La monarchia universale e Carlo V, di Mario Costantino

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Vecellio, ritratto di Carlo V

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Introduzione

Carlo V, è stato uno dei più grandi sovrani della storia moderna. Diventa padrone di un impero così vasto da poter affermare, come farà lui stesso, che su di esso il sole non tramonta mai. Sogna di creare una monarchia universale in grado di garantire un ordine politico pacifico avente nel cattolicesimo il suo fondamento morale e religioso e di opporre un’invalicabile barriera all’espansione dell’impero ottomano. Sogno che andrà fondamentalmente deluso. Nel 1520 viene incoronato ad Aquisgrana Imperatore del Sacro Romano Impero riuscendo a prevalere su Francesco I, Re di Francia, suo acerrimo nemico. Nel 1527 ordina il “sacco di Roma” ad opera dei mercenari Lanzichenecchi. Nel 1556, dopo quarant’anni di regno, di contese interne all’impero e di guerre, logorato nel fisico e nel morale, consapevole di aver visto fallire il proprio disegno di monarchia universale cattolica, abdica e si ritira nel convento di Yuste dove morirà nel 1558.

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Cosa vedremo

L’indagine propone un esame, secondo i principi dell’astrologia classica, della sizigia plenilunica e del tema di nascita di Carlo V. Prosegue con l’esame degli aspetti rilevanti di alcuni dei momenti significativi della sua vita mostrando i grafici delle direzioni primarie [1], delle perfezioni e delle rivoluzioni solari.

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La Sizigia precedente la nascita

Per comprendere alcuni aspetti fondamentali di questa natività osserviamo, come di consueto, i dominatori e le indicazioni della Sizigia [2] che precede la nascita, il plenilunio del 15/2/1500, secondo il calendario giuliano (giorno 24/2/1500 del calendario gregoriano), per le ore 6:42 di T.U., che si realizza al grado 5°15’ Vergine. In questa Sizigia Plenilunica il luminare del tempo è la Luna, che si presenta in settima Casa, sorgono 2°16’ Pesci e culminano 18°46’ Sagittario.

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latitudinideclinazioniDH [3]visibilità [4]
    
Sole-09.615.92
Luna+4.96+14.215.48
Saturno-2.06+14.572.87
Giove0.96-10.645.84-0.24 (c.)
Marte+1.26+18.912.86
Venere-1.41-07.315.528.36 (v.)
Mercurio+3.58-03.235.97-8.74 (n.v.)
Tyche5.56
Daimon5.56

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I pianeti che hanno dominio sul grado della Sizigia sono Mercurio (Domicilio [5], Esaltazione [6] e Confine [7]) e Luna (Triplicità [8]). Giove domina sul grado Ascendente e sul Mediocielo. Mercurio è strettamente angolare e per la sua ampia latitudine è già in dodicesima Casa (DH 5,97). Mercurio è in Caduta [9], è sotto i raggi del Sole (a.v. -8.74 [10]), è unito ad Algol (natura Giove/Saturno) ed alla spina del Capricorno (natura Venere), è in ricezione [11] con Venere (nel medesimo grado) e con Giove, e si applica, per moto retrogrado, al Sole e a Giove. Il Sole e Giove sono con la stella dell’acqua dell’Acquario (natura Saturno/Giove); la Luna è con Algieba (natura Saturno/Mercurio); Marte e Saturno sono con le Pleiadi (natura Luna/Marte); Venere è con le stelle della cascata d’Acqua (natura Saturno/Giove)

I luminari sono lungo la linea dell’orizzonte, Giove è strettamente configurato ad entrambi i luminari, è angolare e realizza ricezioni significative, in particolare con Mercurio, il dominatore del plenilunio. L’asse dei nodi lunari [12] è lungo il meridiano e alcune stelle importanti (Algol, Algieba, Rasalhague, M42, Alnilam, Regulus) sono ai cardini di questa figura e con Daimon [13]La Luna, il luminare visibile, si applica a Mercurio, a Venere, a Marte, a Saturno, a Tyche e ai nodi lunari.

Queste condizioni indicano che nei giorni successivi vi saranno delle nascite illustri. L’asse dei nodi lungo il meridiano, con il nodo sud al Mediocielo, costituisce una sorta di missione di cui si viene investiti ma difficoltà e ostacoli che si presentano e non consentono di cogliere gli obiettivi che ci si prefigge.

Inoltre, quale assoluta peculiarità di questa sizigia, vi è un forte accento posto sulla famiglia di provenienza (il quarto luogo e Mercurio) e sulle origini (la seconda Casa e Venere). Trattandosi di origini illustri (per i luminari con Giove – signore dell’Ascendente e del Mediocielo -, tutti angolari nella sizigia), potremmo riferirlo alle case regnanti imparentate in vario modo. Poi, la ricezione tra Mercurio, Sole e Giove e l’applicarsi della Luna  ai nodi e a tutti i pianeti, indica “l’intreccio” complesso di passaggi che si potranno concretizzare mano a mano, nel tempo, per i soggetti che alla nascita richiamano analoghe condizioni.

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Del tempo della nascita

Carlo d’Asburgo nasce a Gand, nelle Fiandre (Belgio), il 24 febbraio del 1500 secondo il calendario giuliano (5 marzo 1500 del calendario gregoriano). Per quanto concerne l’ora, Lescaut cita Gaurico per il 24/2 alle 4:00 a.m. di ora locale; altre fonti indicano le ore 3:30 a.m. (Cirkles) e le ore 3:39 a.m. (Astrology Quarterly 9/1962);  Rodden (rating: C) si riferisce alle ore 4:00 locali (3:45:08 di T.U.).

Mercurio è il dominatore del grado del Plenilunio precedente, dove è angolare e configurato alla Luna (il luminare visibile), è sotto i raggi del Sole, è retrogrado ed è vicino al suo ventre (lat. +3,58 [14]). Alla nascita, Mercurio perde l’angolarità, è sempre retrogrado e mantiene la sua condizione di invisibilità rispetto al Sole. In Sizigia e alla nascita, Marte riceve l’applicazione della Luna (luminare visibile nella sizigia e luminare del tempo della nascita), domina la Triplicità di Mercurio, di Giove, di Venere e del Sole e, al momento del parto, si presenta in Casa angolare. Per questo motivo, si propone una nascita possibile per le ore 4:04:52 locali (ore 3:50:00 di T.U.), quando Marte realizza un’isaritmia [15] con l’Ascendente e la Luna è al sorgere e in ricezione a Marte e a Saturno, i dominatori di Luna e Ascendente, angolari nella figura.

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latitudinideclinazioniDHvisibilità
    
Sole-06.263.57
Luna-2.11-25.435.99
Saturno-2.02+14.800.07
Giove-0.97-09.863.77-1.64 (n.v.)
Marte+1.30+20.310.83
Venere-1.28-02.833.01-10.48 (v.)
Mercurio+3.13-06.734.13-6.18 (n.v.)
Tyche3.58
Daimon3.58

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Le stelle

Per quanto concerne le stelle, Nushaba (natura Marte/Luna), Nunki (natura Giove/Marte) e Algedi  (natura Venere/Marte) sorgono all’Ascendente e sono con la Luna; culminano le stelle Alphecca (natura Venere/Mercurio) e Zubenschamali (natura Giove/Venere); la stella Wasat (natura Saturno/Venere) tramonta; la stella Fomalhaut [16] (natura Venere/Mercurio) è con Venere e con la Sorte della Madre [17]; la stella Algenib (natura Marte/Mercurio) è con Giove; la spina del Capricorno (natura Mercurio/Saturno) è con Mercurio; la stella Alcyone, delle Pleiadi (natura Luna/Marte), è con Marte; la stella Antares (natura Marte/Giove) è con la Sorte della Vittoria [18] e la Sorte dell’Insidia [19]; la stella Vega (natura Venere/Mercurio) è con la Sorte del Padre [20].

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Il tema di nascita

Nel tema di nascita sorge la Luna, il Segno del Capricorno e le stelle Nushaba, Nunki Algedi. Il Sole, Tyche, Giove e Mercurio sono in trigono al Mediocielo. La Luna (DH 5.99), per il moto orario diurno, è in preciso quadrato sovreminente [21] a Saturno (DH 0.07), inoltre, è in ricezione e si applica a Saturno e a Marte, tutti posti tra gli angoli. La Luna è configurata a Mercurio, a Giove, al Sole, a Tyche e a Venere; Giove e Venere sono in ricezione con il Sole e con Mercurio e Venere e Marte sono in mutua ricezione.

La Luna si separa da Mercurio e dal grado del Plenilunio precedente, è in preciso esagono a Giove e si applica a Tyche, al Sole, a Saturno, a Marte e a Venere. Il fatto che la Luna si applica a più pianeti rappresenta molteplici iniziative e la gestione degli affari dello Stato. Saturno e Marte posti in quarta Casa, la Luna in Esilio ed opposta alla settima Casa e una prevalenza di pianeti contro la propria hairesis [22], rappresentano la difficile gestione e gli esiti non risolutivi delle continue guerre e delle lotte interne.

Culmina la brillante Alphecca, la Luna è il luminare del tempo ed è con stelle di natura dei luminari, di Giove e di Marte, è di moto veloce e si applica ai suoi dominatori (Saturno, Marte e Venere): rappresenta la conquista di un grande potere (per Saturno e la Luna, il luminare del tempo); una rapida ascesa (per l’occidentalità, rispetto alla Luna, dei pianeti rapidi) per circostanze anche legate alle donne della famiglia – morto il padre, la zia, l’arciduchessa Margherita d’Asburgo, poi, la madre, Giovanna di Castiglia -. Consiglieri fidati in giovane età e potenti alleanze che cambiano nel tempo (per il Sole con Giove, nei Pesci, e Mercurio, sotto i raggi e retrogrado, che si applica a Giove, signore della decima e dell’undicesima Casa); una crescita di autorità, la nomina ad imperatore, ed una espansione dei regni sotto il suo dominio (per la Luna che si applica a Tyche, a Giove e a Venere in proprie dignità) che incontrerà continui ostacoli e che comporterà contese e guerre all’interno ed all’esterno (per Saturno e Marte nel quarto luogo, per Marte con le Pleiadi e per la Luna che si oppone alla settima Casa, per Mercurio in Caduta e retrogrado).

