Le alterne fortune di un principe del popolo, di Mario Costantino

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La vicenda di Masaniello

Il proposito di questa esposizione è di illustrare alcuni principi universali, bagaglio dell’astrologia antica, che consentono di studiare le condizioni celesti che anticipano importanti avvenimenti. A questo scopo, descriveremo fenomeni astronomici e formuleremo considerazioni di cause generali che ci consentono di interpretare alcuni eccezionali eventi – mutamenti meteorologici, sociali, politici -, ma anche l’influsso che si genera sugli uomini che, in questo caso inconsapevolmente, a volte in modo cosciente, giocano un ruolo centrale in eventi di grande portata, come fu la sollevazione del popolo di Napoli nell’anno 1647.

Quanto segue trae spunto da un testo di Placido Titi contenuto nella sua opera “De diebus Decretoriis”.

Placido, dopo aver trattato alcune questioni concernenti l’inizio delle malattie, riprendendo alcune affermazioni di Galeno, dichiara che

“…in ogni genere di cose la qualità è indicata dai medesimi principi astronomici e le crisi si producono seguendo i medesimi modi e processi”.

Passa quindi a descrivere un fenomeno astronomico degno di nota e lo ritiene un presagio poiché

“la natura solitamente preannuncia con dei segni gli effetti che stanno per prodursi”.

Come dicevamo, ci riferiamo alla sollevazione del popolo napoletano

“che, nella sua irragionevolezza, portò Masaniello dal mercato dei pesci alla dignità di principe e, quindi, il decimo giorno dall’inizio della ribellione, lo trucidò (1)”.

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Il presagio

La notte precedente il 29 gennaio 1646, anticipando l’eclissi lunare che si realizzò il 31 gennaio 1646, un professore di astronomia che si trovava nel Foro di Cornelio, osservò intorno alla luna piena un cerchio luminoso del diametro di circa 40°. Dalla Luna, che ne occupava il centro, si dipartivano a formare una croce, 4 raggi scintillanti e nei punti in cui toccavano il cerchio splendeva un’altra luna. 2 dei 4 raggi formavano una linea retta, scendendo perpendicolarmente dallo zenith verso l’orizzonte. Gli altri 2 costituivano una linea retta, parallela all’orizzonte, che si estendeva fin quasi a Venere, che era ancora visibile ad occidente (2). Questo fenomeno (paraselenio) svanì completamente dopo circa un’ora. L’astronomo riferì questa visione al Sommo Pontefice e alle sue domande riguardo le cause e gli effetti rispose che certo si trattava di un fenomeno meteorico formatosi nella regione aerea, e pertanto vi sarebbero state copiosissime piogge. Inoltre, poiché in questi anni molte sono le eclissi visibili dei luminari nel segno del Leone, che presiede all’Italia, vi è presagio di un grave danno in alcune province italiane.

In effetti le cronache confermarono che nell’autunno 1646 e nell’inverno che seguì, vi furono straordinarie e continue piogge tanto che il fiume Po straripò nei pressi di Cremona. Seguirono sterilità dei campi e carestie e quindi si produssero guerre in Lombardia ed infine rivolte e straordinari tumulti a Palermo e a Napoli. Ma cerchiamo di considerare, secondo questa concezione, le cause generali che giustificano questi eventi.

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Le eclissi

Il 10 febbraio 1645 ci fu una cospicua eclissi parziale di Luna a 23° del segno del Leone (3). Il 21 agosto del 1645 ci fu un’eclissi parziale di Sole (4) a 28° del Leone. In seguito, il 31 gennaio 1646 (5) a 12° del Leone, ci fu un’eclissi totale di Luna della durata di 4 ore. Infine, il 20 gennaio 1647, ci fu un’altra eclissi parziale di Luna a 1° del Leone dove Sirio era nei pressi del grado dell’eclissi (6).”

Furono 4 eclissi successive, nello spazio di breve tempo, 2 anni, che si manifestarono tutte quante nel Leone e visibili ad una regione che è familiare al Leone. Inevitabilmente dovevano prodursi, in quelle regioni, un evento o degli eventi (7).

Poiché le eclissi citate erano avvenute in Leone, il Leone ha signoria sull’Italia, è un segno di fuoco e, in questo stesso periodo, i pianeti superiori formavano figure tra loro, per tutte queste cose Placido ritenne che “si sia acceso in cielo un qualche corpo meteorico ignito e che sia passato inosservato o a causa delle nubi o celato dal chiarore diurno o trascurato per negligenza.”

Tutti i nuovi chiarori luminosi (comete, stelle nove, bolidi) si producono in cielo quando tra Saturno, Giove e Marte, tra tutti e tre, si formano figure. In particolar modo in tutti i casi in cui vi siano pluralità di figure tra i pianeti superiori, che si ripetono in periodi successivi, sono tutte le condizioni che, secondo questo linguaggio, “accendono in cielo delle nuove impressioni (8)”.

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Eclisse del 31/1/1646

 latitudinideclinazioniDH
    
Sole-17.345.80
Luna+0.14+17.485.80
Saturno-2.39+8.682.10
Giove-0.07+23.372.65
Marte-0.94-22.055.27
Venere+0.16-0.873.86
Mercurio+2.44-11.075.42
Tyche5.99
Daimon5.99

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Eclisse del 20/1/1647

Vediamo in particolare la figura dell’eclissi di Luna del 20/1/1647, alle ore 21,20 T.U., l’ultima in ordine di tempo, che contiene in sé le indicazioni per gli eventi dei mesi successivi (9).

