Origini e Astrologia

Prime misurazioni Web                                                                                     Prime misurazioni         

                                                                                                                                                                                      mappa stellare cinese

Sulle origini

Volendo stabilire le origini dell’astrologia non è possibile fornire una risposta certa. Può senz’altro dirsi che da un certo punto in poi della storia dell’uomo, le nozioni e considerazioni astrologiche non vengono trasmesse solo per via orale ma comincia a trovarsene traccia nelle opere scritte dell’antichità. Questo lo possiamo dire alla luce degli studi filologici che nei fatti hanno in buona misura chiarito le linee di un percorso culturale, letterario, che rispecchia le situazioni storiche del passato dell’uomo. Recentemente, grazie anche ad alcune opere di cui si è cominciata la traduzione ed interpretazione, si ipotizza una nascita dell’astrologia scritta almeno dal 3000 a.C. in Mesopotamia a cura dei Caldei. Da questa matrice, legata anche alle vicende storiche successive, vi è una comunicazione ed un passaggio di tali conoscenze nella civiltà greca, in Egitto ed in Cina e in India.

Tolomeo

“Un momento estremamente fecondo per quanto concerne una sistematizzazione dei fondamenti e principi di tale disciplina riguarda le opere ed il pensiero greco dei primi secoli prima della nascita di Cristo e dei secoli successivi (Tolemeo: II° secolo d.C.). L’astrologia si arricchisce successivamente di elementi magici all’interno della cultura araba (800/900 dopo Cristo). E’ in questa fase di dominazione araba di parte dell’Europa, di un’ancora fiorente cultura bizantina, che ritornano e si recuperano opere astrologiche precedenti che verranno studiate e conservate al chiuso dei monasteri nell’Europa medievale. Possiamo dire che queste metodiche interpretative mantengono una certa unitarietà di principi e procedimenti fino al 1600. Nel 1700, il periodo dei lumi, si crea una effettiva cesura, in cui vengono posti fuori dall’ambiente accademico (l’astrologia esce dagli insegnamenti universitari) tutte le conoscenze e le opere contenenti elementi astrologici, religiosi, magici nel progressivo sviluppo del pensiero scientifico moderno. Le conoscenze astrologiche, in misura frammentaria, vengono conservate,  a partire grosso modo dal 1700 fino alla seconda metà del 1800, all’interno della grande varietà di sette, associazioni segrete, che caratterizzano questo periodo. In tempi recenti, nella prima parte del novecento e nell’epoca attuale, l’astrologia torna ad interessare il popolo e si esprime attraverso il linguaggio della nascente psicologia del profondo diventando, di fatto, una disciplina più vicina alle psicologie allontanandosi sempre più da quanto ne costituiva una forte base astronomica necessaria per la pratica previsionale dell’astrologia antica (testo di Bezza Giuseppe, dalle lezioni della Scuola di Astrologia Classica di Milano)”.

L’astrologia nasce come disciplina oracolare che osserva le posizioni dei pianeti e delle stelle. Successivamente viene creato lo zodiaco come lo conosciamo oggi e, conseguentemente, si comincia ad interpretare l’oroscopo di nascita ed il tema individuale.

“Facendo un percorso che solo in apparenza è un ritorno indietro nel tempo a momenti storico-culturali che hanno favorito un’esplicitazione anche letteraria, e di cui è rimasta una consistente traccia,  dei principi e dei fondamenti alla base dell’astrologia, possiamo individuare una rappresentazione in cui la volta stellata e la terra dei viventi sono posti in relazione tra loro. In cui l’idealità e gli aspetti fisici, biologici vengono compresi ed osservati in questa stretta relazione. Tutto l’impianto astrologico dell’antichità parte da un’esigenza di descrivere una realtà omnicomprensiva degli aspetti biologici e sensoriali e degli aspetti animici, ideali, spirituali, seguendo percorsi che potremmo definire di una “filosofia religiosa”. Dove l’osservazione riguarda ciò che accade al corpo fisico, ai costumi, alla morale, all’etica, alla religione; ai singoli ed alle collettività; ai sovrani ed al popolo;  sulla terra, nei mari e nell’aere. Tutto viene posto sotto un’osservazione e nella relazione cielo e terra tutto trova una connessione, una corrispondenza che è dato all’uomo, in qualche misura, di poter interpretare (testo di Bezza Giuseppe, dalle lezioni della Scuola di Astrologia Classica di Milano)”.

.

Oroscopi e Astrologia

Quando si parla di astrologia vi si può comprendere l’astrolatria, il culto e l’adorazione dei corpi celesti che venivano intesi come divinità. Se consideriamo quanto è successo nella cultura babilonese, osserviamo lo svilupparsi, nel tempo, di una complessa religione astrale dove si mescolano elementi di astrolatria e di astrologia ma, in generale, non sempre l’astrolatria si sviluppa in una successiva forma di astrologia. Attualmente, tra gli studiosi prevale l’opinione che distingue due fasi nello sviluppo dell’astrologia, separate tra loro da alcuni secoli. La prima linea di sviluppo, in cui sono ancora presenti forme arcaiche di astrolatria, fonda le previsioni sui fenomeni celesti e sui fenomeni atmosferici. Rientra in una mantica che si riferisce ad eventi generali che interessano intere comunità e prende il nome di astrologia giudiziaria.