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Del carattere

Per quanto concerne il temperamento ed il carattere, la spiccata dominante saturnina e lunare, che negli eventi, piuttosto presto, ha riguardato la prematura perdita del padre e l’allontanamento della madre, denota un carattere chiuso e riflessivo, una certa lentezza nell’apprendimento ma una solidità del carattere che si consolida con la crescita e l’esperienza, tenuto conto della precoce responsabilizzazione ai difficili incarichi dello Stato a cui deve attendere già all’età di sedici anni. Oculato nella gestione delle alleanze, fermo nelle decisioni, capace di estremo rigore e portatore di una visione moderata del governo dei popoli nonché fautore di una monarchia universale, pacifica e illuminata, che riuscirà a realizzare solo in parte.

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« Carlo non ruppe mai un accordo, era leale e riflessivo, senza proclamarsi cristianissimo, era sempre portato a difendere il cristianesimo, ma seppe opporsi a papi ambiziosi e spergiuri, era fautore della pace a ogni costo, sperava in un’Europa unificata sotto il segno degli Asburgo, ma per il trionfo del cristianesimo, non disprezzò mai il nemico e si addossava sempre la responsabilità delle sconfitte; a causa delle liti e delle ambizioni dei vari stati dell’impero, per tutta la vita fu perseguitato dalla scarsità di danaro, che spesso non gli consentiva di pagare i suoi soldati che si ammutinavano. »

«Carlo V dovette combattere tutta la vita con i tradimenti dei papi, dei principi tedeschi, dei francesi, delle signorie italiane. »

(tratto da: http://www.impresaoggi.com/it2/1425-carlo_v_e_il_suo_immenso_impero/index.asp?offset=2)

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« Nessuno serrerà più nel pugno, in Europa, potenza uguale a quella che per trentacinque anni ha assommato in sé l’imperatore senza sorriso. »

 (Giorgio Spini)

 

« Nei quasi quarant’anni di maturità di Carlo ben pochi erano stati i momenti durante i quali le sue qualità umane avevano penetrato la sua maschera di sovrano e fatto vacillare la sua pubblica compostezza. » 

(Andrew Wheatcroft)

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Il temperamento e la costituzione

Per quanto concerne il fisico, vi è una gracilità di fondo e malattie che possono presentarsi con il passare degli anni. Qui, Mercurio, la Luna, Saturno e Marte, sono i signori della prima, della sesta e della settima Casa e la Luna sorge fortemente testimoniata dai malefici: da una costituzione fragile e, per il concorso di Mercurio nella sua Caduta, sotto i raggi e retrogrado, può rendere conto dell’epilessia di cui ha sofferto in giovane età. Inoltre, le note biografiche dicono dell’abituale propensione ad eccedere nell’alimentazione e che per questo soffriva di intensi attacchi di gotta e di una forma di diabete.

Astrologicamente, in questo tema vi sono due componenti non in sintesi.

La Luna sorgente in Capricorno e configurata a Saturno e a Marte in quarta Casa, dove la Luna è in quadrato a Saturno: sono le indicazioni di una deprivazione affettiva precoce e, per la formazione ricevuta, di un forte senso della nazione e degli obblighi di Stato; di una tendenza ad isolarsi in un mondo interiore quale espressione di un forte senso di fede che potrà assecondare (comunque solo in parte) solo dopo l’abdicazione. 

La ricca presenza di pianeti nella seconda Casa, Giove, Tyche, il Sole, Mercurio e Venere, configurati alla Luna che sorge, testimoniata dai suoi dominatori posti nel Toro e in un cardine, danno una misura dell’opulenza della sua vita,di una grande capacità di accumulo di beni materiali e di un forte senso del possesso. E danno una ragione, quale funzione fuori coscienza, del suo atteggiamento verso il cibo che viene vissuto quale fonte primaria di vita che non deve venire mai meno (psicanaliticamente è un’oralità molto presente e mai satura). I Pesci (Segno d’acqua Domicilio di Giove ed Esaltazione di Venere), con Giove e Tyche sotto i raggi del Sole e la presenza di Venere, ed il Toro (Esaltazione della Luna e Domicilio di Venere), con Saturno e Marte angolari, si esprimono in un approccio al cibo fuori controllo, di tipo bulimico. 

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Dei figli

Per quanto concerne la presenza o meno di figli, vediamo che il Mediocielo è in Scorpione, un segno fecondo, e la Luna, Giove, il Sole e Venere vi si configurano. Vi è la presenza di più figli.

Inoltre, Marte domina il Mediocielo, vi si configura ed è in quarta Casa, uno dei luoghi indicativi dei figli. Marte è vespertino al Sole, è con le Pleiadi (stelle feconde), è in segno fecondo, riceve l’applicazione della Luna ed è in mutua ricezione con Venere. Infine, osserviamo che Saturno è angolare ed è opposto al Mediocielo: indica che alcuni dei figli hanno una costituzione debole o che non vivono a lungo. Carlo V, come indica la sua biografia, ha avuto sei figli dalla propria moglie e altri sette figli naturali.

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Delle attività

I dominatori della decima Casa e del Mediocielo sono Marte Giove. Marte riceve l’applicazione della Luna (luminare del tempo) ed è in mutua ricezione con Venere, oltre ché in ricezione con il Sole. Giove, con Mercurio, il Sole e Tyche, è in trigono al Mediocielo. La Luna sorge ed è configurata al Mediocielo. Culmina la stella Alphecca (natura Venere/Mercurio); con la Luna ci sono stelle di natura Marte/Luna e Giove/Marte (Nushaba e Nunki); le Pleiadi sono con Marte e Wasat è al tramonto. Per tutte queste indicazioni, vi sono iniziative importanti, l’onere dell’amministrazione dello Stato e gli incarichi di regnante.

La Sorte delle Attività [23], la Sorte della Vittoria e la Sorte della Necessità [24] sono unite in decima Casa ed opposte a Marte e alle Pleiadi: le mire più importanti sono fortemente contrastate e non danno, se non fugacemente, l’esito sperato.

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Cenni biografici

Carlo d’Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato Imperatore del Sacro Romano Impero come Carlo V, Re di Napoli come Carlo IV, Duca di Borgogna come Carlo II, Re di Spagna, Re di Sardegna e Re di Sicilia come Carlo I. Tra il 1554 e il 1556 rinunciò volontariamente a tutte queste cariche in una serie di abdicazioni. Grazie a svariate eredità riunì sotto il suo dominio estesi territori nell’Europa occidentale, centrale e meridionale e delle colonie spagnole nelle Americhe e in Asia. Padrone di un impero talmente vasto ed esteso che si estendeva su quasi quattro milioni di chilometri quadrati gli viene tradizionalmente attribuita l’affermazione secondo cui sul suo regno non tramontasse mai il sole. Per via dei diffusi timori che la sua vasta eredità avrebbe potuto portare all’instaurarsi di una monarchia universale e un’egemonia europea, Carlo subì le ostilità da parte dei molti nemici. La storia del suo regno è costellata da numerose guerre e in particolare da tre grandi e simultanei conflitti: le guerre contro la Francia, gli scontri per fermare l’avanzata ottomana e i conflitti con i principi tedeschi conseguenti alla riforma protestante. Il conflitto con la Francia, prevalentemente combattuto sul suolo dell’Italia, inizialmente portò a delle importanti vittorie che culminarono con la cattura di Francesco I di Francia nella battaglia di Pavia del 1525. Successivamente la Francia si risollevò e gli scontri continuarono per decenni. L’Impero ottomano venne affrontato sul territorio ungherese e nel Mediterraneo. Gli ottomani, dopo aver invaso gran parte dell’Ungheria, vennero fermati dopo il fallito assedio di Vienna del 1529. Tuttavia tra i due imperi si instaurò una lunga guerra di attrito, combattuta in nome di Carlo dal fratello minore Ferdinando. Nel Mediterraneo, nonostante alcuni successi, Carlo non riuscì pienamente a impedire la dominazione marittima degli ottomani e gli attacchi dei corsari barbareschi.

Carlo si oppose fermamente alla Riforma Protestante e di conseguenza si trovò in conflitto con i Principi Protestanti riunitisi nella Lega di Smalcalda, motivati da un’opposizione sia religiosa sia politica contro l’imperatore. Non riuscendo a impedire la diffusione del protestantesimo, benché avesse colto nel 1547 una vittoria decisiva contro la lega nella battaglia di Mühlberg, nel 1555 venne costretto a concedere la pace di Augusta, che divideva la Germania tra le due confessioni. Sebbene Carlo non fosse solito occuparsi personalmente delle ribellioni, in tre casi il suo intervento fu repentino affinché fossero soffocate, in quanto coinvolgevano territori considerati vitali, ovvero in occasione della rivolta dei comuneros di Castiglia, la sommossa dei contadini della Frisia e la rivolta di Gand del 1539. Una volta sedate le rivolte, i territori castigliani e burgundi rimasero per lo più fedeli a Carlo durante tutto il suo dominio.