Marte e Giove sono retrogradi, uniti alla Luna – il luminare visibile – in prossimità della cuspide dell’undicesima Casa e in opposizione a Sole e Mercurio. Saturno, posto in ottava Casa, è in quadrato al luogo dell’eclissi (0°44’ Leone), a Marte (4°28’ Leone), a Giove (3°58’ Leone).

Marte si separa per moto retrogrado (9b) dal quadrato di Saturno, posto a 11°07’ Toro – posizione in cui si trovava quando era nella sua prima stazione nel dicembre dell’anno precedente (10) -. Questo aspetto più che la efficacia dell’evento indica una sorta di “rifiuto” dell’evento stesso.

Inoltre, poiché Sirio a quei tempi sorgeva più o meno con 10° di Leone passa con Marte e Giove (11) – ha il medesimo “grado di passaggio” -.

In seguito, Marte ritorna di moto diretto e all’inizio di aprile si unisce a Giove, in maggio raggiunge la declinazione di Saturno e forma una quadratura con Saturno. Giove all’inizio di luglio giunge al  parallelo di declinazione ed al quintile di Saturno (12).

Infine, cosa importante da osservare, Presepe e gli Asini sono con la Luna. Sappiamo che queste, in particolare gli Asini, sono stelle molto violente.

Circa il manifestarsi dei suoi effetti se la Luna fosse stata al culmine avremmo parlato di 6 mesi, poiché la Luna è in undicesima, sono circa 5 mesi dal momento dell’eclissi – in realtà, redigendo la figura per Napoli o Roma, la Luna è ancora del decimo luogo, anche se le manca poco per andare in undicesima – per cui dovremo aspettarci fatti di natura violenta dopo circa 5/6 mesi, quindi intorno a giugno/luglio.

Facendo un riepilogo delle cose importanti, abbiamo osservato dove sono posti Saturno, Giove e Marte, quali figure hanno tra di loro, ma anche le figure che hanno avuto poco prima e quelle che avranno poco dopo.

La considerazione generale è che se si manifesta un’eclissi e i pianeti superiori hanno figure tra loro e poco tempo prima hanno fatto una congiunzione o una quadratura o un’opposizione, cioè se le loro sono figure ostili, significano eccessi nel tempo, straripamenti, siccità, carestie, guerre o tumulti, e così via. Se vi è un’eclissi ma le figure tra i superiori sono benigne, allora non ci sono danni o turbolenze (13).

 latitudinideclinazioniDH
    
Sole-20.011.60
Luna+0.82+20.831.59
Saturno-2.30+13.003.25
Giove+0.72+20.001.79
Marte+4.45+23.491.81
Venere-0.77-22.041.21
Mercurio+3.22-16.351.75
Tyche5.99
Daimon5.99

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La sommossa di Napoli

La rivolta del popolo napoletano scoppia il 7 luglio alle ore 17 e 30 minuti circa dal tramonto del Sole (14).

 latitudinideclinazioniDH
    
Sole+22.640.81
Luna+5.02+06.833.48
Saturno-1.96+17.853.68
Giove+0.73+17.990.74
Marte+0.80+07.032.77
Venere+1.67+16.351.26
Mercurio+0.60+23.951.32
Fortuna1.71
Daimon1.71

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Alla luce di quanto annunciato dalle eclissi e dal presentarsi di figure dei pianeti superiori, quali segni di effetti straordinari nel mondo, il momento di inizio della sommossa è un altro momento in cui Saturno, Giove e Marte formano figure tra di loro.

1. Saturno e Giove hanno la medesima declinazione (Saturno decl. 17,83; Giove decl. 18,05). Saturno e Marte sono in quadrato nel mondo (quadrato cosmico (15): Saturno DH 3,68; Marte DH 2,74 = DH 6,42). Inoltre, Saturno è con le Pleiadi.

2. Il grado della culminazione superiore di questo momento, 29° Cancro, è un grado molto prossimo al grado della passata e recente eclissi di Luna del 20/1/1647 – che è a 0°50’ Leone, quindi vi è uno scarto di circa 2° -.

3. Nell’eclissi del 31/1/1646 (16), Sirio si trovava nei pressi del luogo dell’eclissi (11°35’ Leone) e del suo cardine precedente (7°03’ Leone). Inoltre, Marte si trova a 25°17’ Capricorno, in dodicesima Casa, nel medesimo segno della sorte di fortuna della figura del 7 luglio 1647.

4. Giove, nei gradi delle eclissi di Luna, prossimo al culmine, spinge avanti motivazioni di libertà ed autonomia.

5. Il Sole in segno mobile (tropico), la Luna in segno comune (bicorporeo) portano alla novità e alla rapidità delle cose.

6. Il Sole in esagono con Marte, la Luna in trigono con Saturno assecondano i plebei umili e rabbiosi.

7. Il Sole in segno fecondo (Cancro), la Luna in segno comune (Vergine) conducono all’adescamento della folla.

8. Tutti i pianeti sopra l’orizzonte manifestano in modo sfrenato ogni cosa nascosta, occulta e silente, con unanime consenso.

9. Saturno posto in quadratura a Marte e nell’ottava Casa, che osserva per raggio di trigono la sorte di fortuna e che comanda altresì sul suo segno (17), minaccia morte agli esattori delle tasse, segnatamente perché la sorte di fortuna, nella summenzionata eclissi lunare, era in opposizione a Marte e per questo si produssero incendi.

10. I luminari in segni femminili (Cancro e Vergine) e in Case cadenti (Case 9 e 12) dimostrano la scarsa abilità del popolo in rivolta ad amministrare le pubbliche cose.

