Il genio assoluto di Michelangelo, di Mario Costantino

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Michelangelo (dettaglio) – Daniele da Volterra

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Introduzione

Protagonista del Rinascimento italiano, scultore, pittore, architetto e poeta, fu riconosciuto già al suo tempo come uno dei maggiori artisti di sempre. Fu nell’insieme un artista tanto geniale quanto irrequieto. Il suo nome è collegato a una serie di opere che lo hanno consegnato alla storia dell’arte, alcune delle quali sono conosciute in tutto il mondo e considerate tra i più importanti lavori dell’arte occidentale: il David, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro o il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina sono considerati traguardi insuperabili dell’ingegno creativo [1]. Lo studio delle sue opere segnò le generazioni successive, dando vita, con altri modelli, a una scuola che fece arte “alla maniera” sua e che va sotto il nome di manierismo. (https://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Buonarroti)

Le fonti su Michelangelo

Michelangelo è l’artista che, forse più di qualunque altro, incarna il mito di personalità geniale e versatile, capace di portare a termine imprese titaniche, nonostante le complesse vicende personali, le sofferenze e il tormento dovuto al difficile momento storico, fatto di sconvolgimenti politici, religiosi e culturali. Una fama che non si è affievolita coi secoli, restando più che mai viva anche ai giorni nostri.

Se il suo ingegno e il suo talento non sono mai stati messi in discussione, nemmeno dai più agguerriti detrattori, ciò da solo non basta a spiegarne l’aura leggendaria, né sono sufficienti la sua irrequietezza, o la sofferenza e la passione con cui partecipò alle vicende della sua epoca: sono tratti che, almeno in parte, sono riscontrabili anche in altri artisti vissuti più o meno nella sua epoca. Sicuramente il suo mito si alimentò anche di sé stesso, nel senso che Michelangelo fu il primo e più efficace dei suoi promotori, come emerge dalle fonti fondamentali per ricostruire la sua biografia e la sua vicenda artistica e personale: il carteggio e le tre biografie che lo riguardarono al suo tempo. (https://it.wikipedia.org/wiki/ Michelangelo_Buonarroti)

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Cosa vedremo

L’indagine propone l’esame, secondo i principi dell’astrologia classica, del plenilunio precedente la nascita di Michelangelo, del tema di nascita e degli aspetti rilevanti di alcuni dei momenti significativi della sua vita, mostrandone i grafici delle direzioni primarie [2], delle perfezioni e delle rivoluzioni solari.

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La Sizigia precedente la nascita

Per comprendere meglio gli aspetti di questa natività osserviamo, come di consueto, i dominatori e le indicazioni della Sizigia [3] che precede la nascita, il plenilunio del 15/2/1475 (calendario Giuliano), per le ore 23:27 di T.U., che si realizza al grado 11°04’ Vergine. In questa Sizigia Plenilunica il luminare del tempo è la Luna che si presenta in Vergine, sorgono 11°01’ Sagittario e culminano 2°29’ Bilancia.

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 latitudinideclinazioniDH [4]visibilità [5]
     
Sole-07.431.22
Luna-2.84+04.811.32
Saturno+0.15+22.543.90
Giove0.37-20.353.1919.16 (v.)
Marte1.01-09.321.32-0.67 (c.)
Venere+5.17+12.951.1638.30 (v.)
Mercurio-0.21-16.952.58-12.49 (l.e.)
Tyche5.90
Daimon5.90

 

I pianeti che hanno dominio sul grado della Sizigia sono Mercurio (Domicilio [6] ed Esaltazione [7]); la Luna (Triplicità [8]) e Venere (Confine [9]); Giove (Domicilio, Triplicità e Confine) domina sul grado Ascendente. Mercurio è mattutino, è in levata eliaca (a.v. -12.49[10], è in ricezione [11] con la Luna e con Saturno, si separa da Giove, da Tyche e da Daimon [12] e si applica a Venere.

La Luna è in nona Casa, è in ricezione con Mercurio, si configura all’Ascendente di Sizigia, è opposta a Marte e si applica all’esagono di Saturno. La Luna, Tyche, Daimon, Mercurio e Giove (Triplicità notturna) sono in domini di Mercurio.

Venere è vespertina [13], è visibile, è vicina al ventre (lat. +5.17 [ 14]), è in quarta Casa, è unita al nodo lunare, è in esagono mondano a Mercurio, è in quadrato sovreminente [15] a Saturno, si configura all’Ascendente della Sizigia ed è in ricezione con il Sole, con Marte e con Saturno.

Marte (a.v. -0.67) è nel medesimo grado del Sole (cazimi [16]), è in dignità di Giove (con il Sole e con la Luna), è in mutua ricezione con Venere ed è il pianeta che, con Mercurio, più strettamente si configura al grado della Sizigia.

Giove è visibile, è orientale, ha vicinanza di declinazione con Saturno, domina e si configura all’Ascendente, è in ricezione con il Sole, con Marte, con Venere e con Saturno.

Poiché, come vedremo, vi è una sostanziale uniformità tra la Sizigia e la Genitura, nel bene e nel male, quanto è significato e si esprime nella vita di Michelangelo, si manifesta con “abbondanza e pienezza”.

Per quanto concerne le stelle, osserviamo che Spica e la Chioma di Berenice (Mel 111) culminano mentre Antares e Aldebaran sono in prossimità della linea dell’orizzonte. Fomalhaut e le stelle della cascata d’acqua (ψ 1,2,3) [17] sono con il Sole, Chertan è con la Luna, il filo meridionale dei pesci è con Venere, Nashira è con Mercurio, Enif è con Giove e Menkalinan è con Saturno.

Il Sole e Venere, con le stelle a cui sono unite, così come Spica e la Chioma di Berenice, sono portatori di una particolare sensibilità nei confronti delle forme della natura. Alla nascita queste caratteristiche sono confermate e, in una certa misura, esaltate.

Spica, Mel 111, Betelgeuse, Gienah, Diphda, con Antares [18] ed Aldebaran [19], in prossimità dei cardini, rappresentano una costituzione forte e una tempra robusta di chi nasce, prefigurano talenti straordinari e un destino fuori dal comune, consentono imprese grandiose.

Marte e Saturno precisamente configurati ai luminari, costituiscono, per chi nasce nei giorni seguenti alla Sizigia con configurazioni analoghe, contrasti da superare, avversità che si presentano nel corso della vita.

In Sizigia e alla nascita Marte (signore della quarta Casa) è sotto i raggi e Venere (presente nel quarto luogo con il nodo sud) è al suo ventre, è in quadrato a Saturno ed è commista a Saturno e a Marte: rappresenta un rovescio di fortuna e il decadimento da una precedente condizione di prestigio e di benessere della famiglia di origine che vi è alla nascita di Michelangelo.

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Le origini

(…) I Buonarroti di Firenze facevano parte del patriziato fiorentino. Nessuno in famiglia aveva fino ad allora intrapreso la carriera artistica, nell’arte “meccanica” (cioè un mestiere che richiedeva sforzo fisico) poco consona al loro status, ricoprendo piuttosto incarichi nei pubblici uffici: due secoli prima un antenato, Simone di Buonarrota, era nel Consiglio dei Cento Savi, e aveva ricoperto le maggiori cariche pubbliche. Possedevano uno scudo d’arme e il patrocinio di una cappella nella basilica di Santa Croce.

All’epoca della nascita di Michelangelo la famiglia attraversava però un momento di penuria economica: il padre era talmente impoverito che stava addirittura per perdere i suoi privilegi di cittadino fiorentino. La podesteria di Caprese, uno dei meno significativi possedimenti fiorentini, era un incarico politico di scarsa importanza, da lui accettato per cercare di assicurare una sopravvivenza decorosa alla propria famiglia, arrotondando le magre rendite di alcuni poderi nei dintorni di Firenze. Il declino influenzò pesantemente le scelte familiari, nonché il destino del giovane Michelangelo e la sua personalità: la preoccupazione per il benessere economico, suo e dei suoi familiari, fu una costante in tutta la sua vita. (https://it.wikipedia.org/wiki/ Michelangelo_Buonarroti)

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Del tempo della nascita

Michelangelo nasce a Caprese Michelangelo (Arezzo) il 6 marzo del 1475 (calendario Giuliano) alle ore 1:45 locali  – ore 0:57 di T.U. – (database G. Bordoni; Rodden rating: AA[20]Si tratta di un’ora presa in considerazione da più fonti che, per la nostra indagine, è stata anticipata di un minuto in quanto, solo alle ore 0:56 di T.U., si precisa una isaritmia [21] di Mercurio rispetto all’Ascendente. Mercurio in Sizigia è in levata eliaca e domina il Domicilio e l’Esaltazione del grado del Plenilunio precedente, alla nascita è entrato sotto i raggi (ma era visibile due giorni prima), è strettamente unito alla Luna, osserva l’Ascendente ed è in ricezione con Saturno. Saturno alla nascita è occidentale al Sole, è in settima Casa e forma una fase significativa al Sole: nelle ore successive forma la Seconda Stazione, si ferma e torna di moto diretto.

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 latitudinideclinazioniDHvisibilità
     
Sole-02.381.53
Luna+3.47-07.302.76-10.60 (v.)
Saturno+0.17+22.604.75
Giove-0.41-19.803.93
Marte-0.94-05.331.77-1.78 (n.v.)
Venere+6.91+16.000.17-30.45 (v.)
Mercurio-1.91-13.752.70-9.05 (n.v.)
Tyche4.77
Daimon4.77

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Le stelle

Altair (natura Giove/Marte) e l’ammasso (Laguna) M8 (natura Sole/Marte) sorgono all’Ascendente; la stella Arcturus (natura Giove/Marte) culmina [22]; la stella Sheratan (natura Saturno/Marte) è al Fondo Cielo, con Venere; la stella Alhena (natura Venere/Marte) tramonta; la stella Markab (natura Marte/Mercurio) è con la Luna e con Mercurio; la stella Algenib (natura Marte/Mercurio) è con il Sole; la stella Fomalhaut [23] (natura Venere/Mercurio) è con Marte; la stella Sadalsuud (natura Saturno/Mercurio) è con Giove; la stella Capella (naturaMercurio/Marte) e la stella Menkalinan (natura Marte/Mercurio) sono con Saturno; la stella Algedi (natura Venere/Marte) è con Tyche; la stella Albireo (natura Venere/Mercurio) è con Daimon; la stella Spica (natura Venere/Mercurio) è con il nodo lunare nord.