Carlo aveva solo 56 anni quando abdicò, ma dopo 40 anni di duro regno si trovava fisicamente esausto e cercò la tranquillità ritirandosi in un monastero, dove morì all’età di 58 anni. A seguito delle sue abdicazioni, il Sacro Romano Impero fu ereditato da suo fratello minore Ferdinando, che aveva già ricevuto le terre austriache nel 1521. L’Impero spagnolo, compresi i territori nei Paesi Bassi e in Italia, andarono al figlio Filippo II. I due imperi rimarranno alleati fino al XVIII secolo quando la linea spagnola della Casa d’Asburgo si estinse. I territori spagnoli di Carlo furono la fonte principale del suo potere e della sua ricchezza. Nelle Americhe, Carlo ratificò le conquiste dei conquistadores castigliani degli imperi aztechi e inca. Il potere castigliano venne esteso a gran parte dell’America meridionale e centrale. La conseguente vasta espansione del territorio e i costanti e abbondanti flussi di argento sudamericano che giungevano in Castiglia ebbero effetti profondi a lungo termine sulla Spagna.tra le due confessioni. Sebbene Carlo non fosse solito occuparsi personalmente delle ribellioni, in tre casi il suo intervento fu repentino affinché fossero soffocate, in quanto coinvolgevano territori considerati vitali, ovvero in occasione della rivolta dei comuneros di Castiglia, la sommossa dei contadini della Frisia e la rivolta di Gand del 1539. Una volta sedate le rivolte, i territori castigliani e burgundi rimasero per lo più fedeli a Carlo durante tutto il suo dominio.

Genealogia familiare

Carlo era figlio di Filippo il Bello d’Asburgo, figlio a sua volta dell’Imperatore Massimiliano I d’Austria e di Maria di Borgogna, erede dei vasti possedimenti dei Duchi di Borgogna. La madre era invece Giovanna di Castiglia e d’Aragona, detta “la Pazza”, figlia dei re cattolici Ferdinando II d’Aragona e della sua consorte Isabella di Castiglia. In virtù di questi avi d’eccezione, Carlo poté ereditare un vastissimo impero, oltretutto in continua espansione, ed esteso su tre continenti (Europa, Africa e America). Nelle sue vene infatti scorreva sangue delle più disparate nazionalità: austriaca, tedesca, spagnola, francese, polacca, italiana e inglese.

Tramite il padre discendeva infatti, oltre che naturalmente dagli Asburgo, i quali ormai da tre secoli regnavano sull’Austria e da quasi 100 anni ininterrottamente sull’Impero germanico, anche dalla casata polacca dei Piast, del ramo dei duchi di Masovia, attraverso la trisavola Cimburga di Masovia (e questa discendenza gli lascerà anche un evidente difetto fisico: il noto “mento asburgico”). Il marito di Cimburga, il duca di Stiria Ernesto il Ferreo, era invece figlio di Verde Visconti e ciò rendeva Carlo diretto discendente dei Visconti di Milano e quindi pretendente legittimo al Ducato di Milano. Tramite la nonna Maria, duchessa di Borgogna, egli discendeva invece dai re di Francia della Casa dei Valois, diretti discendenti di Ugo Capeto; ciò rendeva dunque Carlo discendente del grande casato dei Capetingi, e quindi per linea non esclusivamente maschile anche del fondatore dell’Impero, il suo omonimo Carlo Magno.

La madre Giovanna invece gli portò la discendenza dalla grande casata castigliana e aragonese dei Trastámara. Essi a loro volta avevano riunito nel loro blasone le eredità delle antiche casate iberiche di Barcellona, primi re di Aragona, di León, Castiglia e Navarra, discendenti degli antichi re delle Asturie, di origine visigota. I re di Aragona erano inoltre discendenti degli Hohenstaufen tramite Costanza, figlia di re Manfredi; questo fatto permise a Carlo (che si trovava in questo modo a discendere dall’Imperatore Federico II di Svevia, detto lo “Stupor Mundi”), di ereditare i regni di Napoli e Sicilia. Infine, due sue trisavole del lato materno erano Caterina e Filippa di Lancaster, entrambe figlie di Giovanni di Gand, figlio cadetto di Edoardo III Plantageneto, re d’Inghilterra. 

Primi anni

Il 21 ottobre 1496, Massimiliano I d’Asburgo, arciduca d’Austria, nonché imperatore del Sacro Romano Impero, mediante un’accorta “politica matrimoniale”, fece in modo che il proprio figlio ed erede al trono, Filippo, detto “il bello”, prendesse in moglie Giovanna di Castiglia, figlia minore dei cattolici sovrani di Spagna Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. I due si trasferirono nel 1499 da Bruxelles nell’antica capitale Gand, situata nella Contea delle Fiandre, e il 24 febbraio 1500 nacque Carlo.

Oltre a Carlo, alla coppia nacquero altri cinque figli. Eleonora, la primogenita, che andò in sposa prima a Emanuele I di Aviz, re del Portogallo e poi a Francesco I di Valois-Angoulême, re di Francia. Dopo di lui, in successione, nacquero: Isabella che andò in sposa a Cristiano II di Oldenburg, re di Danimarca; Ferdinando che sposò Anna Jagellone d’Ungheria dando inizio a un rinnovato ramo austriaco degli Asburgo; Maria che andò sposa a Luigi II d’Ungheria e Boemia e infine Caterina che andò sposa a Giovanni III di Aviz, re del Portogallo.

Carlo sarebbe divenuto in breve tempo il sovrano più potente del mondo. L’unico figlio maschio dei nonni materni era già scomparso nel 1497, senza lasciare eredi. Immediatamente dopo morì anche la loro figlia primogenita e nello stesso anno 1500 scomparve anche l’unico figlio maschio di quest’ultima, Michele della pace a cui sarebbe toccata l’eredità di Castiglia d’Aragona e del Portogallo. Per cui, nell’anno 1504, con la morte della Regina Isabella, sua figlia Giovanna, madre di Carlo, divenne l’erede di tutti i beni di Castiglia e Carlo stesso ne divenne, a sua volta, erede potenziale.

Formazione

Alla morte del padre avvenuta il 25 settembre 1506, Massimiliano in poco tempo trovò nella zia di Carlo, l’arciduchessa Margherita d’Asburgo la nuova reggente, nominata governatrice dei Paesi Bassi nel 1507. La madre Giovanna venne colpita da presunta follia e si trovò nell’impossibilità di governare, quindi la reggenza di Castiglia fu assunta dal padre Ferdinando il Cattolico. A causa di questa infermità, Giovanna di Castiglia divenne comunemente nota come “Giovanna la Pazza”. Carlo si trovò dunque all’età di sei anni a essere il potenziale erede oltre che di Castiglia, anche d’Austria e di Borgogna, da parte dei nonni paterni, in quanto il nonno Massimiliano d’Asburgo aveva sposato Maria di Borgogna, ultima erede dei duchi di Borgogna.

Carlo fu educato da Robert de GandAdrian WieleJuan de AnchietaLuis Vaca e Charles de Poupet signore di Chaulx. Il suo tutore fu nel 1507 Adriaan Florensz di Utrecht, all’epoca decano di San Pietro e vice-cancelliere dell’università, il futuro papa Adriano VI. Dal 1509 suo tutore fu Guillaume de Croy, Signore di Chièvres. Tutta l’educazione del giovane principe si svolse nelle Fiandre e fu ammantata di cultura fiamminga e in lingua francese, nonostante i suoi natali austro-ispanici. Praticò la scherma, fu abile cavallerizzo ed esperto nel torneare, ma di salute precaria, soffrendo anche di epilessia in gioventù. Il 5 gennaio 1515, nella sala degli Stati del palazzo di Bruxelles, Carlo fu dichiarato maggiorenne e fu proclamato nuovo duca di Borgogna. Gli fu, quindi, affiancato un consiglio ristretto di cui facevano parte Guillaume de Croy, Adriano di Utrecht e il Gran Cancelliere Jean de Sauvage, mentre la corte all’epoca era numerosa e richiedeva cospicui finanziamenti.

Al tempo dell’incoronazione di Francesco I di Francia, il re invitò Carlo quale duca di Borgogna alla festa di celebrazione; egli inviò in sua vece Enrico di Nassau e Michel de Sempy che trattarono anche affari di stato: si discuteva in particolare, di un possibile matrimonio fra Carlo e Renata di Francia (la secondogenita di Luigi XII di Francia e di Anna di Bretagna). Ferdinando II d’Aragona avrebbe voluto come erede l’infante Ferdinando, suo nipote e non Carlo, per questo in Spagna venne inviato con intenti diplomatici Adriano di Utrecht. Il 23 gennaio 1516 morì il nonno materno re Ferdinando d’Aragona.(https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_V_d%27Asburgo)

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Incoronato re di Spagna  col nome di Carlo I

Carlo, a soli sedici anni, ereditò anche il trono di Aragona, concentrando nelle sue mani tutta la Spagna, per cui poté fregiarsi del titolo di re di spagna, assumendo il nome di Carlo I.

Per il movimento di direzione primaria (figura redatta per il 14/3/1516 – arco di direzione 14.43 -), si realizza il quadrato tra il Sole e la Luna; la Luna è in esagono al Sole e a Tyche; Venere si unisce a Mercurio e precisa il trigono al Mediocielo; Mercurio va all’unione di Venere; Mercurio e Marte precisano degli aspetti reciproci; Venere è in esagono a Saturno; Marte è quadrato a Giove; l’Ascendente, il Mediocielo, la Luna e Saturno giungono alla declinazione di Marte; la Sorte delle Attività giunge al Mediocielo; la Sorte della Nemesi giunge al Sole. Inoltre, Antares [25] è al meridiano; Sadalmelik è con la Luna e l’Ascendente; le Iadi sono al Fondocielo; Skat è con Mercurio; Rigel è con  Marte.

Nel cerchio interno indichiamo le direzioni nel moto diurno, nel cerchio esterno le direzioni nel moto zodiacale, da osservare entrambe [26]. Inoltre, la legenda in figura indica i confini [27] a cui sono giunti gli astri.

