L’ingegno, l’animo e Mercurio, di Mario Costantino


Ermete –dettaglio di pittura muraria

 

Introduzione

Tra i vari argomenti quello concernente Mercurio quale significatore [1] generale, unitamente alla Luna, delle parti e caratteristiche dell’animo rappresenta una delle questioni maggiormente articolate dove è possibile cogliere ed interpretare le molteplici sfaccettature di tale pianeta. Nell’ambito dell’astrologia classica vi è una vasta letteratura al riguardo e Tolemeo vi dedica il capitolo 14 del libro terzo del Quadripartito [2].

L’indagine e l’interpretazione delle “componenti dell’animo” è tra le più complesse che ci si può proporre in cui Mercurio è uno degli artefici principali insieme ad altri importanti elementi. Pertanto, in questo ambito si propone un modo di osservazione articolato che dà il senso di una ricchezza di sfumature interpretative che, pur nella sua complessità, aiuta nel porre una giusta attenzione alla persona che a noi si rivolge.

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Qualità dell’animo

Nell’antichità le “qualità dell’animo” costituivano le caratteristiche  interne, intime dell’individuo. La componente di sensibilità emotiva e di ricettività in cui comprendiamo le sensazioni viscerali e quelle riconducibili alla sfera dei sentimenti, al “desiderio” che muove da un istinto dentro di noi. Inoltre, la componente psichica, la capacità del ragionamento logico e di un pensiero razionale, il mondo dell’idealità.  Secondo l’interprete antico l’agire dell’essere umano proviene essenzialmente dalle “qualità dell’animo” che rappresentano la maniera assolutamente unica attraverso cui l’individuo agisce e recepisce le esperienze della vita attraverso tutto sé stesso: il proprio corpo, la propria anima e l’intelletto. Un’integrazione, un equilibrio di queste componenti all’interno dell’individuo costituisce una grande risorsa ed uno dei maggiori fattori di intelligenza e capacità di evoluzione dell’essere umano. In un senso moderno vi sono sottintesi gli orientamenti di vita, le linee d’indirizzo che si determinano nella continua conciliazione delle varie istanze interne presenti in ogni individuo. Ognuno di noi nasce con una particolare “crasi” temperamentale [3] e, successivamente, vive delle esperienze formative. Da questo si producono anche le nostre azioni ed iniziative, sia sul piano mentale e psichico che sul piano pratico-operativo, comportando una specifica qualità del nostro agire.

Mercurio alato con caduceo

Sulla natura di Mercurio

Il “nome”, la “natura” ed i significati di Mercurio sono molteplici. La dialettica prima dei pianeti e dei segni, secondo i principi del caldo e del freddo, del maschile e del femminile, del diurno e del notturno, concernono distinzioni fondamentali sempre presenti ad indicare una dualità, tipicamente umana, che muove, suscita le alterazioni, non solo fisiche e biologiche, alimenta i cambiamenti e fornisce una spinta alla ricerca di una possibile sintesi, di un atteggiamento che riporti all’unità.

Mercurio, rispetto a questi principi primi, si situa in una posizione intermedia e ha posto il dilemma, che ha alimentato una vasta letteratura, se è pianeta maschile o femminile, diurno o notturno, caldo o freddo, secco o umido. E’ nel mezzo di queste caratteristiche perché egli stesso muta forma e aspetto. Nel linguaggio astrologico, e nelle considerazioni dei principali autori classici, è l’ingegnosità come capacità di mutare le forme ed adattarle alle situazioni, racchiude in sé la caratteristica di legare le cose tra loro ma rappresenta anche i vincoli, i pesi, le necessità e i legami presenti nelle esperienze della nostra vita; così come descrive se vi è una capacità ed il modo di sciogliere i nodi e dipanare le difficoltà che si presentano. I due domicili di Mercurio e l’esaltazione si realizzano in segni bicorporei (mutevoli), segni dalla doppia natura in quanto i Gemelli e la Vergine chiudono le rispettive stagioni dove lo “stato dell’aria” è già una mescolanza di qualità e nature diverse, da cui la propensione al mutamento e ai cambiamenti, a cogliere la dualità e gli aspetti antitetici delle cose e delle questioni. La Vergine, poi, per la sua qualità fredda e secca, favorisce fortemente l’espressione dell’intelletto razionale e Mercurio in questo segno è nella sua “gioia”.

Le prime osservazioni del movimento degli astri nel cielo e la percezione luminosa dei corpi celesti è all’origine di varie distinzioni “qualitative” che sono alla base dell’astrologia. Tra i pianeti Mercurio è senza dubbio un astro particolare: per le sue rapide apparizioni all’orizzonte, per l’essere occultato dai raggi solari per gran parte dell’anno, per la luminosità estremamente cangiante, mutevole, che assume per l’essere sempre prossimo all’orizzonte. Vari autori vi associano sempre una caratteristica secca, una natura acida, aspra, astringente ed una componente di calore, che qui è il calore leggero, volatile, tipico delle spezie e degli aromi. Alcuni dei nomi di Mercurio che ritroviamo nella letteratura mesopotamica sono “il saltante”, “la pecora che pascola fuori dal gregge”, “il montone selvatico”, “ciò che risplende”, “colui che annuncia”, “il profeta”. Nella lingua araba troviamo l’aggettivo “ingegnoso”ed il sostantivo “commerciante “ e, come ulteriore derivazione, “di passo rapido”, ma anche “essenza” nel significato di spezia e di aroma. Molti autori tra cui Albumasar attribuiscono a Mercurio il colore “fosco” ponendo l’accento sulla secchezza del pianeta.  Ibn Abî ar-Rijâl lo definisce caldo e secco, anche se di forma e natura variabile. Retorio gli attribuisce una natura che può essere secca o umida e di sapore acidulo. Valente pone l’attenzione sul colore giallastro di Mercurio, quindi simile alla bile, e vi assegna la funzione del penetrare, alterare la materia. Proclo, e molti altri autori, nel suo commento al Timeo riconosce a Mercurio e a Saturno una funzione connettiva, legante.

Si tratta quindi di un processo che in qualche modo viene connesso al comprendere, all’intelligere, ma anche al mettere insieme le cose, il percepire, l’intendere. La terminologia antica e moderna esprime in Mercurio il movimento, la rapidità, lo scintillare. Da un punto di vista sensoriale il movimento rapido, veloce, ha in sé una maggior capacità di penetrare l’aria e l’ambiente rispetto al movimento lento che invece incontrerà una maggiore resistenza. Potremmo quindi dire che il possibile sesso maschile di Mercurio, dato da un calore di base, richiama il processo, non tangibile, di penetrare nell’intelligere. Questa caratteristica appare come un dato in potenza fortemente influenzato da tutte le condizioni in cui si trova Mercurio. In Mercurio la cui condizione favorisce ulteriormente la base secca e potenzialmente calda (ma volatile, dicevamo) il fattore astringente è anche la capacità di focalizzare, porre l’attenzione sul dettaglio dell’esperienza. Mercurio la cui condizione lo rende maggiormente umido potrebbe conferire una maggior propensione ad un pensiero emotivo in cui la percezione coglie l’esperienza cognitiva sinteticamente, nel suo complesso, in maniera globale e quindi più indistinta nei dettagli, ma che “comprende” pur se a volte vi potrebbe essere difficoltà nel verbalizzare la comprensione acquisita. Una condizione di Mercurio in cui si mescolano tali caratteristiche o, comunque, un’osservazione unitaria della condizione della Luna e della qualità delle testimonianze [4] chiarirebbe se vi è un percorso completo, pur se spesso in un’area specializzata (piano speculativo, piano pratico-operativo, piano creativo tecnico o artistico), dove si esprimono entrambi i momenti della percezione: complessiva ma anche capace di coscientizzare e discriminare le “parti”, i livelli dell’esperienza.

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Condizioni accidentali

Abbiamo parlato della possibile natura essenziale di Mercurio quale combinazione rispetto al caldo e al freddo di base, al secco ed all’umido di base, ma vi sono molte condizioni accidentali che possono modificare in parte la natura essenziale dei pianeti.

Vi è la fase del proprio ciclo sinodico [5] in cui osserviamo se l’astro è visibile, invisibile, di luce crescente o calante, diretto, retrogrado, e così via – quindi la posizione e le fasi rispetto al Sole osservate nel corso dell’anno tropico [6] -; la posizione e le fasi che si generano e mutano nel corso della rotazione della terra su se stessa nell’arco delle 24 ore  – è la posizione nella sfera locale definita nei quadranti e nelle case -; la configurazione, in qualsiasi forma, con altri pianeti dove si mescolano le rispettive nature – considerata sia lungo l’eclittica che per il moto diurno -;  l’unione con le stelle dell’ottava sfera – le costellazioni -; la posizione in un dato segno zodiacale; l’essere nel nodo boreale o australe, nel ventre boreale o australe, ascendente o discendente in latitudine. Queste condizioni modificano o confermano la natura di base e le caratteristiche generali degli astri.

Così come il percorso del Sole nella fascia temperata distingue quattro periodi e qualità stagionali, anche il ciclo luminoso dei pianeti è suddiviso in quattro fasi riguardanti l’emanazione luminosa nei suoi quattro momenti fondamentali: inizio e fine, minimo e massimo. L’espansione della luce produce umidità, la pienezza della luce produce il calore, la diminuzione della luce produce il secco, la scarsità o la mancanza di luce produce il freddo. L’analogia tra cicli luminosi e qualità è alla base del giudizio astrologico. Questo è il motivo per cui l’interprete antico considera il momento del primo apparire della Luna (la prima falce lunare) e dei pianeti (la levata eliaca) un momento importante in cui è possibile interpretare.

Alcuni autori classici propongono degli schemi generali del percorso dei pianeti intorno al Sole che rappresentano i mutamenti di qualità che i pianeti subiscono secondo le varie fasi: l’invisibilità, la levata eliaca, il moto diretto, la stazione, il moto lento, il retrogradare, il tramonto eliaco, e così via. Tali fasi nell’epiciclo sono indicative del variare delle condizioni di luce e di moto che, dicevamo, sono fattori di cui si tiene conto nel giudizio astrologico:

“…il moto diretto e veloce indica l’agire rapido e con prontezza; il moto lento l’agire in modo lento, intempestivo; la stazione indica l’incertezza, l’indugiare; il moto retrogrado il rifiuto e l’abbandono; la luce crescente il vantaggio e l’acquisizione; la luce calante il danno e la sottrazione; l’invisibilità indica l’ostacolo, l’impedimento, l’afflizione.” “L’astro che emerge dai raggi solari e inizia il nuovo ciclo luminoso è come il bimbo che abbandona la madre e affronta la vita con le proprie forze…”.