Per quanto concerne le stelle brillanti al sorgere e alla culminazione, Altair [24] e Arcturus [25], riportiamo le indicazioni del testo dell’Anonimo dell’anno 379: (…)Allo stesso modo, se una delle stelle brillanti è all’oroscopo o sorge al momento natale o ancora se è perpendicolare trovandosi alla culminazione o si trovasse in un altro angolo, produce i gloriosi, i potenti, coloro che hanno un comando, che hanno molte attività, che molto posseggono, che sono ben noti o temuti nelle città e nelle regioni.” (…) (Anonimo dell’anno 379 – Stelle lucide, passionali nocive, soccorritrici – trad. Giuseppe Bezza, da CCAG pp. 194-211)

Il tema di nascita

Nel tema di nascita sorge il Segno del Sagittario, con le stelle Altair e Laguna. Il Sole, Marte e la Luna sono in Pesci. Saturno è in Cancro, è occidentale al Sole e realizza la Seconda Stazione [26]Mercurio e Giove sono in Acquario e Saturno si configura al Sole, a Marte, a Venere, a Tyche e a Daimon.

I nodi lunari sono al meridiano ed il nodo nord culmina con la stella Spica [27]. Mercurio è invisibile (era visibile due giorni prima) e, unitamente alla Luna, va sotto i raggi e si occulta [28].

Venere, come in Sizigia, è vespertina, è visibile, è al suo ventre (lat. +6.91), è angolare, si oppone al Mediocielo ed è in quadrato all’Ascendente, è unita al nodo lunare, è in quadrato sovreminente a Saturno ed è in ricezione con il Sole, con Marte, con la Luna e con Saturno.

In questa genitura vi sono molteplici ricezioni e familiarità tra i luminari, i pianeti e le sorti: Venere è in mutua ricezione con il Sole e con Marte ed è in ricezione con Giove e con la Luna; Giove è in mutua ricezione con Saturno (senza figura) ed è in ricezione con il Sole, con la Luna, con Marte e con Daimon; Saturno è in ricezione con la Luna e con Tyche; Giove, Mercurio e Tyche hanno un comune dominatore che è Saturno; l’Ascendente e Daimon sono in Segno di Giove e Tyche è in Segno di Saturno. 

Alcune di queste ricezioni non sono perfette, per quanto richiede la dottrina e negli effetti che producono, e la Luna va ad occultarsi. Siamo in presenza di “commistioni di natura” indicative di grandi risorse di mezzi e di ingegno che, tra le altre cose, rappresentano le tante opere non finite, i progetti portati avanti anche contro i propri intendimenti che, in date circostanze, sono motivo di scontento e di insoddisfazione. Inoltre, l’energia e le capacità realizzative, per le imprese titaniche affrontate, in  buona misura da solo, sono qui attribuibili alle familiarità dei pianeti superiori: di Giove, di Saturno e di Marte, che giustificano una straordinaria forza creativa che Michelangelo è riuscito ad esprimere.

L’unione di Mercurio con la Luna, in segni diversi e la Luna che è calante, connota una forte sensibilità e un particolare ingegno, ma anche un’inquietudine e il malcontento. La condizione di Venere (visibile, vespertina e angolare) che è al suo ventre, che è unita al nodo sud e che è in mutua ricezione con Marte, completa il quadro di una personalità che è pervasa da una grande emotività, che sente e vibra” con tutto il suo essere, che è mossa da  una forte agitazione interiore e capace di esprimere un entusiasmo e una forza realizzativa che va oltre i comuni confini mentali ed i limiti fisici consueti.

Arcturus [29] al culmine, stella regale di natura Giove/Marte, indica un carattere fiero e indomito e che non si sottomette. Per le energie vitali messe in campo da Michelangelo, spiega il successo e le realizzazioni straordinarie della sua attività di artista e di architetto.  

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Del carattere

Marte con il Sole, in Segno d’acqua e commisto a Venere, dà momenti di irascibilità che poco si controlla. Il fatto, poi, che Venere sia in quadrato a Saturno e che i significatori dell’animo, Luna e Mercurio, siano commisti e configurati a un Saturno mal posto: in Segno alieno, stazionario e al suo ventre; espone Michelangelo a patimenti dell’animo, a un cattivo carattere, a paure, a fissazioni, ad una sobrietà di abitudini di vita, all’avarizia e alla tendenza all’isolamento. Inoltre, il quadro appena visto, può comportare, in vecchiaia, un deterioramento della lucidità mentale.

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I moti dell’animo e l’agire

Per quanto concerne l’animo, Mercurio è mattutino, è in Segno d’Aria, è in Segno di Saturno ed è unito alla Luna. Mercurio, quale significatore delle qualità dell’animo, si trova nel lunotto dell’invisibilità precedente al momento della congiunzione superiore. Secondo l’Alchabitio, in chi nasce vi è “la celerità, l’espansione dell’ingegno, l’aumento di queste cose, un ingegno maturissimo”. La Luna è in Segno di Giove, defluisce da Mercurio (a conferma di un particolare ingegno)  ed è “nella luce del Sole” con Mercurio e con Marte.  

Venere è vespertina, è visibile ed è angolare (condizioni di hairesis [30]); defluisce da chi domina su Mercurio – Saturno – e sulla Luna – Giove -; è configurata a Mercurio ed è in ricezione e riceve l’applicazione della Luna:  per tutte queste prerogative Venere domina sulle qualità dell’animo e l’agire di Michelangelo.

Le istanze, i moti dell’animo e le inclinazioni di Michelangelo, per quanto detto, potranno avere una loro piena espressione. Tenuto conto della mutua ricezione tra Venere, Marte ed il Sole, il suo animo ed il suo agire si manifestano attraverso le arti figurative: la scultura – per Marte ed il Sole -, la pittura – per Venere e Marte – e l’architettura – per il dominio e la ricezione tra Saturno e Mercurio e tra Venere e Saturno -.

In aggiunta, la commistione tra Mercurio, Saturno, la Luna, il Sole e Giove sono un percorso di ricerca interiore che trova il suo campo di espressione nelle rime, nelle poesie e nelle realizzazioni artistiche attraverso una spiccata manualità ed un fare – per le dominanti Venere e Marte [31] -.

In riferimento al forte senso di fede, vissuto con inquietudine, il quadro è complesso: la Luna è in Pesci; la Luna e Mercurio sono uniti tra Pesci e Acquario; Marte è in Pesci e sotto i raggi del Sole; Giove è orientale al Sole, è in esagono a Venere, domina sull’Ascendente e sui luminari ed è in trigono al Mediocielo; Venere è in Ariete ed è in quadrato sovreminente a Saturno, tra la quarta e la Settima Casa: il complesso delle figure orienta ad un rigore, ad forte senso della fede, ad una ricerca della bellezza in tutte le sue forme.

In particolare, poi, Venere è nel suo Esilio (Ariete), è vespertina, è al suo ventre ed è unita al nodo lunare sud. Saturno è occidentale, prossimo al tramonto e stazionario: in alcuni momenti porta a dubitare di se stesso, dei propri orientamenti e convincimenti; inoltre, Saturno è in Cancro, è opposto ed è equidistante a Tyche e a Daimon, è in quadrato ai nodi lunari, è in ricezione con Venere e con la Luna: vi sono tendenze contrastanti che lacerano e tormentano; i guadagni e le acquisizioni, pur presenti, non appaiono mai sufficienti o fonte di benessere per le continue richieste economiche della propria famiglia. La Luna che defluisce da Mercurio è l’estrema sensibilità, fonte di una costante agitazione interiore, ed è l’intuizione ispirata” che gli consente di “cogliere l’anima nascosta nel blocco di marmo informe”. L’unione Marte/Sole, commista a Venere, qui è l’intuizione di una energia vitale implicita nella materia a cui l’artista può accedere”.  L’unione tra Marte ed il Sole, in segno femminile, la Luna in segno femminile e Venere in un Segno marziano, in questo contesto, è la spinta a (e la necessità di) cogliere una rappresentazione della componente maschile e virile, per vari aspetti dura e terribile, ma è anche la grande capacità di cogliere la dolcezza estrema di una dimensione femminile fortemente idealizzata.

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Le attività

I dominatori della decima Casa e del Mediocielo sono Venere, Saturno Marte. Venere è visibile, è angolare, si oppone al Mediocielo, è in mutua ricezione con il Sole e con Marte, è in ricezione con Saturno e con la Luna. Anche alla luce di quanto detto sulle qualità dell’animo, Venere è una estrema sensibilità artistica che qui raccoglie le energie necessarie a consentire grandi creazioni nel campo delle arti e dell’architettura.

Venere e Saturno dominano e si configurano al Mediocielo; Saturno è in mutua ricezione con Giove; Giove domina l’Ascendente ed i luminari e si configura precisamente al Mediocielo; Marte domina la decima Casa, è unito al Sole ed è in mutua ricezione con Venere (Signora del Mediocielo): tutto questo conforta quanto racconta la sua vita, di commesse e di una professione importanti e della realizzazione di opere straordinarie.

.“Michelangelo non aveva un buon carattere, un giorno fece infuriare a tal punto lo scultore Pietro Torrigiano che lo colpì violentemente con un pugno, compromettendo irrimediabilmente la fisionomia del volto dell’artista. In un’altra circostanza, di fronte a un cliente (Agnolo Doni) che cercava di pagare meno il dipinto che gli aveva commissionato, Michelangelo perse la pazienza e si riprese indietro la sua opera obbligando l’avaro committente a dover pagare il doppio della somma pattuita per riaverla indietro. Il cliente, a malincuore, pagò.” 

Lorenzo il Magnifico, il cardinale Jacopo Galli, papa Alessandro VI, papa Giulio II: Michelangelo in vita poté godere dell’appoggio di molti influenti mecenati, ma ciò nonostante dimostrò una forte indipendenza creativa, realizzando spesso opere che non erano destinate ad alcun committente per essere vendute a chi ne fosse interessato, cosa assolutamente innovativa per l’epoca.

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Cenni biografici

Nato il 6 marzo 1475 a Caprese, un piccolo paese della Toscana, vicino ad Arezzo, Michelangelo Buonarroti (secondo di cinque figli) ancora in fasce viene portato dalla famiglia a Firenze. Figlio di Ludovico Buonarroti Simoni e di Francesca di Neri, viene avviato dal padre agli studi umanistici sotto la guida di Francesco da Urbino, anche se ben presto dimostra una tale inclinazione al disegno che, in contrasto con i progetti paterni, passa alla scuola del già celebrato maestro fiorentino Ghirlandaio. Il maestro rimane stupefatto vedendo i disegni eseguiti dal tredicenne Michelangelo. 

In possesso di una fortissima personalità e di una volontà ferrea fin da giovane, Michelangelo doveva per la verità rimanere, per contratto, almeno tre anni a bottega dal Ghirlandaio, ma nel giro di un anno abbandona la comoda sistemazione, anche a causa della grande passione per la scultura che egli nutriva, per trasferirsi nel Giardino di San Marco, una libera scuola di scultura e di copia dell’antico che Lorenzo de’ Medici aveva appunto istituito nei giardini di San Marco (dove fra l’altro i Medici avevano già raccolto una notevole collezione di statuaria classica), ponendovi a capo lo scultore Bertoldo, discepolo di Donatello.