La seconda, considera lo sviluppo di una forma più evoluta contraddistinta dalla presenza dell’oroscopo o tema di nascita, detta anche astrologia oroscopica. L’osservazione di quanto concerne il singolo individuo, del quale viene annotato il momento della nascita, prende il nome di astrologia genetliaca.

Questa distinzione ha un valore puramente convenzionale poiché con il termine “giudiziaria” dobbiamo intendere la disciplina che ha come obiettivo di giungere a giudizi e conclusioni. In questi termini, l’astrologia giudiziaria è l’astrologia nel suo complesso e in particolare vi riferiamo una disciplina astrologica che ha raggiunto un suo pieno sviluppo. Espressioni che ricorrono, all’interno di questa forma matura di astrologia che si struttura come una grammatica del linguaggio celeste, sono le seguenti:

L’astrologia in generale, che ha raggiunto una sua forma compiuta che consente di porre pronostici e previsioni basate sui fenomeni astronomici e riferiti ad eventi del mondo terreno e degli esseri umani, è associata, come dicevamo, al termine di astrologia giudiziaria [1].

L’astrologia che si riferisce agli eventi generali che coinvolgono le popolazioni, le città, interi territori e la meteorologia: gli eventi che influenzano il destino dei re, gli eventi sociali e le guerre, l’andamento dei raccolti e le carestie, le catastrofi naturali; è l‘astrologia universale o cattolica, oggi conosciuta con il nome di astrologia mondiale.

L’astrologia che trae giudizi e previsioni che riguardano il singolo individuo da un esame delle posizioni degli astri nell’istante e nel luogo della nascita o del concepimento, prende il nome di astrologia genetliaca che alcuni studiosi definiscono con il termine di astrologia oroscopica. In questo ambito si sviluppò un’astrologia medica, fondata sui principi della teoria degli umori, che univa la matematica all’arte medica e che prese il nome di iatromatematica.

L’astrologia che ha lo scopo di stabilire il momento favorevole per l’inizio di un’attività prende il nome di astrologia delle elezioni o catarchica – degli inizi e dei principii – (katarchai); l’astrologia che risponde alle domande poste dall’interrogante, dalle posizioni degli astri di quel momento, prende il nome di astrologia delle interrogazioni (erotêseis: domande, questioni). Entrambe queste forme di responsi rientrano in quanto, nei tempi moderni, ha preso il nome di astrologia oraria.

Quando ci riferiamo alla storia dell’astronomia e dell’astrologia, vi sono due opinioni corrispondenti a modi diversi di intendere il percorso di queste discipline nel corso del tempo. Una – linea anglosassone – tende a ritenere astronomia solo le osservazioni che, da una loro formulazione primitiva, tendano a matematizzare i fenomeni. Secondo questa linea, vi è astronomia solo dove vi è matematica. La seconda opinione, invece, riconosce una maggiore antichità alle scoperte e ritiene astronomia tutto ciò che, dall’osservazione dei cieli, compete e giunge ad una qualunque forma di speculazione filosofica [2].

L’astrologia nella sua forma compiuta si esprime attraverso l’osservazione dei moti reali ed apparenti dei corpi celesti. La nascita di una vera e propria grammatica astrologica diviene possibile quando tutti i fenomeni vengono ridotti a forme matematiche che consentono di osservarne la loro periodicità. A questo si giunge con uno sviluppo graduale e non necessariamente uniforme, in quanto legato alla storia dei popoli. Pur essendovi collegamenti con forme di astrologia o di divinazione astrale o di astrolatria precedenti, la scarsità di documenti rende ancora difficile attribuire date precise, mentre vi è certezza di uno sviluppo che avviene in Mesopotamia nel primo millennio A.C. La trasmissione di conoscenze astronomiche ed astrologiche avviene tra la Mesopotamia, l’Egitto e la Grecia, l’Iran e l’India, fino all’epoca ellenistica in cui l’astrologia giunge alla forma che definiamo classica. Segue un periodo di sviluppo nel mondo e nella cultura araba e nell’occidente medievale, per poi subire un suo declino.

.

____________________________________________________________________

Note

[1] Con il termine “giudiziaria” dobbiamo intendere quanto è riconosciuto come proprio di una scienza che consente di giungere a giudizi e conclusioni e in questa accezione viene riferito ad un’astrologia pienamente sviluppata. L’origine è nel termine greco apotelesmatikâ che si riferisce ai giudizi sugli eventi che giungono a compimento.  Gli Arabi creano il termine “scienza dei decreti o giudizi”  o “scienza (arte) dei decreti delle stelle”. Nel Medioevo si consolida la distinzione tra due termini, “astrologia iudicialis” con cui ci si riferiva all’astrologia, “astrologia quadrivialis o doctrinalis” con cui ci si riferiva all’astronomia.

[2] Otto Neugebauer è il principale rappresentante della linea anglosassone. Altri esponenti sono Toomer, Pingree, Dicks. Per quanto concerne la seconda linea di pensiero, possiamo indicare due assiriologi, Weidner e van der Waerden, e due ricercatori ungheresi, Szabo e Maula.