“…quando il pianeta nasce dalla luce del Sole è come un fanciullo, quando giunge alla prima stazione ha raggiunto il massimo del suo vigore, quando è retrogrado è come l’uomo che dubita di se stesso, quando torna ad avere il moto diretto è come un vecchio e quando infine entra nei raggi del Sole è decrepito; quando è sotto i raggi del Sole, il Sole lo “rimette a posto” e lo fa nascere un’altra volta. E’ quindi indispensabile per l’astrologo conoscere i momenti del suo apparire e scomparire.” (rif. al capitolo 50, paragrafo “Osservazioni sul ciclo sinodico dei pianeti” della 4° lezione in rete – il moto e la visibilità dei pianeti, di Giuseppe Bezza e Marco Fumagalli).

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Significatori delle qualità dell’animo

Tolemeo [7] introduce l’argomento dicendo: “Riguardo alle qualità dell’animo quelle concernenti l’intelletto e la ragione si traggono dall’accurata osservazione della condizione dell’astro di Mercurio in ogni sua circostanza; quelle che concernono la parte sensitiva ed irrazionale dal più corposo dei luminari, la luna intendo e dagli astri che ad essa si configurano [8] sia mediante deflussione [9], sia mediante applicazione [10].”

La Luna comprende le sensazioni viscerali, gli “umori che circolano nel corpo” e la parte corporea del cervello costituita dalla massa cerebrale, di natura freddo-umida. Nell’animo umano riguarda le facoltà dell’animo più terrestri e percettibili ai sensi e rifacendoci al Nabod [11]: “la pietà, l’invidia, il sospetto, la gravità, la leggerezza, la tristezza, la facilità o la difficoltà, l’incapacità, la giustizia e l’ingiustizia, l’equità, la forza d’animo, l’audacia, la timidezza, la temperanza o l’intemperanza, la liberalità o la prodigalità”.

Mercurio rappresenta, unitamente al Sole, le connessioni nervose della corteccia cerebrale quindi riguarda i processi e l’elaborazione del pensiero, la capacità fantastica, la capacità di comprendere, di intelligere. Questo lo diciamo anche per la facilità e la leggerezza del moto di Mercurio, per la sottigliezza della sua emanazione luminosa. Osservando il percorso di Mercurio rispetto al Sole è il percorso più complesso tra tutti i pianeti così come le funzioni del sistema nervoso centrale e le creazioni dell’intelletto costituiscono il processo più complesso all’interno dell’organismo umano. Inoltre, l’elaborazione dei processi mentali è nascosto così come Mercurio è quasi sempre nascosto dai raggi del Sole ad eccezione di 4-5 brevi periodi dell’anno in cui appare alla nostra vista.

Secondo questa concezione vi è una capacità dell’uomo di ricevere “impressioni” dall’ambiente e di comprenderle con i sensi e con la mente. In senso generale sono il complesso delle esperienze emotive e puramente intellettive, conoscitive. Le osservazioni  sulle caratteristiche dell’animo devono riguardare entrambi gli aspetti. La Luna, poiché governa gli “umori che circolano nel corpo” e la sensorialità dell’organismo, anticamente denominata “anima sensitiva”, produce le sensazioni corporee ed emotive ed influenza  quindi l’animo passionale, gli appetiti, gli istinti, i desideri, che interpretiamo primariamente dalla condizione di Venere e di Marte. Mercurio riguarda i processi di speculazione ed astrazione teorica che, in quanto tali, si allontanano dalla corporeità, dai sentimenti e dalle passioni. Questa distinzione porta, in alcuni casi, a percezioni della sfera emotiva e della sfera intellettiva che, vedremo in seguito, potrebbero seguire binari differenti. Unitariamente questi processi influenzano la capacità dell’individuo di ricevere delle “impressioni”, di vivere delle esperienze psico-emotive e cognitive, di elaborarle internamente e di esprimere dei comportamenti e delle azioni al di fuori di sé quale atto conclusivo ed espressivo delle individuali e peculiari caratteristiche.    

                    I processi di pensiero

L’indagine

Per prima cosa dobbiamo comprendere la condizione dei significatori, Luna e Mercurio. La Luna interessa tutte le principali questioni osservate nel tema di nascita, pertanto, comprenderne la forza o la debolezza risulta un passaggio obbligato: l’essere crescente o calante di luce; l’essere in prossimità o distante dai cardini; in un dato segno dello zodiaco; prossima o distante ai ventri [12] o ai nodi [13], ascendente o discendente, e così via. Allo stesso modo riguardo l’osservazione della particolare condizione di Mercurio che, in questo, si distingue nettamente dagli altri astri, dove il concetto della combustione e dell’invisibilità assume significati estremamente variegati. Da questo punto di vista il pianeta Mercurio è un astro veramente speciale e la vicinanza quasi costante al Sole, ha fatto sì che, nella dottrina classica, ne assuma alcune sue qualità. Mercurio, infatti, in vece del Sole, è il significatore delle parti razionali dell’animo, mentre l’altro luminare, la Luna, lo è delle parti sensibili. Un’osservazione che ha fatto soffrire tanti astrologi del passato, di cui si è scritto con grande abbondanza, è la condizione di Mercurio che, astro con un’orbita inferiore a quella del Sole, così come Venere, nel corso del suo ciclo sinodico si unisce due volte al Sole dando luogo ad un percorso molto vario, per la velocità, la luminosità, le varie fasi di invisibilità e combustione vera e propria, distinguendosi fortemente in questo da Venere,  e caratterizza molteplici qualità del processo dell’intelligere, di cui cercheremo di chiarire alcuni aspetti ritenuti importanti.

Tolemeo dichiara che occorre capire chi domina e chi forma aspetti e reca testimonianze [14] importanti ai significatori generali delle qualità dell’animo, Luna e Mercurio.  Ne fa seguire l’indagine sui significati dei segni in cui sono i significatori dell’animo. Particolarmente efficace in questo argomento è l’eventuale presenza di pianeti che realizzano una sovreminenza [15] rispetto ai dominatori dei significatori generali dell’animo.

Il segno dell’Ariete – palazzo Schifanoia

Per quanto concerne i segni ci riferiamo alla qualità originaria contenuta nella tripartizione dei segni zodiacali in tropici (cardinali), solidi (fissi) e bicorporei (mobili) che ha una grande importanza in tutti i giudizi astrologici.

I segni tropici o mutevoli sono i segni dell’ingresso della stagione dove maggiore è la variazione dell’emanazione luminosa, che scaturisce dal percorso del  Sole nel corso dell’anno, quindi sono i segni – Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno – che hanno il loro inizio nei momenti di equinozio e solstizio. I tropici danno agilità, prontezza, mobilità, quindi l’ingegno, l’erudizione e la conoscenza delle lingue, l’arte dell’interpretare. Delle varie categorie che Tolemeo menziona il dato comune è quindi la propensione alla cognizione delle cose e ad una capacità interpretativa. Da qui ne è conseguito l’aforisma secondo cui Mercurio nei segni tropici da una sottigliezza, la sottigliezza dell’ingegno. In relazione agli  eventi collettivi e sociali i tropici riguardano il cambiare delle leggi, degli ordinamenti e del culto religioso da cui le parole di Tolemeo per i tropici: l’essere desiderosi degli uffici civili, abili nel trattare le faccende pubbliche, dediti al culto”.

I segni solidi consolidano e stabilizzano le caratteristiche della stagione pertanto sono i segni connessi alla costanza associata alla memoria, alla tolleranza, alla sopportazione e quindi, per queste caratteristiche, anche all’essere alieni dall’adulazione. Tolemeo dichiara che “i segni solidi fanno le anime gravi, costanti, dotte, giuste, che perseverano nelle cose iniziate, talvolta fanno quelli che sono idonei al governare, al giudicare, alle cariche dei magistrati e che hanno capacità nel gestire ogni genere di tutela e di affari che vengono loro affidati.” Nelle questioni generali e delle collettività i solidi si riferiscono alle fondamenta degli edifici.

I segni bicorporei sono il momento in cui la stagione è al suo termine e lo stato dell’aria ha già in se alcuni elementi della stagione che di lì a poco farà il suo ingresso. Per questa ragione sono i segni di doppia natura, “sono duplici e non semplici, vari, mutevoli, lievi, predisposti ad ogni cosa e, quindi, in particolare agli amori e agli odi o a mutare le opinioni, i propositi, i pensieri; ancorché ingegnosi e propensi alla conversazione, ai contratti, al commercio e allo scambio dei beni (la mercatura).” Rende abili al conversare e capaci di comporre i suoni, poiché “sentono in due corpi e partecipano di due diverse qualità”. La doppiezza e l’instabilità, laddove vi siano, sono la degenerazione di una tendenza duale non risolta. Nell’indagine di eventi collettivi e sociali i bicorporei segnalano quanto avviene tra gli uomini e che riguarda il popolo.

Fra Angelico, 1449 “Sepoltura dei Santi Cosimo e Damiano”, Firenze

I significatori

In tale questione i significatori sono due e, una volta compresa la loro condizione, risulta fondamentale verificare se vi è aspetto o quantomeno una comunanza di dominio tra di essi secondo le forme consuete. Qualsiasi figura tra Luna e Mercurio è uno degli indizi a salvaguardia di possibili lesioni delle strutture nervose dell’organismo. Così come è l’indizio che la sfera emotiva e la sfera intellettiva sono in contatto e possono avere una forma di comunicazione ed una evoluzione che procede di pari passo all’interno dell’individuo. La mancanza di una qualunque figura o comunanza di dominio tra i significatori è un primo indizio della possibilità di lesioni a carico delle strutture nervose e di una più difficile sintesi tra esperienze emotive e processi di pensiero che potrebbero far conseguire stadi evolutivi differenti, divergenti, nella maturazione dell’intelletto razionale e della sfera psico-emotiva.

La quadratura e l’opposizione tra Mercurio e la Luna tradizionalmente indica  nelle caratteristiche dell’animo qualcosa di turbolento, inquieto o confuso. Mentre le figure di maggiore concordia sono il trigono e l’esagono. In particolare nel trigono vi è la facilità di parola, la facilità in tutte le relazioni, la capacità di presentarsi e porsi. La facilità, anche dell’eloquio, sarà maggiore nella triplicità d’aria (Gemelli, Bilancia, Acquario) i cui trigonocratori [16] sono Mercurio stesso e Saturno.

Poiché le caratteristiche delle parti dell’animo sono diverse è fondamentale comprendere quale di queste parti prevale sull’altra, se la razionale o l’irrazionale.  In questa indagine la prima considerazione è che il significatore posto in segno di lunga ascensione (segno diretto o retto) prevale sempre sul significatore posto in segno di corta ascensione (segno tortuoso o curvo). E’ una regola base che fornisce un’importante informazione solo nel caso in cui i significatori siano in segni che ascendono in tempi diversi. Negli altri casi valgono in primo luogo i criteri di forza consueti per cui, ad esempio, il significatore che è angolare nella figura prevale su quello che non lo è.