Notato da Lorenzo il Magnifico, Michelangelo viene da lui accolto nel suo palazzo dove, a contatto con i grandi pensatori umanisti (tra i quali Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Poliziano), ha modo di arricchire la propria cultura. Alla corte dei Medici egli esegue le sue prime sculture, la “Battaglia dei Centauri” e la “Madonna della Scala”. Nel 1494, impaurito dalle voci di una prossima caduta dei Medici (nel novembre di quell’anno Carlo VIII era entrato a Firenze), Michelangelo fugge a Bologna ove, ammirati i rilievi di Jacopo della Quercia, scolpisce un bassorilievo per il Duomo di San Petronio.

Dopo un breve viaggio a Venezia, torna a Bologna e resta per circa un anno ospite di Gianfrancesco Aldrovandi, dedicandosi a studi letterari e al componimento scultoreo dell’arca di San Domenico.

Torna a Firenze nel 1495 e – nello stesso periodo in cui il Savonarola tuona contro il lusso e l’arte paganeggiante – crea il Bacco Ubriaco (Bargello). Si dirige quindi a Roma, nel 1496, ove scolpisce la famosa “Pietà” Vaticana.

Fra il 1501 ed il 1505 è di nuovo a Firenze, subisce qualche suggestione leonardesca e produce una serie di capolavori: il “Tondo Doni” (Uffizi), il “Tondo Pitti” (Museo del Bargello), il perduto cartone per l’affresco della “Battaglia di Cascina” e l’ormai famosissimo David di marmo, collocato all’ingresso di Palazzo Vecchio come simbolo della Seconda Repubblica ma anche come apice dell’ideale rinascimentale dell’uomo libero e artefice del proprio destino.

Nel marzo del 1505 papa Giulio II chiama l’artista a Roma per commissionargli il monumento sepolcrale, dando così l’avvio ad una vicenda di contrasti con il pontefice e i suoi eredi, che si concluderà solamente nel 1545 con la realizzazione di un progetto assai ridotto rispetto al grandioso piano iniziale: il mancato compimento di quest’opera fu assai doloroso per Michelangelo, che ne parlò come di una “tragedia della sepoltura”.

Intanto i continui impegni costringono l’artista a continui spostamenti tra Firenze, Roma, Carrara e Pietrasanta, dove si prende cura personalmente della cava dei marmi per le sue sculture.

Nel maggio del 1508, dopo una clamorosa rottura e riappacificazione con papa Giulio II, firma il contratto per la decorazione del soffitto della Cappella Sistina, alla quale attende ininterrottamente dall’estate di quell’anno fino al 1512. Cinquecento metri quadri decorati da un solo uomo in quattro anni di accanito lavoro e che rappresentano la piena espressione degli ideali artistici del Rinascimento affidati a un’interpretazione neoplatonica della Genesi. 

Giulio II muore nel 1513 e si ripropone il problema del monumento funebre: di questo secondo incarico ci  restano il Mosè e i due Schiavi (Schiavo Ribelle e Schiavo Morente) conservati al Louvre, anche se di fatto la tomba completa sarà completata solo nel 1545, con un’ultima versione, in gran parte affidata agli aiuti.
Michelangelo comunque lavora anche ai progetti per la facciata di San Lorenzo, e a quelli per le tombe Medicee, al Cristo per Santa Maria sopra Minerva. Nell’autunno del 1524 il nuovo papa dei Medici, Clemente VII, fa iniziare all’artista i lavori per la biblioteca Laurenziana e proseguire quelli per la tomba che, principiate nel 1521, saranno portati a termine solo nel 1534, anno in cui Michelangelo si stabilisce definitivamente a Roma. 

Verso il settembre dello stesso 1534 sono le prime trattative per il Giudizio Finale, che doveva coprire la parte dell’altare della Cappella Sistina; quest’opera che doveva suscitare tanto successo e tanto clamore, verrà terminata dall’artista nel 1541.

Gli avvenimenti personali di questo periodo hanno una eco anche sull’arte di Michelangelo, soprattutto l’amicizia con Tommaso de’ Cavalieri, al quale dedica poesie e disegni, e l’amore per la poetessa Vittoria Colonna, marchesa di Pescara, che lo avvicina ai problemi della riforma e alle idee circolanti nell’ambiente dei Valdes.

Tra il 1542 e il 1550 l’artista attende agli affreschi per la cappella Paolina, sempre in Vaticano, si dedica alle imprese architettoniche, come il compimento di Palazzo Farnese, la sistemazione del Campidoglio, e soprattutto i lavori per San Pietro, alla cui fabbrica viene preposto da Paolo III nel 1547, e porta a termine diverse sculture, dalla pietà del duomo di Firenze, alla quale lavora nel 1555, alla estrema incompiuta Pietà di Rondinini.

Michelangelo già dai contemporanei fu acclamato come il maggiore artista di tutti i tempi, e influì grandemente su tutta l’arte del secolo. Ammirato senza riserve da alcuni, odiato da altri, onorato dai papi, imperatori, principi e poeti, Michelangelo Buonarroti muore il 18 febbraio 1564. (https://biografieonline.it/ biografia-michelangelo-buonarroti)

Michelangelo fiorentino

Michelangelo nacque a Caprese, nell’attuale provincia di Arezzo, dove il padre Ludovico di Leonardo di Buonarroti Simoni ricopriva la carica di podestà per conto del governo di Firenze. Poco dopo la sua nascita, allo scadere del mandato paterno, la famiglia Buonarroti rientra a Firenze, città che da più di trecento anni aveva vissuto i fasti propri di un casato prestigioso, fino a che un recente declino economico l’aveva portata a condizioni di vita modeste, e tuttavia orgogliose del proprio lignaggio. A Firenze, dunque, Michelangelo trascorre l’infanzia, la giovinezza e gli anni della maturità liberi dagli impegni romani e Firenze segna indelebilmente la storia personale e il linguaggio artistico di questo “gigante” dell’arte rinascimentale. Fiorentini furono i suoi affetti più profondi e i suoi legami più tenaci, fiorentina fu l’impronta del carattere appassionato, severo e rigoroso, fiorentino fu l’accento della sua arte tormentata: scultura, pittura, architettura, nell’ambito delle quali l’artista appare costantemente teso nella definizione di una forma plastica, solida e robusta, netta e possente, dominata da quella vigorosa sintesi universalmente riconosciuta tra gli esiti più alti dell’arte di tutti i tempi. (ArtBook Michelangelo – La sfida dell’uomo alla materia -Leonardo Arte Srl, 2000)

Una vocazione precoce
Fin da bambino, Michelangelo mostra insofferenza per le lezioni di grammatica dell’umanista Carlo Galeata di Urbino, al quale il padre aveva affidato la sua formazione, auspicando per il figlio una carriera consona al suo stato sociale. Ludovico Buonarroti sperava di riuscire a risollevare le sorti del casato decaduto dopo i rovesci finanziari subiti dal nonno di Michelangelo, Leonardo. La coscienza dell’appartenenza a un casato che vantava un passato di notevole prestigio e la preoccupazione per l’insufficienza dei proventi derivanti da una piccola proprietà rurale accompagneranno Michelangelo per tutta la vita, aggravando il suo carattere già di per sé difficile e tormentato. Tuttavia, l’inclinazione del Buonarroti è inequivocabile: lo attraggono il disegno e lo studio dell’arte. Il Vasari testimonia che il giovane preferiva più di tutto andare per chiese a copiarvi i dipinti e che, anzi, spesso, per questa ragione disertava le lezioni di grammatica. Fu l’amico e pittore Ludovico Granacci a vincere l’opposizione del padre e dei fratelli di Michelangelo, ai quali “parea vergogna che l’arte in casa sua fusse” e fu così che il giovane venne condotto a bottega dal Ghirlandaio. (ArtBook Michelangelo – La sfida dell’uomo alla materia – Leonardo Arte Srl, 2000)

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A bottega dal Ghirlandaio e nei giardini medicei

Il primo maestro di Michelangelo fu uno dei pittori fiorentini più prestigiosi del suo tempo: Domenico Ghirlandaio, al quale il giovane venne affidato all’età di dodici anni. Si ipotizza che sia stato a bottega almeno due anni (il tempo sufficiente all’apprendimento della tecnica dell’affresco), che, a riprova di un riconoscimento del suo talento, veniva già retribuito, ma non ci sono pervenuti saggi pittorici di Michelangelo che precedono  il “Tondo Doni” (dipinto realizzato tra il 1504 ed il 1506).

Mentre lavorava alla bottega del Ghirlandaio, Michelangelo prese a frequentare anche la scuola di scultura avviata da Lorenzo il Magnifico nel giardino adiacente al convento di San Marco e affidata allo scultore Bertoldo di Giovanni, amico di Donatello. Nelle pagine del biografo Condivi la scuola viene presentata come un crogiolo di giovani talenti, ai quali il Magnifico offriva la possibilità di apprendere linguaggio e tecniche della scultura, utilizzando anche la sua collezione di reperti classici custoditi nel palazzo di via Larga. La sua formazione avviene quindi in un ambiente raffinato e colto, tanto stimolante per il giovane artista da indurlo ad abbandonare il Ghirlandaio. Al rapporto con l’ambiente mediceo sono riconducibili le prime opere di Michelangelo: un leggendario Fauno, andato perduto, la Madonna della Scala e la Battaglia dei centauri.

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Il Neoplatonismo fiorentino

L’ambiente culturale e artistico in cui Michelangelo trascorre gli anni della formazione non può essere compreso a fondo  se non si considera l’importanza che il pensiero neoplatonico acquistò presso l’elevata società medicea. L’universo neoplatonico è dominato da due principi, l’uno divino, l’altro costituito dalla materia inerte: tra di essi si dispiega una realtà costituita da diversi gradi di combinazione. L’uomo, grazie alla guida della ragione rappresenta uno stadio privilegiato della realtà. Destinato a raggiungere la perfezione divina, deve lottare contro la materialità degli istinti. Da questa contrapposizione deriva il dramma dell’uomo, consapevole dell’impossibilità di raggiungere l’ideale divino per la sua stessa natura. Una sorta di impotenza da cui scaturisce il carattere mesto e nostalgico dell’arte che intende rappresentare tale situazione interiore. I temi dell’amore e della bellezza sono funzionali a tale processo: amore e bellezza, infatti spingono l’uomo alla contemplazione di Dio. In questo senso i filosofi neoplatonici, utilizzando il mito antico a fini edificanti e moraleggianti, si adoperano per una conciliazione tra mondi tradizionalmente opposti, quello classico, portatore di ideali di bellezza, e quello cristiano, ispirato dall’amore di Dio. (ArtBook Michelangelo – La sfida dell’uomo alla materia – Leonardo Arte SRl, 2000)

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Prime opere (1490-1492)

Al periodo del giardino e del soggiorno in casa Medici risalgono essenzialmente due opere, la Madonna della Scala (1491 circa) e la Battaglia dei centauri [32], entrambe conservate nel museo di Casa Buonarroti a Firenze. Si tratta di due opere molto diverse per tema (uno sacro e uno profano) e per tecnica (una in un sottile bassorilievo, l’altro in un prorompente altorilievo), che testimoniano alcune influenze fondamentali nel giovane scultore, rispettivamente Donatello e la statuaria classica.

