Armstrong, il primo uomo sulla luna – di Mario Costantino

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Introduzione

Nonostante la Guerra Fredda, gli anni sessanta sono stati caratterizzati da grandi successi della medicina, della robotica e dell’elettronica e nella corsa allo spazio con l’appassionante impresa dell’Apollo 11, la missione spaziale che ha portato per la prima volta l’uomo sul suolo lunare. Le fotografie che, subito dopo l’impresa, hanno fatto il giro del mondo ed i resoconti che ne sono stati fatti hanno una grande suggestione perché ripercorrono, quasi momento per momento, le fasi dell’operazione ed i dialoghi tra l’equipaggio composto da Neil Armstrong, Michael Collins ed Edwin Aldrin.

Il 16 luglio 1969 la base di Cape Kennedy era assediata da migliaia di curiosi e da 3.500 giornalisti, di cui 700 provenienti da tutte le parti del mondo, giunti lì a raccontare il primo viaggio dalla Terra alla Luna di un equipaggio umano. Un evento epocale, atteso da otto anni, costato 24 miliardi di dollari e che aveva impegnato, in un modo o nell’altro, 400.000 persone.

Dopo ore di attesa alle 13,32 fu scandito l’ordine “GO” per giungere, alle 19 e 13 minuti del 19 luglio ormai quasi in orbita lunare. Per le varie manovre, indispensabili per correggere la traiettoria di avvicinamento, si giunge al 20 luglio in cui l’Apollo, a poco più di 100 km dalla Luna, si pone in orbita lunare di parcheggio. A quel punto, per presentarsi riposati al momento decisivo, i tre astronauti si mettono a dormire per 5 ore. Arrivata l’ora Aldrin passò nel Lem ed Armstrong lo seguì. Il pilota automatico portava il Lem verso un cratere del Mare della Tranquillità. Con una manovra manuale, l’apparecchio sorvolò le rocce e andò a toccare il suolo in un posto con la giusta pendenza e con la giusta consistenza. Segnò la fine del viaggio di andata il messaggio di Armstrong: “Qui Base della Tranquillità. L’Aquila è atterrata”.

Ora il Lem – detto il ragno per le sue quattro zampe distese – era lì fermo. Poco dopo Armstrong aprì lo sportello della cabina e si affacciò su quella terra così diversa dalla nostra e scese con circospezione i nove gradini della scaletta e, dopo un’ultima esitazione, mise il piede sinistro su quello strano suolo di polvere lasciandovi la prima orma umana dalla creazione del mondo. Quando in Italia erano le 4,56 del 21 luglio 1969 Armstrong pronunciò le famose parole: “Per un uomo questo è un piccolo passo avanti, ma per l’umanità è un balzo gigantesco”.

Sul suolo lunare Armstrong e Aldrin piantarono la bandiera americana, scoprirono la targa che avevano portato per la memoria futura e lasciarono le medaglie con i ritratti dei tre astronauti morti il 27 gennaio 1967 durante un’esercitazione a bordo di un modulo di comando Apollo: Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee, nonché del collega sovietico Vladimir Komarov, morto il 24 aprile 1967 per un difetto del paracadute di una Soyuz. Parlarono con il presidente Nixon, fecero fotografie, raccolsero oltre 21kg di rocce lunari e sistemarono gli strumenti scientifici da lasciare sulla Luna. Dopo 2 ore e 32 minuti risalirono a bordo dell’Eagle e dormirono prima di ripartire qualche ora più tardi. Superata la sfida del rientro sulla Terra con la navicella che si tuffò nel mare delle Haway e con il recupero degli astronauti da parte della portaerei Hornet, dopo 8 giorni, 3 ore e 18 minuti, si concluse la missione Apollo 11.

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Cosa vedremo

L’indagine propone l’esame, secondo i principi dell’astrologia classica, degli aspetti rilevanti della Sizigia e del Tema di nascita e le Direzioni primarie [1], le Perfezioni e la Rivoluzione solare di Neil Armstrong per l’epoca della discesa sulla luna, con delle considerazioni sulla figura redatta per questo storico momento.

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Cenni biografici

Neil Alden Armstrong nacque il 5 agosto 1930 a Wapakoneta, in Ohio, da Stephen Koenig Armstrong (1907-1990) e Viola Louise Engel (1907-1990), con antenati tedeschi e scozzesi. Ebbe due fratelli più giovani, June e Dean. Il padre Stephen lavorava come revisore dei conti per il governo dello Stato dell’Ohio (la madre Viola era casalinga), e nei 15 anni successivi alla nascita di Neil la famiglia si dovette trasferire ripetutamente nello Stato in 20 diverse città. La sua passione per il volo sorse e si sviluppò in quegli anni: ad appena due anni il padre lo portò alle National Air Races di Cleveland ed ebbe la sua prima esperienza di volo a soli 6 anni su un Ford Trimotor a Warren. Nel 1944, Armstrong e la sua famiglia tornarono stabilmente a Wapakoneta, dove Neil frequentò la Blume High School e prese le prime lezioni di volo nell’aeroporto della contea. Ricevette il suo primo brevetto di volo a soli 15 anni, ancor prima di avere l’età legale per la patente di guida. Neil Armstrong fu uno scout (come pure Buzz Aldrin) e ricordò la propria esperienza dal modulo Columbia in viaggio verso la Luna. (…)

Nel 1947 Armstrong incominciò a studiare ingegneria aeronautica alla Purdue University. Era stato ammesso anche al Massachusetts Institute of Technology, ma l’unico ingegnere che Neil conosceva lo aveva dissuaso dal frequentarlo, convincendolo che non sarebbe stato necessario andare a Cambridge per avere una buona formazione. Armstrong pagò la retta universitaria partecipando al Piano Halloway, nell’ambito del quale, dopo due anni di studio, i candidati avrebbero prestato 3 anni di servizio militare, per poi laurearsi nei due anni seguenti. Conseguì la laurea di primo livello nel corso di ingegneria aeronautica nel 1955, e nel 1970 gli venne riconosciuto dalla University of Southern California un Master of Science in ingegneria aerospaziale. Durante la sua vita ricevette inoltre vari riconoscimenti accademici onorari da numerose università.Nel 1944, Armstrong e la sua famiglia tornarono stabilmente a Wapakoneta, dove Neil frequentò la Blume High School e prese le prime lezioni di volo nell’aeroporto della contea. Ricevette il suo primo brevetto di volo a soli 15 anni, ancor prima di avere l’età legale per la patente di guida. Neil Armstrong fu uno scout (come pure Buzz Aldrin) e ricordò la propria esperienza dal modulo Columbia in viaggio verso la Luna. (…)

Prima di diventare un astronauta Armstrong fu ufficiale della United States Navy e partecipò alla Guerra di Corea. Dopo la guerra, conseguì una laurea di primo livello presso la Purdue University e servì come pilota collaudatore presso il National Advisory Committee for Aeronautics, dove effettuò più di 900 voli. Successivamente completò gli studi alla University of Southern California.

Partecipante ai programmi Man In Space Soonest della U.S. Air Force, con il quale gli statunitensi si proponevano di vincere la corsa allo spazio nei confronti dei sovietici, e del Boeing X-20 Dyna-Soar, per lo sviluppo di uno spazioplano, Armstrong entrò a far parte del NASA Astronaut Corps nel 1962. Il suo primo volo spaziale fu in qualità di comandante della missione Gemini 8: uno dei primi civili a divenire astronauta. Durante questa missione, Armstrong e il pilota David Scott effettuarono il primo aggancio fra due navi spaziali in orbita.

La sua seconda e ultima missione spaziale lo vide comandante, nel luglio del 1969, dell’Apollo 11, che realizzò il primo allunaggio con uomini del Programma Apollo. Nella missione, insieme con Buzz Aldrin, Armstrong effettuò un’attività extraveicolare sul suolo lunare per 2 ore e mezzo, mentre il terzo membro dell’equipaggio, Michael Collins, era rimasto in attesa sul modulo di comando in orbita intorno alla Luna. Al ritorno sulla Terra, ad Armstrong, così come ai suoi due compagni di missione Collins e Aldrin, fu conferita la Medaglia presidenziale della libertà dal presidente Richard Nixon. Ricevette inoltre la Congressional Space Medal of Honor nel 1978 da Jimmy Carter e la Medaglia d’oro del Congresso nel 2009.

Servizio nella marina militare

La chiamata alle armi in marina per Neil giunse il 26 giugno 1949 e lo portò alla base di Pensacola per l’addestramento al volo. Il periodo di addestramento durò 18 mesi, durante i quali si abilitò all’atterraggio sulle portaerei USS Cabot e USS Wright. Il 16 agosto 1950, due settimane dopo il suo ventesimo compleanno, Armstrong ottenne la qualifica di aviatore della marina statunitense. Inizialmente assegnato al Fleet Aircraft Service Squadron 7 della Naval Air Station North Island di San Diego, fu successivamente trasferito al Fighter Squadron 51, uno squadrone composto da soli jet. Effettuò il suo primo volo su questo tipo di velivoli a bordo di un Grumman F9F Panther il 5 gennaio 1951. In giugno compì il suo primo atterraggio a bordo di un jet su una nave portaerei, la USS Essex, ricevendo pochi giorni dopo la sua prima promozione di grado, passando da guardiamarina a tenente. Entro la fine del mese sarebbe salpato sulla Essex con il suo squadrone diretto in Corea, dove avrebbe dato supporto con attacchi aerei al suolo.

La prima missione di Armstrong nella Guerra di Corea fu una ricognizione fotografica su Kimch’aek datata 29 agosto 1951.  Il 3 settembre 1951 compì una missione di ricognizione con l’aereo armato per intercettare le principali arterie di trasporto verso gli impianti di stoccaggio a sud del villaggio di Majon-ni, a ovest di Wŏnsan. Mentre effettuava un bombardamento basso alla velocità di 560 km/h il suo F9F Panther fu colpito dalla contraerea e nel tentativo di riprendere il controllo del jet, Armstrong andò ad impattare su un ostacolo a circa 6 metri dal suolo, che portò via circa un metro dell’ala destra del Panther. Riuscì comunque a tornare in territorio amico (…).

Durante la guerra Armstrong partecipò a 78 missioni per un totale di 121 ore di volo, molte delle quali nel gennaio del 1952. Fu decorato con la Air Medal per la partecipazione a 20 missioni di combattimento, con la Gold Star per le 20 missioni successive e con la Korean Service Medal. Armstrong lasciò la marina militare statunitense il 23 agosto 1952, a 22 anni, entrando a far parte della riserva navale con il grado di sottotenente di vascello, ruolo dal quale si ritirò definitivamente il 21 ottobre 1960.