Il segno che sorge in più di due ore forma un angolo, rispetto al centro della Terra, che è più retto rispetto al segno che sorge in meno di due ore e che forma un angolo più acuto. Il maggior tempo dell’ascendere del segno nell’astrologia antica è connesso ad una qualità morale della rettitudine, dell’onestà, anche se le cose si realizzano in un tempo maggiore. La brevità del tempo del sorgere del segno è connessa al compiersi rapidamente delle cose ma con un qualche artificio che può essere lo stratagemma ma anche il movimento sospetto, il sotterfugio e qualcosa che potrebbe non essere onesto.

I segni tortuosi (curvi) sono l’Ariete, il Toro, i Gemelli, il Capricorno, l’Acquario e i Pesci; i segni diretti (retti) sono il Cancro, il Leone, la Vergine, la Bilancia, lo Scorpione ed il Sagittario.

Quando i due pianeti si applicano [17] l’uno all’altro e vi è concordanza tra loro l’animo risulta composto ed equilibrato. Per la qualità dei processi quando Mercurio prevale l’anima irrazionale obbedisce alla razionale, quando invece prevale la Luna l’anima razionale è influenzata fortemente dall’anima irrazionale.

Passando alla condizione di Mercurio, proprio per tutto quanto abbiamo detto della sua natura essenziale ed accidentale occorre comprendere se Mercurio è “recepito” ed in quali forme poiché è la migliore considerazione della presenza d’ingegnosità e intelligenza. Nel concetto di ricezione, che avviene in varie forme, vi è uno scambio di natura tra i pianeti e i luminari dove si rafforzano e si accrescono certe caratteristiche d’ingegnosità, genialità, creatività o profondità di pensiero.

Secondo questa concezione gli elementi che favoriscono l’intelligenza sono l’umore secco e l’umore freddo. Una preponderanza dell’umido è contraria ai processi intellettivi e riguarda la prevalenza dei processi emotivi e della sfera sentimentale. Una componente temperata dell’umido “fissa nell’animo le cose in cui si intromette” e conferisce la qualità dell’assiduità. L’umore caldo associato al secco favorisce, più che il processo dell’intelligere in se, un modo dell’azione che sarà ancora più rapida e agile.

Passando ad un esame dei pianeti, Saturno e Giove possono caratterizzare la profondità d’intelletto; Giove riguarda più la filosofia e la giustizia; Saturno riguarda la capacità di elaborazione interna attraverso una  grande concentrazione ed attribuisce all’animo qualcosa di occulto, di nascosto, perché l’intelletto profondo non riesce ad esternare, manifestare agli altri tutti i contenuti dei suoi processi mentali interni; Venere è il suono e le arti, talora riguarda la conoscenza delle lingue, se vi sono aspetti o commistioni con Mercurio; Marte non è indicativo di intelligenza ma conferisce le caratteristiche della velocità, dell’agilità nell’esprimere i talenti indicati dal complesso degli altri elementi del tema.

Osservando chi domina la Luna vi possono essere varie condizioni: se chi domina la Luna osserva la Luna, le qualità dell’animo sono schiette e facili nella loro manifestazione; se chi domina è in condizione di forza, l’animo è ben composto secondo le qualità di quel pianeta; se chi domina è debole nell’animo vi è il malcontento; se chi domina è in una situazione mista tra forza e debolezza occorre comporre un giudizio che tenga conto di questa mescolanza.

La condizione del “malcontento”, che osserviamo dalla Luna, può essere dovuto agli insuccessi conseguiti o è il “malcontento” stesso che porta a non avere successo. In questo secondo caso vi è nel soggetto una cattiva disposizione dell’animo che rende difficile il buon esito. Ipotizzando domini, aspetti ed influenze esclusive di un dato pianeta sulla Luna  (Luna in dignità e configurata ad un dato pianeta) tradizionalmente abbiamo i seguenti significati che non possono costituire di per se un giudizio: la Luna con Saturno indica una certa timidezza e rende lenti nell’azione e nell’elaborazione, talora inerti; la Luna con Giove indica moderazione, assennatezza, religiosità; la Luna con Venere indica i mansueti, i placidi, i giocosi, persone dal carattere  molle e carenti di tensione muscolare e nervosa; la Luna con Mercurio rende ingegnosi ma l’ingegnosità a volte è diretta al mal fare e in tal caso caratterizzerà persone subdole; inoltre, la Luna posta in segno di Mercurio accentua l’ingegnosità. In ultimo, per la Luna con il Sole si pongono due categorie, l’unione tra i luminari e la figura tra i luminari: nella congiunzione troviamo le persone malinconiche, pensose, in cui c’è la propensione a riflettere continuamente (persone cogitabonde); quando vi è figura tra Sole e Luna, soprattutto se si tratta di una figura concorde (trigono ed esagono), porta ambizione, chiarezza nel modo d’essere e favorisce tutte le qualità dell’animo.

Infine, se la Luna realizza delle figure “convenienti” [18], e i pianeti coinvolti sono forti, suscita necessariamente qualcosa di forte ed evidente.

In particolare, sono figure convenienti e testimonianze efficaci le molteplici figure dove si realizza “l’assimilazione” tra i pianeti. Sono modi di configurazione per applicazione o separazione che consentono un’unione, un riconoscimento parziale o completo della natura dei pianeti interessati. Sono l’offerta e le varie forme di ricezione (receptio), la trasmissione di luce (translatio luminis), la riunione di luci (collectio luminis), la restituzione con profitto o con danno, l’elargizione (elargitio), e così via [19]. Un’attenta osservazione di tali forme di testimonianza sono di fondamentale importanza per la questione delle caratteristiche dell’animo. In particolare per la Luna esiste una condizione definita “almusechele” (termine usato nel medioevo e di origine araba) di cui si parla nell’aforisma 23 del Centiloquio pseudo-tolemaico. Sono figure di particolare efficacia della Luna con i pianeti in natività le quali “suscitano”, “muovono” i nativi e “li portano a ciò che significa, inoltre “se i pianeti sono forti in se stessi significa che la persona si esercita con la cosa significata forse ancor più di quanto se ne renda conto”.

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Il segno del Cancro – palazzo Schifanoia

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I dominatori dell’animo

Tolemeo [20] prosegue parlando dei dominatori [21] dei significatori e pone un’analogia tra i 4 quadranti dell’epiciclo, le fasi che il pianeta realizza rispetto al Sole (ad esempio l’essere in levata eliaca o nella prima stazione o acronico, e così via) e i 4 quadranti della figura di nascita, nel moto diurno (il sorgere all’ascendente, il culminare, il tramontare), per cui medesime sono le caratteristiche conferite all’animo. Pertanto dichiara che quando il dominatore dell’animo è in levata eliaca o sorge all’ascendente “indica un animo libero, schietto, caparbio, forte, ingegnoso, profondo, chiaro”; mentre la prima stazione (le stazioni mattutine) così come il culminare al mediocielo “rendono l’animo riflessivo, perseverante, dotato di buona memoria, fermo, intelligente, magnanimo, che porta a compimento ciò che si propone, inflessibile, forte e severo, che non si illude, critico, operoso, che possiede la moderazione, atto alle scienze”; quando sorge acronico (retrogrado) o tramonta all’occidente della figura “indica un animo facilmente mutevole, pieghevole, debole, che mal sopporta la fatica, agitato o concitato, ovvero emotivo, scoraggiato, timido e dubbioso, audace e vile al contempo, tardo d’ingegno, fiacco, ottuso”; quando è alla sua seconda stazione (le stazioni vespertine) o culmina al fondocielo, ed inoltre per Mercurio e Venere, di giorno le loro occultazioni vespertine, di notte quelle mattutine, “rendono ingegnoso l’animo, padrone di sé la persona e nondimeno di mediocre memoria, non molto laboriosa né amante dello sforzo ma propenso a ricercare ciò che è nascosto e sconosciuto quali le arti magiche, i misteri, le scienze del cielo, le scienze degli strumenti e della meccanica e sono maghi, studiosi degli astri e della filosofia, aruspici, interpreti dei sogni e simili”.

Da tale ragionamento ne consegue un fatto molto importante che le principali fasi dell’epiciclo sono come degli aspetti considerati rispetto al Sole. Quindi, il pianeta che esce dai raggi del Sole e fa la levata eliaca, che è nella sua prima stazione, che è nella seconda stazione o al tramonto eliaco crea un “rapporto” con il Sole che Tolemeo, e tutti i principali autori classici, assimila alla configurazione. Inoltre, vedremo come l’occultazione e l’invisibilità di Mercurio quando è il dominatore delle qualità dell’animo non è lesiva per le caratteristiche dell’animo tranne in determinati casi.

Una questione fondamentale nella dottrina classica è la distinzione giorno/notte e la condizione diurna o notturna di un astro. Un poco particolare è la maniera di Mercurio e Venere di rispettare il proprio partito, la propria fazione, in quanto è una condizione osservata riguardo al ciclo sinodico. Il rispetto dell’hairesis [22], il partito diurno o notturno, comporta che concordino con la fazione diurna e solare i pianeti diurni (Giove e Saturno) quando sono orientali al Sole, mattutini, posti sopra l’orizzonte, di luce crescente, in segno maschile o anche angolari nella figura; concordino con la fazione notturna e lunare i pianeti notturni (Venere e Marte) quando sono occidentali al Sole, vespertini, sotto l’orizzonte, di luce calante, in segno femminile o angolari nella figura; Mercurio in particolare, ma anche Venere, rispetta meglio la fazione di appartenenza quando risulti orientale al Sole e mattutino in nascita diurna, occidentale al Sole e vespertino in nascita notturna. Data questa premessa, comprenderemo meglio le condizioni di efficacia e forza, di mediocrità e debolezza di Mercurio e Venere nel loro ciclo luminoso.