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Dei tempi futuri, le direzioni primarie

Cominciamo l’indagine sull’anno, il 1490, in cui Michelangelo realizza la prima scultura a lui attribuita. Per il movimento di direzione primaria (figura redatta per il 30/6/1490 – arco di direzione 13.88 -), si precisa l’unione reciproca (per il moto zodiacale e per il moto diurno) tra Mercurio e Marte e tra la Luna e MarteVenere si oppone per declinazione a Mercurio; Saturno giunge al trigono del Sole e Venere giunge al trigono di SaturnoGiove e Saturno si oppongono reciprocamente; Giove si unisce a Tyche e a Daimon, la Sorte delle Attività [33] e Daimon si configurano al MediocieloInoltre, Arcturus è al meridiano; l’aculeo, M7, sorge; Algenib è con la Luna e con Mercurio; il filo australe dei pesci è con il Sole e con Marte; Praesepe (la Greppia) è con Saturno; Sadalsuud è con Tyche; M8 (Laguna) è con Daimon.

Nel cerchio interno indichiamo le direzioni nel moto diurno, nel cerchio esterno le direzioni nel moto zodiacale, da osservare entrambe [34]. Inoltre, la legenda in figura indica i confini [35] a cui sono giunti gli astri.

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 ConfiniDeclinazioniDH
    
OroscopoGiove-23.316.00
MediocieloMarte-12.970.00
SoleVenere+04.352.44
LunaMercurio-05.073.62
SaturnoGiove+19.615.48
GioveMarte-14.474.69
MarteVenere+02.692.65
VenereVenere+13.720.95
MercurioMercurio/Marte-04.533.50
FortunaMercurio5.67
DaimonSaturno3.77

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Marte diretto (DH 2.65) giunge all’unione di Mercurio e Luna di nascita (DH 2.70/2.76);

Luna/Mercurio diretti (17°13’/18°34′ Pesci) sono uniti a Marte di nascita (18°45’Pesci);

Venere diretta (DH 0.95) giunge al trigono di Saturno di nascita (DH 4.75);

Saturno diretto (DH 5.48) giunge al trigono del Sole di nascita (DH 1.53);

Venere diretta (decl. +13,72)si oppone per declinazione a Mercurio di nascita (decl. -13,75);

Giove diretto (DH 4.69) si oppone a Saturno di nascita (DH 4.75);

Saturno diretto (2°42’ Leone) si oppone a Giove di nascita (3°36’ Acquario);

Giove diretto (DH 4.69) giunge a Tyche di nascita (DH 4.77);

Giove diretto (DH 4.69) giunge all’equidistanza di Daimon di nascita (DH 4.77);

Giove diretto (21°13’ Acquario) giunge alla Sorte della Madre [36] di nascita (DH 22°49’ Acquario);

la Sorte della Vittoria [37]diretta (DH 1.69) è equidistante a Marte di nascita (DH 1.77);

Daimon  e la Sorte delle Attività dirette (DH 3.77/3.98) sono in esagono al Mediocielo;

Tyche diretta (DH 5.67) giunge al quadrato di Venere di nascita (DH 0.17);

Daimon diretta (24°56’ Sagittario) giunge all’Ascendente;

la Sorte della Nemesi [38] diretta (DH 4.79) è equidistante a Saturno di nascita (DH 4.75);

la Sorte della Nemesi diretta (DH 4.79) è equidistante a Tyche di nascita (DH 4.77);

la Sorte della Nemesi diretta (DH 4.79) si oppone a Daimon di nascita (DH 4.77);

la stella Arcturus diretta (DH 0.22) è ancora unita al Mediocielo;

la stella M7 (l’aculeo) [39] diretta (DH 5.88) sorge all’Ascendente;

la stella Wasat diretta (DH 5.79) è unita al Discendente;

la stella M34 diretta (DH 0.01) è unita al Fondocielo;

la stella Algenib diretta (DH 2.70) giunge a Luna/Mercurio di nascita (DH 2.76/2.70);

il filo australe dei pesci diretto (DH 1.63) giunge a Sole/Marte di nascita (DH 1.53/1.77);

la stella Praesepe [40] diretta (DH 4.78) giunge a Saturno di nascita (DH 4.75);

la stella Sadalsuud diretta (DH 4.78) giunge a Tyche di nascita (DH 4.77);

la stella M8 (Laguna) [41] diretta (DH 4.74) giunge a Daimon di nascita (DH 4.77).

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Considerazioni

Nel periodo cambiano i Signori dei Confini [42] dellAscendente, di Marte e di MercurioPotremmo dire che “la personalità di Michelangelo ha l’esigenza di esprimere concetti e idee attraverso delle forme materiali”.

Le figure di direzione primaria del momento riguardano i principali elementi di questa genitura: Marte rispetto all’unione di Luna e Mercurio; Giove e Saturno; Saturno, il Sole e Venere; Tyche, Daimon, la Sorte delle Attività, la Sorte della Vittoria e la Sorte della Nemesi. Tutti questi aspetti, fin da subito e precocemente, ben rappresentano la ricerca artistica di Michelangelo che esprime le sue prime opere degne di nota e che solo preannunciano ben altre realizzazioni che seguiranno. Astrologicamente, gli altri momenti in cui, per i moti primi, si precisano ulteriori figure di questi stessi elementi, o in cui sono precisamente interessati i cardini della genitura, verificheremo che costituiscono i periodi cruciali e i momenti dell’avvio o del completamento delle più importanti opere di Michelangelo.

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La rivoluzione solare dell’anno 1490

La rivoluzione, con gli spazi di perfezione [43], è stata calcolata per Caprese Michelangelo – lat. 43°38’N; long. 11°59’E – e il giorno 5 marzo 1490 (calendario Giuliano) alle ore 16:11 di T.U. (16:59 di ora locale).

In ogni rivoluzione solare si osserva sempre lo spazio di perfezione dell’Anno (dell’Ascendente od oroscopo), da cui traiamo i signori dell’Anno. Osserveremo anche gli spazi di perfezione del Sole, della Luna, del Mediocielo e della Sorte delle Attività, limitandoci qui a dei dati evidenti ed essenziali.

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 latitudinideclinazioniDH visibilità
     
Sole-02.384.95
Luna-4.76+04.515.74
Saturno-0.03-21.242.68
Giove-0.97+11.062.22
Marte-1.04-07.836.00-4.12 (n.v.)
Venere-1.14-12.465.05-9.21 (v.)
Mercurio-1.57-04.715.18-0.13 (c.)
Tyche4.68
Daimon4.68

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Considerazioni

La rivoluzione solare di quest’anno mostra la Luna in Vergine e al sorgere, Mercurio che domina la Luna, l’Ascendente ed il Mediocielo. Nelle ore successive si precisa il Plenilunio, in prossimità della linea dell’orizzonte. La Luna si separa dall’opposizione di Venere e dal trigono di Giove, si applica al Novilunio precedente, a Mercurio (declinazione), a Marte, al Sole, a Daimon, a Saturno e ai nodi lunari. Inoltre, i nodi lunari sono al meridiano, tra la quarta e la decima Casa.

Venere è mattutina, è visibile, è in esagono a Giove ed è in trigono al Mediocielo, domina e si configura allo spazio di perfezione della Luna.

Giove è in trigono alla Luna e all’Ascendente e domina e si configura allo spazio di perfezione del Mediocielo e della Sorte delle Attività.

Mercurio è combusto, è unito a Marte, si oppone alla Luna, è in esagono a Saturno, si configura al Mediocielo e domina e si configura alle perfezioni della Luna e del Sole.

Marte è sotto i raggi, è unito a Mercurio, è opposto alla Luna, è in esagono a Giove e si configura precisamente al Mediocielo.

La figura prossima al plenilunio e la Luna al sorgere, portano a maturazione degli eventi che riguardano, in modo evidente, la crescita personale ed artistica di Michelangelo, frutto di cambiamenti di orientamento rispetto al passato recente: ora si dedica con impegno alla scultura, avendo interrotto il percorso di formazione sulla pittura. I nodi lunari si presentano in Case angolari e negli spazi di perfezione del Sole e del Mediocielo; Marte è angolare e, con Venere, si presenta nella perfezione della Sorte delle Attività; Mercurio ed il Sole sono nella perfezione dell’Anno: il complesso dei domini e delle figure indica un anno operoso e fertile di sviluppi, esprime diverse novità, nuovi contatti e l’acquisizione di nuove competenze.

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Michelangelo e Piero de’ Medici (1492-1494)

Nel 1492 morì Lorenzo il Magnifico. Non è chiaro se i suoi eredi, in particolare il primogenito Piero, mantennero l’ospitalità al giovane Buonarroti: indizi sembrano indicare che Michelangelo si ritrovò improvvisamente senza dimora, con un difficile ritorno alla casa paterna. Piero di Lorenzo de’ Medici, succeduto al padre anche nel governo della città, è ritratto dai biografi michelangioleschi come un tiranno “insolente e soperchievole“, con un difficile rapporto con l’artista, che era di appena tre anni più giovane di lui. Nonostante ciò, i fatti documentati non lasciano alcun indizio di una rottura plateale tra i due, almeno fino alla crisi dell’autunno del 1494.

Nel 1493 infatti Piero, dopo essere stato nominato Operaio in Santo Spirito, dovette intercedere coi frati agostiniani in favore del giovane artista, affinché lo ospitassero e gli consentissero di studiare l’anatomia negli ambienti del convento, sezionando i cadaveri provenienti dall’ospedale del complesso, attività che giovò enormemente alla sua arte.

In questi anni Michelangelo scolpì il Crocifisso ligneo, realizzato come ringraziamento per il priore. Attribuito a questo periodo è anche il piccolo Crocifisso di legno di tiglio recentemente acquistato dallo Stato italiano. Inoltre, probabilmente per ringraziare o per accattivarsi Piero, dovette scolpire, subito dopo la morte di Lorenzo, un perduto Ercole.

Il 20 gennaio 1494 su Firenze si abbatté una violenta nevicata e Piero fece chiamare Michelangelo per fare una statua di neve nel cortile di palazzo Medici. L’artista fece di nuovo un Ercole, che durò almeno otto giorni, sufficienti per fare apprezzare l’opera a tutta la città. All’opera si ispirò forse Antonio del Pollaiolo per un bronzetto oggi alla Frick Collection di New York.