11. La Luna, che aumenta la sua luce, accresce ogni cosa.

12. La Luna, nei confini di Marte, e nella sua medesima declinazione (Luna decl. 6,82; Marte decl. 7,03) e in trigono con Saturno indica la ferocia degli incendi e le uccisioni.

13. Il Sole luminare del tempo(18) libero dagli astri maléfici, preserva la potestà del principe. Ciò soprattutto perché l’ultima eclissi lunare avvenne nell’undicesima Casa, quindi concerneva i cortigiani e non i re; mentre l’eclissi precedente del 31/1/1646, che apparve nel luogo del tramonto, significava mutamento delle leggi e delle istituzioni, come insegna Tolemeo trattando delle eclissi(19).

14. Infine, il Sole in segno tropico, la Luna in segno bicorporeo configurata a Marte e crescente di luce, dimostrano un evento di moto violentissimo con incendi e uccisioni, un decorso acutissimo, come accade nelle malattie, e poiché i pianeti superiori hanno figure ostili tra loro l’evento può modificarsi da acuto a cronico.

Per quanto concerne il decorso della crisi, prendiamo a fondamento la teoria dei giorni critici che vige nell’osservazione del decorso delle malattie. Il 10 luglio, quarto giorno dall’inizio della sommossa, si arrivò a degli accordi e furono abolite le tasse. Però, sul punto di rendere pubblici questi accordi, intervennero 500 soldati intenzionati ad uccidere Masaniello e i suoi compagni, ma non ci riuscirono. Questo evento rimandò la pubblicazione dei patti. Ora, nel quarto giorno dall’inizio della sommossa vi fu una prima crisi, un mutamento, che doveva prodursi nel settimo giorno, il 14 luglio, alla prima quadratura di Luna crescente. Questo fu il giorno in cui Masaniello, spontaneamente, chiese di dimettersi dal comando, uscì di senno, fu abbandonato da una parte del popolo e si tramò contro la sua vita. Poiché i segni del quarto giorno furono imperfetti, allo stesso modo fu imperfetta la crisi del settimo giorno, poiché perduravano ancora le condizioni precedenti. Osservando quindi il quinto giorno, l’11 luglio, in cui la Luna giunse al proprio sestile, i patti furono nuovamente stabiliti ed infine divulgati. A questo punto, il decimo giorno, 16 luglio, in cui la Luna giunse al proprio trigono dall’inizio della rivolta, al mattino, nella quarta ora dal sorgere del Sole, Masaniello venne ucciso, quando la Luna era in opposizione al Sole della figura iniziale.

La sommossa popolare crebbe fino al compiersi del plenilunio quindi venne meno, sebbene per la complessità degli elementi esposti prima, divenne cronico e mutò specie, passando dalla plebe alla nobiltà “così come spesso succede che le malattie si trasferiscono dalla bile alle parti del corpo interne, più nobili e solide e pertanto i mali da acuti si fan cronici”.

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Masaniello

Ci soffermeremo ora su alcune “cause particolari”, di questo stesso evento, attraverso un esame della figura di nascita di Masaniello redatta per il 19 giugno 1620 alle ore 17,29 locali.

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Grafico moderno

 Latitudinideclinazionidistanza oraria
    
Sole+23.484.44
Luna+4.27-10.961.84
Saturno-0.92+22.524.60
Giove-1.05+14.403.77
Marte+0.59+23.844.80
Venere+1.91+19.092.02
Mercurio-4.21+17.795.80
Fortuna3.40
Daimon3.40

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Il Sole è in un segno maschile, i Gemelli,  nella settima Casa e forma un preciso sestile nel mondo con Giove. Giove è orientale al Sole, in trigono al Mediocielo e riceve un quadrato sovreminente dall’altro pianeta benéfico, Venere. Il Sole, inoltre, defluisce dall’unione di Marte e Saturno, che sono sotto i raggi, e ne ha la medesima declinazione. La Luna è in trigono zodiacale con Saturno e Marte.

Mercurio, grazie anche alla sua ampia latitudine (-4,21), si congiunge, entro la distanza di un grado, con Aldebaran, ha un aspetto di esagono con Venere e di trigono nel mondo con la Luna. Mercurio è insieme alle Iadi e tramonta unitamente a Sirio con cui ha vicinanza di declinazione.

Mercurio è signore del Sole in Gemelli, in questo caso, Mercurio fa corteo, doriforia al Sole perché è orientale al Sole, dopo due giorni dalla nascita diventa visibile, ed è posto in un angolo. Può indicare la dignità e il comando. Mercurio in settima Casa significa comunque qualcosa che concerne il popolo. Il fatto che sia con le Iadi e con Aldebaran, qualcosa che concerne un moto violento (19b). Per la natura di Aldebaran, per l’astro di Sirio che tramonta, per le Iadi e le Pleiadi, richiama le rivoluzioni e le sommosse, come possiamo vedere in tutta la letteratura da Firmico (20) in poi.

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La personalità

Le cronache descrivono Tommaso Aniello (detto Masaniello) come un ragazzo ignorante, impulsivo, rissoso e insolente ma anche sincero e gioviale come lo sono i popolani schietti. Con una naturale attitudine al comando, furbo, veloce di mente e di parola e capace di arringare la folla e trascinarla con se. Di bassa statura, con la carnagione olivastra, baffi appena accennati, sguardo vivo e penetrante, capelli castani.