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Epiciclo di Mercurio

Da una vasta letteratura (tra i molti autori citiamo Tolemeo, Albohali, Alcabizio, Gerolamo Cardano, Guido Bonati) ritroviamo una comunanza di considerazioni riguardo le fasi nell’epiciclo che sono più produttive e favorevoli all’espressione dell’ingegno e quali lo sono meno. Se l’ingegno spinge più all’agire  pratico ed all’azione esterna oppure alla scienza, alla ricerca, alla speculazione. Occorre soffermarsi un poco sullo schema dell’epiciclo di Mercurio per distinguerne le caratteristiche laddove Mercurio domini sui significatori dell’animo:

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La figura è ripresa da Albohali (ex-Albohali, Ptolemaeo aliisque astrologis), parte delle considerazioni da Guido Bonati. Il lunotto superiore è l’invisibilità della congiunzione superiore (A) ed il lunotto inferiore è l’invisibilità della congiunzione inferiore (E). All’interno del cerchio completo inscriviamo un triangolo la cui base è la linea di retrogradazione e i due vertici indicano i momenti delle due stazioni. La linea parallela alla base  è la linea del moto medio (Z) – per gli inferiori si assume 59’ 08” di passo giornaliero, il moto medio del Sole – e contrassegna il momento dell’epiciclo in cui cambia il moto (da tardo a veloce e viceversa). Riguardo Mercurio le zone di invisibilità dovrebbero essere molto più ampie perché in alcuni casi in cui si muove di moto medio – quindi in prossimità di tale linea – è ancora invisibile. Venere, invece, esce molto rapidamente dai raggi del Sole. Nello schema le due congiunzioni ed il moto medio sono momenti precisi, le altre parti della figura hanno delle qualità  per tutto il percorso indicato. La linea di base del triangolo – il segmento che ha come estremi i punti delle due stazioni – definisce tutta la zona della retrogradazione del pianeta (D, E, F); il lato sinistro del triangolo (tratto B,C) indica, a partire dal limite esterno del lunotto – momento della levata eliaca vespertina – fino alla prima stazione vespertina, in nascita diurna una condizione mediocre e in nascita notturna una condizione forte – equivale al sorgere eliaco dei pianeti superiori e alla loro prima stazione orientale -; il lato destro del triangolo (tratto H,G) indica, a partire dal limite esterno del lunotto – momento del tramonto eliaco mattutino – fino alla seconda stazione mattutina, in nascita diurna una condizione forte e in nascita notturna una condizione mediocre.  Nella condizione mediocre le caratteristiche dell’animo non sono né buone né cattive, tuttavia non danno la certezza che si volgeranno solo a fare bene o solo a fare male, rimane il dubbio.  Nella condizione forte vi è un’anima forte, con capacità di tenuta anche morale, che si indirizza decisamente verso qualcosa di definito, che sceglie quindi una propria strada.

Continuando, una condizione di debolezza è indicata nella zona prossima alla linea del moto medio (Z) che da agilità ma anche debolezza dell’animo, la facilità a cambiare continuamente opinioni e progetti, la “pusillanimità”, una certa sfortuna e rende meno socievoli – “la persona rimane volentieri solitaria”.

Quindi, vengono accomunate la fase della retrogradazione (D,E,F) – dalla prima alla seconda stazione – e, in nascita diurna, il momento della congiunzione superiore al Sole (A) che indicano una condizione media tra forza e debolezza.

Così come, sempre di giorno, dal momento successivo alla congiunzione superiore al Sole, in particolare dal momento della levata eliaca vespertina, fino al punto del moto medio – nel lato sinistro del triangolo il tratto B -, vi è una condizione di forza media. Questa stessa zona dell’epiciclo, per nascita notturna,  rende l’animo ingegnoso, padrone di sé la persona. Allo stesso modo se, di giorno, il pianeta si trova nella zona tra il punto del moto medio fino alla congiunzione superiore al Sole – nel lato destro del triangolo tratto H – l’animo è ingegnoso e forte.

In questa dinamica dell’allontanarsi e riavvicinarsi continuamente di Mercurio e Venere dal Sole, sono interessanti alcune considerazioni del Cardano il quale dice che “quando il pianeta inferiore è lontano dal Sole è meglio che gli si avvicini; quando invece il pianeta è vicino al Sole è meglio che gli si allontani; quando, invece, è lontano dal Sole è come al di fuori della sua tutela.” Questo è il motivo per cui in prossimità del punto del moto medio il pianeta è mediocre in quanto, secondo questa concezione, è il momento in cui non realizza alcuna configurazione al Sole. E’ una zona d’incertezza perché il pianeta ha abbandonato la condizione del moto veloce o tardo ed ancora si trova nell’incertezza, nel mezzo, prima di prendere la condizione contraria (da veloce a tardo o viceversa) ed è qui che troviamo la definizione di “Mercurio stupefatto”, da cui un ingegno irresoluto, che rimane incerto sul da farsi, che appare agli altri lento nel reagire agli stimoli, intempestivo, a volte inerte. Solo, più avanti, quando per il suo moto si ferma e staziona, quindi realizza come una figura al Sole, il pianeta chiarisce l’incertezza e dichiara una data caratteristica dell’animo.

L’Alchabitio propone uno schema simile al precedente ed aggiunge alcune considerazioni riguardo le quattro età della vita e la natura di Mercurio, che sono tipiche di tutta l’area mediorientale, iranica e indiana, in cui l’epiciclo degli inferiori prende inizio dalla congiunzione inferiore, ed in cui l’età prima, “pueritia” riguarda la zona dalla congiunzione inferiore fino alla seconda stazione mattutina (da 6 a 8); segue la giovinezza, “iuventus” in tutto il lato destro del triangolo (da 8 a 1) – dalla seconda stazione mattutina al punto della congiunzione superiore –; segue l’età media, “aetas media” in tutto il lato sinistro del triangolo (da 1 a 4) – dalla congiunzione superiore alla prima stazione vespertina -; segue la vecchiaia, “senectus et contrarietas” (da 4 a 6) – dalla prima stazione vespertina alla congiunzione inferiore -.

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Le fasi descritte da questo autore si associano a condizioni di qualità di Mercurio sia quando è dominatore delle qualità dell’animo sia  quando è significatore di per se.

Secondo l’Alchabitio in tutto il lunotto dell’invisibilità precedente e successiva al momento della congiunzione superiore (da 10 a 2) vi è “la celerità, l’espansione dell’ingegno, l’aumento di queste cose, un ingegno maturissimo”.

Dal momento della congiunzione superiore fino al punto del moto medio (da 1 a 3) vi è la piacevolezza, il diletto (la dilezione), l’amicizia, l’imitazione dell’amore che sono delle caratteristiche che vengono date all’essere umano di per se. Secondo questa concezione l’essere umano che nasce è un individuo terreno con delle caratteristiche sopracelesti che viene quindi “mosso” da due condizioni. Una condizione è la sua vita fisica – la quale viene racchiusa nella congiunzione inferiore – assumendo una sua nascita, poi diventa fanciullo e poi diventa un angelo. La seconda condizione è del suo essere intellettivo di per se che, a sua volta, si espande secondo due principi, l’amore e l’intelletto. La considerazione qui è dell’angelo che “conduce la sfera di Mercurio”, quindi, in questa fase detta “dilectio, amicitia, amoris imitatio” definisce la disposizione dell’angelo di Mercurio che è senz’altro disposto al bene ed al buon esito.

Dalla prima stazione vespertina al momento della congiunzione inferiore al Sole (da 4 a 6) è la ricerca della contrarietà, sono i rallentamenti, la dissimulazione, lo scarso pudore, la condizione di preoccupazione (occupatio), l’approssimazione nello svolgere le attività (stupor in rebus).

Il lunotto dell’invisibilità precedente e successiva al momento della congiunzione inferiore (da 5 a 7) è sempre associato all’ingegno ma, per la velocità temperata ed il moto retrogrado, più lento e meno brillante e, così come per l’invisibilità presso la congiunzione superiore (da 10 a 2), indica l’ingegno e la speculazione (del ricercatore, dello studioso) più che l’agire nel mondo e l’attività all’esterno. In un senso generale più Mercurio è vicino al Sole più indica la propensione alla speculazione e non all’agire; più Mercurio si allontana dal Sole più indica l’attività, l’azione. Quando Mercurio, essendo vicino al Sole, è di moto diretto l’ingegno è più forte; quando, essendo vicino al Sole, è di moto retrogrado l’ingegno è più lento e tardo. Questa non è di per se una condizione di debolezza che può diventarlo solo se confermata da altre condizioni.

Dalla levata eliaca mattutina alla seconda stazione mattutina (da 7 a 8 ) vi è una condizione di debolezza, di processi dell’ingegno rallentati, di preoccupazione, da cui i termini “stupor, occupatio, ingenij tarditas”.

Dalla seconda stazione mattutina al punto del moto medio (da 8 a 9), così come dal punto del moto medio alla prima stazione vespertina (da 3 a 4) indica velocità e apertura dell’ingegno ed una propensione maggiore ad agire ed all’attività verso l’esterno.

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Condizione, manifestazione ed espressività dell’animo

Ritornando a quanto dice Tolemeo [23], una volta conosciuta la condizione di Mercurio e della Luna, la condizione dei loro dominatori, l’essere o meno in luoghi forti, in proprie dignità, se rispettano l’hairesis, tutte queste cose ci consentiranno di comprendere le qualità dell’animo. Vi sarà una manifestazione di maggior chiarezza o forza quando si realizza una comunanza di dominio delle due parti dell’animo che può avvenire secondo vari modi: “Quando le stelle che hanno la signoria delle inclinazioni dell’animo, secondo il modo all’inizio esposto, sono in luoghi propri o loro familiari e nella loro fazione, palesi, non impedite e spontanee sono le proprietà loro, sicchè quanto esse significano potrà essere portato a compimento. E ciò segnatamente quando le medesime stelle dominano al contempo, ovvero quando si trovano configurate al luogo di Mercurio con qualsiasi figura e detengano la deflussione o l’applicazione della luna.”

Descrive quindi il caso di un dominatore comune ai significatori dell’animo (Mercurio e Luna nelle dignità di un solo pianeta), ma anche il caso in cui sui significatori vi è una varietà di dominatori ma un pianeta li testimonia per figura entrambi in modo da collegarli e tenerne insieme i loro significati. Quindi, esamina il significato dei  pianeti che dominano di per se o unitamente ad altri pianeti.  In ultimo, descrive un’ulteriore condizione da osservare rispetto ai dominatori dell’animo. Una volta compresa una propensione all’essere attivi o inattivi, solerti o indolenti, giusti o ingiusti, onesti o disonesti, se vi è un astro sovreminente al dominatore esso influenzerà fortemente le tendenze espresse. Riportiamo il passo di Tolemeo al riguardo precisando che nel brano le “malèfiche stelle” sono Marte e Saturno, le “stelle di diversa fazione” sono i benèfici (Venere, Giove, Sole, Luna e Mercurio stesso in date condizioni): “Inoltre, la natura delle stelle dominanti o sovreminenti esercita una forza robusta ed anche dannosa sui luoghi loro soggetti. In tal modo, coloro che, a cagione della familiarità di malefiche stelle, sono ingiusti e malvagi avranno l’impulso ad agire malvagiamente l’un verso l’altro e ciò agevolmente e senza ostacoli e perigli, ma se le malefiche stesse fossero in forza, persino con onore. Se al contrario fossero superate in forza da stelle di diversa fazione, i nativi tenderanno in basso, non avranno successo e saranno facilmente puniti. E se a cagione di stelle volte al ben fare verso i luoghi predetti i nativi fossero giusti ed onesti, nessuna stella esercitando sovreminenza, essi si rallegreranno e saranno onorati per i benefici che renderanno ad altri, né saranno da alcuno ingiuriati, ma per la loro rettitudine avranno vantaggi. Per contro, se fossero superate in forza da stelle contrarie i nativi incorreranno nel disprezzo e nel biasimo per la loro mitezza d’animo e benevolenza o, ancora, saranno senza difficoltà danneggiati da molti [24].”