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 ConfiniDeclinazioniDH
    
OroscopoMarte-20.526.00
MediocieloGiove-20.290.00
SoleVenere+03.054.47
LunaMarte-20.454.40
SaturnoMercurio+20.431.17
GioveGiove+01.074.63
MarteGiove+21.750.57
VenereMercurio/Marte+07.713.95
MercurioMarte-04.535.02
FortunaVenere4.48
DaimonMercurio1.95

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la Luna diretta (DH 4.40) giunge all’esagono di Sole e Tyche di nascita (DH 3.57/3.58);

il Sole diretto (7°40’ Ariete) giunge al quadrato della Luna di nascita (7°01’ Capricorno);

Venere diretta (DH 3.95) giunge al trigono del Mediocielo;

Venere diretta (DH 3.95) giunge a Mercurio di nascita (DH 4.13);

Mercurio diretto (DH 5.02) giunge al quadrato di Marte di nascita (DH 0.83);

Mercurio diretto (23°31’ Pesci) giunge all’esagono di Marte di nascita (24°56’ Toro);

Mercurio diretto (23°31’ Pesci) va all’unione di Venere di nascita (25°50’ Pesci);

Venere diretta (DH 3.95) giunge all’esagono di Saturno di nascita (DH 0.07);

Marte diretto (8°19’ Gemelli) giunge al quadrato di Giove di nascita (7°01’ Pesci);

il Mediocielo diretto (decl. -20,29) giunge alla declinazione di Marte di nascita (decl. +20,31);

l’Ascendente diretto (decl. -20,52) è giunto alla declinazione di Marte di nascita (decl. +20,31);

la Luna diretta (decl. -20,45) è giunta alla declinazione di Marte di nascita (decl. +20,31);

Saturno diretto (decl. +20,43) è giunto alla declinazione di Marte di nascita (decl. +20,31);

la Sorte delle Attività diretta (DH 0.04) giunge al Mediocielo;

la Sorte della Nemesi [28] diretta (DH 3.59) giunge al Sole di nascita (DH 3.57);

Daimon diretta (DH 1.95) giunge al quadrato di Mercurio di nascita (DH 4.13);

la Sorte delle Nozze [29] diretta (DH 1.91) giunge al quadrato di Mercurio di nascita (DH 4.13);

Daimon diretta (DH 1.95) giunge all’esagono della Luna e  dell’Ascendente;

Basis diretta (DH 2.06) giunge all’esagono della Luna e dell’Ascendente;

la stella Antares diretta (DH 0.16) è giunta al Mediocielo;

Sadalmelik diretta (DH 5.99) giunge alla Luna e all’Ascendente;

le Iadi dirette (DH 0.15) sono giunte al Fondocielo;

gli Asini diretti (DH 5.86) sono giunti al Discendente;

la stella Rigel diretta (DH 0.86) è giunta a Marte di nascita (DH 0.83);

la stella Skat diretta (DH 4.03) è giunta a Mercurio di nascita (DH 4.13);

M22 diretta (DH 3.57) è giunta a Daimon di nascita (DH 3.58).

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Considerazioni

Nel periodo cambiano i Signori dei Confini [30] del Mediocielo e di Venere. Le figure di direzione primaria del momento riguardano i luminari (e contrassegna eventi importanti), i significatori naturali delle attività (Mercurio, Marte e Venere), l’Ascendente ed il Mediocielo.

La quadratura tra i luminari, il culminare di Antares e della Sorte delle Attività, il giungere di Sadalmelik alla Luna e all’Ascendente, contrassegnano un momento critico di sconvolgimenti e di cambiamenti sostanziali nella propria vita. Le testimonianze di entrambi i malefici sono anche una grande sofferenza interna. Nel contempo, si viene investiti di ruoli importanti che sono riferiti ai pianeti rapidi, Venere, Mercurio e Marte. Alla nascita Venere domina il quarto luogo (il casato di provenienza e le proprie origini). Venere è visibile, è vespertina nella notte, è in mutua ricezione con Giove, che è il signore del Sole, di Mercurio e di Tyche (ancora il casato, la propria genealogia e i propri possedimenti). Venere è il significatore naturale delle attività in proprie dignità che, in questo periodo, segue il Sole, si unisce a Mercurio, giunge precisamente al trigono del Mediocielo ed esprime un momento di affermazione e di ascesa importante, nonostante la giovane età di Carlo. Gli aspetti ulteriori descrivono le tante persone che, a vario titolo, si occupano del giovane re e che potranno istruirlo nella sua crescita e nelle faccende del regno.

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La rivoluzione solare dell’anno 1516

La rivoluzione, con gli spazi di perfezione [31], è stata calcolata per il luogo di nascita – lat. 51°03’N; long. 3°42’E – e il giorno 24 febbraio 1516 alle ore 00:58:39 di T.U. (01:13:31 di ora locale).

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 latitudinideclinazioniDH visibilità
     
Sole-06.260.94
Luna+4.47-16.695.51
Saturno+1.51-21.455.22
Giove+0.36+23.503.92
Marte-0.74-22.953.48
Venere-1.25-02.330.19-11.58 (v.)
Mercurio-2.19-13.921.60-2.70 (c.)
Tyche0.45
Daimon0.45

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Considerazioni

La rivoluzione solare di quest’anno precede di qualche ora la quadratura tra la Luna ed il Sole, confermando sconvolgimenti ed importanti cambiamenti di questo periodo. Sorge il Sagittario e culmina la Bilancia. Daimon è in decima Casa, con Vindemiatrix, e culmina la Chioma di Berenice. Antares sorge con la Luna, Aldebaran tramonta e le Pleiadi sono con la Sorte dei Figli [32].

Venere è con Algenib, è visibile, è in proprie dignità, è unita a Tyche, è configurata a Giove e alla Luna, domina e si configura al Mediocielo annuale e ritorna sui gradi in cui è alla nascita.

La Luna sorge (come alla nascita), è unita ad Antares (che nella direzione è giunta al culmine), è in quadrato mondano a Venere e a Tyche e si configura al Mediocielo, così come Giove, Tyche, Saturno e Marte.

Giove è in trigono al Sole, a Venere e a Tyche (figura nel mondo), è in quadrato a Daimon e in esagono al Mediocielo, è in ricezione con la Luna, con Venere e con Tyche, si presenta nella perfezione del Sole e di Venere e si oppone a Marte, il signore di queste perfezioni [33], essendo entrambi nella propria Esaltazione.

Marte è con Algedi e la Sorte delle Insidie, si separa dall’opposizione di Giove e dall’esagono del Sole e si oppone alla perfezione del Sole e di Venere.

Saturno si presenta in prima Casa, è unito ad Altair (natura Giove/Marte), è di moto diretto, è orientale al Sole, è in quadrato al Sole e a Daimon, domina le perfezioni del Mediocielo e della Sorte delle Attività e si oppone allo spazio di perfezione della Luna e dell’Anno.

Mercurio è combusto, è in quadrato alla Luna, domina e si configura alla perfezione dell’Anno e della Luna, si presenta nella perfezione della Sorte delle Attività ed è in trigono alla perfezione del Sole.

In questa rivoluzione Venere ripropone quanto ha indicato in direzione. La Luna che sorge e Venere che testimonia il culmine, entrambi in dignità di Giove, ora nella sua Esaltazione, rappresentano il regno e l’eredità del ramo materno che, in modo improvviso ed inatteso, passano dalla madre al figlio.

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La successione imperiale con il nome di Carlo V

Il 12 gennaio 1519, con la morte del nonno paterno Massimiliano I, Carlo, che era già re di Spagna da tre anni, concorse per la successione imperiale. Gli altri pretendenti erano Enrico VIII d’Inghilterra e Francesco I. L’imperatore veniva eletto da sette elettori: i vescovi di Magonza, Colonia e Treviri, e i signori laici di Boemia, del Palatinato, Sassonia e Brandeburgo.

Nell’occasione, per finanziare l’offerta e pagare gli elettori, Carlo venne appoggiato dai banchieri Fugger di Augusta, nella persona di Jacob II, mentre il cardinale Thomas Wolsey si impegnò per Enrico VIII. L’elezione si risolse quando fu chiara la posizione di papa Leone X, che aveva nella persona di Federico il Saggio di Sassonia il successore; questi declinò l’offerta in favore di Carlo. Carlo venne eletto dai principi elettori con voto unanime, e a soli diciannove anni ascendeva anche al trono d’Austria, entrando in possesso, a pieno titolo, dell’eredità borgognona della nonna paterna. Nello stesso anno, precisamente il 28 giugno 1519, nella città di Francoforte, fu eletto Imperatore del S.R.I. Carlo fu incoronato re dei Romani dall’arcivescovo di Colonia il 23 ottobre 1520 nella cattedrale di Aquisgrana. Carlo di Gand, a capo del S.R.I., avrebbe assunto il nome di Carlo V e come tale è passato alla storia.

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Direzioni primarie del 1520

Per il movimento di direzione primaria (figura redatta per il 23/10/1520 – arco di direzione 18.85 -), la Luna è in trigono a Saturno e giunge all’esagono del Mediocielo; Venere giunge a Mercurio e alla declinazione di Giove; la Luna giunge all’esagono di Mercurio; Saturno giunge al quadrato di Mercurio; Mercurio giunge al quadrato di Marte; Marte è equidistante a se stesso; Daimon giunge al grado della Luna; l’Ascella del Sagittario sorge; M13 culmina; Praesepe tramonta; Aldebaran è al Fondocielo; Bellatrix è con Marte; Fomalhaut è con il Sole e Tyche; Al Pherg è con Giove.