Nella nostra indagine di personalità distinguiamo i comportamenti più manifesti e superficiali che esprimono l’idea di una persona che si mostra ottimista, sicura di sé, coraggiosa, a volte spavalda, con una certa furbizia, la capacità di attrarre con la parola e pronto a cogliere gli stati d’animo altrui. Sostanzialmente, dai modi bonari che lo rendono benvoluto. In realtà, nel suo intimo è una persona continuamente indecisa, che cambia repentinamente le proprie opinioni, che è esitante nelle scelte, pavido in dati momenti.

In questa descrizione ci riferiamo al quadro complesso dato dall’Ascendente in Sagittario (segno di Giove), da Venere che vi si configura e forma un quadrato con Giove; dall’opposizione di Venere e Luna; dalla presenza di Saturno e Marte sotto i raggi del Sole, pianeti di natura contraria. Marte e Saturno, in particolare, qui indicano caratteristiche ambivalenti che rimangono un poco celate, in un’alternanza di fermezza eccessiva e dubbio di sé, in cui, per la sua vita, indica anche alcuni eventi inespressi o non compiuti.

In particolare poi, l’opposizione tra Venere e Luna indica sempre una negazione del consenso popolare. La circostanza è più grave quando, come in questo caso, la Luna è crescente. Allora, vi sono insidie, gelosie e, con mistioni tra Marte e Mercurio, calunnie e diffamazioni.

Mercurio qui è anche signore delle qualità dell’animo e, per l’essere al tramonto, in segno razionale, configurato alla Luna, indica prontezza, rapidità dei moti dell’animo, una grande vivacità ma lo espone a momenti di depressione, instabilità, confusione e/o disturbi mentali, in generale alle “malattie dell’animo”.

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Le eclissi e la figura di nascita di Masaniello

Vediamo ora come le posizioni dei pianeti di nascita di Masaniello spiegano il coinvolgimento negli effetti delle eclissi di cui abbiamo detto prima.

Al proposito Tolomeo dice che “…sono maggiormente interessati agli eventi significati dalle eclissi quelle natività i cui luminari concordano con il luogo dell’eclissi.”

Concordano perché sono angolari al luogo dell’eclissi. Questo si realizza quando è il medesimo luogo o il luogo che è opposto o in quadratura (21).

Lo stesso autore, nell’ottavo capitolo del secondo libro dice che: “…ora, di norma, si trovano a condividere gli eventi universali quegli uomini nelle cui geniture i luoghi più necessari, intendo quelli dei luminari e degli angoli, sono i medesimi di quelli da cui provengono gli accadimenti generali.”

Nell’eclissi lunare del 31 gennaio 1646 Giove è a 26°35’ Gemelli, quindi è unito al Sole ed in trigono alla Luna della nascita di Masaniello.

Nell’ultima eclissi di Luna del 20/1/1647, che dichiara gli eventi che si produrranno il 7 luglio 1647, osserviamo che Masaniello ha Venere (11° Leone) sul luogo dell’eclissi e Giove (11° Toro) in quadrato sovreminente al luogo dell’eclissi (0°50’ Leone). Il fatto che i benéfici testimoniano il luogo dell’eclissi può spiegare il potere nell’evento significato dall’eclissi.

Inoltre, Sirio è nel luogo di quest’ultima eclissi e, nella natività di Masaniello, è nell’angolo d’occidente con Mercurio e Aldebaran. Di fatto in questa sommossa Masaniello è stato investito del potere ed è stato sopraffatto dagli eventi.

Infine, vediamo che la sizigia plenilunica si realizza a 24°04’ Sagittario mentre il nodo ascendente della Luna nel tema di nascita di Masaniello è a 25° Sagittario.

Come è consuetudine in un esame del tema individuale vediamo cosa succede nel periodo dei tumulti e della uccisione nel movimento di direzione primaria e nei domini dell’anno. Vedremo ora i dati importanti e significativi anche della qualità dell’evento del termine della vita di Masaniello.

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Signori dei confini o divisori

La prima osservazione, che già contrassegna chiaramente un periodo climaterico (22) della vita di Masaniello, pericoloso per la salute fisica e per la vita, riguarda i divisori, i dominatori del confine (23) del grado zodiacale in cui sono giunti, per il calcolo di direzione primaria, l’afeta, gli altri principali luoghi vitali e l’alcocoden, quindi, il grado del Sole, il grado dell’Ascendente, che sono i luoghi vitali delle nascite diurne, il grado della Luna, il grado della sorte di fortuna e il grado di Mercurio che qui è alcocoden, signore dell’afeta. Vediamo nel dettaglio i divisori che dominano in questo periodo:

Saturno fa il suo ingresso quale divisore del Sole diretto giunto a 26°10’ Cancro;

Marte è il divisore del grado Ascendente diretto giunto a 27°27’ Sagittario;

Marte fa il suo ingresso quale divisore della Luna diretta giunta a 19°17’ Pesci;

Saturno è il divisore del grado della sorte di fortuna diretta giunta a 17°43’ Leone;

Marte fa il suo ingresso quale divisore di Mercurio diretto giunto a 0°52’ Cancro – exalma(24) -.

In quest’anno i pianeti maléfici hanno un dominio esclusivo sui luoghi vitali e indicano pericoli per i beni essenziali dell’esistenza e per la vita stessa. Questa indicazione è rafforzata dalla circostanza che sul Sole (afeta), sulla Luna (corpo fisico) e su Mercurio (signore dell’afeta), fanno il loro ingresso i domini dei maléfici, precisando cause nuove che rendono quest’anno particolarmente pericoloso.