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Riepilogo e conclusioni

La prima osservazione è se Luna e Mercurio sono configurati tra loro o un pianeta abbia un dominio su entrambi i significatori. In questo caso vi è l’equilibrio e la compostezza delle parti dell’animo. Se Luna e Mercurio non si osservano e non vi è identità di dominio, è una delle condizioni, anche se non sufficiente, delle lesioni dell’animo. In particolare quelle lesioni che provengono dalla parte razionale dell’animo, quindi, le patologie di ordine neurologico e di ordine nervoso come l’epilessia. Un animo “disturbato”, con dei conflitti interni, è il caso in cui prevalgono le stelle malèfiche o quando sono molto deboli le stelle benèfiche – quando l’animo non è forte può apparire non chiaro o poco limpido -. Le altre malattie dell’animo, quelle che dipendono dall’odio e dall’amore e dagli “appetiti” dell’uomo, non entrano nella sfera delle qualità dell’animo – in cui valutiamo la parte razionale e la parte sensitiva -, ma si associano alla parte sensitiva dell’animo attraverso l’analisi di Venere e di Marte, da cui interpretiamo anche le disposizioni affettive e le disposizioni sessuali.

Alla luce di tutto quanto detto finora si può ben comprendere la complessità dell’indagine ma anche la quantità di informazioni che possono essere osservate e, in una certa misura, comprese.

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Le qualità dell’animo dal tema natale

Allo scopo di fornire degli esempi pratici si presentano alcune natività di personaggi in cui date caratteristiche possono apparire evidenti e significative. Dal primo all’ultimo esempio si illustra un approccio che può essere tecnico – è il taglio che prevale nei primi due casi – ma che deve giungere ad una sintesi indicativa anche di atteggiamenti e strategie tipiche nel personale modo di essere.

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Napoleone Bonaparte

La figura per il momento della nascita di Napoleone contiene molti aspetti veramente interessanti e al di fuori del comune. Tra questi anche la circostanza che per l’orizzonte di Ajaccio quel mattino sorgeva la stella Spica, la brillante della costellazione della Vergine. Il tema di nascita, dopo un esame completo degli eventi della vita, tra le ipotesi delle varie fonti, è stato rettificato per le ore 10:13 a.m. locali (ore 9:38 a.m. T.U.) [25].

Per gli scopi di questo lavoro, mi limito ad indicare alcune delle condizioni che ne hanno caratterizzato un destino illustre ma anche la breve durata delle conquiste e del potere. Un primo dato è che la riproposizione tra sizigia e natività di determinate figure, da cui traiamo questo significato, indica la grandezza ed il vigore degli eventi significati. In questo caso osserviamo che nel novilunio precedente la nascita (sizigia novilunica), avvenuta l’1.8.1769 alle ore 23:45 T.U., i luminari non si sono ancora separati dal cardine del fondocielo e si applicano al quadrato di Giove ed all’esagono di Venere; mentre Saturno è in levata eliaca, configurato all’oroscopo (all’ascendente). Nel tema di nascita ritroviamo le testimonianze di entrambi i benèfici al luminare del tempo, il Sole, posto nella decima Casa, e questo è uno degli indici  di elevazione e di importanti acquisizioni. Inoltre, Giove testimonia anche la Luna e Saturno, quest’ultimo è culminante, orientale, in levata eliaca, testimonia la Luna con mutua ricezione: significa il buon esito delle iniziative, il successo. Ma poiché Saturno (in segno settentrionale e culminante), si oppone alla Luna lungo il meridiano, le posizioni elevate raggiunte sono sottoposte a rovesci, a cadute dall’alto. Si tratta di una figura “paradossale”, (receptio cum duritia) in cui vi è una contraddizione, data dalla vicinanza al meridiano in un aspetto di opposizione, per la quale tutto quanto viene qui espresso da Saturno (elevazione, potere, fama e quant’altro) ad un certo punto, per l’opposizione alla Luna, viene contraddetto. Quanto si realizza (prestigio, conquiste, ricchezze) viene spazzato via, non viene mantenuto dopo di lui.

Per quanto poi concerne le caratteristiche personali vi è una piena congruenza con gli eventi della vita che, nelle linee generali, è stata caratterizzata da situazioni che si compiono presto, dagli esiti rapidi, noti ed espliciti, sia nel bene che nel male. Qui ci riferiamo alla rapida ascesa, al modo di assunzione degli incarichi importanti, alla risoluzione fulminea  di alcune delle campagne militari, al rapido declino, tutti eventi diretti, chiari, espliciti ben espressi dalla condizione dei significatori e dei dominatori dell’animo e delle azioni.

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  latitudini declinazioni distanza oraria
    
Sole+13.961.62
Luna+2.99+18.000.14
Saturno+0.05+21.050.03
Giove+0.88-15.524.28
Marte+0.96+7.952.87
Venere-3.12+20.171.09
Mercurio+0.39+19.160.62

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Per le qualità dell’animo, dominatore su entrambi i significatori dell’animo è Venere che, domina per triplicità e testimonia la Luna per vicinanza di declinazione; domina per confine e testimonia Mercurio avendone la medesima declinazione.

Qui Venere è visibile, forma un esagono al Sole, si trova in segno tropico. Dal complesso delle figure, Venere è l’almuten [26] della natività. Saturno è orientale, in levata eliaca, culminante, in segno tropico, per la condizione di estrema forza e la sua testimonianza a Venere deve essere compreso anche in questo giudizio. L’altro pianeta doriforo [27] al Sole, Mercurio, testimonia sia Venere che Saturno per declinazione. Tali pianeti sono conformi alla propria fazione. Venere e Mercurio sono mattutini nel giorno; Saturno è sopra l’orizzonte, in levata eliaca, culminante nella figura. Inoltre, Venere, dominatore delle qualità dell’animo, è in una condizione di forza e crea una  certa concordia tra le parti dell’animo poiché, dicevamo, testimonia sia Mercurio che la Luna per vicinanza di declinazione.

La condizione del dominatore Venere, di chi testimonia più fortemente, Saturno (per la sua angolarità e la fase rispetto al Sole), nonché dei significatori generali, Luna (per la sua angolarità e le testimonianze) e Mercurio (per la sua angolarità e la fase rispetto al Sole), sono tutte condizioni di un uomo che si esprime con schiettezza e sincerità, ingegnoso, dall’animo chiaro, profondo, le cui azioni e tutto quanto è significato potrà essere portato a compimento.

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Dal testo di Tolemeo sulle qualità dell’animo (libro terzo del Quadripartito) dove parla delle caratteristiche conferite dalla natura dei segni dei pianeti dominatori della questione, per Venere e, sostanzialmente, Saturno posti in segni tropici vi è la capacità e la spinta ad occuparsi di affari pubblici, dello Stato, vi è l’ambizione, l’ingegnosità, la solerzia, l’attitudine ad approfondire, ricercare, congetturare. Inoltre, poiché i dominatori sono prossimi al meridiano (il culmine) rendonol’animo riflessivo, perseverante, dotato di buona memoria, fermo, intelligente, che porta  a compimento ciò che si propone, inflessibile, forte e severo, critico, operoso, atto alle scienze”.

Infine, poiché vi è una figura di Venere, ma anche di Saturno, con Luna e Mercurio e la loro condizione è di forza e dignità, allora “…non impedite e spontanee sono le proprietà loro, sicché quanto esse significano potrà essere portato a compimento”.

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Pablo Ruiz Picasso

Il tema di nascita, dopo un esame completo degli eventi della vita, tra le ipotesi delle varie fonti, è stato rettificato per le ore 22:09 locali (ore 22:27 T.U.) pertanto se ne propone la seguente figura[28]:

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 latitudinideclinazionidistanza oraria
    
Sole-12.411.45
Luna-0.16-21.753.31
Saturno-2.68+12.111.90
Giove-1.23+17.482.61
Marte+0.89+23.775.33
Venere+1.59-0.320.12
Mercurio-2.97-21.722.49

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La nascita di Picasso avviene due giorni dopo il novilunio [29], quando la Luna è alla sua prima visibilità (prima falce), Mercurio è nella sua levata eliaca vespertina, Venere è al fondocielo, visibile, in proprie dignità. In particolare, Marte, signore dei confini della sizigia e del segno culminante in natività, è orientale al Sole e, per il moto orario diurno, forma un preciso trigono con il Sole stesso (DH Sole 1,45 e DH Marte 5,33 = ore 8,12). E’ astro notturno in natività notturna posto sopra l’orizzonte, nel proprio triangolo [30]. Secondo i precetti della dottrina tolemaica, queste condizioni di Marte indicano l’eccellenza, un destino importante e la straordinarietà del soggetto [31].

Per i Persiani, in nascita notturna, si osserva anche la condizione dei signori trigonici della Luna, il luminare del tempo, che qui sono Giove, Sole e Saturno. Da questo punto di vista, vediamo che in natività il Sole e Saturno sono in case angolari, Giove ha superato la prima stazione ma è ancora orientale al Sole ed efficace ed operativo nell’undicesimo luogo.

Per quanto concerne l’indagine sull’animo, entrambi i significatori, Luna e Mercurio, sono forti ed efficaci e si configurano tra loro indicando una concordia delle parti dell’animo. Il primo dominatore è Marte, che domina su Mercurio e si configura a Mercurio per trigono e alla Luna per declinazione; unitamente a Giove, che domina la Luna e si configura per opposizione a Mercurio.

In particolare, la Luna è alla sua prima visibilità e si applica a Mercurio per equipollenza [32], identità di declinazione, familiarità efficacissima che dà vivacità particolare all’ingegno. La figura della Luna avviene con Mercurio nella propria hairesis [33], vespertino, alla levata eliaca, confermando le straordinarie capacità che si esprimeranno fortemente.

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Oltre Marte, anche Venere e Mercurio sono forti e ben posti; l’uno domina, l’altro testimonia la sorte di fortuna, confortando il felice esito delle azioni. Inoltre, Mercurio è prossimo al suo ventre [34] (lat. -2,97), indicando l’abbondanza di quanto significato, la Luna prossima al suo nodo ascendente (lat. -0,16). Queste stesse condizioni, rendono l’animo agilissimo e l’ingegno estremamente vivace ed acuto.