Pilota collaudatore

Già nel 1958 Armstrong fu inserito nel programma Man In Space Soonest della U.S. Air Force con il quale gli statunitensi si prefiggevano di battere i sovietici nella corsa allo spazio. Nel 1960 fece parte dei piloti consulenti per il Boeing X-20 Dyna-Soar, uno spazioplano militare, mentre nel 1962 fu indicato come uno dei sei piloti ingegneri che avrebbero potuto pilotarlo.

Nei mesi successivi all’annuncio della formazione di una nuova squadra di aspiranti astronauti, Armstrong era molto eccitato alla prospettiva di partecipare al Programma Apollo per le nuove frontiere dell’astronautica che la sfida avrebbe aperto. Armstrong presentò la propria candidatura il 1º giugno 1962, con i termini per la presentazione scaduti una settimana prima, ma Dick Day, un suo camerata alla base Edwards, in quel momento impiegato al Manned Spacecraft Center, vedendo l’arrivo tardivo della domanda la inserì insieme con le altre prima che qualcuno se ne accorgesse. Presso la Brooks City-Base Armstrong passò poi una visita medica giudicata da molti dei candidati come dolorosa e probabilmente inutile.

Donald Kent Slayton chiamò Armstrong il 13 settembre del 1962 domandandogli se fosse interessato a unirsi al gruppo di astronauti della NASA che i giornalisti avevano ribattezzato New Nine, e Armstrong senza esitazione rispose affermativamente. La selezione fu mantenuta segreta per i tre giorni successivi, anche se indiscrezioni sui giornali davano da tempo Armstrong già selezionato come il primo astronauta civile, e così fu, insieme con Elliott See. A ogni modo, Armstrong non sarebbe diventato il primo astronauta civile a volare nello spazio, poiché i sovietici l’anticiparono con la Vostok 6, inviando in orbita Valentina Tereškova, una operaia tessile e paracadutista amatoriale, il 16 giugno 1963.

Armstrong durante le operazioni di recupero della Gemini 8 

Programma Gemini

Gemini 8

La composizione dell’equipaggio per la missione Gemini 8 fu annunciata il 20 settembre 1965, con Armstrong comandante e David Scott pilota. La missione fu lanciata il 16 marzo 1966 e fu la più complessa operazione in orbita mai effettuata prima di allora: un rendezvous e aggancio con il veicolo senza equipaggio Agena Target Vehicle. Nel suo complesso, la missione prevedeva 75 ore di volo e 55 orbite. Dopo il lancio dell’Agena alle 10 del mattino (ora locale), il Titan II con a bordo Armstrong e Scott partì alle 11:41, portandoli in orbita. Le operazioni di rendezvous e aggancio furono completate con successo – stabilendo un primato nell’esplorazione spaziale – in 6,5 ore, nonostante i contatti radio con l’equipaggio fossero stati intermittenti a causa della scarsa copertura delle stazioni. Le istruzioni di missione prevedevano che se si fossero presentate anomalie di funzionamento in assenza di contatto da terra, l’equipaggio avrebbe dovuto procedere allo sganciamento immediato dell’Agena. Dopo 27 minuti dall’aggancio, i due moduli incominciarono a ruotare vorticosamente: la causa sarebbe stata successivamente individuata nel malfunzionamento di uno dei propulsori dell’Orbit Attitude and Maneuvering System (OAMS), che era rimasto bloccato in fase attiva. Armstrong allora sganciò il modulo Agena, ma la velocità di rotazione della Gemini aumentò anziché diminuire, raggiungendo il valore di circa una rotazione al secondo. I due astronauti furono quindi costretti a disattivare l’OAMS e ad attivare il Reaction control system (RCS) per contrastare la rotazione. Queste operazioni riuscirono a stabilizzare la Gemini 8, impiegando tuttavia il 75% del carburante disponibile. La missione era ormai compromessa: come previsto dai protocolli di volo, il prematuro utilizzo del RCS impose il rientro sulla Terra alla prima occasione utile; le ulteriori attività che erano state previste, come l’attività extraveicolare, furono annullate.

Nell’ambito dell’ufficio astronauti furono sollevate alcune obiezioni sul comportamento tenuto dall’equipaggio durante la missione. Walter Cunningham affermò che Armstrong e Scott non si sarebbero attenuti alle procedure previste per affrontare questo genere di incidenti e che la missione avrebbe potuto essere salvata se Armstrong avesse attivato solo uno dei circuiti dell’RCS. Ciò, tuttavia, non corrispondeva alla verità perché i circuiti dell’RCS non potevano essere azionati singolarmente, ma solo tutti insieme, né erano state previste delle procedure precise per far fronte a questo tipo di problema. Eugene F. Kranz scrisse: «l’equipaggio ha agito esattamente come era stato loro insegnato che avrebbero dovuto agire, e agirono in maniera sbagliata poiché noi li abbiamo addestrati in maniera sbagliata». I programmatori della missione avevano valutato in maniera errata le operazioni di rendezvous, senza considerare che una volta che i due moduli avessero completato l’aggancio, avrebbero dovuto essere considerati come un’unica navicella. Lo stesso Armstrong rimase abbattuto per il parziale fallimento della missione e per aver privato Scott della possibilità di compiere la prevista attività extraveicolare.

Gemini 11

Per Armstrong l’ultima nomina come astronauta del Programma Gemini, annunciata due giorni dopo l’ammaraggio della Gemini 8, fu quella di componente dell’equipaggio di riserva della Gemini 11. Con due addestramenti alle spalle Armstrong era piuttosto esperto dei sistemi utilizzati nel Programma e gli fu assegnato il compito di istruire il neofita William Anders. Il lancio della Gemini 11 avvenne il 12 settembre 1966, con Charles Conrad e Richard Gordon a bordo che completarono con successo la missione, mentre Armstrong operò da terra come Capsule communicator.

Al termine della missione il presidente Lyndon B. Johnson chiese ad Armstrong e a sua moglie di prendere parte a un tour di 24 giorni in Sudamerica, che si sarebbe snodato in 11 Stati in 14 delle maggiori città, insieme con altri componenti del governo degli Stati Uniti. In Paraguay Armstrong impressionò i dignitari locali ringraziandoli nella loro lingua, il Guaranì, mentre in Brasile parlò dell’ingegno del pioniere dell’aviazione Alberto Santos-Dumont e dell’aereo da lui costruito, il 14-bis.

Programma Apollo

Il 27 gennaio 1967, data tristemente nota per l’incidente dell’Apollo 1, Armstrong era a Washington D.C. con Gordon Cooper, Richard Gordon, Jim Lovell e Scott Carpenter per la stesura del trattato sullo spazio extra-atmosferico. La riunione era durata fino alle 18:45 e quando Carpenter andò all’aeroporto e gli altri tornarono ai loro alloggi in albergo, trovarono un messaggio che chiedeva loro di mettersi in contatto con il Lyndon B. Johnson Space Center. Appresero dunque della morte di Gus Grissom, Edward White e Roger Chaffee; il gruppo trascorse la notte fuori a bere scotch, discutendo sul terribile evento. Il 5 aprile 1967, mentre la commissione incaricata di investigare sull’incidente dell’Apollo 1 pubblicava la sua relazione, Armstrong era riunito con gli altri 17 astronauti per un incontro con Deke Slayton, che esordì dicendo loro: “I ragazzi che voleranno nelle prime missioni lunari sono i ragazzi in questa stanza”. Secondo quanto riportato da Eugene Cernan, Armstrong non aveva mostrato alcuna reazione alla frase di Slayton, per lui non si era trattato di una sorpresa, poiché in quella stanza vi erano i veterani del Programma Gemini, gli unici pronti per una simile impresa. La riunione proseguì con Slayton che spiegò nei dettagli gli sviluppi del progetto, e Armstrong venne inserito nell’equipaggio di riserva della nona missione Apollo, che a quello stadio di sviluppo era programmata come missione in orbita terrestre media per il test del Modulo Lunare Apollo e del modulo di comando combinati insieme. A causa dei ritardi accumulati nella progettazione e costruzione del modulo lunare, l’ottava e la nona missione furono invertite. Così Armstrong, di riserva per l’Apollo 8, in accordo allo schema di rotazione degli astronauti adottato dalla NASA per le missioni Apollo, si trovò al comando della missione Apollo 11.

Apollo 11
Per fornire agli astronauti esperienza utile sulla guida del modulo lunare nella discesa verso la Luna, la NASA commissionò alla Bell Aircraft la costruzione di due Lunar Landing Research Vehicle, ai quali successivamente si aggiunsero tre Lunar Landing Training Vehicles per l’addestramento. La simulazione della gravità lunare, pari a un sesto di quella terrestre, avveniva tramite motori a turboventola. Il 6 maggio 1968 a circa 30 metri dal suolo il veicolo da addestramento pilotato da Armstrong incominciò a precipitare a causa di controlli difettosi, costringendo l’astronauta a mettersi in salvo eiettandosi e atterrando con il paracadute. Successive analisi evidenziarono che se Armstrong avesse abbandonato il veicolo mezzo secondo più tardi, il tempo non sarebbe poi stato sufficiente per l’apertura del paracadute; invece, l’unica ferita registrata fu solo un morso alla lingua. Nonostante avesse rischiato di perire nell’incidente, l’astronauta rimase comunque convinto che senza l’addestramento su questi velivoli l’allunaggio non avrebbe mai avuto successo, poiché in nessun altro modo si sarebbe potuta fornire ai piloti una valida esperienza del comportamento del modulo lunare nella fase di allunaggio.

Dopo il ruolo nell’equipaggio di riserva dell’Apollo 8, Slayton offrì ad Armstrong il comando dell’Apollo 11 il 23 dicembre del 1968, mentre l’Apollo 8 orbitava intorno alla Luna. In un incontro che non venne reso noto fino alla pubblicazione della biografia di Armstrong nel 2005, Slayton gli disse che nonostante il programma prevedesse lui come comandante, Aldrin come pilota del modulo lunare e Collins come pilota del modulo di comando, gli offriva la possibilità di assegnare a Jim Lovell il posto di Aldrin. Dopo averci riflettuto per un giorno, Armstrong rifiutò l’offerta poiché – come disse a Slayton – non aveva alcun problema a lavorare con Aldrin, né avrebbe potuto offrire una valida giustificazione sul perché Lovell, che era stato comandante della Gemini 12, operasse come pilota del modulo lunare, posizione che, in via non ufficiale, era considerata essere al gradino più basso nell’equipaggio della missione.

Nel marzo del 1969, in una riunione tra Slayton, George Low, Robert R. Gilruth e Christopher C. Craft, divenne chiaro che il primo uomo a posare il piede sulla Luna sarebbe stato proprio Armstrong, favorito nella scelta anche dal proprio carattere che non l’avrebbe portato a insuperbirsi per l’esperienza. In una conferenza stampa tenutasi il 14 aprile 1969, Slayton indicò la disposizione dell’equipaggio nel modulo lunare quale giustificazione del fatto che Armstrong sarebbe stato il primo a uscire. Il portello si apriva verso l’interno a destra, risultando d’ostacolo per il pilota. In più, aggiunse Slayton, “solo per una questione di protocollo, penso che il primo a sbarcare debba essere il comandante… Bob Gilruth ha approvato la mia decisione”.