Mentre cresceva lo scontento per il progressivo declino politico ed economico della città, in mano a un ragazzo poco più che ventenne, la situazione esplose in occasione della calata in Italia dell’esercito francese (1494) capeggiato da Carlo VIII, nei confronti del quale Piero adottò un’impudente politica di assecondamento, giudicato eccessivo. Appena partito il monarca la situazione precipitò rapidamente, aizzata dal predicatore ferrarese Girolamo Savonarola, con la cacciata dei Medici e il saccheggio del palazzo e del giardino di San Marco.

Resosi conto dell’imminente crollo politico del suo mecenate, Michelangelo, al pari di molti artisti dell’epoca, abbracciò i nuovi valori spirituali e sociali di Savonarola. Il frate, con le sue accalorate prediche e il suo rigorismo formale, accese in lui sia la convinzione che la Chiesa dovesse essere riformata, sia i primi dubbi sul valore etico da dare all’arte, orientandola su soggetti sacri.

Poco prima del precipitare della situazione, nell’ottobre 1494, Michelangelo, nella paura di rimanere coinvolto nei disordini, quale possibile bersaglio poiché protetto dai Medici, fuggì dalla città di nascosto, abbandonando Piero al suo destino: il 9 novembre venne infatti scacciato da Firenze, dove si instaurò un governo popolare. (https://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Buonarroti)

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A Roma per la prima volta

L’occasione del primo viaggio a Roma va ricercata in un episodio accaduto a Michelangelo dopo il ritorno nella sua città da Bologna. Egli aveva venduto al romano cardinale Riario un Cupido dormiente, da lui scolpito e oggi perduto, spacciandolo per un’antichità romana. Nonostante l’inganno, il cardinale, colpito dalla maestria dell’artista, lo invitò a Roma; era il 1496 e lì rimase per quattro anni. La frequentazione della nobiltà romana consentì all’artista di ampliare gli studi, intrapresi nei giardini medicei, sulla ricchissima messe di reperti classici che si andavano collezionando nei palazzi capitolini. Roma, inoltre, con la vastità dei suoi spazi e la grandiosità delle rovine antiche, esercitò certamente su Michelangelo una fortissima suggestione e contribuì a sviluppare in lui quella tendenza al gigantismo già riscontrata in opere giovanili più originali. Per il cardinale Riario, Michelangelo scolpì una statua raffigurante Bacco, da cui traspare, più che da altre opere, la conoscenza della scultura ellenistica. (ArtBook

Michelangelo – La sfida dell’uomo alla materia – Leonardo Arte Srl, 2000)

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La Pietà

Mentre si trovava a Roma, Michelangelo ricevette l’incarico per una “Pietà di marmo, cioè una Vergine Maria vestita con Cristo morto nudo in braccio.” Il committente era il cardinale francese Jean Bihères che la destinava alla propria sepoltura nella chiesa di Santa Petronilla. L’opera ottenne grande successo e resta tutt’ora uno dei capolavori più celebrati del mondo. La Vergine è seduta al sommo di un sasso che simula il Calvario e tiene sulle ginocchia il figlio deposto dalla croce, secondo un’iconografia nordica, trattenendo con una mano, mentre l’altra è aperta in un gesto dimostrativo. Il gruppo è conservato nella basilica di San Pietro. (ArtBook Michelangelo – La sfida dell’uomo alla materia – Leonardo Arte Srl, 2000).

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Dei tempi futuri, le direzioni primarie

Per il movimento di direzione primaria (figura redatta per il 30/6/1496 – arco di direzione 19.32 -), si precisa l’unione reciproca (per il moto zodiacale e per il moto diurno) tra Mercurio, la Luna ed il Sole e tra Giove, la Luna e Mercurio; la Luna e Mercurio e la Sorte delle Attività giungono al trigono del Mediocielo; oltre al precisarsi di molti altri significativi aspetti. Inoltre, Zubenelgenubi culmina; Kaus Australis sorge; Algol è al Fondocielo con Venere; Fomalhaut è giunta a Luna e Mercurio; Al Pherg è giunta al Sole; Diphda è giunta a Marte; Aldebaran e Antares sono configurate all’Ascendente.

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 ConfiniDeclinazioniDH
    
OroscopoGiove-22.916.00
MediocieloVenere-14.800.00
SoleMercurio+06.902.79
LunaMarte-02.183.96
SaturnoVenere+17.945.77
GioveSaturno-12.014.98
MarteMercurio+05.342.99
VenereMercurio+15.481.39
MercurioMarte-01.653.82
FortunaVenere5.97
DaimonMarte/Mercurio3.37

 

il Sole diretto (DH 2.79) giunge a Mercurio e alla Luna di nascita (DH 2.70/2.76);

Luna/Mercurio diretti (24°32’/25°52’ Pesci) sono uniti al Sole di nascita (24°02’ Pesci);

Luna/Mercurio diretti (DH 3.96/3.82) sono uniti a Giove di nascita (DH 3.93);

Giove diretto (28°33’ Acquario) giunge all’unione di Mercurio di nascita (28°42’ Acquario);

la Luna e Mercurio diretti (DH 3.96/3.82) sono in trigono al Mediocielo;

la Luna e Mercurio diretti (DH 3.96/3.82) sono in esagono a Venere di nascita (DH 0.17);

Venere diretta (DH 1.39) va all’unione del Sole di nascita (DH 1.53);

il Sole diretto (17°32’ Ariete) giunge al quadrato di Saturno di nascita (16°56’ Cancro);

Saturno diretto (DH 5.77) giunge al trigono di Marte di nascita (DH 1.77);

Saturno diretto (DH 5.77) giunge al quadrato di Venere di nascita (DH 0.17);

Tyche diretta (DH 5.97) giunge all’Ascendente;

Tyche diretta (DH 5.97) è in quadrato a Venere di nascita (DH 0.17);

la Sorte di Base [44] diretta (DH 4.80) giunge a Tyche di nascita (DH 4.77);

la Sorte di Base diretta (DH 4.80) è equidistante a Daimon di nascita (DH 4.77);

la Sorte di Base diretta (DH 4.80) si oppone a Saturno di nascita (DH 4.75);

Daimon diretta (DH 3.37) giunge al quadrato di Mercurio e Luna di nascita (DH 2.70/2.76);

la Sorte delle Attività diretta (DH 4.22) è in trigono al Mediocielo;

la Sorte della Vittoria diretta (DH 1.30) è in trigono a Mercurio e Luna di nascita (DH 2.70/2.76);

la Sorte di Eros [45] diretta (DH 2.80) si oppone a Mercurio e alla Luna di nascita (DH 2.70/2.76);

la Sorte delle Nozze [46] diretta (DH 2.18) è ancora in trigono all’Ascendente;

la Sorte di Eros diretta (DH 2.80) si oppone a Mercurio e alla Luna di nascita (DH 2.70/2.76);

la Sorte della Nemesi diretta (DH 4.30) è in esagono a Venere di nascita (DH 0.17);

la Sorte della Nemesi diretta (DH 4.30) è in quadrato a Marte di nascita (DH 1.77);

la Sorte della Necessità [47] diretta (DH 2.14) è in esagono all’Ascendente;

la stella Zubenelgenubi diretta (DH 0.16) è al Mediocielo;

la stella Kaus Australis diretta (DH 5.97) sorge all’Ascendente;

la stella Aalmaz diretta (DH 5.93) è unita al Discendente;

la stella Algol diretta (DH 0.15) è al Fondocielo;

la stella Fomalhaut diretta (DH 2.84) è unita a Luna/Mercurio di nascita (DH 2.76/2.70);

la stella Al Pherg diretta (DH 1.63) giunge al Sole di nascita (DH 1.53);

la stella Diphda diretta (DH 1.79) giunge a Marte di nascita (DH 1.77);

la stella Altair diretta (DH 4.56) è ancora unita a Daimon di nascita (DH 4.77);

la stella Sadalmelik diretta (DH 4.71) giunge a Tyche di nascita (DH 4.77);

la stella Aldebaran diretta (DH 1.93) è in trigono all’Ascendente;

la stella Antares diretta (DH 2.07) è in esagono all’Ascendente.

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Considerazioni

Nel periodo cambia il Signore dei Confini di Daimon  a porre l’accento su una possibile riflessione interiore e sui cambiamenti legati all’ambiente in cui Michelangelo opera, come dimostrato dai molteplici aspetti che si precisano in questa fase della sua vita. Si tratta di un momento estremamente importante, con riscontri significativi da parte dell’ambiente, che conferisce all’artista una diversa consapevolezza delle sue possibilità e capacità.

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La rivoluzione solare dell’anno 1496

La rivoluzione, con gli spazi di perfezione, è stata calcolata per Caprese Michelangelo – lat. 43°38’N; long. 11°59’E – e il giorno 5 marzo 1496 (calendario Giuliano) alle ore 3:18 di T.U. (4:06 di ora locale).

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 latitudinideclinazioniDH visibilità
     
Sole-02.383.84
Luna+5.24-15.570.63
Saturno-2.14-02.293.48-4.18 (n.v.)
Giove+1.33-14.491.01
Marte+0.14+11.402.01
Venere+2.92-15.385.90-23.01 (v.)
Mercurio-2.13-08.754.18-3.01 (n.v.)
Tyche1.53
Daimon1.53

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Considerazioni

Nella rivoluzione solare di quest’anno Venere sorge, la Luna culmina, Mercurio, il Sole e Saturno sono in trigono al Mediocielo. I nodi lunari sono tra prima e settima Casa. Marte è in trigono al nodo nord ed è in esagono a Venere e all’Ascendente. Mercurio è in trigono a Giove e al Mediocielo. La Sorte delle Attività, con le Nozze, l’Insidia e la Malattia [48], osserva il Mediocielo.

Venere è mattutina, è visibile, è angolare, è unita a Sadalmelik, è in quadrato (nel mondo) alla Luna, al Mediocielo, a Giove e a Daimon ed è in trigono a Tyche. Venere sorge in rivoluzione, domina ed è in trigono alla perfezione dell’Anno e in esagono alle perfezioni del Sole e della Luna.

La Luna cala di luce, ha da poco superato il trigono con il Sole, è unita ad Antares e alla Sorte di Nemesi ed è in trigono mondano a Saturno. La Luna in questa rivoluzione culmina con Antares, è in ricezione con Giove e si presenta negli spazi di perfezione della Luna e del Sole. Nel suo movimento, si applica a Venere, a Tyche, a Mercurio, alla Sorte di Base, alla Sorte dell’Audacia, al Plenilunio, al Sole, a Saturno, al nodo lunare e a Marte.