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 ConfiniDeclinazioniDH
    
OroscopoMercurio-19.186.00
MediocieloGiove-21.070.00
SoleMercurio+05.684.72
LunaMercurio-19.093.93
SaturnoMercurio+21.201.53
GioveVenere+03.834.88
MarteVenere+22.310.97
VenereSaturno+09.964.21
MercurioGiove+00.345.28
FortunaMercurio4.74
DaimonMercurio/Giove1.48

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la Luna diretta (DH 3.93) è in trigono a Saturno di nascita (DH 0.07);

la Luna diretta (DH 3.93) è in esagono al Mediocielo;

la Luna diretta (DH 3.93) è in esagono a Mercurio di nascita (DH 4.13);

Venere diretta (DH 4.21) è ancora unita a Mercurio di nascita (DH 4.13);

Venere diretta (decl. +9,96) si oppone per declinazione a Giove di nascita (decl. -9,86);

Saturno diretto (5°02’ Gemelli)giunge al quadrato di Mercurio di nascita (5°10’ Pesci);

Mercurio diretto (DH 5.28) è in quadrato a Marte di nascita (DH 0.83);

Marte diretto (DH 0.97) è ancora equidistante a se stesso (DH 0.83);

Daimon diretta (6°39’ Capricorno) giunge al grado della Luna di nascita (7°01’ Capricorno);

la Sorte del Padre diretta (DH 0.99) si oppone a Marte di nascita (DH 0.83);

la Sorte del Padre diretta (DH 0.99) è in trigono a Venere di nascita (DH 3.01);

la Sorte della Malattia [34] diretta (DH 4.20) è equidistante a Mercurio di nascita (DH 4.13);

la Sorte della Malattia diretta (DH 4.20) è in esagono a Giove di nascita (DH 3.77);

la stella M13 diretta (DH 0.13) è giunta al Mediocielo;

l’Ascella del Sagittario diretta (DH 5.85) è giunta all’Ascendente;

la stella Praesepe diretta (DH 5.99) è giunta al Discendente;

la stella Aldebaran diretta (DH 0.05) è giunta al Fondocielo;

la stella Fomalhaut diretta (DH 3.60) è giunta a Sole/Tyche di nascita (DH 3.57/3.58);

ν1 e ν2 del Sagittario dirette (DH 3.49) sono con Daimon di nascita (DH 3.58);

la stella Bellatrix diretta (DH 0.88) è giunta a Marte di nascita (DH 0.83);

la stella Al Pherg diretta (DH 3.72) è giunta a Giove di nascita (DH 3.77).

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Considerazioni

Nel periodo cambiano i Signori dei Confini di Daimon, di Mercurio, di Venere e di Marte, ad indicare un momento importante per le iniziative del regno. In particolare, le figure della Luna rispetto a Saturno e al Mediocielo, di Venere con Mercurio e della Sorte del Padre con Venere e con Marte, sono l’indice di un potere che, progressivamente, prende su di sé i titoli dinastici a cui Carlo V può aspirare per la complessa genealogia familiare di entrambi i genitori. La conferma di questo momento è la nomina ad imperatore del sacro romano impero.

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La rivoluzione solare dell’anno 1520

La rivoluzione, con gli spazi di perfezione, è stata calcolata per il luogo di nascita – lat. 51°03’N; long. 3°42’E – e il giorno 24 febbraio 1520 alle ore 00:05 di T.U. (00:19:52 di ora locale).

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 latitudinideclinazioniDH visibilità
     
Sole-06.260.12
Luna+1.00+20.115.88
Saturno-0.26-20.492.31
Giove+1.17-17.205.57
Marte-1.12-15.231.22-6.00 (n.v.)
Venere+3.63-16.882.52-19.83 (v.)
Mercurio+2.34-10.161.077.80 (n.v.)
Tyche0.24
Daimon0.24

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Considerazioni

La rivoluzione solare di quest’anno mostra il sorgere dello Scorpione e Giove che è sorto da poco. I luminari e Giove sono nei cardini della figura. La Luna si oppone a Giove ed è in quadrato al Sole. Giove è orientale, è in trigono al Sole e forma la prima stazione [35], indicando una pienezza del vigore fisico e del potere che ora manifesta Carlo V, un mutamento significativo e accrescimenti. Antares ed Aldebaran sono in prossimità della linea dell’orizzonte. Tyche è al meridiano ed è configurata ad entrambi i luminari, a Giove stazionario e a Daimon, angolari nella figura annuale: rappresenta l’acquisizione di un enorme potere e di maggiori possedimenti sotto la propria diretta influenza.

La Luna, nel suo movimento in Toro, si separa da Tyche, dal Sole, da Daimon, da Marte e da Giove e si applica a Mercurio, a Venere e a Saturno.

Mercurio domina la perfezione dell’Anno, del Mediocielo e della Sorte delle Attività. Mercurio è unito a Marte e si configura (con Marte)  alle perfezioni del Mediocielo e della sorte delle Attività.

In rivoluzione, Marte è il signore dell’Ascendente annuale: Carlo V quale candidato del titolo di imperatore; e Mercurio è il signore del Mediocielo annuale: obiettivi che ci si prefigge. L’unione tra Mercurio retrogrado e Marte giustifica il modo in cui avviene la sua nomina: il candidato scelto dal papa, Federico II di Sassonia, rinuncia alla sua nomina in favore di Carlo V.

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Gli ultimi anni

L’ultima residenza: il monastero di San Jerónimo di Yuste. Carlo salpò dal porto fiammingo di Flessinga il 15 settembre 1556 con una flotta di oltre sessanta navi e un seguito di 2500 persone, destinate a diminuire via via nel corso del viaggio. Tredici giorni dopo, l’ex sovrano sbarcò nel porto spagnolo di Laredo. Il 6 di ottobre ebbe inizio il viaggio attraverso la Castiglia che lo condusse prima a Burgos dove giunse il 13 ottobre e poi a Valladolid dove giunse il 21 dello stesso mese. Dopo due settimane di sosta, accompagnato da alcuni cavalieri e cinquanta alabardieri, riprese il viaggio verso l’Estremadura che lo avrebbe condotto in una località chiamata Vera de Plasencia, nei pressi della quale sorgeva il monastero di San Jerónimo di Yuste, ove giunse il 3 febbraio 1557. Qui i monaci lo accolsero in processione, intonando il Te deum.

Carlo non risedette mai all’interno del monastero, bensì in una modesta palazzina che si era fatto costruire anni addietro, in adiacenza al muro di cinta, ma all’esterno, orientata a Sud e ben soleggiata. Nonostante il luogo piuttosto lontano dai centri di potere, egli continuò a mantenere rapporti con il mondo politico, senza per questo venir meno alla sua volontà di soddisfare l’aspetto ascetico della propria indole. Continuò a essere prodigo di consigli sia alla figlia Giovanna, reggente della Spagna, e sia al figlio Filippo che governava i Paesi Bassi. Soprattutto in occasione del conflitto scoppiato con Enrico II di Francia, nel quale Carlo, dal suo eremo di Yuste e con l’aiuto della Spagna, riuscì a riorganizzare l’esercito di Filippo il quale ottenne una schiacciante vittoria sui francesi nella battaglia di San Quintino il 10 agosto 1557.

Ferdinando I nuovo imperatore

Il 28 febbraio del 1558, i Principi tedeschi, riuniti nella Dieta di Francoforte, presero atto delle dimissioni dal titolo di Imperatore che Carlo V aveva presentato due anni prima e riconobbero in Ferdinando il nuovo Imperatore. Carlo usciva definitivamente dalla scena politica. Il 18 febbraio 1558 morì la sorella Eleonora. Carlo, presago che la sua vita terrena volgeva ormai al termine, accentuò ancor più il suo carattere ascetico, assorto sempre più nella penitenza e nella mortificazione. Ciò nonostante non disdegnava i piaceri della buona tavola, cui si lasciava andare, nonostante fosse afflitto da gotta e diabete, e sordo ai consigli dei medici che lo spingevano a una dieta meno ricca.

La morte

Nel corso dell’estate la sua salute diede segni di peggioramento che si manifestò con febbri sempre più frequenti che lo costringevano spesso a letto, dal quale poteva assistere ai riti religiosi attraverso una finestra che aveva fatto aprire in una parete della sua camera da letto e che prospettava direttamente nella chiesa. Il 19 di settembre chiese l’estrema unzione, dopo di che si sentì rianimato e la sua salute manifestò qualche segno di ripresa. Il giorno successivo, stranamente, quasi avesse avuto un presentimento, chiese e ottenne l’estrema unzione per la seconda volta.

Morì il 21 settembre 1558, probabilmente di malaria, dopo tre settimane di agonia. Le cronache riferirono che, approssimandosi il momento del trapasso, Carlo, stringendo al petto un crocefisso ed esprimendosi in lingua spagnola, abbia esclamato: “Ya, voy, Señor” (Sto venendo Signore). Dopo una breve pausa, urlando, avrebbe esclamato ancora: “¡AyJesus!” e poco dopo avrebbe esalato l’ultimo respiro. Erano le due del mattino. Il suo corpo fu immediatamente imbalsamato e sepolto sotto l’altare della piccola Chiesa di Yuste. Sedici anni dopo la sua salma fu traslata dal figlio Filippo nel Monastero dell’Escorial intitolato a San Lorenzo, che lo stesso Filippo aveva edificato sulle colline a nord di Madrid destinandolo a luogo di sepoltura di tutti i sovrani Asburgo di Spagna. (https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_V_d%27Asburgo)

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I tempi di vita

In nascita notturna i primi luoghi vitali da osservare sono la Luna: 7°01’ Capricorno; il grado del Plenilunio precedente la nascita: 5°16’ Vergine; il grado di Daimon (tyche tolemaica): 19°32’ Sagittario.Inoltre, sono luoghi vitali, di per sé, sempre, il Sole: 14°08’ Pesci; il grado Ascendente: 10°47’ Capricorno e Tyche: 13°43’ Pesci.

Per il momento della nascita scelto, la Luna è precisamente al sorgere, è in luogo afetico [36] e può, a pieno titolo, considerarsi l’afeta [37]La Luna si separa da Mercurio e dal grado del Plenilunio precedente, è in preciso esagono a Giove e si applica a Tyche, al Sole, a Saturno, a Marte e a Venere.