Il 16 luglio del 1969 Armstrong ricevette una falce di luna di polistirene da Guenter Wendt, che gliela presentò come una chiave per la Luna; in cambio Armstrong gli offrì un biglietto per un “taxi spaziale, buono per due pianeti”.

In viaggio verso la Luna

Durante il lancio dell’Apollo 11 il cuore di Armstrong raggiunse i 110 battiti al minuto. Secondo l’astronauta, il primo stadio era molto più rumoroso della Gemini 8, sebbene più spazioso. Proprio quest’ultimo aspetto – come è stato suggerito – potrebbe aver evitato che l’equipaggio soffrisse di sindrome da adattamento allo spazio, sperimentata invece in altre missioni. Armstrong ne era particolarmente sollevato, poiché soffriva fin da piccolo di chinetosi e spesso lunghi periodi in volo gli procuravano nausea.

Obiettivo dell’Apollo 11 era portare l’equipaggio sano e salvo sulla Luna più che posare il modulo con un atterraggio di precisione. Tre minuti dopo l’inizio della discesa verso la superficie lunare, Armstrong si accorse che i crateri di riferimento scorrevano con due secondi di anticipo: ciò permetteva di stimare che l’atterraggio sarebbe avvenuto con tutta probabilità a qualche miglio dal punto stabilito. Mentre il radar del modulo Eagle tracciava la superficie, si attivarono alcuni allarmi di errore sul computer di bordo. Il primo fu un codice 1202, che nonostante il lungo addestramento di Aldrin e Armstrong, era sconosciuto ai due; fu il Centro di controllo missione da Houston a rassicurarli: gli allarmi riportati erano causati da un sovraccarico di dati verso l’Apollo Guidance Computer e non costituivano un problema. Come raccontato da Aldrin nel documentario In the shadow of the Moon, il sovraccarico fu causato dalla sua decisione di lasciare attivo il radar, che conseguentemente fornì al computer tutta una serie di dati non necessari che lo costrinsero a interrompere l’esecuzione di operazioni secondarie, segnalando l’errore.

Quando Armstrong si accorse che stavano atterrando in modo automatico in una zona che non gli sembrava sicura, si pose direttamente ai comandi del modulo. La ricerca di un’area adatta richiese più tempo del previsto e comportò che la fase di volo risultasse più lunga di quanto stabilito nelle simulazioni. Ciò generò molta preoccupazione presso il controllo missione, dove si temeva che i due astronauti potessero rimanere senza carburante sufficiente per l’allunaggio. Al momento dello sbarco, tuttavia, Armstrong si disse certo di avere avuto ancora almeno 40 secondi di carburante rimanenti, inclusi i 20 di sicurezza necessari in caso di annullamento della missione all’ultimo istante. Durante l’addestramento inoltre Armstrong era riuscito a far atterrare il simulatore con soli 15 secondi di carburante a disposizione in diverse occasioni, ed era abbastanza sicuro che il modulo avrebbe dovuto sopravvivere anche a una caduta libera di 15 metri se le cose si fossero messe male. Analisi successive alla missione indicarono che in effetti nel modulo vi erano ancora tra i 45 e i 50 secondi di carburante a disposizione.

L’allunaggio avvenne alle 20:17:39 UTC del 20 luglio 1969. Opportuni sensori di contatto a baffo erano presenti all’estremità delle gambe del modulo e il primo contatto avvenne mentre il modulo era ancora in volo stazionario (hovering); l’accensione di una spia azzurra segnalò l’evento in cabina e Aldrin ne diede comunicazione con “Contact light” (Luce di contatto); successivamente quando il modulo si arrestò completamente sulla superficie, fu nuovamente Aldrin a comunicarlo con “Okay, motori fermi”, cui seguì la conferma di Armstrong, con “Shutdown”. La prima frase che Armstrong comunicò al controllo missione dopo l’atterraggio fu la nota “Houston, Tranquillity base here, the Eagle has landed” (trad. Houston, qui Base della Tranquillità. La Eagle è atterrata). Armstrong e Aldrin celebrarono il momento con una vivace stretta di mano, prima di tornare al lavoro per verificare le procedure da adottare in caso di partenza in emergenza dalla superficie. Durante la fase critica, l’unico messaggio inviato da Houston fu “30 secondi”, con cui intendevano segnalare quanto carburante ritenevano rimanesse a disposizione. Quando Armstrong confermò l’atterraggio, dal centro di controllo giunse un sospiro di sollievo e le parole “Avete fatto diventare blu un po’ di gente qui. Stiamo respirando di nuovo”.

Solo nel 2005, Armstrong rese noti i suoi timori iniziali di un possibile fallimento della missione; pensava infatti che avessero solo il 50% di probabilità di successo e nel descrivere le sue emozioni dopo l’allunaggio disse: “Ero sollevato, estasiato ed estremamente sorpreso che avessimo avuto successo”.

La vita dopo il programma Apollo

Insegnamento

Poco tempo dopo la missione lunare Armstrong annunciò pubblicamente di non avere più intenzione di volare nello spazio. Gli fu quindi affidato un posto di rilievo nella ARPA, ma tenne l’incarico per un solo anno e rassegnò le dimissioni dalla NASA nel 1971.

Ricoprì il ruolo di insegnante presso il Dipartimento di ingegneria aerospaziale all’Università di Cincinnati, scegliendola in luogo di altri atenei, persino di quello nel quale si era laureato, poiché aveva un piccolo dipartimento di ingegneria e sperava che i membri della facoltà non si risentissero del fatto che avesse ottenuto una cattedra possedendo solo un Master of Science. A Cincinnati ricevette il titolo di professore universitario in ingegneria aerospaziale e, dopo aver insegnato per otto anni, rassegnò le dimissioni nel 1979 senza spiegazioni.

Commissioni d’indagine della NASA

Armstrong prese parte alle indagini su due incidenti spaziali. Il primo incarico lo ebbe nel 1970, nella commissione di inchiesta guidata da Edgar Cortwright sui fatti che coinvolsero la missione Apollo 13. (…) Nel 1986 Ronald Reagan lo nominò vicepresidente della Rogers Commission incaricata di investigare sul disastro dello Space Shuttle Challenger e, come tale, era responsabile della parte operativa della commissione.

Attività finanziaria

Dopo il ritiro dalla NASA nel 1971, Armstrong lavorò presso diverse aziende come portavoce. La prima azienda che riuscì a fargli accettare una proposta in tal senso fu la Chrysler, per la quale Armstrong apparve in numerosi spot a partire dal gennaio 1979. L’ex astronauta dichiarò di aver accettato perché riteneva che la Chrysler avesse un’ottima divisione di ingegneria e perché l’azienda si trovava in difficoltà economiche. Prestò la sua immagine anche per altre compagnie come la General Time Corporation e la Bankers Association of America, ma solo nell’ambito del mercato statunitense.

Parallelamente alla sua attività come portavoce, prese posto in diversi consigli di amministrazione di numerose società, incluse la Marathon Oil, la Learjet, la Cinergy, la Taft Broadcasting, la United Arlines, la Eaton Corporation, la AIL System e la Thiokol. In particolare, entrò nel consiglio di amministrazione della Thiokol dopo che la Rogers Commission, della quale era membro, aveva individuato che l’esplosione del Challenger era stata causata da un problema a un componente prodotto dall’azienda stessa. L’ultimo consiglio di amministrazione di cui è stato membro è stato quello della EDO Corporation, da cui si è ritirato nel 2002.

Vita privata

Armstrong frequentò la chiesa metodista con i Boy Scout alla fine degli anni cinquanta; intervistato successivamente dai suoi biografi, affermò di definirsi deista.

Al ritorno dalla guerra di Corea, Armstrong incontrò la donna che sarebbe diventata sua moglie, Janet Elizabeth Shearon, alla Purdue University, dove lei era laureanda in economia domestica. In base a quanto raccontarono successivamente, non ci fu un vero e proprio corteggiamento né ci furono particolari circostanze che condussero al loro fidanzamento, che avvenne mentre Armstrong lavorava al Glenn Research Center. Il loro matrimonio fu celebrato a Wilmette (Illinois) il 28 gennaio 1956. Quando Armstrong fu trasferito alla Edwards Air Force Base i due vissero separatamente per sei mesi: lui soggiornando nella base e Janet a Westwood. Andarono quindi ad abitare in una casa nella Antelope Valley. Janet non finì mai gli studi, cosa di cui in seguito si rammaricò pubblicamente.

Successivamente al suo ritiro dalla NASA, Armstrong ricevette varie offerte di candidatura sia da parte dei democratici sia dei repubblicani, ma a differenza di altri astronauti come John Glenn e Harrison Schmitt – diventati poi senatori degli Stati Uniti – declinò ogni offerta. Politicamente era a favore di una maggiore autonomia dei singoli stati e di una riduzione del potere federale negli Stati Uniti, che – riteneva – non avrebbero dovuto svolgere il ruolo di “poliziotto” del mondo.La coppia ebbe tre figli: Eric, Karen e Mark. Karen morì di polmonite il 28 gennaio 1962, all’età di due anni, sorta come complicazione di uno stato di salute già compromesso da un tumore maligno nella parte mediana del tronco encefalico, che le era stato diagnosticato nel giugno del 1961. Nonostante la radioterapia ne avesse rallentato il decorso, il tumore era giunto anche a impedire alla bambina di camminare e parlare.

Nell’autunno del 1979, mentre stava lavorando nella sua fattoria vicino a Lebanon, in Ohio, andò incontro a un piccolo incidente: nel saltare giù dal trattore, la fede che portava al dito si incastrò in una delle ruote, strappandogli via l’ultima falange dall’anulare. Recuperata l’estremità strappata dal dito, la pose nel ghiaccio e si recò all’ospedale ebraico di Louisville, in Kentucky, dove, grazie a un intervento chirurgico, gli fu riattaccata. Nel febbraio del 1991 fu colto da un leggero infarto mentre sciava ad Aspen, in Colorado, con amici. Nell’anno precedente aveva subito la perdita di entrambi i genitori.

Divorziò dalla sua prima moglie nel 1994, dopo 38 anni di matrimonio, dopo che nel 1992, a un torneo di golf, aveva conosciuto quella che sarebbe diventata la sua seconda moglie, Carol Held Knight. Si sposarono il 12 maggio del 1994 in Ohio; una seconda cerimonia fu celebrata a San Isidro in California. Andarono a vivere a Indian Hill, in Ohio.