Mercurio è mattutino, è invisibile (a.v. -3.01), è con le stelle della cascata d’acqua (ψ 1,2,3) ed è unito al Plenilunio, è in trigono a Giove (a cui si applica con ricezione) e a Daimon, è in quadrato a Tyche ed è in trigono al Mediocielo. Mercurio (trigono) e Marte [49] (esagono) dominano e si configurano alla perfezione del Mediocielo. Inoltre, Mercurio domina e si oppone alla perfezione della Sorte delle Attività.

Marte è occidentale, è visibile, è unito alla stella Algol [50], è in esagono a Venere e all’Ascendente, è in trigono al nodo lunare nord e alla Sorte delle Attività.

Giove è orientale e retrogrado, è unito ad Arcturus, a Daimon e alla Sorte di Eros, domina sulla Luna e sul Sole, e sulle rispettive perfezioni, e si presenta in nona Casa. Giove domina e si presenta nella perfezione della Luna.

Saturno è sotto i raggi (a.v. -4.18), è unito a Fomalhaut, è in trigono alla Luna ed è in esagono mondano a Venere. Il Sole, Mercurio e Saturno (Signore dell’Ascendente annuale) sono in trigono al Mediocielo e alle perfezioni del Mediocielo, del Sole e della Luna.

Le applicazioni della Luna, che ora culmina, il sorgere di Venere, che si applica a Giove e a Marte (i Signori della decima casa e del Mediocielo annuale e delle perfezioni del Sole e della Luna) e Mercurio che si configura alla Luna, al Mediocielo e a Giove (Signore della Luna), alla luce degli aspetti che si sono precisati per i moti primi, indiscutibilmente, esprimono un periodo contrassegnato da fama e notorietà e realizzazioni importanti. Michelangelo ora esprime una straordinaria perizia tecnica e dimostra una raggiunta maturità artistica.

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Rimando alla seconda parte

Michelangelo ha vissuto 89 anni producendo una quantità innumerevole di straordinarie creazioni artistiche alcune di queste rimaste incompiute. Diventa quasi un imperativo “svolgere” e cercare di comprendere quanto succede in altri momenti della sua intensa vita, con un seguito che verrà pubblicato a breve.

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Note

[1] Michelangelo, Leonardo e Raffaello, tre immensi artisti che vissero nella stessa città, negli stessi anni, con età diverse. Sono i personaggi che in pochi decenni hanno segnato l’apice del Rinascimento lasciandoci in eredità capolavori che hanno scavalcato i secoli, influenzando per sempre l’universo artistico. Dopo le “imprese” di questi uomini straordinari, gli artisti che seguiranno mutano completamente il loro approccio all’arte, non ispirandosi più alla natura ma prendendo spunto dalle opere dei tre immortali, considerate esempi di perfezione assoluta.

In particolare Michelangelo Buonarroti è considerato uno dei più grandi artisti di sempre. Le sue opere influenzeranno a tal punto l’arte italiana da creare una scuola a cui si ispireranno gli artisti successivi, che prende il nome di Manierismo (“alla maniera di…”).

[2] Moto primo o direzione di un punto della sfera locale è il suo spostamento nel senso del moto diurno verso un secondo punto, rimanendo invariate le sue coordinate celesti dell’istante iniziale. L’arco che il primo punto percorre in gradi equatoriali è l’arco di direzione. Quando il primo punto giunge per direzione al circolo orario del secondo punto, si dice che tra i due punti avviene un incontro di direzione. L’osservazione di questo moto costituisce il primo fondamento dell’arte della previsione astrologica (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).

[3] La Sizigia è il novilunio o il plenilunio che precede la nascita ed è come una matrice che influenza i “caratteri fondamentali” di tutte le nascite dei giorni successivi fino al successivo novilunio/plenilunio. Il novilunio ha natura solare e fa parte dell’hairesis diurna. Il Plenilunio ha natura lunare e fa parte dell’hairesis notturna. Per l’argomento della durata della vita viene osservato preferenzialmente il novilunio nelle nascite diurne ed il plenilunio nelle nascite notturne.

[4] La distanza oraria si riferisce alla suddivisione del giorno in 24 ore ed è la misura oraria dell’astro osservato nella sua posizione relativa rispetto alla linea meridiana (asse fondocielo/mediocielo) ed alla linea dell’orizzonte (asse ascendente/discendente). I valori in distanza oraria (DH) indicati nella figura di direzione partono da un valore zero in prossimità del meridiano e determinano i quattro quadranti di sei ore l’uno del cerchio completo, nel seguente modo: dal fondocielo all’ascendente e dal fondocielo al discendente da 0 a 6 ore; dal mediocielo all’ascendente e dal mediocielo al discendente da 0 a 6 ore. Questo significa dire che l’astro situato esattamente sulla cuspide della seconda, dell’undicesima, della nona e della quinta Casa ha un valore di distanza oraria pari a 2 ore (DH 2.00); l’astro situato precisamente sulla cuspide della prima, della dodicesima, dell’ottava e della sesta Casa ha un valore di distanza oraria di 4 ore (DH 4.00), e così via.

[5]In questa colonna viene fornito il dato della visibilità degli astri per il giorno della nascita. Con la sigla v. intendiamo “visibile” o fuori dai raggi del Sole; con la sigla n.v. intendiamo “non visibile” o sotto i raggi (invisibilità e combustione). Con la sigla l.e. indichiamo la “levata eliaca” (che può essere mattutina o vespertina), con t.e. il “tramonto eliaco” (mattutino o vespertino).Con la sigla c. intendiamo la “combustione” del pianeta molto vicino al Sole, entro i tre gradi.

[6] Domicilio: è la prima dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove il pianeta ha più forza, ed indica benefici permanenti. Ciascun pianeta ha un domicilio diurno ed uno notturno, tranne i luminari che hanno un solo domicilio. Saturno ha il proprio domicilio in Capricorno e in Acquario, Giove in Sagittario e in Pesci, Marte in Scorpione e in Ariete, Venere in Bilancia e in Toro, Mercurio in Vergine e in Gemelli, il Sole in Leone, la Luna in Cancro.

[7] L’Esaltazione è la seconda dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove i pianeti mostrano il primo apparire della loro qualità. Gli effetti dell’esaltazioni sono i più repentini ed appariscenti. Saturno ha la propria esaltazione in Bilancia, Giove in Cancro, Marte in Capricorno, Venere in Pesci, Mercurio in Vergine, il Sole in Ariete, la Luna in Toro.

[8] Signori della triplicità/trigonocratori: nel giorno/nella notte:

Triplicità di fuoco Ariete, Leone, Sagittario Sole Giove

Triplicità di terra Toro, Vergine, Capricorno Venere Luna

Triplicità di aria Gemelli, Bilancia, Acquario Saturno Mercurio

Triplicità di acqua Cancro, Scorpione, Pesci Venere Marte

Doroteo di Sidone e gli arabi assumevano tre signori del Trigono o trigonocratori: primo trigonocratore, secondo trigonocratore e partecipante; e suddividevano i tempi della vita, del matrimonio e di tutte le questioni, in tre parti. Nell’esperienza fatta finora, con l’intento di cogliere dati essenziali e certi, è pienamente efficace l’osservazione di due soli trigonocratori.

[9] Il confine o termine è la prima delle due dignità minori e consiste nella divisione di ciascun segno zodiacale in cinque settori di ampiezza variabile, ognuno dei quali viene assegnato ad uno dei cinque pianeti, esclusi i due luminari. I sistemi di divisione dei segni in confini riportati nell’astrologia classica sono tre: un sistema caldeo, uno egizio (a cui ci si riferisce nell’articolo) ed uno tolemaico.

[10] Si chiarisce che qui viene presa in considerazione la misura, proposta da Schoch, della quantità dell’arco condotto dallo zenith al nadir e passante per i luoghi dell’astro e del Sole, tale da consentire la prima o ultima visibilità dell’astro ad oriente (levante) o ad occidente (tramonto); per Mercurio tali valori vanno da –13.00 -9.50 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Venere tali valori vanno da -5.80 a -5.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Marte tali valori vanno da -14.50 a -13.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Giove tali valori vanno da -9.00 a -7.50 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Saturno tali valori vanno da -13.00 a -10.30 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino). Per valori inferiori di segno negativo) il pianeta è invisibile o combusto, per valori superiori (di segno negativo) ma vicini a quelli proposti, vi è la condizione di visibilità e di una maggior forza ed operatività.

Arcus visionis: (a.v.) è l’arco di depressione sotto l’orizzonte, o altezza negativa, che il Sole deve avere perché un corpo celeste che sorge o che tramonta prima o dopo il Sole risulti visibile all’occhio umano. Ciascun corpo celeste, sia esso una stella o un pianeta, ha un diverso arcus visionis che dipende dalla sua magnitudine apparente: maggiore è la luminosità del corpo celeste, minore è il suo arcus visionis, ovvero l’astro può essere visibile all’orizzonte anche con un cielo più chiaro. Per un corretto calcolo dell’arcus visionis occorre considerare la differenza in azimut tra il luogo in cui sorge (o tramonta) l’astro e quello in cui sorge (o tramonta) il Sole.

[11] Ricezione: è, in un’applicazione, il riconoscimento di natura da parte degli astri che uniscono le loro luci. Avviene in due modi: quando il pulsans è nelle dignità del receptor (Mercurio in Capricorno che si applica a Saturno in Toro) e quando il receptor è nelle dignità del pulsans (la Luna in Vergine che si applica a Saturno in Toro). Perché la ricezione sia efficace gli astri non devono essere indeboliti dalla combustione, dall’esilio, dalla caduta, dalla retrogradazione.

Ricezione mutua: è una ricezione in cui entrambi gli astri sono l’uno nelle dignità dell’altro. Per esempio la Luna che si congiunge a Venere nel segno del Toro, stando la prima nel domicilio di Venere e la seconda nell’esaltazione della Luna.

[12] Per questa e per le altre sorti indicate nell’articolo ci riferiamo al sistema di calcolo successivo a quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la morte di Placido, nella ristampa della CoelestisPhilosophia del 1675, Francesco Brunacci e Francesco Maria Onorati propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del calcolo del Placido ma viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero ascendente e con le doch in quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo, si segnala l’articolo pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.it dell’associazione Cielo e Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli, che amplia quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti secondo Placido Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).

La Sorte di Fortuna, Tyche, in ogni genitura può rappresentare il corpo, la vita, le acquisizioni, le sostanze materiali, la convivenza, il matrimonio e quanto viene condiviso nella vita di coppia. In ambito religioso, sono i beni condivisi nella comunità e la comunione con gli altri. Come la Luna, può esprimere qualcosa riguardo la casa, il domicilio, il luogo in cui si vive.

La Sorte del Genio, Daimon, in ogni genitura può rappresentare l’intelletto, l’animo, il comportamento, i desideri profondi e le istanze interiori che indirizzano le scelte importanti della nostra vita.