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L’afeta e l’anereta

Qui l’afeta è il Sole, luminare del tempo, poiché posto in luogo afetico (25). Per l’argomento della vita, il Sole ha entrambi i pianeti maléfici sotto i suoi raggi – questi sono in condizione peregrina (di mediocre forza) -, si separa dalla declinazione di Saturno ed è strettamente unito per declinazione a Marte. Di fatto subisce un assedio dei maléfici e questa è una delle condizioni di vita breve. Poiché Marte e Saturno sono senza luce, il Sole stesso acquista una virtù aneretica (26) – il Sole è contemporaneamente afeta ed anereta -. Anche Mercurio, perché sotto i raggi – anche se diverrà visibile dopo due giorni -, perché unito a stelle di natura violenta, acquista una qualità aneretica e può confermare la brevità di vita e gli elementi di violenza nell’evento.

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Direzione primaria

In questo periodo vi sono direzioni aneretiche che possano indicare pericolo per la vita? Si, come vediamo nella figura di direzione primaria calcolata per il 16 luglio 1647, arco di direzione 27,86:

cerchio interno: moto diurno –  cerchio esterno: moto zodiacale

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 ConfiniDeclinazioniDH
    
OroscopoMarte-23.466.00
MediocieloGiove-08.000.00
SoleSaturno+20.965.94
LunaMarte-04.253.52
SaturnoGiove+21.535.82
GioveMercurio+21.221.61
MarteGiove+22.115.53
VenereVenere+05.613.58
MercurioMarte+23.494.03
TycheSaturno+15.565.48
DaimonGiove+20.520.95

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Il Sole diretto giunge al tramonto (distanza oraria 5,94) realizzando una figura aneretica rispetto al luogo vitale per eccellenza,l’Ascendente;

L’Ascendente diretto giunge a 27°27’ Sagittario (decl. –23,46), raggiunge quindi la declinazione opposta del Sole di nascita (decl. 23,48) e realizza un’altra figura aneretica;

Mercurio diretto (decl. 23,49) giunge alla declinazione del Sole di nascita (decl. 23,48);

Mercurio diretto (DH 4,03) realizza un trigono nel mondo con il Mediocielo;

Saturno diretto (DH 5,82) raggiunge l’equidistanza di Mercurio di nascita (DH 5,80);

Il Sole diretto (DH 5,94) è ancora in trigono nel mondo alla Luna di nascita (DH 1,84);

Giove diretto (DH 1,61) giunge al quadrato nel mondo del Sole di nascita (DH 4,44);

Mercurio diretto (DH 4,03) giunge al quadrato nel mondo di Venere di nascita (DH 2,02).

Le figure che si realizzano nell’anno, confermano la gravità del momento e un pericolo per la vita in quanto, l’afeta, la Luna, l’Ascendente, la sorte di fortuna e l’alcocoden hanno domini dei malèfici, inoltre vi è una chiara figura aneretica tra l’afeta e l’Ascendente.

Nel contempo, il trigono tra il Sole e la Luna, le figure di Giove al Sole, di Mercurio al Mediocielo e a Venere, indicano un momento di possibile avanzamento, elevazione, ma, come abbiamo visto, sia le cause particolari  – gli elementi di violenza del tema di nascita e di qualcosa che concerne il popolo e che si rivolta contro – che le cause generali – i significati nefasti indicati dalle figure dei pianeti superiori nei momenti delle eclissi e dell’inizio della sommossa -, “stringono” in un’unica direzione, di natura letale e violenta, il possibile esito.

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Rivoluzione dell’anno

Nella rivoluzione annuale, la figura del 20/6/1647 alle ore 5,30 di T.U., sorge un grado dell’ottava Casa di nascita (23° Cancro); il Sole di rivoluzione (DH 4,48) è in larga quadratura nel mondo con Marte (DH 2,13). Venere di rivoluzione sorge e si oppone nuovamente alla Luna , tra la prima e la settima Casa.

Mercurio è in quadrato a Marte. Saturno e Mercurio sono in levata eliaca. Mercurio (passaggio 68,74), signore dell’afeta, è nuovamente unito ad Aldebaran (passaggio 69,04), per cui, il potere e la dignità arrivano in modo improvviso e possono creare degli eccessi e dei forti rischi.

La sorte di fortuna di rivoluzione (18° Acquario) e la cuspide dell’ottava Casa di rivoluzione (13° Acquario) sono molto prossimi al grado della Luna di nascita (19° Acquario).

Saturno è il signore della prima parte dell’Anno, è in quadrato alla perfezione dell’Anno e assume un dominio sullo spazio della Luna poiché si trova nei gradi della perfezione della Luna; Marte, inoltre, assume un dominio perché si oppone ai gradi raggiunti dalla perfezione dell’Anno. Conseguentemente, i buoni significati di Venere e Giove che sorgono, potevano costituire un avanzamento, un’elevazione ma non riescono a contrastare quanto indicato dai maléfici sia nelle cause originarie costituite dagli aspetti di direzione sia in rivoluzione (27).

 latitudinideclinazioniDH
    
Sole+23.484.48
Luna-1.83-21.315.03
Saturno-1.94+17.442.80
Giove+0.72+18.924.44
Marte+1.06+11.002.13
Venere+1.79+22.005.38
Mercurio-2.75+18.743.39
Fortuna3.52
Daimon3.52

 

Conclusioni

Le condizioni generali precedenti, ci riferiamo al particolare fenomeno descritto e alla qualità espressa nei momenti di eclissi, indicano eventi dannosi di grande intensità e violenza. Nel tema individuale di Masaniello abbiamo descritto chiare indicazioni di una possibilità di essere coinvolto dalle folle in avvenimenti dal carattere violento.  Se questo avviene in una fase della sua vita dove i pianeti precisano figure pericolose per i beni essenziali della vita, perché i domini dei divisori, le figure di direzione primaria, i domini e gli ingressi negli spazi di perfezione, i domini e gli ingressi nella rivoluzione solare, confermano difficoltà di sussistenza, pericoli, eventi di natura violenta, tutto questo non lascia dubbi per il pronostico del termine della vita.