La Luna riceve testimonianza da Mercurio e da Venere; ha vicinanza di declinazione con Marte, quindi  vi è un libero agire, la capacità di trovare nuove strade, nuovi percorsi che traducono l’ideazione concettuale (Mercurio) in opere che si esprimono attraverso la propria sensorialità (Luna). Mercurio e Luna qui sono l’ideazione geniale e creativa che non prevede limite nei mezzi di espressione usati. Venere e Marte indicano il prevalere della forma espressiva della pittura e della scultura. Le testimonianze di Saturno e Marte al Sole riguardano, invece, una forte esigenza e la capacità di approfondire gli elementi della tradizione e farsene padrone [35]. Pertanto, da un’imitazione delle forme in equilibrio e presenti in natura egli procede ad attuarne una personale rappresentazione e geniale trasformazione.

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Albert Einstein

Il tema di nascita, dopo un esame completo degli eventi della vita, tra le ipotesi delle varie fonti, è stato rettificato per le ore 11:34 a.m. locali (ore 10:54 T.U.) pertanto se ne propone la seguente figura [36]:

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 latitudinideclinazionidistanza oraria
    
Sole-2.580.61
Luna-3.83-26.364.24
Saturno-2.16-0.341.30
Giove-0.77-13.071.22
Marte-0.86-21.634.35
Venere-0.69+6.041.91
Mercurio-0.39+0.901.18

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Albert Einstein è stato indubbiamente tra i personaggi più rappresentativi del nostro secolo e dei rapidi progressi scientifici e tecnologici che vi si sono realizzati. Forte è la curiosità sulle caratteristiche dell’uomo con le particolarità individuali che ne hanno favorito una popolarità straordinaria. Egli contraddistingue un momento storico in cui il contributo di vari scienziati, che si sono stimolati reciprocamente, ha consentito, mettendo in gioco unitariamente matematica, geometria, fisica e chimica, anche dando peso a delle intuizioni che solo successivamente si sono potute verificare sperimentalmente, un decisivo passo avanti nell’indagine sulle leggi generali dell’universo e quelle riguardanti il comportamento delle particelle più minute degli organismi, aprendo la strada alle conoscenze più recenti. Anche dopo decenni di esplorazioni spaziali, le sue scoperte vengono considerate da molti la più audace avventura intrapresa dall’uomo con le sole risorse dell’intelligenza. La teoria della relatività ha consentito ad Einstein di prevedere fenomeni che avvengono nel cosmo a distanze inimmaginabili, e di spiegare sconcertanti bizzarrie del mondo atomico e subatomico” (da L’uomo senza frontiere, di Jeremy Bernstein – Il Saggiatore, Milano 2000).

Si tratta di nascita diurna in cui il luminare del tempo, il Sole, culmina nel decimo luogo, in Pesci. Inoltre, l’altro luminare, la Luna, anch’essa in segno di Giove, fa una figura di trigono nel mondo, tra sesta e decima Casa, con il Sole stesso, figura che è nel contempo un quadrato zodiacale. Sorge un grado del segno del Cancro. Giove, il signore del Sole, della Luna, nonché uno dei dominatori del grado che sorge, è orientale al Sole, può essere considerato in levata eliaca – tre giorni dopo la nascita realizza la fase di emersione dai raggi -, nella propria fazione, nel nono luogo, prossimo alla sorte di fortuna [37] e configurato alla sorte del genio, efficacissimo nella sua azione [38]. Si pone quindi l’attenzione su un percorso di ricerca personale che consentirà un’espansione nell’ambito dell’agire e una grande crescita dell’attività professionale che diventa evidente e manifesta a tutti. I malefici, Saturno e Marte, sono in Case angolari. In particolare, Marte è nel luogo dell’espatrio, il settimo. La Luna, dal sesto luogo, forma un’equidistanza con Marte, un largo trigono con Saturno e Mercurio, oltre ad un trigono più preciso con Venere.

Il complesso di queste condizioni indica chiaramente sia la possibilità di un’elevazione e rinomanza, sia l’eventualità che le principali iniziative ed attività, che daranno profitti e soddisfazioni, potrebbero esprimersi all’estero, più che in patria. Le vicende della vita di Einstein confermano la necessità e delle circostanze per le quali egli lascia la propria patria in un modo definitivo. Einstein infatti acquisisce la cittadinanza svizzera e, in seguito, forzato dagli eventi in Europa, si trasferisce negli Stati Uniti richiedendo la naturalizzazione come cittadino americano.

Albert Einstein, pur iniziando la propria attività lavorativa come impiegato con mansioni amministrative, seguendo le forti motivazioni interiori, nel tempo esprime le sue doti di ricercatore e dopo la presentazione di alcuni suoi articoli, direttamente pubblicati nella rivista più importante del periodo per i lavori di fisica (Annalen der Physik), viene riconosciuto, dall’ambiente accademico dell’epoca, pur non facendovene ancora parte, uno scienziato a pieno titolo. E’ possibile dire qualcosa sullo specifico modo di esprimere i propri talenti?  Certamente,  se ci riferiamo alla considerazione delle “qualità dell’animo”.

Per questo argomento l’osservazione riguarda la figura nel suo complesso,  alcune osservazioni sui significatori del corpo e dell’animo, l’esame della condizione dei dominatori  di tali significatori e l’esame dei “significatori naturali delle attività”, nonché delle testimonianze al decimo luogo. Giove è il primo dominatore delle qualità dell’animo, è nella propria fazione – sopra l’orizzonte di giorno – ed è orientale al Sole nella fase di levata eliaca. Giove testimonia la Luna ed il grado che sorge, domina su Sole, Luna ed ascendente. E’ nel nono luogo, prossimo alla sorte di fortuna, configurato alla sorte del genio, equidistante all’unione Mercurio/Saturno. Mercurio dopo due giorni emerge dai raggi a formare la levata eliaca vespertina (con il passare degli anni manifesta appieno i suoi significati). L’intera figura promuove una qualche attività che riguardi i significati dell’asse terza/nona e della decima. Gli studi superiori, il lontano e la speculazione mentale, l’insegnamento, la ricerca, l’estero. Mercurio, Venere e Marte sono in segni tropici – Ariete e Capricorno – indicando un soggetto curioso, che fin  da ragazzo ha cominciato a manifestare l’attitudine all’indagare, alla ricerca di cose nascoste. Il dominio e la testimonianza di Giove ai luminari ed alle sorti dei luminari conferisce un’impronta agli orientamenti di vita e una grande apertura mentale. Vi è anche una capacità di trattenere, mantenere nel tempo le acquisizioni psichiche e materiali – questo anche per l’unione di Mercurio con Saturno e di Giove posto in segno solido -. La prevalenza dei significatori in segni tropici e bicorporei denota una mente molto attiva ed una certa mobilità e plasticità del pensiero.

“Per tutti gli anni in cui Einstein fu produttivo come fisico, la sua percezione istintiva di dove stava la verità fu sostanzialmente infallibile. Non ignorava gli esperimenti, ma disponeva di un’abilità diabolica nell’intuire di quali ci si dovesse fidare e di quali no” (L’uomo senza frontiere. Vita e scoperte di Albert Einstein, pag. 80).

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L’unione, in decima casa, in Ariete, di Mercurio e Saturno, posti sotto i raggi del Sole, da cui la Luna, in sesta, si separa per trigono, è l’indice di un’intelligenza discriminativa, dalla grande forza logica e critico-discussiva. Vi sono, quindi, tutte le condizioni per un pensiero ideativo e creativo capace di focalizzare ed elaborare concetti astratti ma dalla plasticità che consente di espandere le proprie considerazioni e di cogliere connessioni ed associazioni dai percorsi inconsueti. La sorte del genio qui è particolarmente significativa della ricerca individuale di Einstein, che è al contempo psichica, spirituale, filosofica ed anche scientifica.

La stessa figura di Mercurio e Saturno uniti, invisibili, in segno tropico, in trigono alla Luna, tra decima e sesta, ha riguardato, negli eventi, la prima parte della vita in cui egli svolge un lavoro alle dipendenze di altri, con mansioni prevalentemente amministrative, dove, ad un certo punto, si propone una svolta significativa.

Quanto finora detto, nella sua articolazione, è il tentativo di descrivere per Einstein un’attitudine all’indagine e all’investigazione talmente rilevante e fondamentale che avrebbe in ogni caso occupato la gran parte delle sue energie psicofisiche. Tocchiamo, con questo, la questione che ognuno di noi si pone e che lascia aperte varie riflessioni su quanto importante sia una nostra “matrice”, fatta di predisposizioni organiche, tendenze psicologiche, tratti caratteriali che, attraverso particolari influenze ambientali, quindi tutto questo complesso ambito, influenzi nei fatti i principali orientamenti della nostra vita e del nostro destino. Da questo, la scelta dell’attività e della professione, in un senso più originario, altro non è che quanto si produce nel seguire naturalmente le proprie attitudini ed i propri talenti che quasi sempre si traducono in un’attività lavorativa, così come comunemente possiamo intenderla, o, comunque, in un interesse importante della nostra vita.

Per quanto concerne la componente emozionale, oltre che nella speculazione intellettiva, Einstein ha cercato una realizzazione anche nella vita affettiva. Vi è stato un primo matrimonio, in cui vi sono stati due – forse tre – figli ed un secondo matrimonio. Un primo elemento, di carattere universale, di predisposizione ai legami è la figura tra il Sole e la Luna, nonché la bella figura di trigono tra Venere e la Luna. Inoltre, la figura nel suo complesso mostra tanti domini e testimonianze di Giove e Venere, entrambi efficaci e forti. Vi è quindi una forte spinta a cercare legami affettivi in cui vi è inizialmente passione e tenerezza. Nel contempo, sono indicate alcune problematiche nell’ambito delle relazioni. La figura tra i luminari è figura di trigono nel mondo ma anche di quadrato zodiacale  – l’emergere di diversità e contrasti nei rapporti -. Marte, in particolare, è nel settimo luogo – luogo delle relazioni – e forma equidistanza alla Luna ed una larga quadratura a Venere – presenza di tensioni emotive interne –, posta in condizione vespertina nel giorno.

Si comprende bene che tutte le condizioni descritte esprimono l’importante attività di ricercatore dalla tendenza a seguire un proprio originale indirizzo speculativo, in cui la vita affettiva ha un ruolo importante e rappresenta la dimensione reale, concreta, vissuta in modo talvolta impacciato e a tratti infantile, da cui egli tendenzialmente e progressivamente prende le distanze e che ha rappresentato un’area di problematicità della sua vita.