[13] Il Sole essendo al sorgere, al grado levante, mattutini sono gli astri nel I e III quadrante, vespertini nel II e IV. Vedasi il commento a Tolemeo di  ´Alī ibn Ridwān, pag. 868 di “Arcana Mundi”, Giuseppe Bezza, 1995. Si pone il Sole all’oroscopo e la sua ascensione obliqua sarà l’ascensione obliqua dell’asse orizzontale; ad essa sottrarremo 90° per ottenere l’ascensione retta dell’asse verticale. Quindi, sistemeremo i pianeti nei quattro quadranti così determinati secondo le loro ascensioni oblique o discensioni oblique.

[14] Il ventre indica la quantità e l’in­cre­mento dell’evento significato. Nel corpo fisico indica la quantità delle masse corporee e, più in generale, l’alterazione sia in senso fisico che in senso morale. L’essere nel ventre significa l’alterare velocemente le cose e, per i significatori dell’animo (Mercurio e Luna), un modo variegato degli stati d’animo e delle decisioni.

[15] In una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è sorto prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella figura di quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale efficacia è integra sempre che il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si sia ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.

[16] Il termine cazimi concerne il pianeta che è nel medesimo grado del Sole. La tradizione vuole che ci sia insita una forza che nella combustione piena (l’orbita dei tre gradi dal Sole) non c’è.

[17] le stelle dell’Urna dell’Acquario  (ψ1-2-3 Aquarii: lo scroscio d’acqua) se sono unite con i significatori dell’animo – Luna e Mercurio – o con il dominatore dell’animo o con il Sole, connotano personalità dalla grande sensibilità e con un particolare ingegno.

[18] Antares, il cuore dello Scorpione, per la natura Marte mista a Giove Esichio la chiama “tiranno”. Se alla nascita sorge o culmina dà onori ed elevazione quando è commista a pianeti benevoli, si comporta all’opposto, se è commista ai malevoli. Quando in direzione giunge al Mediocielo è indicativa di “grandi onori” e di “grande elevazione”.

[19] α Aldebaran (natura Marte), dall’arabo Al-Dabaran che significa “colui che insegue” o secondo altre versioni “gli occhi della bestia”. Nel primo caso si riferisce sicuramente alla posizione della stella a poca distanza dalle Pleiadi che sembra inseguire nelle loro rotazioni. Nella seconda accezione è implicito il riferimento alla raffigurazione stessa della costellazione, e quindi sottolinea la sua posizione in mezzo agli occhi sulla fronte. Tolomeo nel Tetrabiblos la chiama Lampauras, “splendente”.

[20] Nel libro “La vita di Michelangelo”di A. Gotti il padre, Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni, usa le seguenti parole: ricordo che lunedì mattina, quattro cinque ore prima dell’alba, mi è nato un figlio maschio che ho chiamato Michelangelo.”

Don Riggs traduce questo punto come “4 o 5 ore prima dell’alba”.William Wallace, considerato una delle maggiori autorità sull’artista, pensa che la nascita sia avvenuta 4 o 5 ore prima dell’alba.

Grazia Bordoni al riguardo si è consultata con Giuseppe Bezza per ottenere una traduzione precisa del testo latino: “Ricordo che oggi, 6 marzo …, mi è nato un figlio che ho chiamato Michelangelo ed è nato lunedì mattina 4 o 5 ore prima dell’alba ed è nato mentre ero sindaco di Caprese, è nato a Caprese e sono stati indicati questi testimoni.” Bezza aggiunge: “Senza dubbio significa 4 o 5 ore prima dell’alba. La data è comunque vicina all’equinozio, quindi dobbiamo dedurre che il padre di Michelangelo vuole dire che suo figlio è nato tra le ore 0:10 e l’1:00 (di T.U.). Al tempo il sole sorgeva alle 5:20 del mattino, un po’ prima di Marte e nello stesso periodo di Venere”.

Dove Bezza ha calcolato l’alba alle 5:20 del mattino, Rodden calcola l’alba alle 6:15 del mattino, che produce un grafico per le 1:45 di ora locale (0,57 di T.U.), più o meno una mezz’ora.

[21] Nelle 24 ore, del giorno, sono tanti i momenti in cui, secondo “cause precedenti”, che riguardano la “formazione di corpo e spirito”, la nascita dei bimbi è possibile. Secondo questa concezione, le fasi di formazione dell’embrione, dal concepimento alla nascita, devono seguire un ritmo armonico, esprimere un’assonanza che consente il compimento della gestazione. A questa concezione risponde la tecnica che è di Tolomeo e del suo tempo. Seguendo questa tecnica, ricercheremo, nel giorno di nascita, quei momenti in cui è possibile nascere. Si tratta di quelle “aperture delle porte” in cui i pianeti formano rapporti di eguaglianza numerica in virtù dei loro moti, isaritmie (che devono essere considerate secondo il moto orario), rispetto al sorgere o al culminare. Tali momenti possono essere pochi o tanti, ma la nostra scelta deve riguardare solo quei rapporti che si creano tra quel pianeta, che ha un chiaro dominio al tempo della sizigia e che troviamo riconfermato, per diritti, forza, operatività, concordia di hairesis, nel tema di nascita.

[22] “Quando in una genitura trovi la Luna accostarsi ad una delle stelle brillanti ed insigni ovvero quando essa è prossima all’uguaglianza in gradi e soprattutto quando la Luna si muove nella medesima direzione della stella luminosa che è prossima per gradi alla Luna, queste condizioni creano le geniture grandi, splendide, insigni e opulente. Allo stesso modo, se una delle stelle brillanti è all’oroscopo o sorge al momento natale o ancora se è perpendicolare trovandosi alla culminazione o si trovasse in un altro angolo, produce i gloriosi, i potenti, coloro che hanno un comando, che hanno molte attività, che molto posseggono, che sono ben noti o temuti nelle città e nelle regioni. In particolare, i nativi avranno celebrità in quelle regioni che gli astri brillanti sovrastano ovvero in quelle in cui consorgono al tempo in cui qualcuno nacque, come è registrato nella tabella.

Se (le stelle brillanti) sorgono all’oroscopo o culminano al sommo del cielo danno prosperità fin dalla giovinezza e nelle proprie città; (…) di norma, ogni uomo che nasce al sorgere di una stella brillante o quando una tale stella è angolare o quando la Luna le si accosta, come predetto, al momento del parto, costui avrà vita splendida e illustre”. (Anonimo dell’anno 379  – Stelle lucide, passionali nocive, soccorritrici – trad. Giuseppe Bezza, da CCAG pp. 194-211)

[23] Fomalhaut (natura Venere/Mercurio) è nella costellazione del cielo australe piscis austrinus australis (il pesce australe), al sud dell’Acquario e del Capricorno, molto antica e che si trova in Tolomeo. La sua stella più luminosa (α) si chiama con il nome arabo di Fomalhaut (Fam alḥūt: la bocca del Pesce).

[24] Il nome della stella più brillante della costellazione, Altair, viene dall’arabo al-nasr al-ta’ir, che significa «aquila che vola» o «rapace». Tolomeo la chiamò Aquila, con lo stesso nome della costellazione. Lo studioso tedesco Paul Kunitzsch nota che i Babilonesi e i Sumeri si riferivano ad Altair come alla stella aquila. Le stelle vicine ad Altair, Beta e Gamma dell’Aquila formano le ali spiegate dell’uccello. Queste due stelle hanno nomi propri, Alshain e Tarazed, che vengono da una traduzione persiana di una vecchia parola araba che significa «l’equilibrio».

[25] Arturo è il “Guardiano dell’Orsa”. È la quarta stella più brillante del cielo. È anche “la stella che sorge armata di una lancia”. Ha una natura Giove/Marte e Tolomeo la descrive come “la stella rossa fra le cosce, chiamata Arturo”. Con il signore dell’animo indica integrità dei costumi, ambizione al comando (Argoli), fedeltà (Pezelius).

[26] Le principali fasi dell’epiciclo sono come degli aspetti considerati rispetto al Sole. Quindi, il pianeta che esce dai raggi del Sole e fa la levata eliaca, che è nella sua prima stazione, che è nella seconda stazione o al tramonto eliaco crea un “rapporto” con il Sole che Tolemeo, e tutti i principali autori classici, assimila alla configurazione.

Delle stazioni dei pianeti, diciamo che la Stazione mattutina è la stazione di un pianeta orientale rispetto al Sole, che lo precede nel moto diurno sorgendo prima dell’alba, e si trova sopra l’orizzonte quando il Sole sorge; è la prima stazione dei pianeti superiori, e la seconda stazione degli inferiori. La Stazione vespertina è la stazione di un pianeta occidentale rispetto al Sole, che lo segue nel moto diurno tramontando dopo il Sole, e si trova sopra l’orizzonte quando il Sole tramonta; è la seconda stazione dei pianeti superiori, e la prima stazione degli inferiori.

[27] Spica, natura Venere/Mercurio,è la brillante della Vergine ed è chiamata “colui che nulla porta”, poiché significa l’uomo che non porta armi. Per Tolomeo è “la stella nella mano sinistra, chiamata Spica”. È presente nell’elenco delle stelle che recano soccorso; se sorge o culmina inclina alla vita religiosa.

[28] Mercurio e la Luna sono uniti e sono in Segni di lunga ascensione. Mercurio, quale significatore delle qualità dell’animo, si trova nel lunotto dell’invisibilità precedente al momento della congiunzione superiore. Secondo l’Alchabitio,in chi nasce vi è “la celerità, l’espansione dell’ingegno, l’aumento di queste cose, un ingegno maturissimo”.

[29] “Se qualcuno nasce al sorgere o al culminare di Arturo, natura Giove/Marte (…) fa coloro che hanno una tale disposizione, illustri generali che sottomettono regioni e città e popoli, coloro che governano, che sono portati all’agire, gli insottomessi, coloro che parlano schiettamente, che hanno il gusto della lotta, che conducono a termine i loro propositi, efficaci, virili, vittoriosi, che danneggiano i propri nemici, opulenti e forse ricchissimi, d’animo grande e ambiziosi e generalmente non muoiono di buona morte; nascono inoltre gli amanti della caccia, i conoscitori e i proprietari di cavalli e quadrupedi.” (Anonimo dell’anno 379 – Stelle lucide, passionali nocive, soccorritrici – trad. Giuseppe Bezza da CCAG pp. 194-211)

[30] Se i tre astri, Marte, Venere e Mercurio, significatori naturali delle attività, sono configurati tutti e tre tra loro, in vario modo, consentono una più diretta comunicazione delle attitudini nel loro complesso (manuali, tecniche e concettuali) spesso e solitamente indicano un’abilità manuale.

