppato nella Vergine delle Rocce, dove l’infanzia del Cristo era veduta come una rigenerazione della natura, che passava dall’oscurità della grotta e dalla vaporosa fluidità delle acque alla chiarezza del discorso. Nella Cena il tema di fondo era invece il comportamento umano nei suoi moventi e nei suoi effetti. L’interesse si concentrava tutto sugli atti e le espressioni delle figure, ma non erano atti espressivi di una volontà o deliberazione, bensì di una reazione spontanea, quasi involontaria all’annuncio di qualcosa di incredibile, il tradimento di Cristo da parte di uno di loro. Le immagini hanno una nuova consistenza, una forza di gesto, che escludono ogni significato secondo, allegorico o simbolico, ciascuno degli apostoli reagendo secondo la propria natura, il proprio temperamento. Ma ecco subito il problema: il temperamento determina gli atti, ma che cosa determina il temperamento? Sono note le difficoltà che Leonardo incontrava nel determinare la fisionomia di ciascun personaggio; la testimonianza del Bandello sul suo modo di lavorare alla Cena è quanto mai significativa. L’artista non andava in cerca di volti che potessero servigli da modello: avendo in mente un’idea o un modello andava cercando la persona che lo inverasse. Poiché l’evento concerneva tutta l’umanità, bisognava che tutta l’umanità fosse rappresentata nei dodici apostoli, quindi i dodici apostoli incarnavano i dodici tipi di carattere corrispondenti ai dodici segni dello Zodiaco. Ciò che maggiormente interessa, tuttavia, non è tanto la scienza astrologica di Leonardo quanto l’operazione artistica che ha fondato sulle sue conoscenze astrologiche … Nella Cena leonardesca ciascun personaggio, in quanto tipo umano connesso alle figure zodiacali, è il portatore di energie cosmiche che, mettendo in azione i meccanismi motori dell’essere umano, determinavano i moti psichici e fisici con cui reagiva agli eventi. Notoriamente Leonardo fu un cultore di fisiognomica, di cui ricercò le profonde tipologie anche in rapporto alle figure, che avevano anch’esse riferimenti zodiacali, degli animali … La fisiognomica era la continuazione logica, a scala ridotta, dell’anatomia: i grandi gesti oratori o dimostrativi degli apostoli terminano nei moti quasi impercettibili degli occhi e della bocca, quasi a disperdere nello spazio prospettico dell’ambiente il dinamismo dei corpi. La Cena, insomma, può considerarsi la prima grandiosa espressione della teoria del furor che, derivandola dal neoplatonismo ficiniano, Leonardo ha esteso in una vasta teoria dei moti psicologici, come determinanti dei fisici.” (da Giulio Carlo Argan nel testo“Magia e Astrologia nel Cenacolo di Leonardo”).

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Universo numerologico nel Cenacolo

Pur non rientrando nella presente esposizione, per completezza di informazione, si chiariscono gli elementi su cui si fonda l’analisi numerologica del Cenacolo di Leonardo.

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“Secondo le dottrine cabalistiche e pitagoriche, l’universo numerologico è un complicato strumento musicale, ordinato dall’armonia della natura. Leonardo, in una combinazione prospettica, partendo da un punto fisso, scelto come centro della composizione, irradia di luce astrale il dipinto secondo un’armonia formulata dall’influsso dei numeri. Il risultato matematico racchiude un “codice” nel quale la chiave di lettura è quella di un’attenta analisi dei nove numeri magici, che compongono globalmente il sapere cabalistico. I numeri, nell’antichità, costituivano il substrato esoterico di tutte le religioni e la chiave di tutti i loro misteri. L’applicazione dei nove numeri in resa grafica, attraverso la composizione spaziale di Leonardo, edifica il significato della cabala ed evidenzia le proporzioni dell’affresco, che corrispondono a quelle stesse secondo cui è costruito l’Universo. Il Cenacolo in questo senso vuole essere una illustrazione dei concetti espressi nel Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, presentando un “mondo in miniatura” costituito dai dodici segni zodiacali, dai sette pianeti, dai quattro elementi (Fuoco, Terra,Aria, Acqua) e dai tre elementi Cardinali (Tropici), Fissi (Solidi) e Mobili (Bicorporei); in quanto esprime la forma precisa mediante la quale la Vita scende dal Cielo in Terra. L’affresco, da questo punto di vista, rappresenta anche la divisione del tempo ed appare ai nostri occhi come un preciso Calendario, attraverso l’identificazione nella composizione spaziale del quaternariodelle stagioni (4), della settimana (7), dei dodici mesi – i dodici Segni dello Zodiaco – e delle ore del giorno – da cui la suddivisione delle Case astrologiche di due ore ognuna (12) -.

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Il “segreto” della bellezza nello schema prospettico del Cenacolo è dato dall’armonia matematica pitagorica, che con i suoi numeri dona l’equilibrio e la misura delle forme. L’uomo Leonardo potrebbe avere costituito immagini mnemoniche con cui catturare il mondo delle proporzioni, riflettendo il macrocosmo nel microcosmo, ovvero una stanza di memoria delle combinazioni matematiche collegate allo Zodiaco.” (“Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, F. Berdini, Editalia, Roma 1982).

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