Nel 1994 Armstrong incominciò a rifiutare qualunque richiesta di autografi poiché si era accorto che molti oggetti da lui firmati erano venduti a cifre esorbitanti, ed era addirittura in atto un mercato del falso; alle richieste via posta rispondeva con una lettera formale nella quale dichiarava di aver smesso di dare autografi. Nonostante questa scelta di comportamento, ancora nel 2002 erano numerosi coloro che tentavano comunque di ottenere un autografo, come registrato dallo scrittore Andrew Smith, autore di Polvere di Luna.

L’ampio uso del suo nome, della sua immagine e delle sue frasi famose causò molti problemi all’ex astronauta negli anni. Nel 1994 fece causa alla Hallmark Cards dopo che essi avevano utilizzato il suo nome e la famosa frase al momento dello sbarco senza permesso. La causa si concluse con un accordo privato per una cifra mai resa nota, che Armstrong donò alla Purdue University.

Nel maggio del 2005 fece causa al suo barbiere di fiducia da 20 anni, Marx Sizemore, che aveva venduto un po’ di suoi capelli a un collezionista per la cifra di 3.000 dollari senza che Armstrong ne sapesse nulla o avesse dato il permesso di farlo. Minacciò di proseguire l’azione legale a meno che il barbiere non gli avesse restituito i capelli o avesse donato il ricavato della vendita a un’associazione di beneficenza indicata da Armstrong. Sizemore, che non poteva ovviamente riavere i capelli dall’acquirente, donò dunque i soldi su indicazione dell’ex astronauta.

Malattia e morte

Armstrong fu sottoposto a un intervento chirurgico il 7 agosto 2012 a causa di un blocco alle arterie coronarie e gli fu praticato un bypass. Morì il 25 agosto 2012 a Cincinnati a causa delle complicazioni derivanti dall’intervento subito. Il 23 luglio 2019 il New York Times rivelò un presunto accordo segreto concluso tra la famiglia e l’ospedale che prevedeva un compenso di 6 milioni di dollari in cambio della rinuncia ad intentare causa per una possibile complicazione fatale da errore umano durante il ricovero. (…)

Il 13 settembre fu celebrata una cerimonia presso la Washington National Cathedral in suo omaggio, cui parteciparono numerosi suoi colleghi astronauti che spesero parole di riguardo nei suoi confronti. Nell’elogio funebre, Charles Bolden disse: “Neil sarà sempre ricordato per aver compiuto il primo piccolo passo dell’umanità su un mondo diverso dal nostro, ma furono il coraggio, la cortesia e l’umiltà che manifestò durante la sua vita a sollevarlo oltre le stelle”. Rivolgendosi alla stampa al termine della cerimonia, David Scott, con Armstrong nella missione Gemini 8, ricordò come il collega avesse risolto con rapidità un piccolo incidente occorso durante il lancio confrontandosi con l’equipaggio di riserva, perché Neil Armstrong era un giocatore di squadra, che ha sempre lavorato nel nome della squadra”.

Come da suo desiderio, dopo il funerale il corpo di Armstrong è stato cremato e le ceneri sparse nell’Oceano Atlantico, il 14 settembre, dalla USS Philippine Sea, con una cerimonia privata. (tratto da Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Neil_Armstrong)

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La Sizigia precedente la nascita

Per avviare l’esame di questa natività osserviamo i dominatori e le indicazioni della Sizigia [2] che precede la nascita, il novilunio del 25/7/1930, per le ore 20:42 di T.U., che si realizza al grado 2°09’ Leone. In questa figura il luminare del tempo [3] è il Sole, sorgono 2°24’ Sagittario e culminano 18°12’ Vergine.

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 latitudinideclinazioniDH [4]visibilità [5]
     
Sole+19.692.49
Luna+4.99+24.552.31
Saturno+0.65-22.623.88
Giove-0.16+23.133.88-18.76 (v.)
Marte-0.42+21.225.65
Venere+1.05+07.700.28-18.01 (v.)
Mercurio+1.74+18.441.847.34 (n.v.)
Tyche5.82
Daimon5.82

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Venere culmina e Marte tramonta. Giove è nella propria Esaltazione [6], è orientale [7] e doriforo [8] al Sole, domina sui luminari, sull’Ascendente, su Tyche [9] e sul quarto luogo della Sizigia. Giove si oppone a Saturno, è in esagono a Venere ed è in ricezione [10] con la Luna e con Marte e la Luna è unita per declinazione ad entrambi.

Mercurio è vespertino [11] (nel giorno), è sotto i raggi (a.v. -7.34[12], domina sul Mediocielo, è in esagono a Marte, è in trigono all’Ascendente, a Tyche e a Daimon ed è in ricezione con Venere e con Marte.

Marte è con Aldebaran e Bellatrix, si oppone a Tyche e all’Ascendente ed è equidistante a Daimon. Il nodo lunare è in trigono al Mediocielo. Daimon e la Sorte di Base [13] sono con le stelle della costellazione del Cigno. Giove è con Capella, Saturno è con Altair, della costellazione dell’Aquila. La Sorte delle Attività [14] è con Spica e le stelle della cascata d’acqua sono al Fondocielo, che rappresenta il passato e l’ignoto e, per analogia, le profondità dello spazio.

Il dominatore della decima Casa, Venere, è al Mediocielo ed è con la Sorte di Eros [15]: conferisce grande carisma e le doti di un leader capace di tener conto e di operare con un gruppo. Venere è in ricezione con Mercurio, il signore del Mediocielo, ed entrambi sono nella nona Casa: il luogo del lontano e la porta che mette in contatto la nostra dimensione terrestre con l’alto, con il cielo sovrastante e con quanto è in alto e al di sopra di noi. Mercurio è anche in ricezione con Marte e Marte è al tramonto e spinge la persona al viaggio e all’esplorazione di mete lontane. Inoltre, Giove e Saturno, posti nelle loro dignità, si configurano a Venere e al Mediocielo. Giove è diretto ed orientale. Saturno è unito ad Altair e, quindi, testimoniando il Mediocielo e Venere, può avere il significato di navigazione (Saturno) nel cielo (Altair e la costellazione dell’Aquila). Le stelle della fronte dello Scorpione sono al sorgere, Antares è in prima Casa e sono coinvolte più stelle di prima grandezza: con i luminari (Praesepe, M44), con Saturno (Altair), con Marte (Aldebaran e Bellatrix) e con la Sorte delle Attività (Spica), prefigura dei successi importanti e fuori dall’ordinario. Poi, Rasalhague è con la Sorte di Base e α, γ del Cigno sono con Daimon e al sorgere: possono rappresentare aiuti e soccorsi, un grande equilibrio e una forte fede che influenzano la condotta e le decisioni nella professione e nella vita.

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Del tempo della nascita

Neil Armstrong nasce a Wapakoneta il 5 agosto1930 alle ore 00:31 di fuso (ore 5:31 di T.U.) – Biografia: Sean Connolly, “Neil Armstrong”, 1998, Reed Educational and Professional Publishers Ltd. -. Vediamo che alle 00:33 di fuso (ore 5:33 di T.U.) risulta aperta una porta del nascere [16] del Sole rispetto all’Ascendente. In Sizigia il Sole è in Domicilio [17] e domina la Triplicità [18] dell’Ascendente. Alla nascita il Sole è nel suo Domicilio, è angolare, è in trigono alla Luna, il luminare del tempo, e può avere titolo per la rettifica oraria.

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 latitudinideclinazioniDHvisibilità
     
Sole+17.180.19
Luna4.28-27.654.48
Saturno+0.63-22.673.07
Giove-0.14+23.022.85
Marte-0.27+22.325.06
Venere+0.45+02.552.95-17.99 (v.)
Mercurio+0.93+11.691.66-10.21 (l.e.)
Tyche1.33
Daimon1.33

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Le stelle

Per quanto concerne le stelle osserviamo che Menkar, α Cetus  (natura Saturno) sorge all’AscendenteAldebaran (natura Marte) è con Marte; le stelle della costellazione del Cigno, Deneb e Gienah, α e ε Cygnus  (natura Venere/Mercurio), culminano; gli Asini (natura Sole/Marte) sono al Fondocielo; Sabik e Han, η e ζ Oph (natura Saturno/Venere), sono con la Luna; α Sagittarius (natura Giove/Saturno) è con Saturno; la stella Antares (natura Saturno/Venere) tramonta; la stella Acubens, α Cancer (natura Saturno/Mercurio), è con il Sole; Algieba (natura Saturno/Mercurio) è con Mercurio; le stelle Zosma (natura Saturno/Venere) e Zavijava, β Virgo  (natura Mercurio/Marte), sono con Venere; Betelgeuse, α Orion  (natura Marte/Mercurio) ed M42 (natura Sole/Marte) sono con Giove; Vega (natura Venere/Mercurio) è con Tyche; Zaniah, η Virgo (natura Mercurio/Venere), è con la Sorte di Base; Regulus [19] (natura Marte/Giove) è con Daimon; Sirius [20] (natura Marte/Giove) è con la Sorte della Vittoria.

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Le costellazioni e i pianeti, la navigazione e i viaggi

Nel Quadripartito di Tolomeo vi è una suggestiva suddivisione delle costellazioni che tiene conto delle immagini che ne costituiscono la loro rappresentazione. Conseguentemente, determinate stelle, laddove unite ai pianeti, ai luoghi e alle sorti che significano l’agire e le attività, si osservavano allo scopo di individuare e specificare un ambito operativo e determinate attitudini e professioni.

In un concetto di navigazione preso nel suo senso più ampio, dobbiamo comprendervi la professione del marinaio e, grazie all’avanzamento tecnologico dei tempi attuali che ha consentito il volo aereo e i viaggi nello spazio, le professioni dell’aviatore e dell’astronauta. Pertanto, per l’argomento delle esplorazioni, della navigazione, del volo e dei viaggi spaziali, in primo luogo, dobbiamo riferirci all’osservazione delle stelle delle costellazioni definite “alate”, che sono la Vergine, in quanto figura umana fornita di ali, il Cigno, l’Aquila, il cavallo alato Pegaso, il Sagittario, che sovente viene descritto con il manto che svolazza e che nell’iconografia babilonese viene rappresentato con le ali, e simili. Ma anche alle stelle delle costellazioni che sono “del mare”, il Cancro, il Capricorno, il Delfino e la Balena, a quelle “fluviali”, quali l’Acquario e i Pesci, e anche alla costellazione di Argo (che è la nave degli argonauti). Riferito ai pianeti della tradizione, secondo gli autori del passato, Mercurio si riferisce ad ogni attività relativa al cielo, Saturno alla navigazione e la Luna al viaggiare in sé.