[31] Hairesis – fazione – setta: è la condizione diurna o notturna di un astro, la sua appartenenza alla fazione del giorno o della notte; la concordia tra la fazione dei pianeti dominanti e il tempo della nascita (diurna o notturna) è fondamentale per il giudizio. I pianeti che rispettano la propria hairesis (in genitura diurna i diurni, in genitura notturna i notturni) operano nel modo migliore, secondo natura e giustizia; quelli che non rispettano la propria hairesis operano in modo contrario, con ostacoli e difficoltà. Il rispetto dell’hairesis non indica una maggior forza del pianeta ma un miglior modo di operare. Altre condizioni di rispetto dell’hairesis sono per i diurni, essere sopra l’orizzonte, avere luce crescente ed essere in segno maschile, per i notturni essere sotto l’orizzonte, avere luce calante ed essere in segno femminile (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).

[32] Nella Madonna della Scala l’artista riprese la tecnica dello stiacciato, creando un’immagine di tale monumentalità da far pensare alle steli classiche; la figura della Madonna, che occupa tutta l’altezza del rilievo, si staglia vigorosa, tra notazioni di vivace naturalezza, come il Bambino è assopito di spalle e i putti, sulla scala da cui prende il nome il rilievo, occupati nell’insolita attività di tendere un drappo.

Di poco posteriore è la Battaglia dei centauri, databile tra il 1491 e il 1492: secondo Condivi e Vasari fu eseguita per Lorenzo il Magnifico, su un soggetto proposto da Angelo Poliziano, anche se i due biografi non concordano sull’esatta titolazione. Per questo rilievo Michelangelo si rifece sia ai sarcofagi romani, sia alle formelle dei pulpiti di Giovanni Pisano, e guardò anche al contemporaneo rilievo bronzeo di Bertoldo di Giovanni con una battaglia di cavalieri, a sua volta ripreso da un sarcofago del Camposanto di Pisa. Nel rilievo michelangiolesco però viene esaltato soprattutto il dinamico groviglio dei corpi nudi in lotta e annullato ogni riferimento spaziale.

[33] La Sorte delle Attività, significa riguardo la qualità e le caratteristiche delle azioni e delle attività.Si osserva il dominatore della Sorte delle Attività per integrare le informazioni, date dai pianeti dominatori dell’agire, sulle azioni e le attività del soggetto ed i relativi momenti significativi.

[34] La direzione nel mondo è quando un astro si muove nel suo moto diurno, però, muovendosi nel suo moto diurno resta fermo nel suo grado zodiacale, allora la sua virtù rimane impressa in questo grado zodiacale.

La direzione nello zodiaco è quando un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo e tutti i gradi dello zodiaco salgono a lui. Allora, dire che un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo, ad esempio in decima Casa, è dire che la sua virtù nel mondo permane e non si muove, e tutti i gradi dello zodiaco salgono indicando i cambiamenti e il mutare delle cose.

[35] Il confine termine è la prima delle due dignità minori e consiste nella divisione di ciascun segno zodiacale in cinque settori di ampiezza variabile, ognuno dei quali viene assegnato ad uno dei cinque pianeti, esclusi i due luminari. I sistemi di divisione dei segni in confini riportati nell’astrologia classica sono tre: un sistema caldeo, uno egizio (a cui ci si riferisce nell’articolo) ed uno tolemaico.

[36] La Sorte della Madre indica la madre e, per la condizione del dominatore della sorte, il carattere e le questioni che riguardano la madre. La Sorte della Madre ed il suo signore, a seconda di come si presentano nella rivoluzione solare, esprimono qualcosa sulle questioni concernenti la madre.

[37] La Sorte della Vittoria, Nike (sorte di Giove), è anche un risultato, l’ottenimento dei frutti di un impegno ed un’attività che produce un esito positivo per la persona. È anche “il prevalere sui nemici”.

[38] La Sorte di Nemesi, Nemesis, può rappresentare esperienze in cui bisogna confrontarsi con difficoltà impegnative ed affanni; in dati casi, dice qualcosa riguardo la rovina e la morte. È la sorte di Saturno che si calcola da Tyche a Saturno. Tra i suoi significati è la nemesi è la concausa della morte e quindi è il destino in questo senso. Nemesi è il nome dato alla sorte di Saturno nella distinzione che si fa delle sette sorti ermetiche e che hanno un valore di per sé non assimilabile ad altri nomi simili.

[39] La nebula nel pungiglione dello Scorpione (M7), di natura Luna/Marte, rientra negli elenchi delle stelle e degli asterismi ritenuti nocivi per la salute.

[40] Phatnê, la Greppia o mangiatoia: è uno dei celebri ammassi stellari del cielo (NGC 2632), ben visibile ad occhio nudo nelle notti buie come una macchia lattiginosa. Appartiene al gruppo delle cinque nebulose descritte nell’Almagesto dove compare come “il centro della massa nebulosa nel petto, chiamata Praesepe”. L’agglomerazione luminosa chiamata Greppia (Praesepe) ha una natura di Marte e della Luna, le stelle poste ai due lati di essa, chiamate Asini, hanno la natura di Marte e del Sole. Gli Asini e Praesepe rientrano negli elenchi delle stelle e degli asterismi ritenuti nocivi per la salute.

[41] Il Sagittario (in latino Sagittarius, Sagittarii abbreviato in Sgr) è una costellazione dello zodiaco, comunemente raffigurata come un centauro tendente un arco; si trova tra lo Scorpione ad ovest e il Capricorno ad est e contiene al suo interno il centro galattico e un gran numero di oggetti galattici. All’interno di tale costellazione spicca la vasta Nebulosa Laguna (M8), visibile vicino a λ Sagittarii. Nella tradizione la nebulosa Laguna rientra negli elenchi delle stelle azemena, pericolose per la salute.

[42] Signore dei Confini o Divisore di un significatore, per un dato periodo di tempo, è il pianeta che domina i confini del grado eclittico in cui giunge la direzione nello zodiaco del significatore stesso. Il divisore assume un dominio sul significatore per tutto il periodo durante il quale la direzione rimane entro i suoi confini, e condivide questo dominio con il suddivisore. Suddivisore di un significatore per un dato periodo di tempo, è il pianeta che ha ricevuto per ultimo la direzione del significatore, nello zodiaco o nel mondo. Il Suddivisore assume un dominio sul significatore e lo mantiene finché quest’ultimo compie una direzione ad un diverso pianeta (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).

[43] Un’importanza capitale, nella previsione degli eventi futuri, è accordata alle rivoluzioni degli anni. La procedura consiste nel determinare una figura del cielo al momento in cui il Sole ritorna al medesimo minuto zodiacale in cui si trovava alla nascita. Essa era associata ad una progressione regolare e costante del moto diurno mediante la quale venivano stabiliti i luoghi annui dei significatori (l’alinthye dall‘arabo ‘intiha’, termine o compimento, la teléiosis degli astrologi bizantini,

la perfectio degli astrologi medievali, la profectio degli astrologi tardo-medievali e rinascimentali). Ad entrambe si riferisce Tolemeo: alla perfectio, quando parla dei luoghi annui e mensili; alla rivoluzione annua quando parla degli “ingressi”.

Profezione o perfezione di un punto della sfera locale è il suo spostamento, nel senso del moto diurno, attraverso i circoli orari delle 12 case, in modo tale che in 1 anno percorra lo spazio di una casa, e dopo 12 anni ritorni al punto iniziale. Il segno nel quale cade la perfezione prende il nome di “segno di perfezione” e, nel caso che il punto “proferito” sia l’oroscopo (l’ascendente), è detto segno dell’anno (spiegazione contenuta nel glossario del sito cieloeterra.it). Per il calcolo si veda l’articolo di Giuseppe Bezza “La profezione. Come si calcola, come si interpreta.”, pubblicato su Linguaggio Astrale 104, settembre 1996. Si intende dire che può proporsi un giudizio compiuto con le tecniche esposte. Altre osservazioni: esame delle principali sorti caldee, della natura delle stelle fisse, dei cronocratori (signori dei confini o divisori), integrano ed arricchiscono le informazioni complessive, che non costituiscono l’oggetto di questo lavoro e consentono di qualificare meglio periodi della vita favorevoli o “critici” e la natura degli eventi.

[44] La Sorte del Fondamento, Basis, si trae dalla Sorte di Fortuna e dalla Sorte del Genio; la sorte che, secondo la tradizione, esprime il fondamento, l’origine, il legame tra corpo e anima. Indica qualcosa riguardo ciò che può costituire il baricentro personale, e che può rappresentare, una volta compreso, il punto fermo, il punto di equilibrio.

[45] La Sorte di Eros, sorte di Venere, esprime il personale modo di vivere l’amore, i desideri, le brame; insieme a Basis, riguardo il temperamento ed il fisico, esprime la qualità della vitalità e del vigore fisico.

[46] La Sorte delle Nozze, per l’uomo e per la donna, esprime la natura e le caratteristiche della relazione. In tema femminile, indica il marito e le questioni  che riguardano il marito e le relazioni.

[47] La Sorte della Necessità, Ananke, può esprimere le difficoltà che si possono presentare nei legami e nella vita in generale, il destino; in dati casi gli accidenti violenti.

[48] La Sorte dell’Insidia, indica fattori o situazioni che non vengono prese nella giusta considerazione, che sono ignorate o sottovalutate e che possono costituire un’insidia ed un pericolo anche grave. Nelle figure annuali, può far manifestare, con modalità inattese, improvvise ed impreviste, situazioni nascoste che possono portare dispiaceri o danni materiali.

La Sorte di Malattia, o del pericolo, indica situazioni che possono costituire un pericolo più o meno grave; in dati casi indica l’occasione violenta, la malattia inseparabile.

[49] Quando la perfezione giunge al segno del Cancro o del Leone, si prende come signore dello spazio di perfezione, rispettivamente, il divisore (o confine) della Luna o del Sole di questo periodo. Nel 1496 la Luna è giunta a 24°00’ Pesci, nei confini di Marte secondo gli egizi, pertanto, signore della seconda parte della perfezione del Mediocielo è Marte (Cancro).

[50] Algol (natura Giove/Saturno) rientra negli elenchi delle stelle e degli asterismi ritenuti nocivi per la salute. Con i luminari e testimonianza di Marte: amputazione delle membra (Argoli); con la Luna dà morte violenta (Cardano). Al-ghul, orco: in generale, rappresenta ogni demone malevolo capace di assumere svariate forme. Nella tradizione Algol, detta Caput Medusa e, è la stella più brillante tra le stelle che costituiscono la testa della Medusa, denominate gorgoneio, della costellazione di Perseo. Il mito greco definisce Medusa e le sue sorelle quali mostri orribili ed oscuri che impersonificano “le nubi della tempesta che si forma sul mare”. Secondo gli Arabi Beta Perseo è lo “spirito maligno, lo spettro, il fantasma pauroso, l’orco”. È la stella dell’animosità, del potere e dell’audacia anche secondo gli astrologi del Rinascimento.