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Bibliografia

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Claudio Tolemeo, Tetrabiblos, a cura di F.E. Robbins, Loeb 1940, rist 1980; edizione italiana a cura di S. Feraboli, Le previsioni astrologiche, Milano 1985

Placido Titi, Tabulae primi mobilis cum thesibus ad theoricen et canonibus ad praxin additis in rerum demonstrationem et supputationem exemplum triginta clarissimorum natalium thematibus, authore D. Placido de Titis perusino olivetano, P. Frambotti, Patavii 1657.

Placido Titi, De diebus decretoriis at aegrorum decubitu ad iuvandam praeclaram Artis Medicae Professionem iuxta Summorum Pontificum et Sacri Concilii Tridentini induktum, Epitome Astrosophica, Physicis maxime rationibus, deinde Galeni, Aristotelis et Ptolemaei praeceptis contexta a D. Placido de Titis Perusino Olivetano in Almo Tycinensi Gymnasio Mathematicarum Professore publice exhibita. Cum LX Exemplis apud gravissimos Authores inventis. Tomus primus, ex officina Ioannis Andreae Magrij in via Nova, Ticini Regii 1660. Tomus secundus (Cum L Natalium Exemplis partim apud gravissimos Authores inventis, partim ab eruditorum manu traditis) ex officina Ioannis Ghidini, Ticini Regii 1665.

Placido Titi, Phsiomathematica sive Coelestis Philosophia naturalibus hucusque desideratis ostensa principiis. Auctore D. Placido de Titis Perusino Olivetanae Congregationis Monacho. Cum nuperrimisi ad Placidianam doctrinam additamentis, excerptis ex III libro Astronomicarum rerum praemittendarum ad futuram Astrologiam Italicum, a Cursino Francobacci et Africano Scirota Romano, in hac secunda editione ad operis calcem oppositis. Ex Typographia Fr. Vigoni, Mediolani 1675. Gerolamo Cardano, Opera Omnia tomus V (Astronomica, Astrologica, Onirocritica) Lugduni 1663. (Johnson Reprint Co., New York and London 1967).

Retorio, De planetarum natura ac vi, CCAG 7 213ss.

Gerolamo Vitali, Lexicon Mathematicum, astronomicum geometricum, hoc est Rerum omnium ad utramque immo et ad omnem fere Mathesim quomodocumque spectantium, Collectio et explicatio. Adjecta brevi novorum Theorematum expensione, verborumque exoticorum dilucidatione ut non injuria Disciplinarum omnium Mathematicarum summa, et Promptuarium dici possit. Auctore Hieronymo Vitali Capuano Clerico Regulari vulgo Theatino. Parisiis, ex officina L. Billaine 1668.

Ali Aben Ragel, El libro conplido en los iudizios de las estrellas, traducción realizada en Toledo en la corte de Alfonso X el Sabio, año 1254; traducción de los ocho libros conplidos del Arabe, Castellano medieval y Latín; colectivo de traductoras/es y astrológas/os de la Antigua Corona de Aragón, 1988/1997; talleres gráficos de Navarro & Navarro

Giuseppe Bezza, Commento al primo libro della Tetrabiblos di Claudio Tolemeo, Con una nuova traduzione e le interpretazioni dei maggiori commentatori, Milano 1992.

Giuseppe Bezza, Arcana Mundi, Milano 1995.

Giuseppe Bezza, Marco Fumagalli, Morte di una principessa, Linguaggio Astrale, 1997, n. 109, pp. 37-46.

Giuseppe Bezza, Marco Fumagalli, Henri Paul, l’autista di Diana, Linguaggio Astrale, 1998, n. 110, pp. 26-47.

Marco Fumagalli, “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, sito associazione Cielo e Terra.

R.H. Allen, Star names and their meanings, New York 1899.

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Note

(1) È il passo del testo di Placido Titi “I giorni critici e indicativi nella violenta sollevazione del popolo napoletano nell’anno 1647”  contenuto nella sua opera“De diebus Decretoriis”, opera tecnicamente importante e completa, sia pure con prevalenza dei profili medico-patologici. Contiene la ricostruzione in chiave astrologica della sollevazione del popolo napoletano nel 1647, attribuita alla congiunzione tra Giove e Saturno e alla contemporanea quadratura tra Saturno e Marte. Gli eventi sono descritti astrologicamente e astronomicamente per quattordici giorni consecutivi, a decorrere dal 7 luglio 1647. In questo stesso ambito l’Autore redige e commenta l’oroscopo di Masaniello, che di quella rivolta fu l’eroe. I 60 diagrammi astrologici nel primo volume riguardano condizioni morbose e risoluzione delle stesse, secondo le opinioni espresse da Argoli e Magini, dalle opere dei quali sono tratti tutti gli esempi forniti da De Titi.

(2) Si tratta di un paraselenio, comunemente recensito all’epoca tra i fenomeni meteorici che appaiono nella regione dell’aria. E’ simile al parelio, ma più debole e assai più raro e si realizza solo intorno al plenilunio. Come il parelio, sembra essere indice di piogge future, manifestandosi quando l’aria è uniformemente densa e spessa, Aristotele, cfr. meteor. 377/b15ss.