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Delle attività e del temperamento

Mercurio è alla sua levata eliaca vespertina (a.v. -10.21) – in nascita notturna – e rispetta alcune condizioni di hairesis [21], è nel suo Domicilio, nella sua Esaltazione e nel suo Confine, è angolare, ha il dominio della Triplicità notturna del segno posto al Mediocielo, è in ricezione con Marte (il signore del temperamento) e con Venere e si applica a Saturno (signore del Mediocielo) e a Giove (signore della decima Casa). Giove è il pianeta doriforo al Sole: è orientale (ha da poco superato la levata eliaca), è in proprie dignità, si configura a Mercurio, a Saturno e a Venere e (per Casa) al Mediocielo. Saturno è il pianeta doriforo alla Luna: è occidentale alla Luna, è nel proprio Domicilio, è configurato a Giove e a Venere, è in ricezione con Marte e riceve l’applicazione della Luna e di Mercurio. Inoltre, vediamo che la Luna, nell’ambito dei gradi percorsi per il suo passo giornaliero, si applica prima a Mercurio e poi a Saturno. Quindi, Mercurio è il signore dell’agire: riceve l’applicazione della Luna, è commisto a Marte (che sorge) e domina il Confine [22] del grado della Sorte delle Attività; mentre Saturno e Giove testimoniano efficacemente [23].

La Luna si configura al Mediocielo e si separa dall’opposizione di Marte. Marte sorge, è in ricezione con Mercurio ed è configurato alla Luna, pertanto, ha molti diritti sul temperamento, sulle attività e sulle qualità dell’animo: Armstrong mostra coraggio, un grande bisogno di sperimentare i propri limiti, determinazione, intelligenza, acume e grande curiosità per quanto ancora non si conosce pienamente e per i misteri del cielo. Poi, gli aspetti e gli scambi di natura tra Mercurio, Marte e Venere, sono molteplici talenti e attitudini che si esprimono in più professioni svolte nel corso della vita. Inoltre, riproponendosi i buoni aspetti visti in Sizigia di Giove e di Saturno e, alla nascita, di Mercurio, di Giove, di Saturno e di Marte, vi è la certezza di una brillante carriera e di un percorso professionale che consentirà di raggiungere traguardi importanti.

Nel tema di Armstrong la Luna è nel Sagittario (elemento fuoco), è in settima Casa e si applica a Mercurio e a Saturno: richiama la navigazione e i viaggi esplorativi, del cielo e di mete lontane.

Riferito alle stelle che dobbiamo ritenere significative per la navigazione e i viaggi spaziali, culminano le stelle del Cigno, Deneb e Gienah; Rukbat Alrami (la stella alfa della costellazione del Sagittario) è con Saturno; Acubens e gli Asini (della costellazione del Cancro) sono con il Sole; Sabik e Han (della costellazione di Ofiuco o del Serpentario, che è un serpente ma è anche il nome di un rapace, di una specie di aquila specializzata nella caccia ai serpenti) sono con la Luna; Zavijava (della costellazione della Vergine) è con Venere; Zaniah, η Virgo, è con la Sorte di Base; Vega (gli arabi la chiamavano “l’avvoltoio cadente” e, insieme a Deneb e ad Altair, le brillanti del Cigno e dell’Aquila, forma il grande triangolo estivo che domina le notti dell’emisfero boreale) è nel nono luogo con Tyche; Menkar sorge e Antares è al Discendente (stelle delle costellazioni della Balena e dello Scorpione). Per l’importanza dei traguardi raggiunti, vediamo che Mercurio è angolare e in levata eliaca vespertina; Aldebaran è con Marte; il Sole, la Luna, gli Asini e Antares sono angolari; Regulus è con Daimon e Sirius è con la Sorte della Vittoria.

Nella sua vita Armstrong è stato ufficiale di marina e aviatore – compiendo atti di coraggio -, poi pilota collaudatore, ingegnere aerospaziale ed astronauta – primo uomo a raggiungere il suolo lunare -, insegnante, consulente per la NASA, portavoce e membro del consiglio di amministrazione di varie aziende, oltre ad aver ricevuto e rifiutato alcune offerte di candidarsi in politica.

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Delle disposizioni affettive e dei figli

Il Sole e la Luna angolari e nel medesimo elemento, la Sorte delle Nozze [24] che culmina, Venere e Mercurio in ricezione tra di loro e configurati alla Luna, favoriscono le relazioni affettive ed il matrimonio d’amore. La Luna che si separa da Marte e si applica a Saturno, sono possibili separazioni e la Luna in Segno bicorporeo che si applica a più pianeti predispone a più di un matrimonio. Nel matrimonio vi saranno dei figli perché Giove è in Segno fecondo e Giove e la Luna si configurano al Mediocielo; perché Venere e Mercurio vespertino sono nei luoghi deputati ai figli (quarta e quinta Casa); perché Marte, il signore della Sorte dei Figli [25] e della Sorte di Eros, sorge ed è angolare.

Culmina l’Acquario. Marte è con Aldebaran, si configura al Mediocielo, è sovreminente [26] a Giove, al Sole, a Mercurio e a Venere e domina la Sorte dei Figli (che è con le stelle della fronte dello Scorpione). La Luna è con la Sorte di Malattia, si separa dall’opposizione di Marte e si applica all’unione di Saturno. Per tutte queste condizioni, vi sono indicate alcune vicende negative concernenti i figli.

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I moti di direzione per la discesa sul suolo lunare

Proponiamo la figura di direzione primaria [27] per il giorno in cui Neil Armstrong tocca il suolo lunare (figura redatta per il 20/07/1969 – arco di direzione 35.96 -) in cui vi sono figure, dei pianeti, delle sorti e delle stelle, indicative di un momento importante della sua vita professionale.

Nel cerchio interno indichiamo le direzioni nel moto diurno, nel cerchio esterno le direzioni nel moto zodiacale [28], da osservare entrambe. Inoltre, la legenda in figura indica i confini a cui sono giunti gli astri.

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 ConfiniDeclinazioniDH
    
OroscopoVenere+23.166.00
MediocieloMercurio-05.120.00
SoleGiove/Marte+03.932.70
LunaSaturno-21.374.98
SaturnoVenere-18.265.88
GioveVenere/Saturno+17.646.00
MarteMercurio/Giove+22.244.64
VenereMercurio-15.270.49
MercurioGiove-06.191.04
FortunaSaturno3.38
DaimonMercurio0.52

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Mercurio diretto (15°43’ Bilancia) è in trigono a Marte di nascita (14°53’ Gemelli);

Mercurio diretto (DH 1.04) è in esagono a Marte di nascita (DH 5.06);

Giove diretto (DH 6.00) è all’Ascendente e in quadrato al Mediocielo;

Giove diretto (DH 6.00) è in quadrato al Sole di nascita (DH 0.19);

Giove diretto (decl. +17,64) giunge alla declinazione del Sole di nascita (decl. +17,18);

l’Ascendente diretto (decl. +23,16) giunge alla declinazione di Giove di nascita (decl. +23,02);

Saturno diretto (DH 5.88) si oppone all’Ascendente ed è in quadrato al Mediocielo;

Saturno diretto (DH 5.88) è in quadrato al Sole di nascita (DH 0.19);

il Sole diretto (DH 2.70) giunge a Giove di nascita (DH 2.85);

Giove diretto (10°24’ Leone) va all’unione del Sole di nascita (12°04’ Leone);

la Luna diretta (DH 4.98) è in trigono a Giove di nascita (DH 2.85);

la Luna diretta (23°41’ Capricorno) è in trigono a Venere di nascita (24°38’ Vergine);

la Luna diretta (DH 4.98) è equidistante a Marte di nascita (DH 5.06);

Marte diretto (DH 4.64) è equidistante alla Luna di nascita (DH 4.48);

Marte diretto (DH 4.64) giunge al nodo lunare di nascita (DH 4.44);

Marte diretto (18°01’ Cancro) giunge al Plenilunio (17°48’ Cancro);

Venere diretta (11°26’ Scorpione) è in quadrato al Sole di nascita (12°04’ Leone);

il Sole diretto (DH 2.70) è in quadrato a Venere di nascita (DH 2.95);

il Sole diretto (DH 2.70) è in esagono a Daimon di nascita (DH 1.33);

Daimon diretta (9°30’ Bilancia) è in quadrato a Giove di nascita (8°41’ Cancro);

Daimon diretta (DH 0.52) è in trigono alla Luna di nascita (DH 4.48);

Venere/Basis diretti (DH 0.49/0.45) sono in trigono al nodo lunare di nascita (DH 4.44);

Venere/Basis diretti (DH 0.49/0.45) sono in trigono a Marte diretto (DH 4.64);

la Sorte delle Attività diretta (DH 1.99) è in esagono all’Ascendente;

la Sorte della Vittoria [29] diretta (DH 3.67) è in esagono al Sole di nascita (DH 0.19);

le Sorti di Eros/Nemesi dirette (DH 0.97/1.13) sono in quadrato a Marte di nascita (DH 5.06);

la cascata d’acqua (ψ1, 2, 3 aquarij) diretta (DH 0.01) è al Mediocielo;

Scheat  [30] diretta (DH 0.16) è al Mediocielo;

Castor diretta (DH 5.79) giunge all’Ascendente;

Pollux diretta (DH 5.06) è con Marte di nascita (DH 5.06);

gli Asini [31] diretti (DH 3.10) sono con Giove di nascita (DH 2.85);

Vega e Altair [32] dirette (DH 3.13/3.16) sono giunte a Saturno di nascita (DH 3.07);

Mel 111 diretta (DH 1.59) è con Mercurio di nascita (DH 1.66);

Zubenelgenubi diretta (DH 3.09) è con Venere di nascita (DH 2.95);

l’ammasso M16 diretto (DH 4.56) è con la Luna di nascita (DH 4.48);

Alphecca diretta (DH 5.97) è al Discendente;

Zosma diretta (DH 0.05) è al Fondocielo;

Vega e Altair dirette (DH 3.13/3.16) sono opposte a Giove di nascita (DH 2.85).

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Considerazioni

Nel periodo cambia il Signore dei Confini [33] del Sole, di Marte, di Giove e di Venere e i relativi divisori sono Marte, Giove, Saturno e Mercurio.

Per questo momento straordinariamente importante per la vita professionale di Neil Armstrong devono precisarsi aspetti dei luminari, di Mercurio (il signore delle attività), di Marte, di Giove e di Saturno (i pianeti dorifori ai luminari). È ciò che osserviamo nelle figure di direzione primaria per questo momento.

Giove (signore della decima Casa di nascita) sorge, Saturno (signore del Mediocielo di nascita) tramonta ed entrambi precisano figure al Sole ed al Mediocielo, attivando, quindi, i principali cardini della figura di nascita. Si precisano figure di Mercurio con Marte; di Giove e di Venere con il Sole e con la Luna; di Daimon con Giove e con la Luna. Poi, Marte giunge al grado del Plenilunio ed al nodo lunare nord [34] e segna un punto di svolta personale e del contesto sociale in cui egli opera.