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Fabrizio De Andrè

Proponiamo, infine, il tema di nascita di Fabrizio De Andrè per un’ora rettificata alle 12,44 a.m. (ore 11,44 T.U.) [39]:

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 latitudinideclinazioniDistanza oraria
    
Sole-11.930.11
Luna-4.47+18.756.00
Saturno-2.34+8.163.27
Giove-1.13+2.702.39
Marte+0.49+12.273.31
Venere-0.35+2.642.26
Mercurio-0.63-7.490.86

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Recentemente scomparso, è di grande attualità il messaggio che si può rintracciare nelle sue opere di cantautore e poeta dei nostri tempi. “Grande inventore di storie, canzoniere come i grandi Chansonier francesi che aveva amato e tradotto in italiano. Nei suoi album troviamo storie raccontate sui ritmi antichi delle filastrocche delle balie di tutta Italia, delle tarantelle, delle canzoni della fine del secolo scorso, delle stornellate dei cantastorie. Schivo compariva raramente in concerti dal vivo anche se le sue tournée sono state perle di emozioni da custodire con cura tra i ricordi. Un timido dall’animo epico, con la capacità di trasformare la realtà in un sogno facendo della poesia un momento di riflessione politica e culturale. Il potere sempre lontano, e la gente d’Italia persa nei mille linguaggi incomprensibili ai duri di cuore, a più di un secolo dall’unificazione parla ancora di “quelli di Roma” come ai tempi degli austriaci, dei francesi, degli spagnoli. De André si immerge nei dialetti, nel genovese, nel sardo, nel siciliano, nel napoletano, recuperando quell’eroismo da Masaniello, l’eroismo dei vinti come direbbe Verga che tanto ci consola e ci appaga” (passo tratto da un testo di Ilaria Mancino).

Nel tema di nascita, per le ore 11,44 U.T., la Luna è precisamente sul cardine dell’oroscopo (DH 6,00), prossima al suo ventre meridionale (lat. –4,47), ad indicare l’abbondanza in tutti i suoi significati. Si separa dall’esagono di Venere e di Giove, dal quadrato di Mercurio, dal quadrato di Tyche [40] e Daimon. Vi è un esagono nel mondo tra la Luna, Venere e Giove, nell’ambito dei 5° (con uno scarto [41] di DH 0,25 con Venere e di DH 0,39 con Giove). E’ una Luna crescente, nella fase della prima falcata (prossima al trigono del Sole), che si applica all’esagono di Saturno e al trigono del Sole. Trattandosi di nascita diurna, appare una figura propizia, dato che vi è un trigono zodiacale tra i luminari (nel moto diurno è figura di quadrato) che si realizza fra gli angoli più nobili (HOR ed MC). Il luminare del tempo culmina, testimoniato per trigono dall’altro luminare, ad indicare i molti eventi, una certa prolificità nella produzione artistica, l’affermazione artistica e il successo professionale, abbondanza in tutto quanto avviene.

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Riguardo le qualità dell’animo e gli orientamenti di vita e professionali Mercurio può essere preso come primo dominatore delle qualità dell’animo. Culmina nella decima Casa e forma un quadrato sovreminente alla Luna che sorge. Mercurio domina e si configura fortemente alla Luna posta in Gemelli. Mercurio è in condizione di forza per la sua fase rispetto al  Sole – realizza la levata eliaca (arcus visionis –13,21) ed indica un ingegno forte -; è vespertino in nascita diurna pertanto contraddice l’hairesis.   Tutte queste condizioni in cui viene unita, di fatto, massimamente la natura  di Mercurio (dominatore e significatore dell’animo), della Luna (significatore generale dell’animo) e del Sole (per la fase della levata eliaca di Mercurio e la figura tra Luna e Sole) indicano che vi sono delle caratteristiche forti delle qualità dell’animo che consentiranno un’espressione grande, importante dei propri talenti.

A completamento dell’indagine, terremo conto, per i domini e le testimonianze, anche di Venere e Giove, nonché di Marte e Saturno.

I luminari nei cardini, Mercurio che culmina trovandosi opposto a Tyche, ancor più il fatto che il Sole, unito a Daimon, culmina trovandosi all’ingresso della  nona Casa, indicano un’attività che si propone come ricerca personale e che dà rinomanza, successo, riconoscimenti esterni ed anche acquisizioni materiali.

Dicevamo che La Luna e Mercurio sono in quadrato (figura larga ma in segni configurati tra loro) da cui una possibilità di equilibrio delle parti dell’animo attraverso il superamento di una tensione interna che stimola fortemente la ricerca di un proprio percorso di espressione e scelte di vita in cui le convenzioni devono essere superate per non costituire un freno, un ostacolo.

La Luna sorge in segno bicorporeo, conferisce al carattere delicatezza d’animo, vivacità, curiosità, esperienze precoci che passano anche attraverso le proprie sensazioni viscerali, fisiche, così come significa nel carattere una certa mutevolezza e momenti di indolenza e pigrizia. Mercurio nei Pesci (anch’esso segno bicorporeo), configurato e sovreminente alla Luna,  conferma fortemente questi dati del carattere e vi aggiunge la capacità dell’uso della parola e della voce, il canto, questo anche per i diritti di Venere su Mercurio. Venere è visibile, in luogo operativo, unita a Giove ed in ricezione semplice (kollesis) con Marte. Oltre a confortare l’esito delle azioni, ha un riflesso sulle inclinazioni amorose conferendo una natura fortemente affettiva ed un grande bisogno di esprimere anche una pienezza della vita sentimentale. Saturno ha anche molti diritti e testimonianze su Mercurio e Luna, pertanto, tutto passa attraverso un approfondimento, una ricerca che è fortemente psichica, intellettuale. Deve quindi trattarsi di un’attività che deve concettualizzare gli stimoli provenienti dalla grande sensibilità dovuta alla dominante lunare. Inoltre, la condizione della Luna, del Sole e di Mercurio, indica una certa ritrosia ed introversione, l’esigenza e la tendenza ad isolarsi, un certo sforzo nell’apparire in pubblico e nel mescolarsi alle masse anonime. Non è facile descrivere il ruolo della particolare figura di Saturno e Marte, in questo tema. Si tratta di un’unione spuria, con ricezione semplice – Saturno in segno di Marte – che dice qualcosa riguardo l’atteggiamento contestatario, di ribellione, la concezione anarchica, lo stile di vita, dove un elemento importante è stato per lui distinguersi, differenziarsi da un ambiente che gli ha dato affetto, mezzi, sostanzialmente anche fiducia rispetto a certe sue scelte anticonformistiche. Anche in questo vi è descritto un percorso evolutivo individuale che, in qualche misura, ricompone e supera, nelle istanze intime, la tensione tra “sensazioni” e “intellettualità”.

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NOTE

[1] Per significatore intendiamo il luminare, il pianeta, la cuspide della casa o la sorte che, per propria natura o per la posizione in una data figura, ha un significato particolare riferito ad una data questione: qualità dell’animo, matrimonio, figli, professione, e così via.

[2] Claudio Tolemeo, Tetrabiblos, a cura di F.E. Robbins, Loeb 1940, rist 1980; edizione italiana a cura di S. Feraboli, Le previsioni astrologiche, Milano 1985.

[3] Dal termine greco “krásis”,  è la mescolanza degli elementi primi (caldo, freddo, umido e secco) di cui si riteneva fosse composto anche l’organismo umano secondo la concezione della dottrina degli umori e della medicina ippocratica; qui ne parliamo nel significato moderno di caratteristiche psico-fisiche dell’individuo che costituiscono una matrice del carattere, il cosiddetto temperamento.

[4] Con il termine “testimoniare”, “testimonianza”, comprendiamo vari tipi di configurazioni dei pianeti e dei  luminari; oltre agli aspetti planetari (nel mondo, nello zodiaco, per declinazione) ci si riferisce alle fasi dei pianeti rispetto al Sole ed alla Luna; alle figure caratterizzate da commistioni di natura dove l’aspetto planetario è largo o non è presente ma vi sono scambi di dignità e domini; alla doriforia e così via.

[5] E’ il percorso di un astro a partire dalla congiunzione al sole fino alla congiunzione successiva al sole stesso.

[6] È la durata del percorso apparente del Sole lungo l’eclittica che genera il mutamento delle stagioni agli equinozi e ai solstizi.

[7] La questione è trattata nel libro terzo, capitolo 14, del Quadripartito di Claudio Tolemeo, di cui riportiamo nel corso dell’esposizione alcuni passi tradotti da Giuseppe Bezza.

[8] Vi sono vari tipi di configurazioni dei pianeti e dei  luminari; oltre agli aspetti planetari (nel mondo, nello zodiaco, per declinazione) vi sono gli aspetti costituiti dalle fasi dei pianeti rispetto al Sole ed alla Luna; le figure caratterizzate da commistioni di natura dove l’aspetto planetario è largo o non è presente ma vi sono scambi di dignità e domini; la doriforia e così via.

[9] Vi è la deflussione o separazione quando, in una coppia di astri, il più rapido, muovendosi per gradi zodiacali o per il moto di declinazione,  ha già formato l’aspetto preciso con l’astro di moto più lento. Ad esempio, la Luna posta a 12° Cancro si separa, defluisce, dal trigono di  Mercurio posto a 10° Scorpione.

[10] Vi è l’applicazione quando, in una coppia di astri, il più rapido, muovendosi per gradi zodiacali o per il moto di declinazione, raggiunge il corpo o perfeziona l’aspetto zodiacale con l’astro di moto più lento. Ad esempio, Mercurio posto a 5° Vergine si applica al quadrato di Giove posto a 9° Pesci.

[11] Valentino Nabod è un matematico – e astrologo – tedesco del ‘500 che ci ha lasciato uno dei commenti e delle traduzioni  latine più belle del quadripartito di Tolemeo. Il commento è un manoscritto del 1570 che non è stato mai pubblicato e che all’epoca ha avuto una scarsa circolazione.

[12] I ventri sono i due punti nei quali un pianeta raggiunge la massima distanza in latitudine rispetto all’eclittica. I ventri dei pianeti non hanno valori fissi ma mutano di volta in volta. I valori massimi per Mercurio sono 3°52’ australe e 4°44’ boreale (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).

[13] sono i due punti in cui un pianeta ha latitudine 0° e si trova quindi sull’eclittica. Se sta salendo sopra l’eclittica è nel nodo ascendente, se sta scendendo sotto l’eclittica è nel nodo discendente.

[14] Vedi il contenuto della nota 4.

[15] In una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è sorto prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella figura di quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale efficacia è integra sempreché il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si sia ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.

[16] Signori triplicità/trigonocratori:nel giorno/nella notte

Triplicità di fuoco Ariete, Leone, Sagittario   Sole  Giove

Triplicità di terra Toro, Vergine, Capricorno Venere Luna

Triplicità di aria Gemelli, Bilancia, Acquario Saturno Mercurio

Triplicità di acqua Cancro, Scorpione, Pesci Venere Marte

[17] Vedi il contenuto della nota 10.