Riguardo ai luoghi vitali notturni, osserviamo che Saturno (Domicilio), Marte (Esaltazione) e Giove (Confini) dominano sulla Luna (e sul grado Ascendente). Mercurio domina sul grado del Plenilunio precedente (Domicilio, Esaltazione e Confini) e sui Confini della tyche tolemaica (Daimon).

L’afeta nel segno di un malefico ed il separarsi della Luna da Mercurio, che è nella sua debolezza, retrogrado e sotto i raggi del Sole, sono indicazioni contrarie ad una vita longeva. D’altro canto, la Luna e l’Ascendente sono nei Confini di Giove e vi è la testimonianza efficace di Giove e di Venere, entrambi in dignità (Domicilio ed Esaltazione), questo costituisce una protezione per la salute ed un beneficio per le condizioni della vita, più che per la sua durata. Inoltre, osserviamo che Saturno e Marte sono configurati alla Luna e sono entrambi potenziali anereti [38]. La condizione della Luna ed il fatto che i benefici testimoniano l’afeta, il presentarsi di alcune malattie non gravi e assicura una vita media, per l’epoca in cui è vissuto.

Per l’esame della durata della vita possiamo osservare che si realizza un momento aneretico estremo quando la Luna, dopo aver percorso il suo quadrante (dall’Ascendente al Mediocielo), supera l’opposizione di Marte e giunge all’opposizione di Saturno, il pianeta che alla nascita è strettamente angolare ed è in preciso quadrato (nel mondo) alla Luna.

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Direzioni primarie del 1558

Per il movimento di direzione primaria (figura redatta per il 21/09/1558 – arco di direzione 53.77 -), si precisa l’opposizione tra la Luna Saturno; Mercurio si unisce a Marte; Mercurio è in esagono a Venere; Saturno è in trigono a Giove; Giove è in trigono a Marte; Marte è in trigono al Sole e a Tyche; il Sole e Tyche sono in quadrato a Marte; il Sole è in esagono a Venere; Daimon giunge alla Luna. Inoltre, Shaula si oppone alla Luna e all’Ascendente; Vega culmina; le Iadi sono con il Sole; Aldebaran è con Venere; Sirio è con Saturno; Procyon è con Marte; Alpheratz è con Daimon.

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 ConfiniDeclinazioniDH
    
OroscopoMercurio+06.686.00
MediocieloMercurio/Giove-23.340.00
SoleMercurio+20.754.97
LunaMercurio+06.840.05
SaturnoVenere+23.304.48
GioveMercurio+20.234.78
MarteMercurio+22.754.31
VenereGiove+21.855.51
MercurioSaturno+19.194.31
FortunaMercurio4.96
DaimonGiove2.40

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la Luna diretta (DH 0.05) si oppone a Saturno di nascita (DH 0.07);

Saturno diretto (7°18’ Cancro) si oppone alla Luna di nascita (7°01’ Capricorno);

la Luna diretta (DH 0.05) è giunta al Mediocielo e al quadrato di se stessa (DH 5.99);

la Luna diretta (DH 0.05) va al trigono di Mercurio di nascita (DH 4.13);

Mercurio diretto (25°30’ Toro) giunge a Marte di nascita (25°56’ Toro);

Marte diretto (DH 4.31) scioglie l’unione a Mercurio di nascita (DH 4.13);

la Luna diretta (DH 0.05) scioglie il trigono con Giove di nascita (DH 3.77);

Mercurio diretto (25°30’ Toro) giunge all’esagono di Venere di nascita (25°50’Pesci);

Saturno diretto (7°18’ Cancro) giunge al trigono di Giove di nascita (7°01’ Pesci);

Giove diretto (DH 4.78) è in trigono a Marte di nascita (DH 0.83);

Marte diretto (14°12’ Cancro) è in trigono a Sole e Tyche di nascita (14°08’/13°43’ Pesci);

il Sole e Tyche diretti (DH 4.97/4.96) sono in quadrato a Marte di nascita (DH 0.83);

il Sole diretto (DH 4.97) giunge all’esagono di Venere di nascita (DH 3.01);

Daimon diretta (6°39’  Capricorno) giunge alla Luna di nascita (7°01’ Capricorno);

Hor/Luna diretti (decl. +6,75/6,90) sono opposti per declinazione a Mercurio di nascita (decl. -6,73);

Tyche/Giove diretti (decl. +20,65/20,25) sono uniti per declinazione a Marte di nascita (decl. +20,31);

la Sorte della Malattia diretta (DH 2.28) giunge al quadrato di Giove di nascita (DH 3.77);

la stella Shaula diretta (DH 5.99) si oppone alla Luna e all’Ascendente;

la stella Sirio diretta (DH 0.09) è equidistante a Saturno di nascita (DH 0.07);

la stella Adhara diretta (DH 0.11) è unita a Saturno di nascita (DH 0.07);

la stella Procyon diretta (DH 0.80) è unita a Marte di nascita (DH 0.83);

le Iadi dirette (DH 3.41) sono con il Sole e Tyche di nascita (DH 3.57/3.58);

la stella Aldebaran diretta (DH 3.06) è unita a Venere di nascita (DH 3.01);

la stella Alpheratz diretta (DH 3.67) è unita a Daimon di nascita (DH 3.58);

la stella Vega diretta (DH 0.09) è unita al Mediocielo;

la stella Vega diretta (DH 0.09) è equidistante alla Luna diretta (DH 0.05).

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Considerazioni

Nel periodo mutano i Signori dei Confini di Saturno, di Giove  e del Mediocielo. Saturno e la Luna, in direzione, reciprocamente, realizzano l’incontro aneretico, nel momento in cui la Luna è al Mediocielo ed è in quadrato a se stessa. Giove, per le figure presenti, e la stella benefica Vega, che culmina e cammina insieme alla Luna diretta, rendono meno gravose le condizioni della malattia ma non possono impedire l’esito funesto per le conferme che vedremo nelle perfezioni e nella rivoluzione solare del periodo. Tutte le altre figure,dei pianeti e delle stelle, fanno da corollario alla questione principale del termine della vita.

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La rivoluzione solare dell’anno 1558

La rivoluzione, con gli spazi di perfezione, è stata calcolata per Gand – lat. 51°03’N; long. 3°42’E – e il giorno 23 febbraio 1558 alle ore 05:07 di T.U. (05:22 di ora locale).

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 latitudinideclinazioniDH visibilità
     
Sole-06.264.75
Luna+1.12+16.322.12
Saturno-2.21+11.122.32
Giove-0.37-20.175.85
Marte-0.27+05.133.60-25.88 (v.)
Venere+2.02+13.362.94-38.61 (v.)
Mercurio+1.92+02.694.25-17.56 (t.e.)
Tyche3.37
Daimon3.37

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Considerazioni

Nella rivoluzione solare la Luna, di luce crescente, è unita a Saturno, l’anereta, e si presenta nei gradi in cui è Saturno alla nascita. Inoltre, Saturno, l’anereta, si oppone alla perfezione della Luna, l’afeta.

Marte (13°36’ Ariete) diventa signore dell’anno (con Giove), si presenta nello spazio di perfezione di Marte (con il Sole e Mercurio) e in prossimità del grado raggiunto dalla Luna in direzione (17°22’ Ariete).

Giove sorge, è in esagono mondano alla Luna e a Saturno e si configura alla perfezione dell’Anno e della Luna. Venere ed il nodo lunare di rivoluzione si presentano sulla Sorte di Base di nascita. Tyche di rivoluzione si presenta sui gradi dell’Ascendente e della Luna di nascita. Inoltre, la Sorte della Nemesi è al Fondocielo e Antares ed Aldebaran sono al meridiano.

L’aspetto su cui soffermarsi è che la Luna si separa dall’unione di Saturno e si oppone, con Saturno, alla perfezione dellafeta e dellAnno, oltre a presentarsi su Saturno di nascita.

Queste ultime indicazioni confermano quanto già visto in direzione, circa la pericolosità di questo momento per la vita di Carlo V, e concordano con l’affermazione degli autori classici:

“Quando si realizza un incontro aneretico e contemporaneamente il luogo della perfezione dell’afeta presenta nella rivoluzione dell’anno l’ingresso dei malefici, allora la morte è certa.”

Nella rivoluzione solare del 1558 osserviamo che Saturno, il malefico che in direzione realizza la figura aneretica, si oppone (e fa il suo ingresso) alla perfezione dell’afeta (la Luna) e alla perfezione dell’Anno.

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Note

[1] Moto primo o direzione di un punto della sfera locale è il suo spostamento nel senso del moto diurno verso un secondo punto, rimanendo invariate le sue coordinate celesti dell’istante iniziale. L’arco che il primo punto percorre in gradi equatoriali è l’arco di direzione. Quando il primo punto giunge per direzione al circolo orario del secondo punto, si dice che tra i due punti avviene un incontro di direzione. L’osservazione di questo moto costituisce il primo fondamento dell’arte della previsione astrologica (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).

[2] La Sizigia è il novilunio o il plenilunio che precede la nascita ed è come una matrice che influenza i “caratteri fondamentali” di tutte le nascite dei giorni successivi fino al successivo novilunio/plenilunio. Il novilunio ha natura solare e fa parte dell’hairesis diurna. Il Plenilunio ha natura lunare e fa parte dell’hairesis notturna. Per l’argomento della durata della vita viene osservato preferenzialmente il novilunio nelle nascite diurne ed il plenilunio nelle nascite notturne.