Altair e Vega ora si uniscono a Saturno di nascita e indicano la navigazione nello spazio. Le stelle della cascata d’acqua [35], ψ1-2-3 Aquarii (della costellazione dell’Acquario) – poste al Fondocielo nella figura di Sizigia -, e Scheat (della costellazione di Pegaso), giungono al Mediocielo e, nell’impresa di Armstrong il cui almuten è Mercurio, possono indicare la conquista di una meta ideale fondamentale per tutti gli esseri umani verso l’ignoto e in rapporto alla profondità del cielo.

Ora Castor sorge e Pollux si unisce a Marte, a indicare una collaborazione tra uomini fuori dal comune che ha consentito una conquista di enorme portata.

Inoltre, per i pianeti superiori, Marte, Giove e Saturno, che formano figure con i luminari, sono eventi straordinari la cui portata supera la sfera personale e con implicazioni che interessano la società intera.

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Rivoluzione solare dell’anno 1968

La rivoluzione, con gli spazi di perfezione [36], è stata calcolata per il luogo di nascita, Wapakoneta – lat. 40°34’N; long. 84°11’W – e il giorno 4 agosto 1968 alle ore 5:02 di fuso (ore 10:02 di T.U.).

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 latitudinideclinazioniDHvisibilità
     
Sole+17.185.21
Luna-4.64-27.462.91
Saturno-2.58+07.500.33
Giove+1.00+09.192.82-13.07 (t.e.)
Marte+1.02+21.335.60-11.95 (n.v.)
Venere+1.45+14.744.06-7.57 (v.)
Mercurio+1.59+19.635.63-4.30 (n.v.)
Tyche2.12
Daimon2.12

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La Luna è di luce crescente: è di nuovo in Sagittario e in trigono al Sole, è al suo ventre (lat. -4.64[37] e al di sopra dell’eclittica (decl. -27,46), come alla nascita, e ora si presenta nello spazio di perfezione di Daimon.

Il Sole, con Mercurio sotto i raggi, sorge, è equidistante a Marte (il signore del Mediocielo di rivoluzione), è in trigono al nodo lunare nord, è in quadrato a Saturno (il signore del Mediocielo di nascita) e si presenta nello spazio di perfezione dell’Anno. Sorge la stella Procyon e Sirius è con Mercurio e con il Sole. Per i moti primi le stelle della cascata d’acqua, ψ1, 2, 3 aquarij,  sono giunte al culmine (la destinazione e la meta), mentre, nella figura annuale sono unite a Tyche (la materia ed il suolo lunare).

Giove è al tramonto eliaco (a.v. -13.07), è equidistante alla Luna ed è unito per declinazione a Saturno; domina [38] e si presenta nello spazio di perfezione dell’Anno, domina e si configura alle perfezioni del Sole, della Luna e di Daimon.

Saturno culmina, è alla Prima Stazione [39] rispetto al Sole, è in trigono alla Luna e a Venere, è equidistante al nodo lunare nord ed è in quadrato sovreminente a Mercurio ed al Sole; si presenta nello spazio di perfezione del Mediocielo e riceve testimonianza da Marte e da Venere, i signori della perfezione.

Marte è appena sorto, è equidistante a Mercurio ed al Sole, è in quadrato a Saturno ed al nodo lunare nord, ed è in trigono a Tyche e alle Sorti di Base, delle Nozze e dell’Audacia [40]; domina (con Giove e Mercurio) lo spazio di perfezione dell’Anno e domina e si configura alle perfezioni del Mediocielo, del Sole e di Daimon.

Mercurio va al sorgere, è con la stella Sirius, è equidistante a Marte, è in quadrato a Saturno ed al nodo lunare; domina e si presenta nello spazio di perfezione dell’Anno, domina e si configura allo spazio di perfezione del Mediocielo.

Venere è vespertina (nella notte), è visibile (vicina alla levata eliaca vespertina: a.v. -7.57), è in trigono alla Luna e a Saturno; si presenta nello spazio di perfezione dell’Anno, domina e si configura alla perfezione del Mediocielo.

In questa rivoluzione, Mercurio (signore delle attività di Armstrong) sorge con la stella Sirio, domina l’Anno, si presenta nello spazio di perfezione dell’Anno e si configura a Marte (signore del Mediocielo annuale) e agli elementi che ora sono al meridiano: Saturno ed nodo lunare nord.

Saturno (signore del Mediocielo di nascita) è al meridiano con il nodo lunare nord e le stelle del filo dei Pesci, si presenta nello spazio di perfezione del Mediocielo ed è configurato a Marte e a Venere. Marte sorge ed è configurato a Mercurio, come alla nascita e in direzione; Venere è visibile, è vespertina, si presenta nello spazio di perfezione dell’Anno, fa fase al Sole e si configura alla Luna.

Il complesso di queste figure contrassegna un periodo per molti versi veramente straordinario in cui si possono realizzare progetti importanti e dalle conseguenze decisive anche per gli anni a venire.

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Figura per il momento di avvio della Missione Apollo 11

La figura è stata calcolata per il luogo di lancio dell’astronave, Cape Kennedy, Florida – lat. 28°35’N; long. 80°39’W –, e il giorno 16 luglio 1969 alle ore 9:32 di o.e. (ore 13:32 di T.U.).

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 latitudinideclinazioniDHvisibilità
     
Sole+21.343.47
Luna+3.07+19.164.8913.35 (v.)
Saturno-2.41+11.851.26
Giove+1.23+01.073.75
Marte-3.38-23.910.16
Venere-2.61+19.420.7531.43 (v.)
Mercurio+0.95+23.342.997.55 (n.v.)
Tyche4.58
Daimon4.58

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La Luna è di luce crescente, è alla prima falce (a.v. -13.35), fase propizia per l’intraprendere nuove iniziative e nuovi progetti, è unita a Daimon, è in esagono e unita per declinazione a Venere, è in largo trigono con Marte, ed è in quadrato a Saturno (in nono luogo). Sole e Luna si scambiano i Domicili. Poi, il Sole è al Novilunio, è con Sirius e Pollux, è in esagono al Mediocielo, è in trigono al nodo lunare nord ed è unito per declinazione a Mercurio, a Venere e a Marte. Marte è angolare (anche in questa figura) e si oppone al Mediocielo. Venere domina il Mediocielo e culmina in questa figura. Giove è in trigono al Mediocielo ed è configurato a Venere, a Marte, a Daimon ed al nodo lunare. Mercurio è sotto i raggi (a.v. -7.55), è con la Sorte di Base, si oppone alla Sorte delle Attività ed è in ricezione con la Luna. Regulus ed Alphard sorgono, le Pleiadi culminano, le stelle della fronte dello Scorpione sono al Fondocielo e gli Asini sono con Daimon. Si tratta, pertanto, di un progetto importante e destinato al successo.

Rispetto al tema di nascita di Neil Armstrong, vediamo che la Luna si presenta sui gradi del Sole e della Sorte delle Attività di Armstrong; l’Ascendente si presenta al grado di Mercurio; Marte si presenta al quadrato di Mercurio; Venere si presenta al grado di Marte; Mercurio e la Sorte di Base si presentano sul Plenilunio di Armstrong; Tyche ed il nodo lunare si presentano al grado di Venere. Tutte queste familiarità possono significare un’iniziativa a lui congeniale che muove le sue energie e le sue risorse migliori.

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Note

[1] Moto primo o direzione di un punto della sfera locale è il suo spostamento nel senso del moto diurno verso un secondo punto, rimanendo invariate le sue coordinate celesti dell’istante iniziale. L’arco che il primo punto percorre in gradi equatoriali è l’arco di direzione. Quando il primo punto giunge per direzione al circolo orario del secondo punto, si dice che tra i due punti avviene un incontro di direzione. L’osservazione di questo moto costituisce il primo fondamento dell’arte della previsione astrologica (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).

[2] La Sizigia è il novilunio o il plenilunio che precede la nascita ed è come una matrice che influenza i “caratteri fondamentali” di tutte le nascite dei giorni successivi fino al successivo novilunio/plenilunio. Il novilunio ha una natura solare, fa parte dell’hairesis diurna e sull’argomento della durata della vita viene osservato preferenzialmente nelle nascite diurne anche nel caso in cui la prima figura nei giorni precedenti la nascita fosse un plenilunio.

[3]  Luminare del tempo è il Sole in nascita diurna e la Luna in nascita notturna.

[4] La distanza oraria si riferisce alla suddivisione del giorno in 24 ore ed è la misura oraria dell’astro osservato nella sua posizione relativa rispetto alla linea meridiana (asse fondocielo/mediocielo) ed alla linea dell’orizzonte (asse ascendente/discendente). I valori in distanza oraria (DH) indicati nella figura di direzione partono da un valore zero in prossimità del meridiano e determinano i quattro quadranti di sei ore l’uno del cerchio completo, nel seguente modo: dal fondocielo all’ascendente e dal fondocielo al discendente da 0 a 6 ore; dal mediocielo all’ascendente e dal mediocielo al discendente da 0 a 6 ore. Questo significa dire che l’astro situato esattamente sulla cuspide della seconda, dell’undicesima, della nona e della quinta Casa ha un valore di distanza oraria pari a 2 ore (DH 2.00); l’astro situato precisamente sulla cuspide della prima, della dodicesima, dell’ottava e della sesta Casa ha un valore di distanza oraria di 4 ore (DH 4.00), e così via.

[5] In questa colonna viene fornito il dato della visibilità degli astri per il giorno della nascita. Con la sigla v. intendiamo “visibile” o fuori dai raggi del Sole; con la sigla n.v. intendiamo “non visibile” o sotto i raggi (invisibilità e combustione). Con la sigla l.e. indichiamo la “levata eliaca” (che può essere mattutina o vespertina), con t.e. il “tramonto eliaco” (mattutino o vespertino). Con la sigla c. intendiamo la “combustione” del pianeta molto vicino al Sole, entro i tre gradi.

[6] L’Esaltazione è la seconda dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove i pianeti mostrano il primo apparire della loro qualità. Gli effetti dell’esaltazioni sono i più repentini ed appariscenti. Saturno ha la propria esaltazione in Bilancia, Giove in Cancro, Marte in Capricorno, Venere in Pesci, Mercurio in Vergine, il Sole in Ariete, la Luna in Toro.

[7] Orientale: (emisfero orientale) è, dei due emisferi nei quali viene divisa la sfera locale dal meridiano, quello che comprende il punto Est; (pianeta orientale rispetto alla genitura) è il pianeta situato nell’emisfero orientale; (pianeta orientale rispetto al Sole). Orientalità relativa: è così chiamata la condizione del pianeta che, al sorgere del Sole, si trova fuori dai raggi solari entro lo spazio del 1° quadrante (tra oroscopo e mediocielo), ovvero non oltre la distanza di 6 ore temporali dal Sole in senso orario.