[18] Sono le figure in cui i pianeti si riconoscono e vi è un processo di assimilazione che porta certamente ad effetto e a compimento i significati indicati. In questo si coniuga la presenza della figura, nello zodiaco e/o nel mondo, e lo scambio di natura e di domini. E’ il caso, ad esempio, della Luna in Toro (segno di esaltazione della Luna e domicilio di Venere) e di Venere in Cancro (segno della triplicità di Venere e domicilio della Luna) dove, se è anche presente la figura di esagono in cui la Luna si applica a Venere (dove il notturno si applica al notturno e Venere si trova in condizione occidentale rispetto alla Luna), l’assimilazione è completa così come compiuto e pieno è ciò che viene portato ad effetto, a manifestazione.

[19] Per un’informazione più completa di tali aspetti si rimanda al commento del capitolo 23 del primo libro della Tetrabiblos di Claudio Tolemeo a cura di Giuseppe Bezza, editrice Nuovi Orizzonti, Milano 1990.

[20] Si riporta il testo di Tolemeo, che risulta di una certa complessità: “Delle configurazioni, quelle orientali e prossime all’oroscopo, in particolare quelle che sono nella propria persona, fanno l’animo schietto, caparbio, forte ingegnoso, profondo, chiaro. Le stazioni mattutine e le culminazioni fanno l’animo riflessivo, perseverante, dotato di buona memoria, fermo, intelligente, che porta a compimento ciò che si propone, inflessibile, forte e severo, critico, operoso, atto alle scienze. Quando le stelle che hanno la signoria delle inclinazioni dell’animo, secondo il modo all’inizio esposto, sono in luoghi propri o loro familiari e nella loro fazione, palesi, non impedite e spontanee sono le proprietà loro, sicché quanto esse significano potrà essere portato a compimento. E ciò, segnatamente, quando le medesime stelle dominano al contempo, ovvero quando si trovano configurate al luogo di Mercurio con qualsiasi figura e detengano la deflussione o l’applicazione della luna. Se non sono disposte in tal modo e si trovano in luoghi alieni ciò che è proprio della loro natura apparirà più indistinto, oscuro, imperfetto ed ineffettivo”.

Si chiarisce che quando parla di “configurazioni orientali” devono intendersi le levate eliache. Quando dice “nella propria persona” intende l’almugea. Almugea o Idioprosopia è la figura di un astro rispetto al Sole o alla Luna quando si trova in un Segno che, nella stessa direzione, dista da quello in cui si trova il luminare tanto quanto il proprio Domicilio diurno dista dal Leone nel caso del Sole, o il proprio Domicilio notturno dal Cancro nel caso della Luna. Ad esempio Mercurio in Ariete è idioprosopo al Sole in Pesci, e alla Luna in Toro; Venere in Ariete è idioprosopa al Sole in Acquario e alla Luna in Gemelli; Marte in Ariete è idioprosopo al Sole in Capricorno e alla Luna in Cancro, ecc. Nel significatore che è posto in almugea richiama sempre un’indicazione di chiarezza e di condizione ferma.

[21] Si intende il pianeta che ha maggiori dignità sul luogo zodiacale del pianeta, della sorte, del cardine o di altri punti della sfera celeste o che ha una migliore posizione nella figura, pertanto prevale sugli altri e domina.

[22] Hairesis – fazione – setta: è la condizione diurna o notturna di un astro, la sua appartenenza alla fazione del giorno o della notte; la concordia tra la fazione dei pianeti dominanti e il tempo della nascita (diurna o notturna) è fondamentale per il giudizio. I pianeti che rispettano la propria hairesis (in genitura diurna i diurni, in genitura notturna i notturni) operano nel modo migliore, secondo natura e giustizia; quelli che non rispettano la propria hairesis operano in modo contrario, con ostacoli e difficoltà. Il rispetto dell’hairesis non indica una maggior forza del pianeta ma un miglior modo di operare. Altre condizioni di rispetto dell’hairesis sono per i diurni, essere sopra l’orizzonte, avere luce crescente ed essere in segno maschile, per i notturni essere sotto l’orizzonte, avere luce calante ed essere in segno femminile (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).

[23] Vedi il contenuto della nota 2.

[24] Vedi il contenuto della nota 7.

[25] Per un’osservazione completa della rettifica del momento della nascita, dei fondamentali elementi del tema di nascita e, da un punto di vista previsionale, dei principali eventi della vita di Napoleone si rimanda al mio articolo “Un figlio eccellente di Saturno – Napoleone Buonaparte, la nascita, gli eventi, la vita”, pubblicato e accessibile sul presente sito www.astrologiaclassica.it .

[26] Almuten è il pianeta più potente nella figura di natività, secondo le dignità sui cinque luoghi vitali: Sole , Luna, Oroscopo (ascendente), sorte di fortuna, Novilunio precedente per nascita diurna, Plenilunio precedente per nascita notturna.

[27] La doriforia  è una figura particolare che un astro (doriforo, il portatore della lancia), forma rispetto ad un altro, generalmente il Sole o la Luna, quando vengono rispettate da ciascuno alcune condizioni di forza che coinvolgono tutti i principi più importanti della teoria astrologica: la dignità, la fase, il moto, l’aspetto, il luogo, l’hairesis.  Molte sono le forme di doriforia ma le più efficaci sono quelle degli astri superiori che osservano un luminare con il trigono, essendo nella giusta fase (orientali al Sole ed occidentali alla Luna), in luoghi  forti,  rispettando l’hairesis  del luminare ed avendo dominio sul suo luogo  (spiegazione contenuta  nel glossario del sito “www.cieloeterra.it”).

[28] Per un’osservazione completa della rettifica del momento della nascita, dei fondamentali elementi del tema di nascita e, da un punto di vista previsionale, dei principali eventi della vita di Picasso si rimanda al mio articolo “Il Genio, l’Artista, la sperimentazione, l’amore per la vita – Pablo Ruiz y Picasso, la nascita, gli eventi, la vita” che può essere richiesto direttamente all’autore al seguente indirizzo e-mail: cost.m@libero.it.

[29] Nella sizigia novilunica Marte testimonia per trigono il grado del novilunio e ne domina il confine; Venere è mattutina, visibile, nel primo luogo, domina il domicilio del grado del novilunio; Mercurio è al suo tramonto eliaco e domina la triplicità notturna del grado del novilunio. Saturno è prossimo alla declinazione del Sole e della Luna e ha la sua esaltazione in Bilancia.

[30] in un segno zodiacale della propria triplicità o “triangolo”, secondo quanto già indicato in nota 16.

[31] Vedi il contenuto della nota 27.

[32] equipollenti (o equipotenti) sono due punti in parallelo di declinazione, poiché producono archi diurni identici (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).

[33] Vedi il contenuto della nota 22.

[34] I ventri sono i due punti nei quali un pianeta raggiunge la massima distanza in latitudine rispetto all’eclittica. I ventri dei pianeti non hanno valori fissi ma mutano di volta in volta. I valori massimi per Mercurio sono 3°52’ australe e 4°44’ boreale (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).

[35].“Nell’arte bisogna uccidere il padre”. Questa celebre affermazione spiega il particolare atteggiamento dell’artista nei confronti di tutta la tradizione pittorica che lo ha preceduto: costante confronto, cannibalismo e dissacrante ironia. Picasso dimostrò, sin dai suoi esordi, un’indipendenza e una consapevolezza delle proprie capacità pittoriche degne del più esperto maestro di pittura: non fu mai un “copista” ma un geniale interprete dello spirito e delle tecniche delle diverse tradizioni figurative del passato. Per riuscire a mantenere il necessario distacco dal modello, per costringere quest’ultimo a rimanere una semplice tappa di un faticoso lavoro di apprendistato, per non cadere nel pericolo dell’emulazione, Picasso si concesse la libertà e la forza di giocare con tutti i propri referenti creativi. La graffiante ironia con cui rivisitò la pittura europea rimase una delle caratteristiche più vitali del suo percorso artistico. Come i grandi maestri considerò la pittura un mestiere, da apprendere e coltivare con meticolosità e rispetto” (da ArtBook di M. Battistini, Leonardo Arte s.r.l., Milano).

[36] Per un’osservazione completa della rettifica del momento della nascita, dei fondamentali elementi del tema di nascita e, da un punto di vista previsionale, dei principali eventi della vita di Einstein si rimanda al mio articolo “Oltre il tempo e lo spazio – Albert Einstein, la nascita, gli eventi, la vita” che può essere richiesto direttamente all’autore al seguente indirizzo e-mail: cost.m@libero.it.

[37] Per questa e per le altre sorti indicate negli esempi di questo lavoro ci riferiamo al sistema di calcolo successivo a quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la morte di Placido, nella ristampa della Coelestis Philosophia del 1675, Francesco Brunacci e Francesco Maria Onorati propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del calcolo del Placido ma viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero ascendente e con le doch in quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo, si segnala, per l’estremo interesse ed il carattere di assoluta novità, l’articolo appena pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.it dell’associazione Cielo e Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli, che amplia con recenti riflessioni quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti secondo Placido Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).

[38] Vedi il contenuto della nota 27.

[39] Per un’osservazione completa della rettifica del momento della nascita, dei fondamentali elementi del tema di nascita e, da un punto di vista previsionale, dei principali eventi della vita di De André si rimanda all’articolo dell’autore  che può essere richiesto direttamente al seguente indirizzo e-mail: cost.m@libero.it.

[40] Vedi il contenuto della nota 37.

[41] Un grado di longitudine eclittica trasformato in distanza oraria è pari a circa 0,07, pertanto, a seconda del tipo di aspetto, i 5-6 gradi di longitudine eclittica comunemente considerati corrispondono ad una DH di 0,35/0,42 validi per tutti i principali aspetti: esagono, trigono, opposizione, quadrato, e così via.

[42] Nel sistema geocentrico tolemaico è il cerchio lungo il quale si muove il corpo del pianeta ed il cui centro si muove lungo un eccentrico. L’eccentrico è un cerchio il cui centro non coincide con il centro del sistema, rappresentato dalla Terra, lungo il quale si muovono il Sole e gli epicicli dei pianeti. Ogni pianeta ha un proprio eccentrico, il cui centro ruota attorno alla Terra, con un periodo diverso per ciascun pianeta (spiegazione tratta dal glossario del sito www.cieloeterra.it).

[43] E’ il punto più lontano dalla Terra in cui viene a trovarsi un astro nel suo moto di rivoluzione nell’eccentrico o nell’epiciclo.

[44] E’ il punto più vicino alla Terra in cui viene a trovarsi un astro nel suo moto di rivoluzione nell’eccentrico o nell’epiciclo.