(3) Alle ore 19 e 13 minuti T.U. eclissi umbrale della magnitudine di circa 9 digiti, di una durata di circa 3 ore. La misura in “digiti”, rimasta in uso fino al 1600, consentiva di stabilire l’ampiezza dell’eclisse segnando la direzione dell’ombra dell’eclisse e segnando i pianeti visibili e le stelle allo zenith.

(4) Alle ore 10 e 30 minuti T.U., un’eclissi anulare.

(5) L’ora è presa a partire dal tramonto del Sole, pertanto giungiamo alle 6, 05 di T.U. – Fu un’eclissi totale dalla durata di 4 ore e 15 minuti. La Luna, al massimo dell’eclissi, era nel quadrante occidentale, nel settimo luogo. Secondo la dottrina di Tolemeo (quadr. 2,7) indica che gli effetti inizieranno circa dodici mesi dopo l’eclisse.

(6) Alle ore 21 e 22 minuti T.U., eclissi umbrale parziale di più di 4 digiti e della durata di 2 ore e 10 minuti.

(7) Le eclissi, come fatto non eccezionale, anche a breve distanza di tempo, possono riprodursi nel medesimo segno.

(8) Le comete stesse provengono da queste figure per cui troviamo in letteratura l’affermazione dell’astrologo che dice, ad esempio, “questa cometa fu generata da Marte”.

Le stelle nove che dall’invisibile, cioè da una magnitudine non visibile all’occhio, esplodono e divengono visibili e rimangono visibili per qualche settimana o addirittura dei mesi;

I bolidi che si “accendono” in cielo, come il bolide di cui parla Alì Ibn Ridwan: “…il bolide è apparso in un plenilunio, aveva il chiarore di due lune piene, a cui seguì un’epidemia…”-

Tutti questi che sono, tradizionalmente, segni di presagi divini, sono connessi alle mutue figure dei pianeti superiori. Keplero avrebbe parlato che è un puro fatto di geometria celeste, nel senso che, secondo l’accordo mutuo, il comparire di una nuova fonte luminosa è significato da luci stesse che si pongono in rapporto tra di loro. Anche questo fatto potremmo intenderlo come una geometria “sensibile”. Stiamo parlando di uno dei fondamenti più importanti delle apparizioni meteoriche della tradizione, non riportata negli scritti sempre con sufficiente chiarezza.

(9) Per le sorti indicate nell’articolo ci riferiamo al sistema di calcolo successivo a quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la morte di Placido, nella ristampa della Coelestis Philosophia del 1675, Francesco Brunacci e Francesco Maria Onorati propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del calcolo del Placido ma viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero ascendente e con le doch in quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo si segnala l’articolo pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.itdell’associazione Cielo e Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli, che amplia con recenti importanti riflessioni quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti secondo Placido Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).

(9b) Si tratta di una mutua separazione quando l’astro che precede è retrogrado e il seguente è diretto.

(10) Intorno al 10 dicembre Marte formava la prima stazione a 13° del Leone, mentre Saturno perdurava a 11° del Toro.

(11) Alla latitudine di Roma 2° di Leone sorgevano contemporaneamente al levarsi di Marte; 4° di Leone al levarsi di Giove; 7° di Leone al levarsi di Sirio.

(12) Intorno al primo di marzo, Marte è nella sua seconda stazione a 24° del Cancro e riprende il moto diretto. Giove diviene diretto verso il 22 di marzo a 28° del Cancro e la loro congiunzione avviene intorno al 2 di aprile a gradi 28 del Cancro. Intorno al 22 di maggio, la declinazione di Marte e di Saturno è uguale in segno e in numero (circa 16°45’ Nord): sono quindi nelle parti che Tolemeo chiama vedentisi ed equipotenti (quadr. I, 15). Allo stesso modo, intorno all’8 luglio anche Saturno e Giove sono in parti vedentisi (la loro declinazione è circa 17°53’ Nord): allora la longitudine di Saturno è 58°, quella di Giove 132° e la loro distanza longitudinale 74°, prossima ai 72° che costituiscono un quinto del cerchio, quintilis, appunto, che è una delle nuove figure o rapporti musicali escogitati dal Keplero e accettati dal Placido su fondamenti armonici, cfr. Caelestis Philosophia 2, 2.

(13) Secondo quanto tramanda Tolemeo e gli autori antichi e gli arabi, le eclissi dei luminari che si ripetono nel medesimo segno, le varie e ripetute familiarità tra i pianeti superiori, sono causa di straordinari effetti nel mondo. Le figure ostili tra i pianeti superiori suscitano guerre e turbolenze, mentre le figure benigne apportano la pace e tempo tranquillo, soprattutto se lo consentono i temi di nascita dei principi.

(14) Le posizioni dei pianeti corrispondono in realtà al giorno precedente. La figura eretta per 41° di latitudine che era generalmente riconosciuta per Napoli al tempo di Titi (cfr. Ephemeridum caelestium motuum. Ab inizio Anni 1661 usque ad totam 1665 iuxta Hypoteses Philippi Lausbergi…D. Placidi de Titis Perugini Olivetani in Almo Ticinesi Gymnasio Matheseos interpretis, Ticini Regii 1661m p. 140). Le ore 17 e 30 m. dal tramonto del Sole corrispondono all’incirca alle ore 12 e 55 m. del giorno seguente, ora locale 13 ore e 52 min. T.U.