[8] Doriforia (Ductoria, dustoria, duxturia): è una figura particolare che un astro, (doriforo, il portatore della lancia), forma rispetto ad un altro, generalmente il sole o la luna, quando vengono rispettate da ciascuno alcune condizioni di forza che coinvolgono tutti i principî più importanti della teoria astrologica: la dignità, la fase, il moto, l’aspetto, il luogo, l’hairesis. Dall’astro che compie e da quello che riceve la doriforia, si traggono giudizi soprattutto sui genitori, sulla fortuna, sugli onori e sul successo del nativo. Molte sono le forme di doriforia, ma le più efficaci sono quelle degli astri superiori che osservano un luminare con il trigono, essendo nella giusta fase (orientali al sole o occidentali alla luna), in luoghi forti, rispettando l’hairesis del luminare, ed avendo dominio sul suo luogo, come ad esempio quando in genitura diurna il sole in Cancro è osservato da Giove in Pesci sopra l’orizzonte in luogo forte. PA: doryphoria.

[9] Per questa e per le altre sorti indicate nell’articolo ci riferiamo al sistema di calcolo successivo a quello adottato da Placido Titi e da Adriano Negusanzio. Qualche anno dopo la morte di Placido, nella ristampa della Coelestis Philosophia del 1675, Francesco Brunacci e Francesco Maria Onorati propongono un metodo di calcolo che mantiene la stessa struttura del calcolo del Placido ma viene svolto interamente sull’equatore operando con l’ascensione obliqua dell’oroscopo e con le ascensioni miste (am) dei luminari, ovvero con le aoch nell’emisfero ascendente e con le doch in quello discendente, in modo da ottenere l’ascensione mista della sorte. Sulle argomentazioni teoriche e le modalità del calcolo, si segnala l’articolo pubblicato all’interno del sito www.cieloeterra.it dell’associazione Cielo e Terra “La sorte oraria, il vero oroscopo lunare”, di Marco Fumagalli, che amplia quanto già indicato nell’altro suo articolo “il calcolo delle sorti secondo Placido Titi” (pubblicato su Linguaggio Astrale n. 103 di giugno 1996).

La Sorte di Fortuna, Tyche, in ogni genitura può rappresentare il corpo, la vita, le acquisizioni, le sostanze materiali, la convivenza, il matrimonio e quanto viene condiviso nella vita di coppia. In ambito religioso, sono i beni condivisi nella comunità e la comunione con gli altri. Come la Luna, può esprimere qualcosa riguardo la casa, il domicilio, il luogo in cui si vive.

La Sorte del Genio, Daimon, in ogni genitura può rappresentare l’intelletto, l’animo, il comportamento, i desideri profondi e le istanze interiori che indirizzano le scelte importanti della nostra vita.

[10] Ricezione: è, in un’applicazione, il riconoscimento di natura da parte degli astri che uniscono le loro luci. Avviene in due modi: quando il pulsans è nelle dignità del receptor (Mercurio in Capricorno che si applica a Saturno in Toro) e quando il receptor è nelle dignità del pulsans (la Luna in Vergine che si applica a Saturno in Toro). Perché la ricezione sia efficace gli astri non devono essere indeboliti dalla combustione, dall’esilio, dalla caduta, dalla retrogradazione.

Ricezione mutua: è una ricezione in cui entrambi gli astri sono l’uno nelle dignità dell’altro. Per esempio la Luna che si congiunge a Venere nel segno del Toro, stando la prima nel domicilio di Venere e la seconda nell’esaltazione della Luna.

[11] Il Sole essendo al sorgere, al grado levante, mattutini sono gli astri nel I e III quadrante, vespertini nel II e IV. Vedasi il commento a Tolemeo di ´AlīibnRidwān, pag. 868 di “Arcana Mundi”, Giuseppe Bezza, 1995. Si pone il Sole all’oroscopo e la sua ascensione obliqua sarà l’ascensione obliqua dell’asse orizzontale; ad essa sottrarremo 90° per ottenere l’ascensione retta dell’asse verticale. Quindi, sistemeremo i pianeti nei quattro quadranti così determinati secondo le loro ascensioni oblique o discensioni oblique.

[12] Si chiarisce che qui viene presa in considerazione la misura, proposta da Schoch, della quantità dell’arco condotto dallo zenith al nadir e passante per i luoghi dell’astro e del Sole, tale da consentire la prima o ultima visibilità dell’astro ad oriente (levante) o ad occidente (tramonto); per Mercurio tali valori vanno da –13.00 a -9.50 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Venere tali valori vanno da -5.80 a -5.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Marte tali valori vanno da -14.50 a -13.20 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Giove tali valori vanno da -9.00 a -7.50 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino); per Saturno tali valori vanno da -13.00 a -10.30 (se tramonta o sorge mattutino o vespertino). Per valori inferiori (di segno negativo) il pianeta è invisibile o combusto, per valori superiori (di segno negativo) ma vicini a quelli proposti, vi è la condizione di visibilità e di una maggior forza ed operatività.

Arcus visionis: (a.v.) è l’arco di depressione sotto l’orizzonte, o altezza negativa, che il Sole deve avere perché un corpo celeste che sorge o che tramonta prima o dopo il Sole risulti visibile all’occhio umano. Ciascun corpo celeste, sia esso una stella o un pianeta, ha un diverso arcus visionis che dipende dalla sua magnitudine apparente: maggiore è la luminosità del corpo celeste, minore è il suo arcus visionis, ovvero l’astro può essere visibile all’orizzonte anche con un cielo più chiaro. Per un corretto calcolo dell’arcus visionis occorre considerare la differenza in azimut tra il luogo in cui sorge (o tramonta) l’astro e quello in cui sorge (o tramonta) il Sole.

[13] La Sorte del Fondamento, Basis, è la sorte che, secondo la tradizione, esprime il fondamento, l’origine, il legame tra corpo e anima. Indica qualcosa riguardo ciò che può costituire il baricentro personale, che può rappresentare, una volta compreso, il punto fermo, il punto di equilibrio. La “Sorte di Base”, o “Sorte del Fondamento” o “Sorte della Durata”, indica il fondamento e la durata nel nostro mondo. Il Signore della sorte di Base è, in un certo qual modo, da intendere come il Signore del Destino.

[14] La Sorte delle Attività, significa riguardo la qualità e le caratteristiche delle azioni e delle attività. Si osserva il dominatore della Sorte delle Attività per integrare le informazioni, date dai pianeti dominatori dell’agire, sulle azioni e le attività del soggetto ed i relativi momenti significativi.

[15] La Sorte di Eros, Sorte di Venere, esprime il personale modo di vivere l’amore, i desideri, le brame; insieme a Basis, riguardo il temperamento ed il fisico, esprime la qualità della vitalità e del vigore fisico.

[16] Nelle 24 ore, del giorno, sono tanti i momenti in cui, secondo “cause precedenti”, che riguardano la “formazione di corpo e spirito”, la nascita dei bimbi è possibile. Secondo questa concezione, le fasi di formazione dell’embrione, dal concepimento alla nascita, devono seguire un ritmo armonico, esprimere un’assonanza che consente il compimento della gestazione. A questa concezione risponde la tecnica che è di Tolomeo e del suo tempo. Seguendo questa tecnica, ricercheremo, nel giorno di nascita, quei momenti in cui è possibile nascere. Si tratta di quelle “aperture delle porte” in cui i pianeti formano rapporti di eguaglianza numerica in virtù dei loro moti, isaritmie (che devono essere considerate secondo il moto orario), rispetto al sorgere o al culminare. Tali momenti possono essere pochi o tanti, ma la nostra scelta deve riguardare, con poche eccezioni, solo quei rapporti che si creano tra quel pianeta, che ha un chiaro dominio al tempo della sizigia e che troviamo riconfermato, per diritti, forza, operatività, concordia di hairesis, nel tema di nascita.

[17] Domicilio: è la prima dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove il pianeta ha più forza, ed indica benefici permanenti. Ciascun pianeta ha un domicilio diurno ed uno notturno, tranne i luminari che hanno un solo domicilio. Saturno ha il proprio domicilio in Capricorno e in Acquario, Giove in Sagittario e in Pesci, Marte in Scorpione e in Ariete, Venere in Bilancia e in Toro, Mercurio in Vergine e in Gemelli, il Sole in Leone, la Luna in Cancro.

[18] Signori della triplicità/trigonocratori: nel giorno/nella notte

Triplicità di fuoco Ariete  Leone  Sagittario   Sole Giove

Triplicità di terra Toro Vergine Capricorno  Venere Luna

Triplicità di aria Gemelli Bilancia Acquario   Saturno Mercurio

Triplicità di acqua Cancro Scorpione Pesci   Venere Marte

Doroteo di Sidone e gli arabi assumevano tre signori del Trigono o trigonocratori: primo trigonocratore, secondo trigonocratore e partecipante; e suddividevano i tempi della vita, del matrimonio e di tutte le questioni, in tre parti. Nell’esperienza fatta finora, con l’intento di cogliere dati essenziali e certi, è pienamente efficace l’osservazione di due soli trigonocratori.

[19] Regolo (Alfa Leonis), natura Marte/Giove, è la stella più luminosa della costellazione del Leone, è una stella di colore azzurro (dunque molto calda), di magnitudine 1,4 e distante dalla Terra 77 anni-luce. Conosciuta anche come Cor Leonis (“il cuore del leone”), è in realtà una stella doppia, dal momento che ha una compagna di colore rosso (dunque più fredda), di magnitudine 8. Regolo è la stella più luminosa tra quelle che si trovano praticamente sull’eclittica; il suo nome significa “piccolo re” (era già chiamata Sharru, cioè “il re”, dai Babilonesi), perché viene spesso occultata dalla Luna, e a volte anche dai pianeti, che per questo sembrano volergli rendere omaggio. α Leonis (Regulus) è la stella più luminosa della costellazione; si tratta di un astro di colore azzurro, di magnitudine 1,36 e distante 77 anni luce. È nota fin dall’antichità, sempre con appellativi che richiamassero un qualcosa di “regale”. È facile distinguere la forma di un leone acquattato nella costellazione del Leone, la cui testa è sottolineata da alcune stelle disposte a falce. A segnare il punto del cuore del leone (dove lo localizzò Tolomeo) c’è la stella più brillante della costellazione, Alfa del Leone, chiamata Regolo, che in latino vuol dire «piccolo re»; il suo nome in greco Basiliscos, aveva lo stesso significato.

[20] Sirio è “il cuore”, la brillante, della costellazione del Cane. È una stella di natura Giove/Marte e se è unita ai luminari alla nascita indica capacità di leader; quando in direzione giunge ai luminari o alle sorti dei luminari o ai cardini principali della figura contrassegna un momento del destino in cui è possibile concretizzare “imprese importanti” con il verificarsi di eventi fuori dall’ordinario.