[3] La distanza oraria si riferisce alla suddivisione del giorno in 24 ore ed è la misura oraria dell’astro osservato nella sua posizione relativa rispetto alla linea meridiana (asse fondocielo/mediocielo) ed alla linea dell’orizzonte (asse ascendente/discendente). I valori in distanza oraria (DH) indicati nella figura di direzione partono da un valore zero in prossimità del meridiano e determinano i quattro quadranti di sei ore l’uno del cerchio completo, nel seguente modo: dal fondocielo all’ascendente e dal fondocielo al discendente da 0 a 6 ore; dal mediocielo all’ascendente e dal mediocielo al discendente da 0 a 6 ore. Questo significa dire che l’astro situato esattamente sulla cuspide della seconda, dell’undicesima, della nona e della quinta Casa ha un valore di distanza oraria pari a 2 ore (DH 2.00); l’astro situato precisamente sulla cuspide della prima, della dodicesima, dell’ottava e della sesta Casa ha un valore di distanza oraria di 4 ore (DH 4.00), e così via.

[4] In questa colonna viene fornito il dato della visibilità degli astri per il giorno della nascita. Con la sigla v. intendiamo “visibile” o fuori dai raggi del Sole; con la sigla n.v. intendiamo “non visibile” o sotto i raggi (invisibilità e combustione). Con la sigla l.e. indichiamo la “levata eliaca” (che può essere mattutina o vespertina), con t.e. il “tramonto eliaco” (mattutino o vespertino).Con la sigla c. intendiamo la “combustione” del pianeta molto vicino al Sole, entro i tre gradi.

[5] Domicilio: è la prima dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove il pianeta ha più forza, ed indica benefici permanenti. Ciascun pianeta ha un domicilio diurno ed uno notturno, tranne i luminari che hanno un solo domicilio. Saturno ha il proprio domicilio in Capricorno e in Acquario, Giove in Sagittario e in Pesci, Marte in Scorpione e in Ariete, Venere in Bilancia e in Toro, Mercurio in Vergine e in Gemelli, il Sole in Leone, la Luna in Cancro.

[6] L’Esaltazione è la seconda dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove i pianeti mostrano il primo apparire della loro qualità. Gli effetti dell’esaltazioni sono i più repentini ed appariscenti. Saturno ha la propria esaltazione in Bilancia, Giove in Cancro, Marte in Capricorno, Venere in Pesci, Mercurio in Vergine, il Sole in Ariete, la Luna in Toro.

[7] Il confine o termine è la prima delle due dignità minori e consiste nella divisione di ciascun segno zodiacale in cinque settori di ampiezza variabile, ognuno dei quali viene assegnato ad uno dei cinque pianeti, esclusi i due luminari. I sistemi di divisione dei segni in confini riportati nell’astrologia classica sono tre: un sistema caldeo, uno egizio (a cui ci si riferisce nell’articolo) ed uno tolemaico.

[8] Signori della triplicità/trigonocratori: nel giorno/nella notte:

Triplicità di fuoco Ariete, Leone, Sagittario Sole Giove

Triplicità di terra Toro, Vergine, Capricorno Venere Luna

Triplicità di aria Gemelli, Bilancia, Acquario Saturno Mercurio

Triplicità di acqua Cancro, Scorpione, Pesci Venere Marte

Doroteo di Sidone e gli arabi assumevano tre signori del Trigono o trigonocratori: primo trigonocratore, secondo trigonocratore e partecipante; e suddividevano i tempi della vita, del matrimonio e di tutte le questioni, in tre parti. Nell’esperienza fatta finora, con l’intento di cogliere dati essenziali e certi, è pienamente efficace l’osservazione di due soli trigonocratori.

[9] Caduta: è il pianeta in condizione di debolezza per il suo trovarsi nel Segno opposto alla sua Esaltazione. In questo specifico caso, Mercurio mantiene una sua forza per la ricezione, per moto retrogrado, con Giove.

[10] Si chiarisce che qui viene presa in considerazione la misura, proposta da Schoch, della quantità dell’arco condotto dallo zenith al nadir e passante per i luoghi dell’astro e del Sole, tale da consentire la prima o ultima visibilità dell’astro ad oriente (levante) o ad occidente (tramonto); per Mercurio tali valori vanno da –13.00 -9.50 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Venere tali valori vanno da -5.80 a -5.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Marte tali valori vanno da -14.50 a -13.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Giove tali valori vanno da -9.00 a -7.50 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Saturno tali valori vanno da -13.00 a -10.30 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino). Per valori inferiori di segno negativo) il pianeta è invisibile o combusto, per valori superiori (di segno negativo) ma vicini a quelli proposti, vi è la condizione di visibilità e di una maggior forza ed operatività.

Arcus visionis(a.v.) è l’arco di depressione sotto l’orizzonte, o altezza negativa, che il Sole deve avere perché un corpo celeste che sorge o che tramonta prima o dopo il Sole risulti visibile all’occhio umano. Ciascun corpo celeste, sia esso una stella o un pianeta, ha un diverso arcus visionis che dipende dalla sua magnitudine apparente: maggiore è la luminosità del corpo celeste, minore è il suo arcus visionis, ovvero l’astro può essere visibile all’orizzonte anche con un cielo più chiaro. Per un corretto calcolo dell’arcus visionis occorre considerare la differenza in azimut tra il luogo in cui sorge (o tramonta) l’astro e quello in cui sorge (o tramonta) il Sole.

[11] Ricezione: è, in un’applicazione, il riconoscimento di natura da parte degli astri che uniscono le loro luci. Avviene in due modi: quando il pulsans è nelle dignità del receptor (Mercurio in Capricorno che si applica a Saturno in Toro) e quando il receptor è nelle dignità del pulsans (la Luna in Vergine che si applica a Saturno in Toro). Perché la ricezione sia efficace gli astri non devono essere indeboliti dalla combustione, dall’esilio, dalla caduta, dalla retrogradazione.

Ricezione mutua: è una ricezione in cui entrambi gli astri sono l’uno nelle dignità dell’altro. Per esempio la Luna che si congiunge a Venere nel segno del Toro, stando la prima nel domicilio di Venere e la seconda nell’esaltazione della Luna.

[12] nodi sono i due punti nei quali la Luna o un pianeta ha latitudine 0°, ovvero si trova sull’eclittica. Se il pianeta ha latitudine 0° e sta salendo sopra l’eclittica è nel suo nodo ascendente, se sta scendendo sotto l’eclittica è nel suo nodo discendente.

[13] Per questa e per le altre sorti indicate nell’articolo ci riferiamo al sistema di calcolo successivo a quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la morte di Placido, nella ristampa della Coelestis Philosophia del 1675, Francesco Brunacci e Francesco Maria Onorati propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del calcolo del Placido ma viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero ascendente e con le doch in quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo, si segnala l’articolo pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.it dell’associazione Cielo e Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli, che amplia quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti secondo Placido Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).

La Sorte di Fortuna, Tyche, in ogni genitura può rappresentare il corpo, la vita, le acquisizioni, le sostanze materiali, la convivenza, il matrimonio e quanto viene condiviso nella vita di coppia. In ambito religioso, sono i beni condivisi nella comunità e la comunione con gli altri. Come la Luna, può esprimere qualcosa riguardo la casa, il domicilio, il luogo in cui si vive.

La Sorte del Genio, Daimon, in ogni genitura può rappresentare l’intelletto, l’animo, il comportamento, i desideri profondi e le istanze interiori che indirizzano le scelte importanti della nostra vita.

[14] Il ventre indica la quantità e l’in­cre­mento dell’evento significato. Nel corpo fisico indica la quantità delle masse corporee e, più in generale, l’alterazione sia in senso fisico che in senso morale. L’essere nel ventre significa l’alterare velocemente le cose e, per i significatori dell’animo (Mercurio e Luna), un modo variegato degli stati d’animo e delle decisioni.

[15] Nelle 24 ore, del giorno, sono tanti i momenti in cui, secondo “cause precedenti”, che riguardano la “formazione di corpo e spirito”, la nascita dei bimbi è possibile. Secondo questa concezione, le fasi di formazione dell’embrione, dal concepimento alla nascita, devono seguire un ritmo armonico, esprimere un’assonanza che consente il compimento della gestazione. A questa concezione risponde la tecnica che è di Tolomeo e del suo tempo. Seguendo questa tecnica, ricercheremo, nel giorno di nascita, quei momenti in cui è possibile nascere. Si tratta di quelle “aperture delle porte” in cui i pianeti formano rapporti di eguaglianza numerica in virtù dei loro moti, isaritmie (che devono essere considerate secondo il moto orario), rispetto al sorgere o al culminare. Tali momenti possono essere pochi o tanti, ma la nostra scelta deve riguardare solo quei rapporti che si creano tra quel pianeta, che ha un chiaro dominio al tempo della sizigia e che troviamo riconfermato, per diritti, forza, operatività, concordia di hairesis, nel tema di nascita.

[16] Fomalhaut (natura Venere/Mercurio) è nella costellazione del cielo australe piscis austrinus australis (il pesce australe), al sud dell’Acquario e del Capricorno, molto antica e che si trova in Tolomeo. La sua stella più luminosa (α) si chiama con il nome arabo di Fomalhaut (Fam alḥūt: la bocca del Pesce).

[17] La Sorte della Madre indica la madre e, per la condizione del dominatore della sorte, le questioni  che riguardano la madre: solitamente precisa delle figure nei momenti significativi per la madre.

[18] La Sorte della VittoriaNike (sorte di Giove), è anche un risultato, l’ottenimento dei frutti di un impegno ed un’attività che produce un esito positivo per la persona. È anche “il prevalere sui nemici”.

[19] La Sorte dell’Insidia si trae dal Sole a Marte e il suo calcolo muta tra il giorno e la notte. Indica le insidie, i pericoli e i raggiri. Può rappresentare la sottovalutazione delle situazioni e dei pericoli che espongono alla sciagura.

[20] La Sorte del Padre indica il padre e, per la condizione del dominatore della sorte, le questioni  che riguardano il padre: solitamente precisa delle figure nei momenti significativi per il padre.

[21] In una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è sorto prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella figura di quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale efficacia è integra sempre che il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si sia ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.