In questa epoca, il modo in uso di calcolare l’ora del giorno per molti partiva dal momento del tramonto del Sole, o dal sorgere del Sole. Entrambi questi  momenti venivano chiamati “transiti” nel loro significato primo in quanto “passaggi rispetto agli angoli”.

(15) Un’ora equinoziale è pari a 15 gradi di equatore, una figura quadrata fra due astri lungo il moto delle ore si forma quando la loro distanza è pari a 90/15 = 6 ore.

(16) Della figura di questa eclissi, il Titi non fornisce alcun dato. Qui intende l’angolo che precede nel senso del moto diurno, il luogo del luminare eclissato, secondo Tolemeo, quadr. 2,7. Il grado di questo angolo dovrebbe tuttavia essere piuttosto nei primi gradi del Leone che negli ultimi del Cancro.

(17) Ciò ha senso solo se si considera come segno dell’ottava Casa i Gemelli che sono comandanti rispetto al segno del Capricorno, cfr. Tolemeo, quadr. I, 14.

(18) Il Sole è luminare del tempo perché in una figura diurna è sopra l’orizzonte.

(19) Cfr. quadr. 2, 7: “I segni che al tempo dell’eclissi hanno una posizione prossima all’oriente significano ciò che accadrà ai frutti e alla giovinezza e alle fondazioni; quelli che sono prossimi alla culminazione ai riti sacri, ai re, all’età media; quelli che sono presso l’occaso intorno a ciò che riguarda il mutamento delle leggi, alla vecchia età, ai morti.”

(19b) Il 16 luglio venne ucciso a colpi di fucile e poi decapitato da alcuni insorti. Il giorno dopo i suoi seguaci ne raccolsero i resti che furono portati in trionfo per la città.

(20) Firmico fa un’analogia, pur in tutt’altro contesto storico e di persone, e accomuna le vicende di Masaniello a quelle dei Gracchi. Così come i Gracchi, Masaniello è stato una sorta di tribuno improvvisato dalla plebe e ha avuto una fine tragica come l’hanno avuta i Gracchi.

(21) Questo significa che se l’eclissi manifesta lo scoppio di una bomba, e se l’eclissi è in Leone, allora è evidente che chi ha i luminari in Leone può morire per lo scoppio della bomba.

Se, però, un’eclisse indica un mutamento di legge, c’è chi da questo ne ha un danno e chi ne ha un beneficio. Intendendo che se una persona ha dei benéfici nel luogo dell’eclissi, trarrà un beneficio dal mutamento di leggi che segue questa eclissi.

(22) Le alterazioni e i cambiamenti futuri, nella concezione degli antichi, venivano osservate e si fondavano sulla teoria dei periodi critici (anni, mesi, giorni, e così via) – contenuta in una vasta letteratura e su cui venivano basati tutti i giudizi -.

Il concetto degli anni critici, o climacterici, si fonda sui “periodi naturali del tempo”: giorno, mese, anno; quindi, i periodi basati sulle rotazioni del Sole e della Luna, in quanto ciò che consente di giudicare dello stato della vita sono quei significatori che hanno una connessione con la vita medesima, i luminari.

Questa teoria richiama l’idea che nel corso della vita ci siano dei periodi climacterici, che sono pericolosi, che indicano i momenti di cambiamento o di crisi, e che si ripresentano ogni 7 anni – la stessa parola “climacterio” viene dal termine greco “climax, climacos”, ovvero la “scala” e richiama l’idea dei gradini della vita -.

All’interno di questa concezione, un dominio sui tempi futuri è scandito dalla successione ordinata dei confini – o termini – egizi (di cui si presenta la tabella in figura 1). Questa successione ordinata prevede che, nel moto di direzione primaria, nel progressivo procedere nei gradi dei segni dello zodiaco, vi sia un dominio, che perdura un certo numero di anni, di ognuno dei 5 pianeti, che in questa accezione tecnica sono chiamati  signori dei confini o divisori. In questa distinzione degli anni il dominio dei pianeti malefici contrassegna periodi critici che vengono resi più pericolosi quando dal confine di un malefico si passa al confine di un altro malefico. Sono ritenuti nocivi e ne viene rafforzato il significato e la gravità della crisi quando a questo passaggio si unisce il cambiamento di segno e si realizza un salto, un “exalma”. Ciò avviene tra Gemelli e Cancro, tra Bilancia e Scorpione e, in quelle natività in cui Mercurio ha natura malefica, tra Toro e Gemelli; tra Leone e Vergine; tra Sagittario e Capricorno; tra Capricorno e Acquario.

(23) In tutto il lavoro ci si è serviti della successione dei confini secondo gli egizi.

(24) Costituisce un “exalma” perché vi è un cambiamento di segno in cui si mantiene il confine dei maléfici – Saturno domina gli ultimi gradi dei Gemelli e Marte i primi gradi del Cancro – a rafforzare i significati di periodo climaterico.

(25) Per l’argomento della vita, i luminari possono significare la vita quando sono sopra l’orizzonte  e in luoghi che sono configurati all’Ascendente.

(26) Secondo la teoria afetica sia l’afeta che l’anereta non possono essere scelti come tali se sono privi di luce. In tal caso le figure dei maléfici che si perfezionano per il moto delle ore rimangono aneretiche, mentre lungo lo zodiaco i maléfici sotto i raggi perdono la loro virtù aneretica e diviene aneretico il raggio del Sole stesso.

(27) Osserviamo inoltre che la Luna è unita ad Algedi (natura Marte/Venere); Venere è unita a Procione (natura Marte/Mercurio); Marte è unito a Zosma, la coda del Leone (natura Saturno/Venere).