[21] Hairesis – fazione – setta: è la condizione diurna o notturna di un astro, la sua appartenenza alla fazione del giorno o della notte; la concordia tra la fazione dei pianeti dominanti e il tempo della nascita (diurna o notturna) è fondamentale per il giudizio. I pianeti che rispettano la propria hairesis (in genitura diurna i diurni, in genitura notturna i notturni) operano nel modo migliore, secondo natura e giustizia; quelli che non rispettano la propria hairesis operano in modo contrario, con ostacoli e difficoltà. Il rispetto dell’hairesis non indica una maggior forza del pianeta ma un miglior modo di operare. Altre condizioni di rispetto dell’hairesis sono per i diurni, essere sopra l’orizzonte, avere luce crescente ed essere in segno maschile, per i notturni essere sotto l’orizzonte, avere luce calante ed essere in segno femminile (spiegazione contenuta nel glossario del sito “cieloeterra.it”).

[22] Il confine o termine è la prima delle due dignità minori e consiste nella divisione di ciascun segno zodiacale in cinque settori di ampiezza variabile, ognuno dei quali viene assegnato ad uno dei cinque pianeti, esclusi i due luminari. I sistemi di divisione dei segni in confini riportati nell’astrologia classica sono tre: un sistema caldeo, uno egizio (a cui ci si riferisce nell’articolo) ed uno tolemaico.

[23] Secondo la tradizione, coloro che hanno Mercurio signore delle attività … e angolare (e qui è anche unito a Daimon) sono astronomi … e cercano i segreti di tutte le religioni e del cielo stesso. E, secondo Retorio, Saturno al Mediocielo o la Luna al tramonto possono indicare la professione del marinaio. In questo tema Saturno domina il Mediocielo e riceve l’applicazione della Luna che si trova in settima Casa.

[24] La Sorte delle Nozze, per l’uomo e per la donna, esprime la natura e le caratteristiche della relazione. In tema femminile, indica il marito e le questioni che riguardano il marito e le relazioni. Più in generale sono anche le unioni e le collaborazioni nella vita e nel lavoro.

[25] La Sorte dei Figli si trae dal rapporto tra Giove e Saturno rispetto all’Ascendente, sia in nascita diurna che in nascita notturna. Indica i figli e, per la condizione del dominatore della sorte, il carattere e le questioni che riguardano i figli. La Sorte dei Figli ed il suo signore, a seconda di come si presentano nella rivoluzione solare, esprimono qualcosa sulla procreazione e le questioni concernenti i figli.

[26] In una coppia di pianeti è sovreminente, per il moto orario diurno, quello tra i due che è sorto prima, che risulta destro, più orientale. Tale condizione è massimamente operativa nella figura di quadrato ma si osserva nei vari aspetti ed anche nella congiunzione tra pianeti. Tale efficacia è integra sempre che il pianeta “destro” sia sopra l’orizzonte o, quantomeno, non si sia ancora separato dal cardine dell’ascendente o del discendente.

[27] Il movimento di direzione primaria rappresenta una rotazione della volta celeste, della sfera locale che, partendo dalla posizione iniziale all’istante della nascita, si muove secondo il moto diurno.

[28] La direzione nel mondo è quando un astro si muove nel suo moto diurno, però, muovendosi nel suo moto diurno resta fermo nel suo grado zodiacale, allora la sua virtù rimane impressa in questo grado zodiacale.

La direzione nello zodiaco è quando un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo e tutti i gradi dello zodiaco salgono a lui. Allora, dire che un astro rimane fisso nella sua posizione nel mondo, ad esempio in decima Casa, è dire che la sua virtù nel mondo permane e non si muove, e tutti i gradi dello zodiaco salgono indicando i cambiamenti e il mutare delle cose.

[29] La Sorte della VittoriaNike (sorte di Giove), è anche un risultato, l’ottenimento dei frutti di un impegno ed un’attività che produce un esito positivo per la persona. È anche “il prevalere sui nemici”.

[30]  Scheat ha natura Marte/Mercurio ed è una delle quattro brillanti del quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato. Per Tolomeo è “la stella nella scapola destra” nel punto dove si attacca la zampa.

[31] L’agglomerazione luminosa chiamata Greppia (Praesepe) ha una natura di Marte e della Luna, le stelle poste ai due lati di essa, chiamate Asini, hanno la natura di Marte e del Sole. Gli Asini e Praesepe rientrano negli elenchi delle stelle e degli asterismi ritenuti nocivi per la salute.

[32] Altair è “il cuore”, la brillante, della costellazione dell’Aquila. È una stella di natura Giove/Marte e se alla nascita è unita ai luminari o sorge, indica capacità di leader; quando in rivoluzione giunge ai luminari o ai cardini principali della figura e le figure di direzione primaria del periodo sono congruenti, contrassegna i momenti in cui è possibile concretizzare “obiettivi importanti” e il verificarsi di eventi fuori dall’ordinario.

Il nome della stella più brillante della costellazione, Altair, viene dall’arabo al-nasr al-ta’ir, che significa «aquila che vola» o «rapace». Tolomeo la chiamò Aquila, con lo stesso nome della costellazione. Lo studioso tedesco Paul Kunitzsch nota che i Babilonesi e i Sumeri si riferivano ad Altair come alla stella aquila. Le stelle vicine ad Altair, Beta e Gamma dell’Aquila formano le ali spiegate dell’uccello. Queste due stelle hanno nomi propri, Alshain e Tarazed, che vengono da una traduzione persiana di una vecchia parola araba che significa «l’equilibrio».

[33] Signore dei Confini o Divisore di un significatore, per un dato periodo di tempo, è il pianeta che domina i confini del grado eclittico in cui giunge la direzione nello zodiaco del significatore stesso. Il divisore assume un dominio sul significatore per tutto il periodo durante il quale la direzione rimane entro i suoi confini, e condivide questo dominio con il suddivisore. Suddivisore di un significatore per un dato periodo di tempo, è il pianeta che ha ricevuto per ultimo la direzione del significatore, nello zodiaco o nel mondo. Il Suddivisore assume un dominio sul significatore e lo mantiene finché quest’ultimo compie una direzione ad un diverso pianeta (spiegazione contenuta nel glossario del sito www.cieloeterra.it).

[34] I nodi sono i due punti nei quali la Luna o un pianeta ha latitudine 0°, ovvero si trova sull’eclittica. Se il pianeta ha latitudine 0° e sta salendo sopra l’eclittica è nel suo nodo ascendente, se sta scendendo sotto l’eclittica è nel suo nodo discendente.

[35] Le stelle dell’Urna dell’Acquario  (ψ1-2-3 Aquarii: lo scroscio d’acqua) sono nella “costellazione fluviale e umana” dell’Acquario. Pertanto, il giungere per i moti primi di queste stelle al Mediocielo può assumere il significato di una importante meta o conquista frutto dell’ingegno umano.

[36] Un’importanza capitale, nella previsione degli eventi futuri, è accordata alle rivoluzioni degli anni. La procedura consiste nel determinare una figura del cielo al momento in cui il Sole ritorna al medesimo minuto zodiacale in cui si trovava alla nascita. Essa era associata ad una progressione regolare e costante del moto diurno mediante la quale venivano stabiliti i luoghi annui dei significatori (l’alinthye dall‘arabo ‘intiha’, termine o compimento, la teléiosis degli astrologi bizantini, la perfectio degli astrologi medievali, la profectio degli astrologi tardo-medievali e rinascimentali). Ad entrambe si riferisce Tolemeo: alla perfectio, quando parla dei luoghi annui e mensili; alla rivoluzione annua quando parla degli “ingressi”.

Profezione o perfezione di un punto della sfera locale è il suo spostamento, nel senso del moto diurno, attraverso i circoli orari delle 12 case, in modo tale che in 1 anno percorra lo spazio di una casa, e dopo 12 anni ritorni al punto iniziale. Il segno nel quale cade la perfezione prende il nome di “segno di perfezione” e, nel caso che il punto “proferito” sia l’oroscopo (l’ascendente), è detto segno dell’anno (spiegazione contenuta nel glossario del sito cieloeterra.it). Per il calcolo si veda l’articolo di Giuseppe Bezza “La profezione. Come si calcola, come si interpreta.”, pubblicato su Linguaggio Astrale 104, settembre 1996. Si intende dire che può proporsi un giudizio compiuto con le tecniche esposte. Altre osservazioni: esame delle principali sorti caldee, della natura delle stelle fisse, dei cronocratori (signori dei confini o divisori), integrano ed arricchiscono le informazioni complessive, che non costituiscono l’oggetto di questo lavoro e consentono di qualificare meglio periodi della vita favorevoli o “critici” e la natura degli eventi.

[37] Il ventre indica la quantità e l’incremento dell’evento significato. Nel corpo fisico indica la quantità delle masse corporee e, più in generale, l’alterazione sia in senso fisico che in senso morale. L’essere nel ventre significa l’alterare velocemente le cose e, per i significatori dell’animo (Mercurio e Luna), un modo variegato degli stati d’animo e delle decisioni.

[38] Quando la perfezione (o profezione) giunge al segno del Cancro o del Leone, si prende come signore dello spazio di perfezione, rispettivamente, il divisore (o confine) della Luna o del Sole di questo periodo. Nel 1968 il Sole giunge a 20° Vergine e, secondo gli egizi, passa dai confini di Giove ai confini di Marte, pertanto, i signori della perfezione dell’Anno sono Giove, Marte (Leone)Mercurio (Vergine).

[39] Le principali fasi dell’epiciclo sono come degli aspetti considerati rispetto al Sole. Quindi, il pianeta che esce dai raggi del Sole e fa la levata eliaca, che è nella sua prima stazione, che è nella seconda stazione o al tramonto eliaco crea un “rapporto” con il Sole che Tolemeo, e tutti i principali autori classici, assimila alla configurazione.

Delle stazioni dei pianeti, diciamo che la Stazione mattutina è la stazione di un pianeta orientale rispetto al Sole, che lo precede nel moto diurno sorgendo prima dell’alba, e si trova sopra l’orizzonte quando il Sole sorge; è la prima stazione dei pianeti superiori, e la seconda stazione degli inferiori. La Stazione vespertina è la stazione di un pianeta occidentale rispetto al Sole, che lo segue nel moto diurno tramontando dopo il Sole, e si trova sopra l’orizzonte quando il Sole tramonta; è la seconda stazione dei pianeti superiori, e la prima stazione degli inferiori.

[40] Sorte dell’Audacia, Tolma, reca in sé il significato dell’audacia, della macchinazione, della violenza. In questa unione con le Sorti di Base e delle Nozze in cui il signore è Marte al sorgere, e posto nel Segno del Cancro ed equidistante a Mercurio, può ben rappresentare il lavoro di un team e l’iniziativa coraggiosa e audace ma progettata e sostenuta da più persone (oltre al protagonista) e da una tecnologia testata nel tempo.