[22] Hairesis – fazione – setta: è la condizione diurna o notturna di un astro, la sua appartenenza alla fazione del giorno o della notte; la concordia tra la fazione dei pianeti dominanti e il tempo della nascita (diurna o notturna) è fondamentale per il giudizio. I pianeti che rispettano la propria hairesis (in genitura diurna i diurni, in genitura notturna i notturni) operano nel modo migliore, secondo natura e giustizia; quelli che non rispettano la propria hairesis operano in modo contrario, con ostacoli e difficoltà. Il rispetto dell’hairesis non indica una maggior forza del pianeta ma un miglior modo di operare. Altre condizioni di rispetto dell’hairesis sono per i diurni, essere sopra l’orizzonte, avere luce crescente ed essere in segno maschile, per i notturni essere sotto l’orizzonte, avere luce calante ed essere in segno femminile (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).

[23] La Sorte delle Attività, significa riguardo la qualità e le caratteristiche delle azioni e delle attività.Si osserva il dominatore della Sorte delle Attività per integrare le informazioni, date dai pianeti dominatori dell’agire, sulle azioni e le attività del soggetto ed i relativi momenti significativi.

[24] La Sorte della Necessità, Ananke, può esprimere le difficoltà che si possono presentare nei legami e nella vita in generale, il destino; in dati casi gli accidenti violenti.

[25] Antares, il cuore dello Scorpione, per la natura Marte mista a Giove Esichio la chiama “tiranno”. Se alla nascita sorge o culmina dà onori ed elevazione quando è commista a pianeti benevoli, si comporta all’opposto, se è commista ai malevoli. Quando in direzione giunge al Mediocielo è indicativa di “grandi onori” e di “grande elevazione”.

[26] La direzione nel mondo è quando un astro si muove nel suo moto diurno, però, muovendosi nel suo moto diurno resta fermo nel suo grado zodiacale, allora la sua virtù rimane impressa in questo grado zodiacale.

La direzione nello zodiaco è quando un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo e tutti i gradi dello zodiaco salgono a lui. Allora, dire che un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo, ad esempio in decima Casa, è dire che la sua virtù nel mondo permane e non si muove, e tutti i gradi dello zodiaco salgono indicando i cambiamenti e il mutare delle cose.

[27] Il confine termine è la prima delle due dignità minori e consiste nella divisione di ciascun segno zodiacale in cinque settori di ampiezza variabile, ognuno dei quali viene assegnato ad uno dei cinque pianeti, esclusi i due luminari. I sistemi di divisione dei segni in confini riportati nell’astrologia classica sono tre: un sistema caldeo, uno egizio (a cui ci si riferisce nell’articolo) ed uno tolemaico.

[28] La Sorte di Nemesi, Nemesis, può rappresentare esperienze in cui bisogna confrontarsi con difficoltà impegnative che insorgono, ansie ed affanni.

[29] La Sorte delle Nozze, per l’uomo e per la donna, esprime la natura e le caratteristiche della relazione. In tema femminile, indica il marito e le questioni  che riguardano il marito e le relazioni. Più in generale sono anche le unioni e le collaborazioni nella vita e nel lavoro.

[30] Signore dei Confini o Divisore di un significatore, per un dato periodo di tempo, è il pianeta che domina i confini del grado eclittico in cui giunge la direzione nello zodiaco del significatore stesso. Il divisore assume un dominio sul significatore per tutto il periodo durante il quale la direzione rimane entro i suoi confini, e condivide questo dominio con il suddivisore. Suddivisore di un significatore per un dato periodo di tempo, è il pianeta che ha ricevuto per ultimo la direzione del significatore, nello zodiaco o nel mondo. Il Suddivisore assume un dominio sul significatore e lo mantiene finché quest’ultimo compie una direzione ad un diverso pianeta (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).

[31] Un’importanza capitale, nella previsione degli eventi futuri, è accordata alle rivoluzioni degli anni. La procedura consiste nel determinare una figura del cielo al momento in cui il Sole ritorna al medesimo minuto zodiacale in cui si trovava alla nascita. Essa era associata ad una progressione regolare e costante del moto diurno mediante la quale venivano stabiliti i luoghi annui dei significatori (l’alinthye dall‘arabo ‘intiha’, termine o compimento, la teléiosis degli astrologi bizantini, la perfectio degli astrologi medievali, la profectio degli astrologi tardo-medievali e rinascimentali). Ad entrambe si riferisce Tolemeo: alla perfectio, quando parla dei luoghi annui e mensili; alla rivoluzione annua quando parla degli “ingressi”.

Profezione o perfezione di un punto della sfera locale è il suo spostamento, nel senso del moto diurno, attraverso i circoli orari delle 12 case, in modo tale che in 1 anno percorra lo spazio di una casa, e dopo 12 anni ritorni al punto iniziale. Il segno nel quale cade la perfezione prende il nome di “segno di perfezione” e, nel caso che il punto “proferito” sia l’oroscopo (l’ascendente), è detto segno dell’anno (spiegazione contenuta nel glossario del sito cieloeterra.it). Per il calcolo si veda l’articolo di Giuseppe Bezza “La profezione. Come si calcola, come si interpreta.”, pubblicato su Linguaggio Astrale 104, settembre 1996. Si intende dire che può proporsi un giudizio compiuto con le tecniche esposte. Altre osservazioni: esame delle principali sorti caldee, della natura delle stelle fisse, dei cronocratori (signori dei confini o divisori), integrano ed arricchiscono le informazioni complessive, che non costituiscono l’oggetto di questo lavoro e consentono di qualificare meglio periodi della vita favorevoli o “critici” e la natura degli eventi.

[32] La Sorte dei Figli si trae dal rapporto tra Giove e Saturno rispetto all’Ascendente, sia in nascita diurna che in nascita notturna. Indica i figli e, per la condizione del dominatore della sorte, il carattere e le questioni che riguardano i figli. La Sorte dei Figli ed il suo signore, a seconda di come si presentano nella rivoluzione solare, esprimono qualcosa sulla procreazione e le questioni concernenti i figli.

[33] Quando la perfezione giunge al segno del Cancro o del Leone, si prende come signore dello spazio di perfezione, rispettivamente, il divisore (o confine) della Luna o del Sole di questo periodo. Nel 1516 la Luna è giunta a 27°00’ Capricorno, nei confini di Marte secondo gli egizi, pertanto, signore della seconda parte perfezione del Sole e di Venere è Marte (Cancro).

[34] La Sorte di Malattia, o del pericolo, indica situazioni che possono costituire un pericolo più o meno grave; in dati casi indica l’occasione violenta, la malattia inseparabile.

[35] Le principali fasi dell’epiciclo sono come degli aspetti considerati rispetto al Sole. Quindi, il pianeta che esce dai raggi del Sole e fa la levata eliaca, che è nella sua prima stazione, che è nella seconda stazione o al tramonto eliaco crea un “rapporto” con il Sole che Tolemeo, e tutti i principali autori classici, assimila alla configurazione.

Delle stazioni dei pianeti, diciamo che la Stazione mattutina è la stazione di un pianeta orientale rispetto al Sole, che lo precede nel moto diurno sorgendo prima dell’alba, e si trova sopra l’orizzonte quando il Sole sorge; è la prima stazione dei pianeti superiori, e la seconda stazione degli inferiori. La Stazione vespertina è la stazione di un pianeta occidentale rispetto al Sole, che lo segue nel moto diurno tramontando dopo il Sole, e si trova sopra l’orizzonte quando il Sole tramonta; è la seconda stazione dei pianeti superiori, e la prima stazione degli inferiori.

[36] Luoghi afetici – gradi morti. Per quanto concerne i luoghi afetici Tolemeo considera come inizio del primo luogo i “cinque gradi” che precedono l’Ascendente, e così per tutte le altre Case. Questi 5 gradi non sono gradi eclittici, ma sono gradi di AOCH o DOCH, pari a 5 trentesimi di Casa, ovvero 1/6 della doppia ora temporale, che corrispondono a una DH di 0,333 ore temporali dalla cuspide. Con questo si vuole dire che quando il Sole sorge entra nella 12° casa, ma finché non si è separato di oltre 1/6 della doppia ora temporale non si è ancora completamente separato dall’Ascendente, e così per le altre Case. Questo spazio di 5 gradi non si deve applicare solo ai luoghi afetici, ma sempre, in tutti i giudizi. È un concetto simile a quello della vis luminis dei pianeti, ma mentre la vis luminis varia da pianeta a pianeta, nel moto diurno questi 5 gradi sono una quantità fissa, che vale per tutte le Case e per tutti i corpi celesti. Sono i gradi che Al-Bîrûnî chiama i “gradi morti”. Il discorso è simile a quello fatto da Gauquelin, che tuttavia ha trovato degli spazi molto più ampi. Però se si considera che la maggior parte delle natività vanno sempre anticipate, allora i valori di Gauquelin si avvicinano a quelli tolemaici (considerazioni di Giuseppe Bezza)”.

[37] Nell’accezione primaria per afeta si intende il “luogo da cui si parte, il “luogo” che è liberato per andare da qualche parte (dal greco “aphiemi” partire da). Nel concetto di afeta è insito un movimento; la vita stessa è un movimento e la fine della vita è rappresentata da qualcosa che mette fine a questo movimento. Tecnicamente, rispetto all’afeta vi è un pianeta o un luogo “anereta” che per la sua natura contraria contraddice, spezza, toglie la vita.

[38] Nella dottrina della durata della vita anereta è il pianeta ‘uccisore’ che, unendosi (precisando un aspetto) per direzione all’afeta, determina la fine della vita. Di norma l’anereta è o Marte o Saturno, ma talvolta anche il Sole può assumere virtù aneretica. La direzione aneretica può avvenire per corpo, per raggio, per declinazione, nello zodiaco o nel mondo.